Peavey molto interessante il tuo post (quello sulla Grecia ed altro) che comunque, pur nella sua apparente semplicità, è di una profondità tale che ha bisogno di essere capito. Purtroppo occorre un background di un certo tipo per capirlo, una certa sensibilità e perchè no, una certa "cultura" (virgolettiamo). Sostanzialmente la tua è una critica alla politica che mette le mani dove non dovrebbe (tanto per fare sempre degli insulsi esempi). Una storia vecchia insomma.
Più volte ho cercato di spiegare che certe cose non sono nella sfera "dell'essere banalmente controllabili" e dell'inutilita (anzi dannosità) del giocare con esse e a maggior ragione in modo diciamo "alla bar". Non che non si possa tentare di farlo (la teoria consiglia di no), ma semplicemente la classe politica attuale NON è all'altezza (questi si riempiono la bocca di termini come "singolarità"). Rimetto e reincollo in po' di teoria, ma fissiamoci bene nella testa questi 4 semplici concetti:
Un sistema può essere semplice, complicato, caotico o complesso. Vediamo in sintesi le differenze.
Semplice (etimologia: sine+plico, ovvero senza pieghe) è un fenomeno o un sistema lineare, ripetibile, con un chiaro rapporto di causa-effetto, e di cui è possibile realizzare modelli matematici che permettono di prevederne gli sviluppi.
Complicato (etimologia: cum plico, ovvero con piegature, che è possibile “s-piegare”) è un fenomeno o un sistema scomponibile nelle sue parti lineari, ripetibile (a parità di condizioni al contorno), anch’esso con un rapporto di causa-effetto, e di cui è possibile realizzare modelli matematici che permettono di prevederne gli sviluppi, pur con difficoltà di calcolo e di approssimazione (riferimento al metodo scientifico classico, al riduzionismo e al determinismo).
Complesso (etimologia: cum+plècto ovvero intrecciato, tessuto insieme) è un sistema non lineare, composto di molti elementi collegati tra loro e dipendenti uno dall’altro, non riducibile (l’insieme è superiore alla somma delle parti), non ripetibile né prevedibile, senza più nessun rapporto lineare di causa-effetto; riguarda in particolare i fenomeni biologici e sociali; richiede una visione sistemica, reticolare, non sequenziale.
Nota: esiste una categoria specifica di sistemi dinamici che vengono detti caotici; tali sistemi, pur essendo apparentemente semplici e sottoposti a leggi deterministiche, sono sensibili alle condizioni iniziali e di contorno (e quindi anche a minime variazioni degli input) e danno luogo (output) a evoluzioni descritte nello spazio delle fasi da orbite imprevedibili, diverse tra loro, ma sempre contenute in uno spazio circoscritto, definito dagli attrattori tipici del cosiddetto caos deterministico.
– Ho imparato a non fare lotta con i maiali. Ti sporchi tutto e, soprattutto, ai maiali piace...