VACCINI e MORTI IN ECCESSO

 

  By: renzo on Lunedì 21 Maggio 2007 19:18

Sir, mi è sicuramente sfuggito qualcosa perchè non ho capito cosa tu ritienga sbagliato. Ti puoi spiegare meglio? In secondo luogo vorrei far presente che l'influenza che ha sui consumi l'incremento o il decremento della capitalizzazione di borsa riguarda l'economia reale e solo indiretamente le banche centrali!

 

  By: Sir Wildman on Lunedì 21 Maggio 2007 18:46

quote:
"Semplificando si potrebbe dunque dire che le borse non creano e distruggono niente e trasferiscono solo parzialmente il differenziale del valore di capitalizzazione tra un tempo T e un tempo T+x." Se questa mia affermazione fosse corretta, estremizzando, potremmo anche dire che parlare di capitalizzazione dei mercati borsistici (e quindi indirettamente parlare del livello degli indici) equivarrebbe a parlare in pratica del "NULLA", e quindi non resterebbe che disquisire del rapporto prezzo/utili. Ciò che è assurdo è che questo "NULLA", ha implicazioni notevoli sulle scelte di politica monetaria e quindi sull'economia reale (variazione delle politiche del credito (x svalutazioni e rivaltazione degli asset), allargamento/ristrigimento dei consumi a seguito della percezione di una maggiore o minore ricchezza, ecc.) e quindi, in fin dei conti, proprio sul rapporto prezzo/utili.
Francamente la FED in linea di massima guarda all'inflazione e all'andamento dell'economia per fare le sue scelte. La bce addirittura guarda solo l'inflazione. La prima frase invece e' sbagliata come ho gia' spiegato.

 

  By: renzo on Lunedì 21 Maggio 2007 18:21

"Semplificando si potrebbe dunque dire che le borse non creano e distruggono niente e trasferiscono solo parzialmente il differenziale del valore di capitalizzazione tra un tempo T e un tempo T+x." Se questa mia affermazione fosse corretta, estremizzando, potremmo anche dire che parlare di capitalizzazione dei mercati borsistici (e quindi indirettamente parlare del livello degli indici) equivarrebbe a parlare in pratica del "NULLA", e quindi non resterebbe che disquisire del rapporto prezzo/utili. Ciò che è assurdo è che questo "NULLA", ha implicazioni notevoli sulle scelte di politica monetaria e quindi sull'economia reale (variazione delle politiche del credito (x svalutazioni e rivaltazione degli asset), allargamento/ristrigimento dei consumi a seguito della percezione di una maggiore o minore ricchezza, ecc.) e quindi, in fin dei conti, proprio sul rapporto prezzo/utili.

 

  By: Sir Wildman on Lunedì 21 Maggio 2007 18:08

quote:
Non è corretto invece affermare che la borsa non crei o distrugga liquidità . Perchè la crescita della liquidità, intesa come massa monetaria M3 di $ nel sistema, non è altro che la crescita dell'indebitamento ed a fronte di ogni indebitamento c'è di solito a garanzia un asset, titolo o immobile che sia. Per questo nel momento in cui c'è un crollo nel valore degli asset immediatamente hai anche un crollo dell'indebitamento e quindi distruzione di liquidità . In breve dopo un forte ribasso del mercato molti di coloro che si erano indebitati mettendo a garanzia i proprii asset sono costretti a rientrare dei propri debiti, riducendo così la liquidità complessiva del sistema.
Alt. Una cosa e' che la gente debba rientrare dai debiti, altra cosa e' distruggere liquidita'. Solo la fed puo' distruggere liquidita', cosi' come solo la fed puo' generare liquidita' (in generale le banche centrali). Quello che e' vero e' che cambia la capacita' di indebitamento. Pero' a sto punto bisogna chiarire una cosa. Ad ogni debito non corrisponde necessariamente un aumento della liquidita', cosi' come ad una sua chiusura non corrisponde un calo della stessa. Nessuna banca che non sia la fed puo' generare denaro dal nulla. QUelle sono bufale che si leggono su internet e sono dovute alla mancata comprensione della riserva frazionaria. Si legge spesso su internet gente affermare che la banca che ha 100 a deposito puo' prestarne 1000. Questa e' una bufale gigantesca. E' altresi' vero che il sistema bancario nel suo complesso moltiplica il denaro virtuale per 10. Il meccanismo e' piuttosto semplice. Se tu hai 100 a deposito e puoi prestare 90, quei 90 finiscono in un caso o nell'altro su altri conti che aumentano le riserve di 90. Questo porta a poter prestare altri 81 .... quindi altri 72.9 e cosi' via. Sommando questi valori si ottiene 10 volte 100. Ma attenzione, i valori sui conti correnti sono virtuali, tanto e' vero che se ci fosse una crisi e la gente corresse agli sportelli la banca centrale dovrebbe monetizzare il gap .... e questa si che sarebbe nuova liquidita'.
quote:
Quando una situazione simile coinvolse un megafondo come l'LTCM il rischio di innescamento di un circolo vizioso di distruzione della liquidità fu così grande da costringere la Fed ad intervenire.
Quando il debitore fallisce la singola banca si trova scoperta patrimonialmente. Se questo e' sistemi la fed monetizza i buchi per evitare i crack. Cioe' il buco c'e' ma a livello di liquidita' virtuale ... a livello reale in realta' i soldi spesi da LTMC sono in circolo perche' quando compri un asset passi i dollari ad un'altra persona e se l'assets crolla di valore il problema e' tuo ma il venditore ha i tuoi soldi, non sono spariti. Invece quelle che cambia e' il buco virtuale.
quote:
Oggi c'è chi spera che la Fed intervenga di nuovo riducendo i tassi per fronteggiare la distruzione di liquidità conseguente ad un probabile scoppio della bolla immobiliare. Se i crolli azionari e immobiliari non distruggessero liquidità, che senso avrebbe chiedere alla Fed di aumentarla per farvi fronte ?
Semplice, i crolli portano a concentrare in poche mani la liquidita' lasciando a secco molti attori sul mercato e questo provoca un crollo della domanda.

 

  By: renzo on Lunedì 21 Maggio 2007 17:36

"Qui fai 2 affermazioni distinte, la prima condivisibile la seconda no. E' corretto dire che la borsa non crea ma solo trasferisce ricchezza intesa come potere d'acquisto relativo, perchè dopo un salita di borsa chi si è avvantaggiato del rialzo sarà relativamente più ricco a scapito di chi non ne ha saputo approfittare." E' discutibile anche questa affermazione a seguito del meccanismo di generazione del prezzo che porta poi alla misura della capitalizzazione. Cerco di spiegarmi semplificando al massimo: sul mercato ci sono 10 operartori che possiedono ognuno una singola azione del titolo A oggi valutata 10 euro. La capiatalizzazione del mercato sarà quindi, per il titolo A, pari a 10x10 =100 euro. L'indomani avviene un unico scambio di un unica azione a 20 euro; ciò comporterà una nuova capitalizzazione per quel titolo pari a 200 euro (10x200). In pratica nell'esempio ci sarebbe stato un incremeto di capitalizzazione pari a 100 euro, ma un "trasferimento di potere d'acquisto" o di ricchezza pari a soli 10 euro; meglio si può capire il concetto se si considera ulteriormente che l'indomani successivo ci possa essere un ulteriore scambio di una singola azione del titolo A a 10 euro: complessivamente sul mercato non ci sarebbe stato alcun trasferimento di ricchezza/potere di acquisto per un valore di + 100 e poi -100 euro, bensì un ben più limitato trasferimento di ricchezza/potere di acquisto per un valore di +10 e -10 euro. Semplificando si potrebbe dunque dire che le borse non creano e distruggono niente e trasferiscono solo parzialmente il differenziale del valore di capitalizzazione tra un tempo T e un tempo T+x.

 

  By: polipolio on Lunedì 21 Maggio 2007 15:37

Già, e la questione dei capex bassi è cruciale perché è accompagnata dall'ipotesi che i multipli non peggiorino...

 

  By: hobi on Lunedì 21 Maggio 2007 13:34

"Altra cosa sono i flussi di cassa per gli investitori. Ma la creazione di valore non va confusa coi flussi di cassa." Perfetto Polipolio : sono totalmente d'accordo. Adesso mi metto però in testa il cappello di N°1 di un private equity. E qui la logica cambia. Gli S&P rendono oggi mediamente circa il 6% ( dopo le tasse intorno al 4% ..ordine di grandezza ovviamente). Quindi se prescindiamo da incrementi di utili ( forse improbabili collocandoci ora intorno al top del ciclo) si vede chiaramente che forse un sano T-Bonds che rende il 4,65 % senza rischio non è male. Ed invece non è così per un private equity che si puo indebitare e sfruttare i flussi di cassa. Un po di numeri. Investimento di 400 finanziato 100 da capitale e 300 da debito. Rendimento 6% ( valore medio degli S&P come detto). Nessun miglioramento nella gestione,niente idle money interno alla società,"nessuno spezzatino". Costo del leverage :2,25% sopra il tasso di riferimento :quindi 7,5%. L'investimento renderebbe senza indebitamento 24 ma dovendo togliere il costo del leverage rimane solamente 1,5 che risulta da 24-22,5. Una vera miseria ma ...c'è sicuramente un free cash flow. Per approcciare questo argomento dobbiamo tenere presente un fatto importantissimo. Per motivi ancora non perfettamente spiegabili i "capex" ( capital expenditure) sono in diminuzione. Cio significa che c'è un free cash flow che ,non assorbito dalle gestione aziendale,puo andare a ridurre l'indebitamento. Tanto per mettere ancora delle cifre potizziamo un cash flow del 12% ,di cui un 4% assorbito dalla gestione aziendale ed poco meno del 6% assorbito dal costo dell'indebitamento. Rimane pur sempre un 2% che va a ridurre l'indebitamento. E qui sta il vero guadagno e spiega perchè queste acquisizioni possono essere fatte SOLO SE LEVERAGE. Con le cifre proposte esemplificativamente risulterebbe una riduzione dell' indebitamento di 8 che va ad aggiungersi al modesto utile di 1,5. Insomma complessivamente un 9,5% ( per chi ha investito 100!). Ora tutta questa sbrodolata per dire che queste acquisizioni possono continuare a questi livelli di prezzi per i seguenti quattro motivi: 1) c'è una quantità stratosferica di soldi in cerca di investimenti 2) la soglia di rischio si è conseguentemente abbassata 3) il costo del debito è( per il punto 2) estremamente favorevole 4) grazie ai "capex" bassi si crea abbastanza facilmente del free cash flow che serve a ridurre i debiti. Hobi

 

  By: Sir Wildman on Lunedì 21 Maggio 2007 13:31

"In effetti forse non riusciamo a essere chiari. I mercati finanaziari non creano valore se non nel fatto che aiutano ad esprimere la miglior stima -in un dato momento- del complesso di fenomeni(gestione, concorrenza, ambiente ecc.)che definiscono il corretto valore di un'azienda. Sono le aziende che creano valore." Amen. :-) "Altra cosa sono i flussi di cassa per gli investitori. Ma la creazione di valore non va confusa coi flussi di cassa. Infine il numerino magico della chiusura, a parte che non è esattamente l'ultimo scambio, quel che più conta è che quel numero è l'espressione di un accordo collettivo sul valore di un bene: chiunque pensi che è eccessivo potrà vendere (o ha venduto) chiunque pensi sia conveniente comprare..." Sono d'accordo su tutto. Lo so che non e' il valore dell'ultimo scambio, ma ho voluto semplificare un pelo, tanto l'idea era la stessa. La sintesi del tutto e' che la borsa non crea ricchezza, la trasferisce, sulla base della percezione del valore creato o distrutto dalle imprese. Non brucia soldi, ne li genera. Al massimo brucia valore percepito (che e' assolutamente teorico). Un crollo di borsa non toglie liquidita', ma la trasferisce tra gli attori in maniera tale da generare un calo dei consumi. Al netto delle operazioni della FED, in ogni caso quello che cambia e' la distribuzione dei dollari, non il numero degli stessi. La FED nelle crisi deve stampare denaro perche' per avere un'economia che funzioni occore che ci sia anche uan buona domanda, ma se i dollari sono concentrati in troppe poche mani buona parte della domanda se ne va.

 

  By: Fortunato on Lunedì 21 Maggio 2007 13:22

Sicuramente quello è tra i partiti che tengo ben alla larga. Mi ci vedresti votare per Luxuria, o per D'Elia, o per Caruso o per tanti altri? Essendo questo un forum pubblico non posso esprimermi come vorrei, un vero peccato! :-))))))) Fortunato

 

  By: polipolio on Lunedì 21 Maggio 2007 13:19

Lucky, okkio ai termini. Di partiti di Rifondazione ce n'è già uno... E' a quello che fai riferimento? ;-) ("Un paese che ormai è da rifondare ")

 

  By: Fortunato on Lunedì 21 Maggio 2007 13:02

Polipolio, mi sembra normale: è arrivato il momento di fare tabula rasa di certe ideologie "dietrologiche" (per non scrivere espressioni più colorite ma senza dubbio più calzanti per descrivere bene determinati "personaggi",ripeto del tutti inutili, pericolosi e ......) le quali hanno imbrigliato totalmente questo nostro paese a tal punto che lo hanno fatto diventare ingessato, sonnachioso e invivibile sotto molti aspetti. Un paese che ormai è da rifondare completamente. Fortunato

 

  By: Fortunato on Lunedì 21 Maggio 2007 13:02

Polipolio, mi sembra normale che è arrivato il momento di fare tabula rasa di certe ideologie "dietrologiche" (per non scrivere espressioni più colorite ma senza dubbio più calzanti per descrivere bene determinati "personaggi",ripeto del tutti inutili, pericolosi e ......) le quali hanno imbrigliato totalmente questo nostro paese a tal punto che lo hanno fatto diventare ingessato, sonnachioso e invivibile sotto molti aspetti. Un paese che ormai è da rifondare completamente. Fortunato

 

  By: Gano* on Lunedì 21 Maggio 2007 12:40

Creano valore? Sicuramente aumenteranno di prezzo nel tempo e quindi di capitalizzazione. Sarebbero a somma zero (forse) se il numero del pubblico fosse costante. Ma invece questo aumenta continuamente. C'e' un po' l' effetto degli schemi a piramide. Soprattutto ora con internet, a cominciare dalla fine degli anni '90 vi e' stata un' infusione crescente di centinaia di milioni di nuovi acquirenti di azioni che avevano provocato, tra l' altro la grande bolla di fine secolo. Il grosso del parco buoi e' stato accuratamente bastonato negli anni 2001-2003, ma sicuramente questi nuovi utenti si riaffacceranno negli anni a venire.

 

  By: polipolio on Lunedì 21 Maggio 2007 12:27

Sir, In effetti forse non riusciamo a essere chiari. I mercati finanaziari non creano valore se non nel fatto che aiutano ad esprimere la miglior stima -in un dato momento- del complesso di fenomeni(gestione, concorrenza, ambiente ecc.)che definiscono il corretto valore di un'azienda. Sono le aziende che creano valore. Altra cosa sono i flussi di cassa per gli investitori. Ma la creazione di valore non va confusa coi flussi di cassa. Infine il numerino magico della chiusura, a parte che non è esattamente l'ultimo scambio, quel che più conta è che quel numero è l'espressione di un accordo collettivo sul valore di un bene: chiunque pensi che è eccessivo potrà vendere (o ha venduto) chiunque pensi sia conveniente comprare...

 

  By: Sir Wildman on Lunedì 21 Maggio 2007 12:06

Quello che conta è solo che all'inizio dell'anno il valore della totalità delle azioni era 100 e a fine anno 120. Anche se la crescita della capitalizzazione diviso il numero dei milioni di scambi da un risultato medio vicino allo zero è un fatto che nel sistema la ricchezza complessiva in $ è aumentata. Per questo non condivido la tua affermazione iniziale che la borsa non crei denaro. ------------------------------- Ho gia' chiarito che per quel che mi riguarda la capitalizzazione, essendo basata semplicemente sull'ultimo scambio, e' un dato che non dice niente. Se poi secondo te scambiare una singola azione a 20$ dove prima scambiava a 10$ in una societa' che ha outstanding di 1.000.000 di azioni fa guadagnare 10.000.000$ (a chi?) .... A livelli di flussi di cassa, diro' di piu', la borsa non e' a somma quasi zero, ma proprio zero. Fammi capire una cosa. Secondo te quando i TG dicono che la borsa ha bruciato 100 miliardi di euro e' per caso sparito qualche euro nel mondo?