Siamo ufficialmente in tempo di guerra, ed è prevedibile che le fake news, già molto in voga ultimamente, raggiungeranno la loro massima intensità, soprattutto in campo economico e finanziario.
Prendiamo ad esempio la questione dell'esclusione delle banche russe da alcuni circuiti finanziari e persino dall'intero sistema SWIFT, cioè dai registri digitali che permettono il trasferimento di denaro in tutto il mondo.
Alcuni ritengono che questa esclusione non impatterebbe sul sistema finanziario occidentale, perché da tempo la Russia ha ufficialmente ridotto le sue riserve in dollari, dal 50% del 2018 ad appena il 20%.
In realtà Zoltan Pozsar, l'analista di Crédit Suisse diventato celebre nel 2019 per aver previsto il crollo di Wall Street del 2020 in base alla famosa crisi del mercato repo avvenuta proprio a fine 2019 (ne abbiamo discusso approfonditamente a quel tempo), non è di questa opinione.
In
questo articolo di Zerohedge leggiamo che Pozsar, nel suo periodico rapporto riservato ai clienti di Crédit Suisse, ha calcolato che le disponibilità in dollari della banca centrale russa sono rimasti ai livelli del 2018, ossia intorno al 50% del totale delle riserve. Con la differenza che questi dollari non sono piu' nella contabilità della banca centrale, ma sono entrati a far parte delle riserve di altre banche centrali compiacenti.
La conseguenza di cio' è che, diversamente da quanto si crede, isolare le banche russe e addirittura la banca centrale del paese non è un'azione indolore per il sistema economico occidentale, perché vuol dire automaticamente provocare un ammanco di circa 300 miliardi di dollari nel sistema e soprattutto nel mercato repo (cioè negli scambi di liquidità giornalieri delle banche).
A questo punto, le possibilità sono due:
- la Federal Reserve lo sa bene, ed è pronta a rimpiazzare questo ammanco con una immissione di liquidità record anche nel mercato repo, oppure...
- tutti sanno che non sarà necessaria alcuna immissione di liquidità, perché le banche cinesi agiranno in modo sussidiario per conto delle banche russe, continuando a far circolare i dollari russi in modo ufficioso.
In entrambi i casi, possiamo capire quanto sia diversa l'immagine fornita dai media, rispetto alla realtà delle cose, molto piu' sfumata e realistica.
Anche se la guerra è drammaticamente reale, come reale è l'autolesionismo delle parti in causa, non solo in questa, ma in tutte le guerre, d'altra parte esiste sempre un livello sotterrano di non belligeranza che permette al sistema di limitare le perdite.
Per gestire la folle decisione di isolare il sistema bancario russo, è necessario dunque che sussistano sottobanco delle stanze di compensazione che impediscano al sistema di implodere del tutto.
Non sappiamo se saranno le banche cinesi o quelle svizzere ad assumersi questo ruolo.
Certo, la posizione ufficiale della Svizzera a questo giro è insolitamente distante dalla sua storica neutralità.
Per la prima volta nella storia, abbiamo una Svizzera allineata a una delle parti in causa di una guerra.
A prima vista, tale decisione getta discredito sulla affidabilità del sistema bancario di questo paese.
Un paese che congela i conti dei suoi clienti è sempre inaffidabile, non importa quante belle parole ci mettano per giustificare tale azione.
Panama negli anni '80, Cipro nel 2013, Venezuela negli anni 2000, India nel 2016, Argentina in innumerevoli occasioni...sono questi i paesi e gli episodi ai quali d'ora in poi verranno accomunate le banche svizzere.
Cio' non toglie tuttavia che la Svizzera possa partecipare in modo ufficioso al salvataggio dei dollari russi. E anzi proprio questa insolita dichiarazione di non neutralità potrebbe nascondere un intento segreto in tal senso.
Non è un caso infatti che anche la Cina abbia preso una insolita posizione "neutrale" molto vicina a quella che ci saremmo aspettati da un paese come la Svizzera.
Il fatto è che questi dollari non possono andare fuori controllo. Quindi se non vedremo la Federal Reserve immettere nuova liquidità nei mercati, dovremo pensare che la Cina o la Svizzera siano entrate in azione dietro le quinte...
Cerco di illustrare con un grafico questo concetto: