Non ne hanno mai azzeccata una che fosse una - alces3
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By: alces3 on Mercoledì 02 Febbraio 2005 00:01
Non ne hanno mai azzeccata una. Sono gli ops-inionisti, quelli che sbagliano sempre analisi ma continuano a spiegarci il mondo, nonostante le loro opinioni risultino ops! smentite dai fatti. Sono Vittorio Zucconi, Barbara Spinelli, Eugenio Scalfari, Ennio Caretto, Furio Colombo, Sergio Romano, Bernardo Valli e tutti gli altri volenterosi antiamericani d'Italy. Ci avevano avvertito che l'intervento in Afghanistan avrebbe provocato 5 milioni di profughi, e non è successo. Poi che Hamid Karzai era poco più che il sindaco di Kabul, ma ha preso una caterva di voti in tutto il paese. Ci hanno detto che l'America stava perdendo la guerra con l'Iraq, ma due settimane dopo è stata abbattuta la statua di Saddam. Ci hanno spiegato che Bush aveva perso i dibattiti con Kerry (3 a 0) e che l'Altra America lo avrebbe cacciato, ma non ci hanno preso e ancora non se ne sono fatti una ragione (Zucconi, 10 giorni fa su Bush: "E' persuaso di avere ricevuto un mandato politico e non, come altre ricerche di opinione indicano, soltanto un attestato di simpatia personale"). Ci hanno detto che in Iraq c'è la resistenza, ma Zarqawi è alleato con i repubblichini che uccidono gli iracheni liberati. La democrazia non è esportabile, ci hanno spiegato, ma in 70 giorni hanno votato in Afghanistan e in Iraq. Ci hanno detto che le elezioni erano un'imposizione degli invasori e che non c'erano le condizioni, ma sono stati smentiti dagli iracheni. Ora dicono che ci sarà la guerra civile, ma con tali precedenti c'è da essere ottimisti. Ci sono anche le eccezioni: tra lunedì e domenica Angelo Panebianco (Corriere), Guido Ceronetti (Stampa) e Vittorio Parsi (Avvenire) hanno scritto cose appropriate e non separate dai fatti.
Gli ops-inionisti invece no. A cominciare da Repubblica che, domenica, cioè nel giorno del voto, ha dedicato 5-pagine-5 al povero Saddam. Titolo: "Il prigioniero di Bagdad". Sommario: "Saddam da 400 giorni sta in una cella tre metri per quattro dove scrive poesie e cura una piccola palma". Che carino.
E. Mauro, voto 1 (inqualificabile)
"L'amministrazione statunitense ha tentato più volte di rinviare questo voto Ora Bush appoggia il processo elettorale ma ancora una volta si sbaglia". (domenica)
B. Spinelli, voto 8 (non sa di che cosa parla)
"La macchina della propaganda washingtoniana, vestita con i panni dell'informazione accettata acriticamente, era stata assai abile nell'accreditare il sospetto di un probabile disastro, nel giocare quella essenziale partita politica che si chiama il gioco delle aspettative. (ieri)
V. Zucconi, voto 10 (è un fenomeno)
"Elezioni a gennaio? Come si potrà organizzare in regime di coprifuoco e in presenza di una guerra civile che miete vittime in tutto l'Iraq centrale, una campagna elettorale? Almeno un simulacro di campagna elettorale? Le liste degli aventi diritto al voto? I seggi e gli scrutatori? I comizi? Le liste dei candidati? Di tutto ciò nessuno parla". (14 novembre)
Scalfari, voto 6 (ché non legge il suo giornale)
"Non ci sarà niente di tutto ciò e neppure, ovviamente, l'esportazione della democrazia in Iraq". (26 settembre)
Scalfari, voto 4 (perché talvolta lo legge)
"Le stesse elezioni, come i partiti che ne hanno chiesto il rinvio pensano, potrebbero essere una tragedia". (28 novembre). "Porterà a una democrazia? Nell'attesa si può dubitare". (ieri)
Bernardo Valli, voto 4 (nun ce vo' sta')
"Quindi, tecnicamente, usando i criteri europei e internazionali queste elezioni erano invalide prima ancora di tenersi, sebbene l'Europa abbia sorprendentemente stanziato 30.5 milioni di euro". (ieri, la Stampa)
G. Chiesa, voto 2 (nun c'è mai voluto sta')
"Ecco perché le elezioni democratiche in Iraq sono liberticide e, esse sì, profondamente antidemocratiche Come si fa a considerare libere elezioni di questo tipo? Come si fa a considerarle democratiche? Ha perfettamente ragione al Zarqawi quando afferma che la democrazia è nemica dell'Islam". (ieri, Quotidiano Nazionale)
Massimo Fini, voto 1 (burp).
ch.ro