Re: Next is Italy, La Prossima è l'Italia ¶
By: XTOL on Sabato 13 Maggio 2023 09:27
Mi chiamo Anna Maria, e sono una danneggiata da vaccino anticovid.
Mi fidavo della comunità scientifica, e credevo che sottopormi alla vaccinazione fosse la cosa giusta da fare. Per i morti di covid, per mia madre molto anziana e per mio marito cardiopatico.
I problemi di cui soffro si sono manifestati, seppure in forma molto lieve, sin dalla prima dose, con dolori all'orecchio destro, acufeni e abbassamento dell'udito, che si sono poi aggravati con la seconda dose. Mi sono quindi sottoposta a visite specialistiche, che non hanno però portato a nessun tipo di diagnosi.
Il calvario vero e proprio è iniziato dopo la terza inoculazione. Non riuscivo nemmeno a parlare, se non a bassa voce, a causa di una polineuropatia al volto, diagnosticata da due neurologi. Provavo dolore per uno starnuto o per un semplice sbadiglio. In alcuni momenti, sentivo il lato destro del volto completamente addormentato. Non potevo inoltre assumere cibi o liquidi troppo freddi. Non potevo restare per troppo tempo in luoghi rumorosi, e una costante nebbia mentale mi impediva di seguire un film o di sostenere una conversazione. Non è possibile, tuttavia, spiegare in poche parole tutti i dolori che ho patito e che patisco ancora, ai quali si aggiunge la frustrazione per la mancanza di cure realmente efficaci.
Oggi vivo una quotidianità scandita dagli orari di assunzione di farmaci antiepilettici, dopo aver assunto nei mesi scorsi cortisonici e oppioidi. Medicinali che forse dovrò prendere a vita, e che, in ogni caso, hanno alleviato ma non eliminato i miei dolori (nelle ultime settimane, tra l'altro, la patologia si è estesa ai nervi ottici).
Ma ora vorrei parlare del muro di gomma che da tempo ci mortifica e ci distrugge psicologicamente.
Alcuni mesi fa, una fortissima emicrania mi ha costretta a recarmi al Pronto Soccorso. Anche io, quindi, ho toccato con mano la mancanza di empatia di medici e infermieri. Uno di loro mi disse che di reazioni avverse non voleva nemmeno sentir parlare. Trovare personale ospedaliero disposto ad ascoltarti senza prenderti per pazza è cosa rara. Ancora più raro è trovare un medico disposto a mettere a referto la correlazione tra patologia e vaccinazione. Due medici hanno asserito che la correlazione esiste, ma lo hanno fatto solo a voce. Molti mesi dopo, finalmente, la correlazione è stata individuata e messa nero su bianco da un medico del San Martino di Genova. Sono inoltre riuscita, dopo vari tentativi, a inoltrare la segnalazione all'AIFA, nonostante una lunga serie di quesiti che scoraggerebbero chiunque.
Infine, c'è un altro muro su cui vorrei soffermarmi. Quello eretto da persone che reputavo amiche. Un muro ideologico, che non ha niente a che fare con la vera scienza. Perché rifiutare il dialogo è la cosa più antiscientifica che si possa fare.
Ma in Italia, si sa, il vaccino è diventato una questione di mera appartenenza politica.
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