By: giorgiofra on Lunedì 08 Aprile 2013 16:32
Trucco, benchè non sia un avvocato, mi permetto di risponderti.
Credo che innanzitutto dovresti inviare una raccomandata AR intimando la compagnia al rispetto delle obbligazioni assunte, oppure alla risoluzione del contratto con conseguente risarcimento delle somme eccedenti il servizio effettivamente ricevuto.
In caso di omessa risposta, o di risposta negativa, dovresti richiedere un decreto ingiuntivo, fornendo al giudice copia del contratto, copia della raccomandata, ed ogni altro elemento utile a dimostrare l'inadempienza della controparte.
Se la controparte non presenta opposizione e non paga entro il termine indicato dal decreto ingiuntivo, si richiede un atto di precetto, che è un vero e proprio titolo esecutivo.
Anche in questo caso, senza l'opposizione della controparte e senza il pagamento del dovuto, si passa all'esecuzione forzata (pignoramento). Se il pignoramento non dovesse soddisfare il debito può essere inoltrata istanza di fallimento, sempre che ne esistano i presupposti. Non può, ad esempio, essere dichiarato fallito un professionista.
Non credo che si possa procedere per truffa, considerando che ne manca il presupposto, ovvero l'aver "attraverso artifici e raggiri" indotto la controparte ad assumere obbligazioni che altrimenti non avrebbe assunto.
Anche l'irreperibilità della controparte, che non consiste nell'omettere di rispondere al telefono o alle mail, può essere motivo per richiedere istanza di bancarotta fraudolenta.
Comunque, da falegname, ti consiglio di rivolgerti ad un avvocato.
Se racconti quanto è accaduto non puoi essere accusato di diffamazione. Devi però stare molto attento a raccontare le cose in modo obiettivo e ad essere sempre in grado di dimostrare la veridicità delle tue affermazioni. Altra cosa da evitare nel raccontare la storia, è quella di esprimere giudizi che "potrebbero essere lesivi della onorabilità, della dignità e dell'immagine" della controparte.
Racconta esclusivamente i fatti, ed assicurati che siano dimostrabili.
