By: giorgiofra on Martedì 01 Novembre 2011 20:08
Qualche anno addietro un mio amico si trovava in crisi di liquidità, un po per gli investimenti effettuati, un po per crediti che aveva difficoltà a riscuotere, in particolare verso enti pubblici.
La banca di cui era cliente, e con la quale lavorava da diversi anni senza problemi, iniziò a vessarlo, addebitandogli commissioni immorali con i pretesti più assurdi, aumentò gli interessi e le penali e, sopratutto, iniziò a tempestarlo di telefonate a tutte le ore, a trattarlo senza rispetto e ad umiliarlo.
Una sera, mentre cenava, gli arrivò una telefonata del direttore che lo avvisava che se, entro l'indomani mattina, non avesse effettuato un certo versamento, avrebbero revocato il fido e protestato tutti gli assegni che sarebbero arrivati. Lo minacciò senza alcun garbo, apostrofandolo di essere un incapace. Il mio amico fece notare al direttore che l'indomani sarebbe partito presto per una importante visita medica alla moglie, non rinviabile, e che si sarebbe recato in banca il giorno successivo.
A quel punto il direttore urlò che a lui della salute della signora non importava nulla, e che la banca veniva prima di tutto, in virtù del fatto che la banca poteva rovinarlo.
Il giorno successivo staccò il telefono e sbrigò il problema della moglie che, fortunatamente, si concluse bene. Si recò in banca l'indomani.
Chiese del direttore, il quale gli fece sapere che avrebbe dovuto aspettare. Al che il mio amico disse all'impiegato di comunicare al direttore che non avrebbe aspettato neanche un minuto, o lo riceveva subito o sarebbe andato via. Il direttore, infuriato, lo accolse immediatamente, e prima che inveisse con la solita filippica il mio amico lo mise a tacere in modo brusco, tanto da stupire l'interlocutore, oramai abituato a maltrattare il mio amico senza che questi reagisse.
"Signor direttore" iniziò il mio amico, "sono venuto semplicemente per comunicarle che lei e la sua banca mi avete rotto i coglion i, e che ho deciso, insieme a mia moglie, di non darle più una lira. Faccia tutto quello che le pare."
Il giorno successivo il mio amico fu convocato alla direzione generale. Mi racconta che fu accolto con tutti i riguardi, gli offrirono il caffè e lo ascoltarono con attenzione. Alla fine trovarono un accordo senz'altro favorevole ad entrambi, abbassarono i tassi di interesse e gli aumentarono il fido in attesa di riscuotere dalle pubbliche amministrazioni.
Chi deve capire, capisca.