La Reconquista ( migrazioni e demografia )

 

  By: XTOL on Mercoledì 05 Novembre 2014 00:30

sì Paolo, il titolo deve valere per la qualità dell'insegnamento, così si ottiene la qualità degli istituti scolastici di qualsiasi ordine e grado e la scomparsa subitanea dei diplomifici. gli insegnanti di una scuola fanno una bella società e si dividono gli utili, altro che stipendi garantiti e uguali per tutti! se non hai soldi manderai tuo figlio a lavorare, a meno che non abbia qualità tali da meritare una borsa di studio (rigorosamente privata). nell'800 i contadini facevano ogni sacrificio per mandare i figli a scuola: pensi che quei figli insultassero i prof? pensi che quei genitori pretendessero la laurea come diritto? quanto alla direzione della scuola italiana, non c'è da preoccuparsi per gli aspiranti garantiti: cialtronia resterà la patria del foglio di carta con cui pulirsi poi il ....

 

  By: MR on Mercoledì 05 Novembre 2014 00:09

Sono la persona meno egualitarista di questa terra, coglione, proprio perché rifiuto la logica dirittoumanista di voialtri liberali di *** . Peraltro, qualcuno in quell'immagine è un tuo amico.

 

  By: XTOL on Martedì 04 Novembre 2014 23:52

eheheh quanto mi piace stuzzicare lo spiritello che dormicchia sotto la coperta dell'egualitarismo: rivoluzionari da divano, in trepida attesa che lo stato si faccia garante dei loro diritti e li recapiti, con la pipa e le ciabatte, nel paradiso pianificato. omaggio ai vs eroi

 

  By: MR on Martedì 04 Novembre 2014 23:13

Xtol è un lobotomizzato. Se volevate una prova, l'avete avuta.

 

  By: Paolo_B on Martedì 04 Novembre 2014 22:36

Xtol wrote: "la scuola deve COSTARE molto ai genitori, non deve esserci obbligo scolastico oltre i 13 anni, gli stipendi degli insegnanti devono dipendere dalla soddisfazione delle famiglie, deve essere abolito il valore legale del titolo di studio, devono essere abolite le bocciature.. " --- certo, se hai i soldi guidi il tuo figlio fra precettori e scuole private fino a Harvard, Yale, MIT e altre scuole che valgono per loro stesse (in quanto il titolo vale per il nome per la scuola, mentre per sé stesso non può valere nulla, se sono abolite le bocciature e non ha neppure valore legale). Se non hai soldi manderai il figlio a un parcheggio pubblico il cui titolo non vale niente, infatti la promozione è gratuita, e il bimbo sarà soggetto al bullismo, alla droga e alla violenza dai compari più vecchi il cui destino è la spazzatura sociale. In effetti è la direzione attuale. Si stava meglio quando si stava peggio (ma la citazione varrà per poco. Presto staremo ancora peggio di allora).

 

  By: DOTT JOSE on Martedì 04 Novembre 2014 20:20

"si parte dal presupposto che qualcuno sappia cosa e' meglio per la societa.." e poi ci fai la lista delle riforme scolastiche, allora qualcuno esiste che lo sa cosa e' meglio, e guarda il caso strano, quel qualcuno sei te vero ? scuole costose, certo solo per i ricchi ma che pretendi che ci mettiamo a 90 gradi ad aspettare il cetriolone? Si chiama “Tisa”, acronimo di “Trade in services agreement”, ovvero “accordo di scambio sui servizi”. E’ un trattato che non riguarda le merci, ma i servizi, ovvero il cuore dell’economia dei paesi sviluppati, come l’Italia, che è uno dei paesi europei che lo sta negoziando attraverso la Commissione Europea. Obiettivo: privatizzare tutti i servizi fondamentali, oggi ancora pubblici – sanità, istruzione, trasporti – su pressione di grandi lobby e multinazional

10 febbraio 1947 MATERIALI DI RESISTENZA STORICA GIORNO DEL RICORDO FOIBE dieci febbraio | MILLENOVECENTOQUARANTASETTE

 

  By: XTOL on Martedì 04 Novembre 2014 20:12

#i#fatto questo avresti una società coesa#/i# plasmare, formare, costruire individui; brrrr siamo alle solite: si parte dal presupposto che qualcuno sappia cosa è bene per la società e quindi si debba delegare alla scuola il compito di costruire un qualche tipo di individuo adatto alla bisogna, cioè un bravo cittadino. ho anch'io molte conoscenze nell'ambito della scuola superiore, so che ci sono ambienti degradati, ma la cura è proprio l'opposto di quella ipotizzata da Paolo. la scuola deve COSTARE molto ai genitori, non deve esserci obbligo scolastico oltre i 13 anni, gli stipendi degli insegnanti devono dipendere dalla soddisfazione delle famiglie, deve essere abolito il valore legale del titolo di studio, devono essere abolite le bocciature.. l'elenco delle trasformazioni necessarie è lungo, molto lungo

 

  By: Paolo_B on Martedì 04 Novembre 2014 19:10

I racconti dell'orrore provenivano da professionali statali di Mestre. Per Venezia storica, ripeto, la situazione è particolarissima invece, preferisco rimanere reticente. A parte i turisti infatti, i residenti in città sono solo 30,000 (50,000 se conti le isole, Murano e Burano, etc.). Ora, uno potrebbe dire che 30,000 sono tanti lo stesso per il controllo sociale. E invece no, perché qui non ci sono auto. In una cittadina normale per stringere un legame con qualcuno devi uscire, prendere l'auto e andare in qualche posto. A Venezia invece sei a piedi e se devi andare ad un negozio a un quarto d'ora di distanza incontri circa 6 persone che conosci, che ti fermano e ti dicono cosa è successo a Tizio e Caio, più uno svariato numero di persone che non conosci ma sai chi sono e cosa fanno, e loro viceversa di te, e sono ugualmente possibili oggetti di pettegolezzo. Quindi i 30,000 veneziani hanno un controllo sociale effettivo che si avrebbe in un paesino di 3,000 anime.

 

  By: lutrom on Martedì 04 Novembre 2014 18:48

Scusa, Paolo, ma la tua compagna e le sue colleghe/amiche in quale tipologia di scuola insegnano di preciso?? Liceo (classico, scientifico, ecc.), istituto tecnico, professionale, scuole regionali, statali, private...

 

  By: gianlini on Martedì 04 Novembre 2014 18:42

Quando dico che l'Italia è accogliente, intendo dire proprio questo....ufficiale civile che non obietta nulla.... "MASSA CARRARA - A 87 anni ha portato all’altare una giovane donna brasiliana e ha detto sì. Ma stavolta non c’è nessun figlio che grida allo scandalo, anzi, il figlio può solo ringraziare l’anziano padre, vedovo. Le nozze infatti, sono state un regalo per lui: la donna è la fidanzata straniera del figlio, che però, causa scadenza del permesso di soggiorno, sarebbe dovuta rimpatriare, a meno che non si fosse sposata. Perché non dire sì al fidanzato allora? Perché l’uomo in attesa del divorzio ufficiale dalla ex moglie, non avrebbe potuto sposarla. E allora, la soluzione: a sposarla è il «suocero» con un veloce rito civile che ha permesso di coronare il sogno d’amore dei due. "

 

  By: Paolo_B on Martedì 04 Novembre 2014 18:28

si, infatti Gianlini, so veramente poco delle scuole asiatiche ma leggendo qua e là i risultati di eccellenza non mi stupirebbe se fosse qualcosa di simile. La mia compagna con la scuola è ancora fortunata perché è in Venezia storica e molto omogenea (in pubblico è inutile che specifichi perché Venezia è davvero troppo piccola e non è molto importante, in quanto davvero un mondo a sé. Se avessi dei figli li farei crescere e fare loro la scuola in due soli posti possibili: L'alto adige o Venezia). I veri racconti dell'orrore provengono dai suoi amici della terraferma.

 

  By: gianlini on Martedì 04 Novembre 2014 17:59

Paolo, in che scuola insegna la tua compagna? la scuola totalizzante cmq mi sembra che sia il modello asiatico, o sbaglio? infatti sono belli inquadrati...

 

  By: Paolo_B on Martedì 04 Novembre 2014 17:49

Secondo me il problema non è etnico ma solo culturale. Se avessimo una società e una scuola in grado di formare veramente i ragazzi e dare loro una visione del mondo coerente e unitaria, avresti una società unita e omogenea indipendentemente dai tratti somatici e dalle etnie di origine. Essendo la mia compagna una docente delle scuole superiori ho ultimamente occasione di uscire con i suoi colleghi amici e mi hanno descritto una situazione catastrofica, con studenti che minacciano, insultano, completamente incapaci di qualsiasi comune visione ideologica o morale dalla vita. La scuola è diventata un mero parcheggio neppure in grado di formare competenze. E anche il solo formare competenze sarebbe insufficiente, in quanto quello che servirebbe è costruire un individuo a tutto tondo, nella personalità e nelle credenze riguardo a ciò che è giusto o meno. La formazione della persona, in quanto persona, rimane quindi appannaggio delle famiglie di origine, oppure, unica alternativa, in mano a nessuno, condizionata dal caso, a seconda delle frequentazioni che capitano o delle influenze dei mass media. E' chiaro che in una situazione del genere un figlio di immigrati o viene plasmato dalla famiglia di origine, oppure dalle frequentazioni che saranno con grande probabilità quella della banlieu/ghetto in cui cresce. In questa assenza di formazione e controllo sociale è chiaro che qualche petroliere arabo, finanziando scuole mussulmane, può riuscire a formare jihadisti senza problemi. L'unica via di uscita è riformare la scuola secondo pochi capisaldi: - migliorare sia il numero che la condizione dei docenti in modo che una mente brillante sia motivata a fare l'insegnante invece che a prendere altre strade; - proporre una formazione globale con una filosofia di vita coerente; - estendere gli orari scolastici fino al tempo pieno, non lasciando alcuno spazio oltre allo studio e all'attività sportiva intensa. Gli allievi devono tornare a casa non pensando altro che al sonno dopo la cena; - attuare programmi di istruzione basati sulla classicità (in pratica greco, latino e filosofia sono il fondamento della cultura europea); - permettere fin dall'inizio una disciplina ferrea fatta anche di coercizione fisica, in stile militare. Se fosse fatto questo avresti una società coesa dove i giovani sono davvero compagni/camerati (scegliete quello che volete a seconda delle simpatie storiche, ma il concetto è lo stesso. Molto meglio i vecchi compagni o i vecchi camerati dagli individui isolati, vuoti e nevrotici di oggi). Basta che sia un militarismo della cultura e non della guerra. Con questi presupposti l'etnia di origine è completamente irrilevante. E' una cosa fattibilissima e indispensabile alla sopravvivenza della cultura e società europea. Senza di questo avremo solo anomia o il ribollire continuo di sette ideologiche finanziate da vari gruppi di interesse e che distruggono la coesione sociale.

 

  By: gianlini on Martedì 04 Novembre 2014 10:37

A me i i discorsi d zibordi nn danno nausea ma mi sembrano talvolta esagerati o parziali e soprattutto sottostima molto la capacità d assorbimento e assimilazione che una società accogliente e cordiale come quella italiana offre. Proprio poco fa in metropolitana sono saliti tre studenti sui 18 anni. di aspetto tipicamente mediterraneo non sono riuscito a stabilire se fossero milanesi d origine meridionale o nordafricani..entrambe le ipotesi plausibili.. Vestiti, intonazione del parlato, gestualità...del tutto uguali a un studente milanese doc....però la carnagione davvero molto ambrata e i tratti più da Maghreb ...ma potevano essere benissimo figli d siculi Alla fine il dubbio mi è rimasto

commenti che danno la nausea e commenti privi di senso - Moderatore  

  By: Moderatore on Lunedì 03 Novembre 2014 20:46

[Vincenzo]#i# Leggere in questa sezione i post più o meno velatamente razzisti, soprattutto quelli del Mod, mi provoca sempre un po' di nausea. Soprattutto perché sono scritti da "italiani medi" ovvero da persone che ormai non sanno più cosa significhi il termine "solidarietà umana" ma che contemporaneamente cercano sempre l'aiuto di mamma-stato per risolvere i propri problemi, non importa per che via lo cerchino, posto pubblico o stamperia pubblica. Venerdì scorso, quando ho posteggiato la macchina, ho dimenticato le quattro frecce accese (eh sì, per fare manovra a marcia indietro mi tocca accenderle perché altrimenti nessuno si rende conto che sto facendo manovra e immediatamente mi si attacca dietro e poi inizia a strombazzare il clacson). Ovviamente sabato mattina avevo la batteria a terra. E, altrettanto ovviamente, il meccanico dietro l'angolo era chiuso. Beh, pensavo, non è poi un grosso problema: chiedo a qualcuno la cortesia di fermarsi un attimo, collego con gli appositi cavi le batterie e riparto. Ero un inguaribile ottimista. La mia macchina è piuttosto grossa, quindi era necessario che chi mi prestava soccorso avesse una macchina altrettanto grande in modo che la batteria avesse l'amperaggio sufficiente. Alla prima che passa sembra che la fortuna mi assista: si ferma un signore, italiano, con una Espace. Peccato che lascia il motore al minimo perché "altrimenti gli si surriscaldava il motore" (in 2 minuti?), e quindi nessun successo. Dopodiché i seguenti tentativi hanno avuto come risultato le seguenti risposte "c'ho fretta", "c'ho il bimbo in mezzo alla strada", "non so come si fa" (guardi che lo faccio io), "la macchina non è mia" (perché, te la mando in panne?), "siamo a fine turno di lavoro" (dipendenti dell'AMA su un camioncino; sì, proprio l'AMA, quella simpatica municipalizzata che dovrebbe essere al servizio del cittadino tenendo le strade di Roma pulite e che invece, nonostante uno paghi ogni hanno una fortuna, le tiene come una discarica). Chi si è fermato? Un cinese, ma purtroppo la batteria della sua auto era in una posizione che non potevo raggiungere, e un rumeno (o moldavo) che aveva un piccolo furgoncino con batteria sì potenziata ma comunque insufficiente. Risultato? Ho dovuto scucire 60 euro a un pronto soccorso stradale. E poi vi domandate perché le aziende assumono gli immigrati?#/i# ----- il primo commento che ispira questo post è che ho abitato a Roma e non avrei perso tempo a chiedere alla gente di fermarmi perchè (in media e con le dovute eccezioni) è diffidente o menefreghista o indifferente verso sconosciuti e mi chiedo come mai alla sua età Vincenzo non se ne sia ancora accorto. Per fortuna non tutta l'Italia è così, qui in Emilia invece hai il problema opposto, se ti metti a chiedere aiuto perchè l'auto è in panne poi si affolla troppa gente ansiosa di aiutare. Quello che la gente ha smesso di fare invece qui è di intervenire quando vede delle risse, perchè teme che gli immigrati che le provocano abbiano qualche arma da taglio e perchè l'età media dei modenesi è di 44 anni e quella degli immigrati la metà esatta per cui temono di avere la peggio. Avrei diversi aneddoti sulle differenze tra romani ed emiliani che risparmio passando al secondo commento sul fatto che degli albanesi ieri l'altro hanno cercato di rubare in casa di mia madre qui di fianco verso le 19. Come so che erano albanesi visto che non sono stati presi ? I poliziotti dicevano che questi furti intorno alle 19 li fanno gli albanesi, ce ne sono stati dozzine di recente qui intorno, mentre i rumeni vengono di notte... Sono entrato ovviamente in questo modo in una campo minato in quanto sembra cataloghi gruppi di persone senza tenere conto dei casi in cui si incontra il romano che ti aiuta e l'emiliano che se ne frega, ma potrei salvarmi razionalizzando con la differenza tra metropoli e città piccola (a Latina è meglio che a Roma ?) e poi menzionare fatti storici del tipo che gli emiliani hanno creato il fascismo e se fosse stato per loro nel 1948 doveva venire Stalin e non gli americani. Cioè gli emiliani sono più efficienti e collaborativi, ma sono un poco come i tedeschi e quando si mettono tutti in una direzione sono pericolosi... Avendo abitato a Roma (due anni), a Napoli (un anno), a Milano (tre anni), molti anni a Modena, a New York e Los Angeles e avendo passato i cinquanta per cui mi sento più mortale di quando ero giovane e scrivendo su internet e non su giornali, me ne frego e non ho problemi a affermare urbi et orbi che esistono tipologie medie diverse di comportamento al mondo...#F_START# size=3 color=blue #F_MID#...cioè che la realtà esiste, anche se per motivi ancora da esplorare bene, sembra che nella cultura recente sia diventato necessario negare che esista...#F_END# E' possibile però che, avendo accettato che i diversi gruppi di persone (uomini e donne, del nord e del sud, cinesi e africani ecc...) in media comportamenti diversi gli immigrati rumeni e cinesi siano (in media) più solidali e civili dei romani a Roma come rileva Vincenzo ? Cioè che sia più probabile trovare un comportamento civile da parte loro che da parte di italiani (a Roma) ? La semplice logica dice che se questo fosse il caso, allora anche i loro paesi di origine, Romania e Cina, sarebbero più civili dell'Italia, in quanto appunto abitati da persone più civili degli italiani...Ma da quando in qua la semplice logica aiuta su temi del genere ? Fino a qui sono riuscito a trattare il tema senza provocare nausea ? #i# ("...i post più o meno velatamente razzisti, soprattutto quelli del Mod, mi provoca sempre un po' di nausea...")#/i# o è bene che mi fermi in modo che Vincenzo possa riprendersi dai miei commenti ?