UKRAINA e SANZIONI

 

  By: SanTommaso on Mercoledì 12 Marzo 2014 21:53

Dunque ecco il Nuovo che avanza. Aumento di tasse immediatamente ed ipotetici tagli sulle spese da attuarsi nei prossimi 45 anni. Conosco gia' il programma del prossimo Premier per fine anno 2014. Lotta senza pieta' per gli evasori fiscali, spending review, e raddoppio tasse di Successione.

 

  By: gianlini on Mercoledì 12 Marzo 2014 08:39

Roberto finalmente qualcuno che scrive chiaro e tondo quello che a bocconi e mozzichi ho sempre scritto anche io ottimo pezzo

 

  By: Roberto964 on Martedì 11 Marzo 2014 23:47

Le aziende “furbe” In queste ultime settimane ho avuto modo di parlare con qualche direttore commerciale in visita ai punti vendita in occasione dei loro giri periodici. Approfittando della loro loquacità li ho interrogati a fondo per capire un po’ di più di come le nostre aziende mobiliere (ma non solo) cercano di sopravvivere alla crisi. Il mio settore è l’arredamento per interni da due generazioni. Le aziende che mi forniscono merce sono italiane, di dimensioni medio-piccole, con personale locale e si rivolgono esclusivamente al disastrato mercato interno. Il polso del commercio al dettaglio è debolissimo ed ho scritto in proposito tantissime volte. Qualsiasi attività tradizionale, di qualsiasi settore NON monopolista (esclusa la grande distribuzione multinazionale di alimentari) accusa forti perdite. A partire dal 2008 i fatturati sono scesi dal 50% e anche molto di più. Potrei farvi esempi infiniti. A partire dalla mia piccola attività o dai negozi che ogni giorno troviamo chiusi. Quella che cerco di fare oggi è un’analisi sulle aziende che vendono ai commercianti i cosiddetti beni durevoli. Primo caso: Fabbrica di materassi di primaria importanza nazionale con un centinaio di dipendenti. domanda: il mio negozio ha avuto un calo del 65% dal 2006 ad oggi. Voi che calo accusate dal 2008 ad oggi? risposta: Circa il 20% d. Solo? r. Si, poiché abbiamo aumentato lo standard qualitativo, spingendo soprattutto prodotti di fascia medio-alta. Se dovessimo ragionare in termini di pezzi prodotti siamo oltre il -60%. I prodotti di fascia bassa non conviene più produrli. Il margine è troppo basso. d. Avete licenziato? r. Al momento sono stati licenziati solo pochi personaggi “scomodi”. Abbiamo utilizzato la cassa integrazione straordinaria, quella a lunga durata. Siamo coperti sino al 2018. Facciamo meno della metà delle ore che lavoravamo prima del 2008. In pratica, abbiamo diluito il monte ore lavorative, appoggiando allo Stato parte dei costi. Lavoriamo 3 giorni pieni per settimana. d. Quindi state lavorando quasi esclusivamente su prodotti a maggior margine aggiunto (costano di più), producendo un numero di pezzi inferiore al 60% e che di conseguenza richiedono meno della metà delle maestranze. Lavorate 20/22 ore a settimana e il resto lo paga il governo, limitando in questo modo le perdite di fatturato ad un modesto 20%. Ho capito bene? r. Si, è così. E c’è di più. Le perdite reali sono molto inferiori, forse, a ben guardare, potrebbero essere addirittura un attivo. d. Non capisco. Si spieghi meglio. r. È come se avessimo tutti i dipendenti a part-time. Sia come compenso che come contributi. Stiamo risparmiando notevolmente sui costi di gestione, poiché le linee di produzione restano chiuse lunedì, venerdì e sabato. Gli straordinari, da sempre sconvenienti per l’azienda, che una volta eravamo costretti a fare, non si fanno più. Anche il commerciale, con una turnazione particolare che non lo lascia mai chiuso in ore d’ufficio, ha dovuto adeguarsi. Le sole tasse, purtroppo, restano uguali. d. il nero lo fate ancora? r. Lo si fa, pochissimo, solo a clienti di una certa importanza strategica che rompono per averlo. Non vi è più alcuna necessità di fare un 30% di nero quando dopo non hai spese da scaricare. Con la tassazione che abbiamo non ha senso. Rischieresti di pagare molto di più per l’adeguamento, in pratica obbligatorio, agli studi di settore. Quello che risparmi, peraltro rischiando, lo pagheresti comunque. Oggi siamo scesi al 8/10%. d. Pensa che all’Italia convenga l’euro? r. A queste condizioni meglio avere l’euro. A noi il mercato estero non interessa. d. Appunto! Non interessandovi l’export a voi non cambierebbe nulla. r. Bhe, non è proprio così … noi compriamo parecchia materia prima fuori nazione. Una moneta stabile e forte ci fa comodo. Basta sapersi adattare e sfruttare al meglio le leggi. d. Se le cose continuassero a peggiorare e se lo Stato decidesse di fermare la cassa integrazione a lungo termine cosa fareste? r. Dovremmo licenziare il 50/60% dei dipendenti ma poi non riusciremmo a far funzionare l’azienda. Da qui la decisione di lavorare taluni giorni della settimana. Diversamente saremmo costretti a delocalizzare o a chiudere, facendo la fine di molte altre fabbriche italiane. d. Quindi, sareste incapaci di produrre con il 50% dei dipendenti in meno? r. ESATTO! Secondo caso: fabbrica di sedie e tavoli di importanza relativa con 35/40 dipendenti. Più o meno le stesse cose di sopra: calo fatturato -25% da 1000 sedie a settimana a 300 (-70% di pezzi prodotti) produzione spostata verso i prodotti di costo maggiore e contraffazione commerciale, importando direttamente prodotti (metallo e vetro) dalla Cina e cambiando gli imballaggi. (questo, chiaramente non me l’ha detto, ma lo so da me per certo). Nero solo su quanto prodotto direttamente (circa 10% del totale) Fabbrica aperta martedì, mercoledì e giovedì mattina. Sull’euro non mi ha risposto: non ne sapeva abbastanza. Potrei andare avanti con un’azienda di cucine da 400 dipendenti e con altre ancora. Il panorama è pressoché identico. Quasi tutti i miei fornitori abituali stanno lavorando 3 gg la settimana. Adesso voglio parlarvi della Indesit di Fabriano, dove si producono forni e piani di cottura (freddo e lavaggio sono stati spostati quasi completamente in Polonia). Numeri del tg1 economia del 10/03/2014. Pezzi prodotti oggi: circa 3 milioni/anno; pezzi prodotti ante-crisi: 4,2 milioni (-29%); l’azienda ha attuato la cassa straordinaria a lunga durata (scadenza 2019), ha fatto contratti di solidarietà accettati dalle parti (meno ore lavorative per tutti), puntando sull’innovazione tecnologica e su prodotti di gamma medio-alta per compensare tramite maggior margine aggiunto il milione di pezzi in meno prodotti l’anno. Per concludere: se gli ammortizzatori sul lavoro finissero dall’oggi al domani i 3/4 delle aziende che ancora producono chiuderebbero entro 6 mesi, poiché se LICENZIASSERO la metà dei dipendenti NON POTREBBERO PIU’ PRODURRE NULLA. Se hai bisogno di 50 persone su 50 macchine diverse NON puoi averne solo 25!!!!! Il desiderio di CONFINDUSTRIA è quello di abbassare il cuneo fiscale ma SOPRATTUTTO pagare di meno i LAVORATORI. A loro, come ai renditieri, ai boiardi di stato, ai manager e all'alta finanza, della sovranità perduta, di uscire dalla UE e dall’euro NON frega ASSOLUTAMENTE nulla. Anzi, ci andrebbero a perdere nettamente. Per loro, questo è il MIGLIOR mondo possibile. Tanto, alla fine, gli ammortizzatori sociali li paga Pantalone. La perdita reale di guadagni degli industriali che sono riusciti a paracularsi, nei modi descritti e per legge consentiti, resta marginale. Ed è per questo motivo che NON vogliono uscire dall’euro. A loro, l’euro CONVIENE. E a noi, CONVIENE? Una Nazione come l'Italia, QUINTA potenza industriale negli anni '80, governata negli ultimi 35 anni da politici che hanno curato i loro personalissimi interessi, spinti ed assecondati da decine di potenti lobby che hanno inseguito ognuno il proprio "particulare" si è completamente disgregata e sta naufragando miseramente. Roberto Nardella. http://scenarieconomici.it/le-aziende-furbe/

 

  By: DOTT JOSE on Mercoledì 26 Febbraio 2014 16:20

il vero ministro degli esteri non sarà la povera Mogherini non vi sorge il dubbio che cambiano solo le marionette ma chi tira i fili resti sempre al suo posto ? http://www.effedieffe.com/index.php?option=com_jcs&view=jcs&layout=form&Itemid=136&aid=284267

10 febbraio 1947 MATERIALI DI RESISTENZA STORICA GIORNO DEL RICORDO FOIBE dieci febbraio | MILLENOVECENTOQUARANTASETTE

 

  By: Paolo_B on Sabato 22 Febbraio 2014 23:42

Aggiornamento recensione ristoranti veneti e africani. In questi giorni è carnevale e quindi chi vive a Venezia scappa dalla città prima che diventi impossibile muoversi per le calli. Quindi la mia compagna mi ha trascinato alle terme. Io detesto le terme e me ne sto nella poltrona dell'albergo col portatile. Tuttavia il pranzo è stata un'ottima scoperta. Mi hanno portato in campagna, a Torreglia, colli euganei in provincia di padova, e in una villa anni 70 c'è un ristorante. Fuori non è che incuriosisca. Beh, mangiato in modo SUPERLATIVO a ... poco e niente. Rapporto qualità e prezzo assolutamente fantastico. http://www.enotecasandaniele.net/menu.html

Ristoranti da pesce e ristoranti da carne... - Moderatore  

  By: Moderatore on Venerdì 21 Febbraio 2014 01:39

A proposito di ristoranti, prendendo spunto da quelli indicati da Paolo_B in Veneto, ieri ho messo su un Blog così al volo per ^il posto in cui mangio a Modena#http://ilpescedialfa.blogspot.it/^, solo pesce, ma tenuto da un vero fanatico del pesce. Per le cose internet è negato e allora mentre ero gli ho aperto un blog e poi ogni tanto ci metto qualche cosa Un altro ristorante invece che non raccomando assolutamente è questo (in cui non sono stato sia ben chiaro), ma di cui segnalo che le notizie a riguardo dei suoi hamburgers non sono buone e non solo perchè è caro. 11 febbraio: ^"Undici arresti per aver servito carne umana nel ristorante di un hotel in Nigeria"#http://www.nydailynews.com/news/world/nigerian-hotel-serves-human-meat-report-article-1.1616311^ "sono andato in questo hotel quest'anno e dopo aver mangiato mi è stato detto che il piatto di carne costava 4 dollari - ha dichiarato il prete locale che ha avvertito la polizia - sono rimasto sorpreso, non avevo capito che era perchè era carne umana che avevo speso così tanto..."

 

  By: antitrader on Venerdì 21 Febbraio 2014 00:23

L'agenzia delle entrate ha "chiarito" il dubbio sul fatto che una centralina elettrica a pannelli messa nel giardino di casa debba essere considerata un bene mobile o immobile. Il "chiarimento" cosi' recita: "Sono da considerare mobili quegli impianti che possono essere asportati da un punto per essere installati in un altro senza perdere le loro caratteristiche e che l’operazione di spostamento non si presenti antieconomica, vale a dire non comporti oneri gravosi. " A parte il fatto che non si capisce un cazz (come al solito), la questione non e' di poco conto in quanto in caso di bene immobile esso va accatastato e si e' costretti ad imbarcarsi in faccende burocratiche e relativi costi. E chi ha messo le celle fotovoltaiche sul tetto? Niente paura, il legislatore (cialtrone) ha trovato il modo di complicare la vita anche in questo caso. Il proprietario e' comunque tenuto a fare una variazione catastale che comporta anche il ricalcolo della rendita e quindi dell'imu, tasi e altre porcherie. Insomma, appena un settore comincia a dare segni di vita (vedi sigaretta elettronica) ecco che arriva la batosta dalla politica cialtrona (tra le altre cose queste stronzate aumentano il pil oltre ad ammorbare la vita alla gente). Altro che voler raddrizzare l'italia con qualche giochetto finanziario, qui ci vuole la ramazza di Grillo e forse non basta nemmeno quella.

 

  By: Acmen on Venerdì 21 Febbraio 2014 00:03

Certo certo..! perchè invece di un video con una bella figliola che pronucia retoriche parole vuote, La Stampa, giornale di regime Eurocratico non fa vedere i "manifestanti" armati di fucili e pistole ammazzare i poliziotti e sbranarli a calci e pugni e bastonate allora forse ci potremo domandare chi sobilla questa rivolta e per quali reali motivi. " La libertà " non si mangia.

 

  By: Olocrami on Giovedì 20 Febbraio 2014 20:42

vogliamo essere liberi dai politici che lavorano solo per i loro interessi, che sono pronti a ferire le persone, solo per salvaguardare i loro soldi, le loro case, il loro potere. Vorrei che le persone che sono qui potessero avere una vita normale: siamo persone civilizzate, ma i nostri governanti sono dei barbari. Vogliamo che i nostri tribunali non siano corrotti, vogliamo essere liberi.. Sembra di un qualsiasi discorso da bar italiano invece è l video-appello di una gnokka ucraina, che ha deciso di spiegare su Internet i motivi della rivolta in atto e invita a condividere il filmato in rete. La diferenza con noi è che lì avranno un'età anagrafica media molto giovane http://www.lastampa.it/2014/02/20/multimedia/esteri/sono-ucraina-e-vi-spiego-perch-vogliamo-libert-8oSwDzZm1GBSYqRihjJQTO/pagina.html

 

  By: peavey on Domenica 16 Febbraio 2014 14:27

del resto, e' famosa la battuta inglese: Quando la manica e' in burrasca e non navigabile.. gli Inglesi sostengono che "il continente e' isolato"

 

  By: giorgiofra on Sabato 15 Febbraio 2014 21:02

Molto spesso quelle che noi definiamo grandi civiltà devono le loro fortune alle disgrazie altrui. In fondo lo splendore costa, e costa molto. E quasi sempre quel costo viene pagato da altri popoli. Gli inglesi, orgogliosi della loro civiltà e del loro impero, dimenticano di aver ridotto in condizione di schiavitù molte nazioni. E mentre i lord sorseggiavano i loro the nelle lussuose dimore della campagna inglese, milioni di disgraziati erano asserviti con la forza alle ragioni economiche britanniche. E' questa la vera civiltà? Mi raccontava mio padre che, durante la guerra, i tedeschi trattavano dignitosamente la popolazione. Ma quando arrivarono gli Inglesi le cose cambiarono. Mi diceva che questi li trattavano con un disprezzo e con un senso di superiorità assolutamente spropositati. Sono stato un paio di volte in Inghilterra, e devo dire che gli inglesi mi stanno letteralmente sul Kazzo. Mentre ho sempre avuto simpatia per i tedeschi, che reputo, nonostante tutto, dei gran signori.

 

  By: peavey on Sabato 15 Febbraio 2014 10:05

mah, Venezia e' una citta' particolare. Ci ho vissuto (e lavorato) per qualche tempo da giovane e ne ho ricordi contradditori. Comunque,volendo evidenziare gli aspetti non proprio positivi, secondo me per comprendere venezia non si devono dimenticare le sue origini. Gia' solo visitandola ed osservando i palazzi, i tesori esposti, ci si rende conto che e' stata costruita ed abitata da un popolo di razziatori e conquistatori. Insomma un vero veneziano purosangue chiama la sua citta' con un soprannome molto significativo: "LA DOMINATRICE". Ed ha ragione. Non si puo comunque confondere Venezia ed i veneziani con il Veneto ed i veneti. Son due razze molto diverse.

 

  By: pana on Giovedì 13 Febbraio 2014 08:16

"Niente sterlina se vi separate" Cameron avverte gli scozzesi.. e che gli frega ? una volta che avranno la sovranita potranno stamparsi una loro moneta tutta nuova e indipendente, che bisogno hanno della sterlina ? http://www.corriere.it/economia/14_febbraio_12/governo-cameron-scozzesi-niente-sterlina-se-vi-separate-29182f26-9409-11e3-ab25-cf30a50da2ae.shtml

U.S. Navy Ridiculed Over Picture Of Commander With Rifle; 'We're Going To Lose A War' | Viral - YouTube

 

  By: Paolo_B on Mercoledì 12 Febbraio 2014 00:19

ah bene, ora ci sono tutti. Non ero capace di cercare. Però vedo ancora poche recensioni. Ho visto un ristorante che è un vero costosissimo cesso pelaturisti e ha il massimo delle stelle (dato da 4 avventori che saranno la moglie e i tre camerieri costretti a iscriversi e votare).

 

  By: lmwillys on Martedì 11 Febbraio 2014 18:29

vabbè PaoloB, se la ricerca la fai su Venezia con gli italiani magari ti esce qualche risultato in più :-) ... senza preferenze sono 608 http://www.yelp.it/search?find_desc=ristorante&find_loc=piazza+san+marco%2C+Venezia&ns=1 con le tue preferenze 38 http://www.yelp.it/search?find_desc=ristorante&find_loc=piazza+san+marco%2C+Venezia&ns=1#sortby=rating io magno in un solo posto ... yelp o tripadvisor vanno bene tutti e due, hanno poche differenze (yelp qualcosina in più che di solito non serve, tante recensioni le eliminano) ...