Il Parlamento europeo,
– viste le sue precedenti risoluzioni sull'Ucraina e la Russia, in particolare quelle del 17 luglio 2024 sulla necessità di un sostegno continuo dell'UE all'Ucraina(1) e del 19 settembre 2024 sul proseguimento del sostegno finanziario e militare all'Ucraina da parte degli Stati membri dell'UE(2), nonché le sue precedenti risoluzioni sulla situazione nella penisola coreana,
– visti la Carta delle Nazioni Unite, le convenzioni dell'Aia, le convenzioni di Ginevra e i relativi protocolli aggiuntivi, nonché lo Statuto di Roma della Corte penale internazionale,
– visti l'Atto finale di Helsinki, la Carta di Parigi per una nuova Europa e il Memorandum di Budapest sulle garanzie di sicurezza,
– visti il regolamento (UE) 2024/792 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 29 febbraio 2024, che istituisce lo strumento per l'Ucraina(3), il regolamento (UE) 2024/2773 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 24 ottobre 2024, che istituisce il meccanismo di cooperazione per i prestiti all’Ucraina e fornisce assistenza macrofinanziaria eccezionale all’Ucraina(4), e altre forme di sostegno dell'UE all'Ucraina,
– vista la dichiarazione congiunta del ministro degli Affari esteri della Repubblica di Corea, Cho Tae-yul, e del vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, del 4 novembre 2024, sulla cooperazione tra la Repubblica popolare democratica di Corea (RPDC) e la Russia,
– visto il discorso pronunciato dal Presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy al Parlamento europeo il 19 novembre 2024, che segna 1000 giorni dall'invasione su larga scala dell'Ucraina da parte della Russia,
– visti il trattato di non proliferazione delle armi nucleari e le risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sulla Corea del Nord, compresa la risoluzione 1718 (2006) del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite del 14 ottobre 2006,
– vista la dichiarazione del Consiglio nordatlantico dell'8 novembre 2024 sulla Repubblica democratica popolare di Corea,
– visto il partenariato strategico UE-Repubblica di Corea del 2010,
– visto l'articolo 136, paragrafi 2 e 4, del suo regolamento,
A. considerando che dal 24 febbraio 2022 la Russia conduce una guerra di aggressione illegale, non provocata e ingiustificata contro l'Ucraina, proseguendo le aggressioni già in atto dal 2014, tra cui l'annessione illegale della Crimea e l'occupazione di parti delle regioni di Donetsk, Luhansk, Zaporizhzhia e Kherson violando in modo persistente, palese e grave i principi della Carta delle Nazioni Unite e il diritto internazionale umanitario, quale stabilito dalle convenzioni di Ginevra del 1949;
B. considerando che le forze russe hanno attaccato in modo sistematico e indiscriminato zone residenziali e infrastrutture civili, causando la morte di migliaia di civili ucraini e la distruzione di proprietà pubbliche e private; che le forze russe sono responsabili di deportazioni forzate, sparizioni, anche di minori, detenzioni illegali, torture, esecuzioni di civili, soldati e prigionieri di guerra e atti terroristici, compreso il ricorso alla violenza sessuale e allo stupro di massa come armi di guerra, e che continuano ad alterare la composizione etnica dei territori occupati dell'Ucraina;
C. considerando che la Russia ha intensificato i suoi attacchi aerei contro l'Ucraina, impiegando un numero significativo di missili e droni per colpire le infrastrutture di produzione e trasmissione di energia elettrica a livello nazionale, causando interruzioni dell'erogazione di energia elettrica e rendendo necessarie misure di razionamento a livello nazionale annunciate da Ukrenergo, il principale fornitore di energia elettrica dell'Ucraina, per stabilizzare il sistema energetico;
D. considerando che l'UE e i suoi Stati membri sono solidali con l'Ucraina e si sono impegnati a fornire un notevole sostegno umanitario, finanziario e militare per aiutare la difesa dell'Ucraina fino alla sua vittoria e alla sua ripresa; che, tuttavia, l'assistenza militare continua a essere insufficiente, in termini sia di qualità che di quantità, e che permane un ritardo nell'effettiva consegna di armi e munizioni all'Ucraina dopo l'adozione delle relative decisioni di consegna; che, a seguito della decisione adottata in occasione del vertice NATO, l'Ucraina avrebbe dovuto ricevere un numero significativo di sistemi di difesa che non sono stati ancora consegnati;
E. considerando che diversi paesi terzi, in particolare l'Iran, la Corea del Nord e la Bielorussia, hanno fornito alla Russia ingenti forniture di armi e munizioni e che la Bielorussia ha consentito alla Russia di utilizzare il suo territorio per attaccare l'Ucraina;
F. considerando che il trattato sul partenariato strategico globale tra la Russia e la Corea del Nord, firmato il 18 giugno 2024, impone l'assistenza militare reciproca, compreso il sostegno nucleare e convenzionale, in caso di aggressione armata, approfondendo in tal modo i legami militari tra le due nazioni; che tale sviluppo combina importanti sfide in materia di sicurezza sia in Asia che in Europa, complicando ulteriormente la stabilità globale;
G. considerando che la Corea del Nord e la Russia hanno intensificato direttamente il conflitto in Ucraina con lo spiegamento di truppe nordcoreane al fianco delle forze russe, segnando una pericolosa espansione della guerra con gravi implicazioni per la sicurezza regionale e globale; che i trasferimenti di armi della Corea del Nord alla Russia, compresa la fornitura di munizioni e attrezzature militari, costituiscono una chiara violazione delle sanzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite volte a prevenire la proliferazione delle armi provenienti dalla Corea del Nord;
H. considerando che il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy ha riferito che 11 000 soldati nordcoreani sono già stati dispiegati in prossimità dei confini ucraini e che tale contingente potrebbe aumentare ulteriormente; che la Corea del Nord, in cambio della fornitura di munizioni e truppe, riceve dalla Russia prodotti alimentari, petrolio e denaro di cui ha estremo bisogno e forse assistenza nello sviluppo di competenze in materia di armi nucleari e tecnologia missilistica;
I. considerando che la Corea del Nord ha intensificato le sue minacce, ha abbandonato la sua politica di unificazione e ha continuato le sue provocazioni nella regione, in particolare mediante test missilistici e dimostrazioni militari, che aumentano il rischio di conflitto militare e compromettono gli sforzi per una risoluzione pacifica del conflitto coreano;
J. considerando che le forze armate russe avrebbero reclutato centinaia di mercenari yemeniti Houthi perché combattano nel conflitto in Ucraina, grazie a una losca operazione di traffico di esseri umani che dimostra i crescenti legami tra Mosca e il gruppo ribelle Houthi;
K. considerando che l'Iran ha trasferito alla Russia carichi di missili balistici a corto raggio Fath-360; che, in risposta, l'UE, la Francia, la Germania e il Regno Unito hanno annunciato un nuovo pacchetto di sanzioni nei confronti dell'Iran;
L. considerando che la Cina è oggi il principale fornitore di beni a duplice uso e di prodotti militari a sostegno della base militare russa e della guerra di aggressione contro l'Ucraina; che l'UE dispone di prove inconfutabili della produzione di droni armati per l'esercito russo nella regione occidentale dello Xinjiang in Cina;
M. considerando che i neoeletti presidenti del Parlamento europeo e della Commissione si sono impegnati immediatamente a mantenere il loro fermo sostegno all'Ucraina; che il Presidente eletto degli Stati Uniti dovrebbe fare altrettanto; che qualsiasi esito che non sia la vittoria dell'Ucraina sarebbe ampiamente percepito come una sconfitta strategica sia per l'Europa che per gli Stati Uniti e avrebbe conseguenze di vasta portata per la loro sicurezza;
N. considerando che il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha autorizzato l'Ucraina a utilizzare sistemi tattici missilistici ATACMS di fabbricazione statunitense nella regione di Kursk della Federazione russa; che la Francia e il Regno Unito hanno fornito missili da crociera Storm Shadow/SCALP all'Ucraina e che entrambi i paesi ne hanno autorizzato l'uso contro obiettivi russi; che la Germania continua ad attuare la sua politica di astensione dalla fornitura di missili a lungo raggio Taurus all'Ucraina;
O. considerando che, a norma del diritto internazionale, il diritto dell'Ucraina all'autodifesa comprende azioni militari proporzionali condotte al di fuori del suo territorio; che, a seguito della recente revoca delle restrizioni da parte dei paesi donatori, l'Ucraina avrebbe utilizzato i sistemi di armi a lungo raggio che le sono stati donati contro obiettivi militari in territorio russo;
P. considerando che il 21 novembre 2024 la Russia ha attaccato la città ucraina di Dnipro con un missile balistico a gittata intermedia;
Q. considerando che dal febbraio 2022 l'UE ha adottato 14 pacchetti di sanzioni volti principalmente a limitare il più possibile la capacità del Cremlino di finanziare la guerra che ha scatenato; che tali sanzioni sono fissate per un periodo di sei mesi alla volta; che una proposta volta a estendere a tre anni la durata delle sanzioni non è stata approvata; che la proposta è stata bloccata dal veto del governo ungherese, il che pregiudica la sicurezza e la stabilità a lungo termine e il sostegno a questa struttura di prestito;
R. considerando che il sostegno militare complessivo dell'UE all'Ucraina, fornito attraverso lo strumento europeo per la pace (EPF) e direttamente dagli Stati membri, ammonta a circa 43,5 miliardi di EUR; che nell'agosto 2024 l'UE ha mobilitato solo la prima tranche – 1,4 miliardi di EUR – di proventi straordinari derivanti dagli attivi congelati della Banca centrale russa attraverso l'EPF per fornire ulteriore assistenza militare all'Ucraina;
S. considerando che l'UE, insieme ai paesi del G7, ha adottato il meccanismo di cooperazione in materia di prestiti per l'Ucraina, che utilizza i proventi straordinari derivanti dagli attivi russi congelati per rimborsare i prestiti erogati dall'UE all'Ucraina; che per sostenere finanziariamente l'Ucraina non vengono ancora utilizzati direttamente tali attivi congelati, bensì solo i proventi straordinari da essi derivanti; che l'UE fornirà fino a 35 miliardi di EUR di nuova assistenza macrofinanziaria nell'ambito del meccanismo di cooperazione in materia di prestiti per l'Ucraina;
T. considerando che il governo ungherese sta bloccando sia il nuovo Fondo di assistenza per l'Ucraina, istituito nel marzo 2024 nell'ambito dell'EPF, sia l'ottava tranche dei rimborsi dell'EPF per gli Stati membri che da quasi due anni forniscono aiuto militare all'Ucraina; che il primo ministro ungherese e ministro degli Affari esteri si è recato a Mosca per dialogare con uno Stato aggressore;
U. considerando che il presidente Volodymyr Zelenskyy, nel suo discorso alla Verkhovna Rada del 19 novembre 2024, ha presentato il piano interno di resilienza dell'Ucraina, che comprende 10 punti chiave: unità, fronte, armamenti, finanze, energia, sicurezza, comunità, capitale umano, sovranità culturale, politica nei confronti degli eroi; che nel settembre 2022 il presidente Zelenskyy ha presentato la formula di pace ucraina, delineando 10 requisiti per una pace giusta per l'Ucraina e per il ripristino dell'ordine basato su regole;
1. ribadisce la sua condanna della guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina, che dura da oltre 1000 giorni, senza contare l'aggressione iniziata nel 2014, e del coinvolgimento e del sostegno di paesi terzi in tale guerra; chiede che la Russia cessi immediatamente tutte le attività militari in Ucraina, ritiri incondizionatamente tutte le forze e le attrezzature militari dall'intero territorio ucraino riconosciuto a livello internazionale, rilasci i prigionieri di guerra ucraini e i civili ucraini detenuti illegalmente, restituisca i minori ucraini sequestrati e risarcisca l'Ucraina per i danni causati alla sua popolazione, alla sua terra, alla sua natura e alle sue infrastrutture;
2. condanna inoltre l'incessante escalation della guerra di aggressione da parte della Russia, in particolare i bombardamenti contro civili e infrastrutture critiche, il ricorso a truppe inviate dalla Corea del Nord per combattere contro l'esercito ucraino e la sperimentazione di nuovi missili balistici in Ucraina; ritiene che queste recenti azioni di escalation rappresentino una nuova fase della guerra e comportino un nuovo rischio per la sicurezza dell'Europa nel suo complesso; invita l'UE, i suoi Stati membri e gli altri partner dell'Ucraina a rispondere di conseguenza;
3. ricorda che qualsiasi minaccia nucleare da parte della Russia non scoraggerà l'UE dal fornire ulteriore assistenza all'Ucraina per la sua autodifesa; esorta tutti gli Stati a opporsi alla normalizzazione delle intimidazioni nucleari;
4. esprime la sua solidarietà unanime nei confronti del popolo ucraino; ribadisce il fermo impegno dell'UE a favore della sovranità, dell'indipendenza e dell'integrità territoriale dell'Ucraina entro i suoi confini riconosciuti a livello internazionale e sottolinea la necessità di incrementare e accelerare la solidarietà dell'UE nel fornire un sostegno politico, militare, umanitario, economico e finanziario all'Ucraina fino alla vittoria dell'Ucraina, in modo da porre fine alla guerra di aggressione della Russia e consentire all'Ucraina di liberare tutto il suo popolo; ribadisce che l'Ucraina, in quanto vittima di aggressione, ha un legittimo diritto all'autodifesa, conformemente all'articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite; riafferma l'impegno dell'UE a favore di una pace giusta e duratura in Ucraina, basata sulla sua sovranità e integrità territoriale, e sostiene la formula di pace dell'Ucraina come quadro per l'impegno internazionale;
5. invita l'UE e i suoi Stati membri ad adoperarsi attivamente per mantenere e conseguire il sostegno internazionale più ampio possibile a favore dell'Ucraina e per individuare una soluzione pacifica alla guerra, che deve basarsi sul pieno rispetto dell'indipendenza, della sovranità e dell'integrità territoriale dell'Ucraina, sui principi del diritto internazionale, sull'assunzione di responsabilità per i crimini di guerra e il reato di aggressione commessi dalla Russia e sui risarcimenti e le altre compensazioni da parte russa per gli ingenti danni materiali e immateriali causati in Ucraina; insiste sul fatto che non può svolgersi nessun negoziato sull'Ucraina senza l'Ucraina; chiede l'impegno dell'UE e degli Stati membri ad attuare la formula di pace dell'Ucraina e a instaurare le condizioni necessarie per lo svolgimento di un secondo vertice sulla pace, cui partecipino anche i paesi del Sud del mondo; è convinto che l'UE e i suoi Stati membri debbano partecipare alla creazione di solide garanzie di sicurezza future per l'Ucraina, basate sulla formula di pace e sul piano per la vittoria dell'Ucraina, con una strategia chiara, obiettivi specifici e una tabella di marcia concreta; deplora il recente colloquio telefonico del cancelliere tedesco con Vladimir Putin;
6. denuncia l'Iran, la Bielorussia e la Corea del Nord per il loro sostegno militare alla Russia e, in particolare, tutto il sostegno militare fornito dalla Corea del Nord alla Russia, che inasprisce ulteriormente il conflitto; ribadisce che tanto la guerra di aggressione della Russia nei confronti dell'Ucraina quanto la partecipazione della Corea del Nord alla guerra e i suoi programmi nucleari e missilistici costituiscono gravi minacce per l'ordine internazionale basato su regole; condanna il fatto che la Russia e la Corea del Nord abbiano recentemente firmato e ratificato il trattato sul partenariato strategico globale, che è soggetto al regime di sanzioni più completo imposto dalle Nazioni Unite; esorta la Corea del Nord a ritirare le sue truppe e a porre fine alla cooperazione militare con la Russia; chiede alla Russia di cessare ogni forma di cooperazione militare e tecnologica con la Corea del Nord e di rispettare gli obblighi che le incombono in virtù del trattato di non proliferazione e delle molteplici risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite; mette in guardia dalle gravi implicazioni del suddetto partenariato militare nell'ispirare altri regimi autocratici a partecipare attivamente ai conflitti militari;
7. condanna con la massima fermezza la fornitura di beni a duplice uso e di prodotti militari alla Russia da parte della Cina; ricorda alla Cina che ha la responsabilità, in quanto membro permanente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, di difendere l'ordine internazionale basato su regole e invita quindi Pechino a cessare qualsiasi assistenza in termini militari o di beni a duplice uso alla Russia e alla sua guerra di aggressione contro l'Ucraina; sottolinea che il rifiuto di cambiare linea d'azione al riguardo rischia di compromettere gravemente le relazioni bilaterali UE-Cina; sottolinea la notevole influenza della Cina sulla Corea del Nord e sulla Russia ed esorta la Cina a contribuire a ridurre le tensioni e a prevenire un'ulteriore escalation delle ostilità; esprime una profonda preoccupazione per l'effetto della dipendenza europea dalla Cina sulla credibilità degli Stati membri quanto alla capacità di salvaguardare la propria sicurezza nazionale e l'UE nel suo complesso;
8. esorta la comunità internazionale a intraprendere azioni rapide e risolute per far fronte a questa escalation allarmante; invita a rafforzare la cooperazione internazionale per impedire l'invio da parte della Corea del Nord di armi alla Russia, anche potenziando i meccanismi di monitoraggio e applicazione nel quadro delle Nazioni Unite e attraverso alleanze multilaterali; esorta l'UE a intraprendere azioni decisive per sanzionare le persone e le entità della Corea del Nord che sono coinvolte nei trasferimenti di armi e truppe, come pure gli intermediari che agevolano tali transazioni; apprezza gli sforzi della comunità internazionale per contrastare il commercio illegale di armi provenienti dalla Corea del Nord ed evidenzia la necessità di esercitare una pressione costante su Pyongyang affinché cessi le sue azioni destabilizzanti; invita tutti gli Stati membri dell'UE e delle Nazioni Unite a fare tutto il possibile per garantire l'attuazione di tutte le risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite relative alla Corea del Nord e a bloccare proattivamente qualsiasi via che permetta alla Corea del Nord di ottenere finanziamenti, materiali o conoscenze per i suoi programmi di armi illegali;
9. esorta gli Stati membri dell'UE ad ampliare e rafforzare ulteriormente il regime di sanzioni nei confronti della Corea del Nord, della Bielorussia e dell'Iran, in considerazione del sostegno militare fornito da tali paesi alla guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina, e ad aggiungere all'elenco delle sanzioni dell'UE tutte le principali entità e persone cinesi che sostengono direttamente la guerra di aggressione della Russia nei confronti dell'Ucraina e il settore russo della difesa e della sicurezza;
10. esprime una profonda preoccupazione per la possibilità di un eventuale trasferimento alla Corea del Nord di tecnologie nucleari o collegate ai missili balistici, il che comprometterebbe gli sforzi internazionali di non proliferazione e rappresenterebbe una grave minaccia per la pace e la stabilità nella penisola coreana e a livello mondiale; invita l'UE e i suoi Stati membri, in cooperazione con i partner del G7 e del G20, a sviluppare e promuovere un meccanismo alternativo al gruppo di esperti delle Nazioni Unite al fine di garantire un monitoraggio e un'applicazione efficaci delle sanzioni nei confronti della Corea del Nord;
11. esprime una profonda preoccupazione per le continue e gravi violazioni dei diritti umani in Corea del Nord, dove le politiche oppressive del regime e il disinteresse sistematico per le esigenze di base hanno causato sofferenze generalizzate tra la popolazione nordcoreana; condanna la distrazione di risorse verso attività militari e conflitti esterni, fra cui il sostegno alla guerra di aggressione della Russia, a scapito della risposta alle urgenti esigenze umanitarie in Corea del Nord; invita l'UE e i partner internazionali a intensificare gli sforzi per far sì che il regime nordcoreano debba rispondere delle sue violazioni dei diritti umani; sollecita un maggiore sostegno a favore delle organizzazioni della società civile e dei difensori dei diritti umani che lavorano per documentare gli abusi e fornire aiuti ai cittadini nordcoreani; esorta il governo cinese a porre fine alle pratiche di respingimento e a concedere ai rifugiati nordcoreani l'accesso alla protezione internazionale; invita la Corea del Nord ad accordare l'accesso al paese agli organismi delle Nazioni Unite per i diritti umani affinché possano valutare la situazione dei diritti umani, le sparizioni forzate e le condizioni dei detenuti e dei rifugiati rimpatriati, fra cui i casi di Kim Cheol-ok e dei missionari sudcoreani Kim Jung-wook, Kim Kook-kie e Choi Chun-gil;
12. sottolinea la necessità di una strategia globale dell'UE per affrontare le più ampie implicazioni delle alleanze autoritarie, in particolare tra Russia, Corea del Nord, Bielorussia, Iran, Cina e altri Stati che mettono a repentaglio l'ordine internazionale basato su regole; chiede sforzi attivi da parte dell'UE e dei suoi Stati membri per promuovere il regime globale di non proliferazione nucleare e una più stretta cooperazione con i partner internazionali al fine di ridurre le tensioni nella regione indo-pacifica;
13. invita l'UE e i suoi Stati membri a rafforzare ulteriormente il loro sostegno militare all'Ucraina, anche attraverso la fornitura di aerei, missili a lungo raggio, compresi i missili Taurus, moderni sistemi di difesa aerea, fra cui i Patriot e i SAMP/T, munizioni, sistemi di difesa antiaerea portatile (MANPADS), artiglieria e programmi di addestramento per le forze ucraine e chiede altresì una consegna accelerata delle attrezzature promesse per soddisfare le esigenze urgenti dell'Ucraina; ribadisce la sua posizione secondo cui tutti gli Stati membri dell'UE e gli alleati della NATO dovrebbero impegnarsi collettivamente e individualmente a fornire un sostegno militare all'Ucraina pari ad almeno lo 0,25 % del loro PIL annuo; valuta favorevolmente la firma degli impegni congiunti in materia di sicurezza tra l'UE e l'Ucraina e invita la Commissione e gli Stati membri ad agire in tempi rapidi per attuare efficacemente gli impegni assunti; invita la Commissione e il Consiglio a dare priorità alla piena operatività delle capacità europee di comunicazione spaziale IRIS2 e a concedere quanto prima l'accesso all'Ucraina (e a Taiwan);
14. invita il Consiglio a estendere le sanzioni nei confronti della Russia; chiede ulteriori sanzioni rivolte ai settori di particolare importanza economica per la Russia (metallurgico, nucleare, chimico, agricolo e bancario) e alle materie prime russe, come l'alluminio, i prodotti siderurgici, l'uranio, il titanio e il nichel, un embargo totale sulle importazioni nell'UE di combustibili fossili e di gas naturale liquefatto (GNL) dalla Russia e un'ulteriore abbassamento del tetto al prezzo dei prodotti petroliferi russi, in coordinamento con i partner del G7, in modo da non contribuire più al finanziamento della guerra di aggressione illegale della Russia; chiede sanzioni più severe e più mirate nei confronti della flotta ombra russa; evidenzia la necessità di cessare qualsiasi cooperazione con la Russia nel settore dell'energia nucleare; sottolinea che la Russia sta passando da una dipendenza dalle esportazioni di gas ai concimi derivati dal gas, che rappresentano un'importante fonte di reddito e di entrate in valuta estera dello Stato russo, e alimentano direttamente la sua macchina da guerra, compromettendo nel contempo le economie dell'UE e minacciando la sicurezza alimentare; invita l'UE ad affrontare tale sfida in modo adeguato, urgente e con azioni forti e decisive, dal momento che la dipendenza dell'UE dai fertilizzanti russi sta crescendo a un ritmo allarmante;
15. invita, in particolare, gli Stati membri che non rispettano i propri impegni per quanto riguarda la produzione di prodotti per la difesa e il sostegno diretto alle pertinenti capacità di produzione a costituire imprese comuni con l'Ucraina o a effettuare direttamente ordini in Ucraina; invita gli Stati membri ad accelerare gli investimenti diretti per aumentare la capacità industriale militare dell'Ucraina, seguendo il modello utilizzato dalla Danimarca; invita l'UE a includere tale modello nel Fondo di assistenza per l'Ucraina;
16. invita le istituzioni dell'UE e gli Stati membri a contribuire attivamente al mantenimento dell'unità sulle sanzioni e a proseguire rapidamente verso l'adozione del 15o pacchetto di sanzioni; esorta gli Stati membri a esercitare attivamente pressioni sul governo ungherese affinché cessi di bloccare in modo irresponsabile lo strumento europeo per la pace, compreso il nuovo Fondo di assistenza per l'Ucraina, cosa che ha impedito lo svincolo di 6,6 miliardi di EUR in rimborsi parziali agli Stati membri che forniscono sostegno militare all'Ucraina; sottolinea che, se lo strumento europeo per la pace rimane bloccato fino al prossimo Consiglio europeo, è necessario stabilire immediatamente un nuovo formato che includa solo gli Stati membri che sono disposti e in grado di fornire aiuti militari all'Ucraina, oppure i contributi nazionali devono essere rimborsati per non ostacolare il regolare finanziamento degli aiuti bilaterali;
17. invita il Consiglio e gli Stati membri ad affrontare sistematicamente la questione dell'elusione delle sanzioni da parte di società e persone fisiche stabilite nell'UE, di terzi e di Stati non UE, e ad adottare e attuare rigorosamente misure restrittive nei confronti di tutte le entità che agevolano l'elusione delle sanzioni e forniscono al complesso militare russo tecnologie e attrezzature militari e a duplice uso, onde garantire che eventuali lacune non siano sfruttate per inviare armi o risorse alla Russia; ritiene essenziale rafforzare i controlli sull'esportazione e la manutenzione delle attrezzature ad alta tecnologia prodotte nell'UE, nonché aumentare le misure di contrasto e la cooperazione per prevenire l'elusione delle sanzioni; invita a intensificare con urgenza la revisione degli scambi commerciali degli Stati membri dell'UE con i paesi dell'Asia centrale, nonché con la Turchia e l'Azerbaigian, tra gli altri, in quanto sono chiaramente utilizzati nell'evasione delle sanzioni dell'UE;
18. ribadisce il suo invito all'UE e ai suoi Stati membri a rivedere l'attuale durata delle sanzioni imposte alla Russia, estendendo il periodo di validità dagli attuali sei mesi a un periodo più solido e strategico di tre anni; osserva che tale misura migliorerebbe la coerenza e la prevedibilità della posizione dell'UE in materia di politica estera e la proteggerebbe da una strumentalizzazione abusiva dei requisiti dell'unanimità, rafforzerebbe l'impatto delle sanzioni e invierebbe un chiaro messaggio di impegno a favore del rispetto del diritto internazionale e della sicurezza europea, riducendo nel contempo l'onere amministrativo di frequenti rinnovi;
19. accoglie con favore la decisione del Presidente degli Stati Uniti Joe Biden di consentire all'Ucraina di utilizzare sistemi missilistici avanzati su obiettivi militari situati in territorio russo, sottolineando che tale autorizzazione rispetta il legittimo diritto dell'Ucraina all'autodifesa ai sensi dell'articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite; invita l'UE e i suoi Stati membri ad adottare misure analoghe, eliminando le restrizioni all'uso di sistemi militari per operazioni di difesa legittime al di là dei confini dell'Ucraina, al fine di scoraggiare ulteriori aggressioni russe;
20. invita l'UE e i suoi Stati membri a cooperare con l'amministrazione entrante a Washington per rafforzare una cooperazione transatlantica vantaggiosa per entrambe le parti, evidenziando l'interesse strategico comune di sostenere l'Ucraina, e a sottolineare che la Russia e i suoi alleati rappresentano non solo una minaccia per la stabilità europea, ma anche un pericolo significativo per la sicurezza globale e l'ordine internazionale basato su regole; si aspetta che la futura amministrazione Trump continui ad appoggiare l'Ucraina e mantenga il suo fermo impegno con la NATO, e sollecita nel contempo l'Europa e i suoi Stati membri a mettere in pratica gli impegni presi e ad istituire un'autentica Unione della difesa, anche quale pilastro europeo della NATO, iniziando con il rafforzamento delle proprie capacità di difesa;
21. chiede l'assunzione di responsabilità per i crimini di guerra e le violazioni del diritto internazionale commessi dalla Russia e dai suoi alleati, compresa la Corea del Nord, attraverso una cooperazione rafforzata con la Corte penale internazionale e altri organi giudiziari; esorta l'UE e i partner internazionali a intensificare gli sforzi per chiamare tutti i responsabili a rispondere delle loro azioni;
22. invita la Commissione a proporre misure supplementari per sostenere l'economia ucraina, fornendo ulteriore sostegno finanziario e agevolando le opportunità di investimento; valuta favorevolmente l'accordo con il Consiglio sull'assistenza macrofinanziaria all'Ucraina per un importo massimo di 35 miliardi di EUR, attraverso il ricorso ai beni russi congelati e al nuovo meccanismo per i prestiti all'Ucraina; chiede la rapida attuazione di entrambi gli strumenti, in modo da consentire all'Ucraina di beneficiare quanto prima di queste nuove possibilità di finanziamento;
23. ribadisce il suo invito all'UE e ai suoi Stati membri affinché adottino misure più concrete verso l'istituzione di soluzioni creative nell'ambito di un solido regime giuridico che preveda la confisca dei beni di proprietà dello Stato russo congelati dall'UE e il loro utilizzo, con l'obiettivo di far fronte alle varie implicazioni della guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina, fra cui la prevenzione di ulteriori distruzioni e perdite di vite umane, la ricostruzione del paese e il risarcimento delle vittime dell'aggressione russa; sottolinea che qualsiasi futura richiesta da parte della Russia di restituzione di tali attività può essere liquidata solo dopo aver esaminato nel complesso le riparazioni in sospeso dovute all'Ucraina; sottolinea l'importanza dello strumento per l'Ucraina quale meccanismo per il sostegno finanziario a lungo termine, la ricostruzione e gli sforzi di ripresa e ne sollecita un'attuazione rapida ed efficiente; invita la Commissione a proporre un'assistenza finanziaria a lungo termine oltre il 2027 per la ricostruzione dell'Ucraina, sulla base dell'esperienza dello strumento per l'Ucraina;
24. sottolinea la necessità di creare un quadro più stabile e prevedibile per le relazioni commerciali UE-Ucraina; invita la Commissione, a tale proposito, ad accelerare le consultazioni con l'Ucraina a norma dell'articolo 29 dell'accordo di associazione ed esorta entrambe le parti a concordare il livello di liberalizzazione più ambizioso possibile; invita la Commissione a coinvolgere da vicino il Parlamento nella revisione della zona di libero scambio globale e approfondito (DCFTA); prende atto delle restrizioni alle importazioni di prodotti agroalimentari provenienti dall'Ucraina imposte unilateralmente da diversi Stati membri, che riguardano la competenza esclusiva dell'UE in materia di scambi commerciali nell'ambito della politica commerciale comune e gli obblighi dell'UE nell'ambito della DCFTA con l'Ucraina; invita la Commissione a trovare soluzioni europee alle potenziali distorsioni del mercato causate dall'aumento dei flussi di prodotti agroalimentari ucraini, in consultazione con l'Ucraina e gli Stati membri interessati;
25. chiede, in vista rei rigidi mesi invernali, un aumento significativo degli aiuti umanitari dell'UE per far fronte alla drammatica situazione causata dagli attacchi sistematici della Russia alle infrastrutture civili, in particolare le infrastrutture energetiche, che hanno lasciato milioni di ucraini senza servizi essenziali; riconosce il lavoro svolto da molte organizzazioni ucraine e altre organizzazioni della società civile nell'aiutare le famiglie dei minori ucraini sequestrati, dei prigionieri di guerra e dei civili ucraini detenuti illegalmente e i loro instancabili sforzi per portare a casa i loro cari; invita l'UE, i suoi Stati membri e la comunità internazionale a sostenere le loro attività e a utilizzare tutti i consessi internazionali disponibili per esercitare pressioni sulla Russia affinché restituisca i minori ucraini sequestrati, i prigionieri di guerra ucraini e i civili ucraini detenuti illegalmente;
26. deplora l'uccisione deliberata e i maltrattamenti nei confronti dei prigionieri di guerra ucraini da parte della Russia e invita la Russia a rispettare i suoi obblighi internazionali, in particolare la Convenzione di Ginevra, e a consentire a organizzazioni internazionali come il Comitato internazionale della Croce Rossa di visitare i prigionieri di guerra e di valutare il loro stato di salute; invita l'UE, i suoi Stati membri e la comunità internazionale, in particolare le Nazioni Unite, a rivedere e adeguare le convenzioni internazionali e il lavoro delle pertinenti organizzazioni internazionali alle realtà odierne e a renderle più reattive alle esigenze dei prigionieri di guerra;
27. osserva con preoccupazione che la Russia sta reclutando attivamente individui provenienti da regioni lontane, tra cui l'Africa, il Medio Oriente e l'America latina, ricorrendo all'inganno o alla coercizione, per poi inviarli a combattere nella guerra contro il popolo ucraino; invita le Nazioni Unite, l'Unione africana e i paesi le cui popolazioni sono prese di mira da Mosca ad adottare misure attive per contrastare tale reclutamento;
28. sottolinea nuovamente il ruolo costruttivo della Corea del Sud nell'ordine internazionale basato su regole, compreso il suo fermo impegno nei confronti dell'Ucraina; invita l'UE e i suoi Stati membri a dialogare con la Corea del Sud e a cercare di modificare la sua posizione sull'armamento dell'Ucraina, al fine di fornire ingenti risorse militari per aiutare le operazioni di difesa dell'Ucraina; accoglie con favore il primo dialogo strategico UE-Repubblica di Corea tenutosi a Seoul il 4 novembre 2024 e il successivo partenariato in materia di sicurezza e difesa tra l'UE e la Corea del Sud; sostiene l'intensificarsi delle relazioni dell'UE con la Corea del Sud e il rafforzamento della cooperazione bilaterale in materia di sicurezza e difesa; invita l'UE e i suoi Stati membri, in cooperazione con l'Ucraina e la Corea del Sud, a incoraggiare e prepararsi all'eventuale diserzione di membri dell'esercito popolare coreano; invita l'UE e i suoi Stati membri ad approfondire la cooperazione con la Corea del Sud sul futuro dell'Ucraina, concentrandosi sulle sue aspirazioni di adesione all'UE, sulle garanzie di sicurezza e sulla ricostruzione; chiede una più stretta cooperazione con altri partner che condividono gli stessi principi, in particolare il Giappone, l'Australia e Taiwan, e sottolinea la necessità di un maggiore dialogo nella regione indo-pacifica;
29. invita l'UE e i suoi Stati membri a continuare a fornire sostegno all'opposizione democratica russa, a garantirne la protezione e a incoraggiarla a lottare contro il regime di Putin, in particolare contro i sentimenti militaristi, sciovinisti e imperialisti nella società russa, e a esprimere con forza e cercare attivamente sostegno per l'Ucraina;
30. condanna i recenti atti nel Mar Baltico che hanno danneggiato infrastrutture critiche europee; sottolinea l'urgente necessità di indagare su questi gravi incidenti e di divulgare informazioni sui responsabili e le loro intenzioni; sottolinea che diversi rappresentanti dei governi europei ritengono che l'incidente più recente costituisca un grave atto di sabotaggio; invita il vicepresidente della Commissione / alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza e gli Stati membri a rispondere con misure adeguate nei confronti dei responsabili attori statali o non statali, qualora vi siano prove che dimostrino il loro coinvolgimento;
31. incarica la sua Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione e al vicepresidente della Commissione / alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, nonché ai governi e ai parlamenti degli Stati membri, al presidente, al governo e alla Verchovna Rada dell'Ucraina, al governo russo, ai governi sudcoreano e nordcoreano e agli altri governi interessati, nonché alle Nazioni Unite.
(1) |
GU C, C/2024/6129, 22.10.2024, ELI: http://data.europa.eu/eli/C/2024/6129/oj. |
(2) |
Testi approvati, P10_TA(2024)0012. |
(3) |
GU L, 2024/792, 29.2.2024, ELI: http://data.europa.eu/eli/reg/2024/792/oj. |
(4) |
GU L, 2024/2773, 28.10.2024, ELI: http://data.europa.eu/eli/reg/2024/2773/oj. |
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