Neofita, la soluzione e' il salario di cittadinanza, e non perche' sono Grillino, a una cosa del genere ci avevo pensato ben prima di Grillo.
Nel capitalismo il salario altro non e' che un prezzo e, come ben sai il prezzo lo fa il mercato. Inutile prendersela con Soros, i banchieri, i rettiliani etc.... quando un mestiere (tipo quello del'impiegato o dell'insegnante) perde valore nel senso che c'e' eccesso di disponibilita' di braccia disposti a fare quel mestiere li' e' inevitabile, nel capitalismo, che il prezzo debba scendere.
Il costo del lavoro e' la componente piu' pesante del prezzo alla produzione e, in un regime di concorrenza, il singolo imprenditore non puo' decidere di aumentarlo pena esse sbattuto fuori dal mercato. Come contropartita hai la disponibilita' di prezzi al dettaglio piu' contenuti.
Il settore pubblico invece e' immune da concorrenza e quindi i salari, in questo momento, sono addirittura abnormi e questa e' una cosa nefasta e funesta in quanto spinge al rialzo la tassazione e al ribasso la competitivita' del paese.
Oggi mi han raccontato un aneddoto alquanto bizzarro: un tizio e' stato di recente licenziato, siccome ha minacciato di fare causa l'azienda gli ha riconosciuto un anno di buona uscita (prassi che in Svizzera o in Germania non esiste). ovviamente il tizio prende anche l'indennita' di disoccupazione pari all'80% del salario, sommando vien fuori che per una anno stara' a fare un cazzzz prendendo il 180% di quando lavorava, ecco questi sono tutti soldi che potrebbero alimentare il salario di cittadinanza (e tenere indenni le aziende dalle angherie dei tribunali).