Il Video Dell'anniversario ha Proprio Deluso, ma se Non Altro Prova Che Usama Non C'è - gz
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By: GZ on Domenica 12 Settembre 2004 16:34
Ci sarebbe da ridere se non fosse da piangere. Qualcuno ha visto l'ultimo video di Michael Jackson, pardon di Al Zawahiri (numero due di Al Qaeda dopo Bin Ladin) apparso venerdì ? Dato che era l'anniversario dell'11 settembre e che non avevano un bell'attentato pronto in America per celebrarlo hanno dovuto fare lo stesso qualcosa per il loro pubblico e hanno prodotto il video (della serie: "... ehi non dimenticate che c'eravamo anche noi l'11 settembre..").
Andate a vederlo su CNN: un patetico tentativo di imitare i famosi best-seller del 2000-2001 di Usama. Questo Zawahiri è più flaccido e meno convinto e anche ^nei siti internet arabi i commenti indicano che ha deluso i fans#http://www.corriere.it/edicola/index.jsp?path=ESTERI&doc=OLIMP^:
("....Al Zawahiri è pallido, scrive, questo vuol dire che ha abbandonato la dura vita all'aperto, sulle montagne afghane, preferendo «una comoda esistenza» in qualche città. Un altro si sofferma sul mitra, un Kalashnikov, che era alla destra del leader islamico. Appare nuovo, quasi mai usato - sostiene - è come se avesse voluto «mostrare l'arma a fini propagandistici invece di usarla sul terreno della lotta». Poi un'altra stilettata. Gli tremavano le dita «segno che non è più allenato» alle difficoltà. ..."). Qui stiamo deludendo l'audience, se fossi nei suoi sponsor gli cancellerei il contratto.
Cosa ci vuole a capire che Usama è morto da un pezzo ?
L'ultima volta che è apparso in video è stato a dicembre 2001 quando stavano attaccando il suo santuario in Afganistan, da allora sono apparsi video di tutti i generi e non solo decapitazioni, ma anche propaganda con Zarqawi in iraq e questo Zawahiri, ma mai mezzo fotogramma dell'Usama che è quello che il pubblico vorrebbe.
Se l'Usama fosse vivo vuoi che in tre anni non riuscivano a mettere assieme 60 secondi di video dato che è lui la vera star e basta una macchina digitale da 300 euro per avere le immagini per al jazeera ?
Questo video del suo numero due, messo assieme (male) per far vedere che per la ricorrenza della grande impresa di Usama sono ancora in business è la prova, se ce fosse stato ancora bisogno, che l'Usama non lo si trova anche per la semplice ragione che non è più al mondo.
Leggere comunque come nel sondaggo sul sito internet arabo il 99% dei partecipanti è FAVOREVOLE a Zarqawi (quello che ha fatto decapitare Baldoni, ammazzare Quattrocchi, sgozzare decine di ostaggi e sbudellare migliaia di persone con autobomba varie).
E in un sondaggio oggi di al jazeera a cui hanno risposto 70 mila arabi in tutto il medio oriente la maggioranza risponde che le stragi, le decapitazioni e i rapimenti NON danneggiano la causa musulmana.
Forse quando si riuscirà a dargli la notizia che il loro Elvis non è più già da tre anni la delusione sgonfierà questi entusiasmi
------------------ ^Zawahiri criticato sui siti islamici «Perché non imbracci il mitra?»#http://www.corriere.it/edicola/index.jsp?path=ESTERI&doc=OLIMP^--------------------------------------------
L'apparizione in video di Ayman Al Zawahiri, numero due di Al Qaeda, ha acceso il dibattito nei forum islamici. A confronto due tendenze. Una che si riconosce nei principi e nella strategia di Osama Bin Laden, l'altra che è affascinata dalla risolutezza - o sarebbe meglio dire brutalità - di Abu Musab Al Zarkawi, il terrorista giordano che ispirerebbe le azioni in Iraq.
Non c'è mai una presa di posizione diretta contro il Califfo del terrore - che resta la Guida - piuttosto i sintomi di una delusione. In tanti si aspettavano di più. Qualcuno si è chiesto perché, dopo aver minacciato per quasi due anni attacchi sanguinosi in America, Al Qaeda non abbia colpito. Le promesse, in quegli ambienti, vanno mantenute e forse non basta più diffondere nastri sonori. Perché la concorrenza che viene dai ribelli dell'Iraq è incalzante. Sia sul terreno della Jihad che dello sforzo mediatico.
E infatti c'è chi ha tratto spunto dal filmato di Al Zawahiri per lanciare una critica inaspettata: il dottore egiziano non ha più l'aspetto del guerriero, si è «imborghesito». E per sostenere l'accusa un partecipante al forum ha analizzato il video. Il volto di Al Zawahiri è pallido, scrive, questo vuol dire che ha abbandonato la dura vita all'aperto, sulle montagne afghane, preferendo «una comoda esistenza» in qualche città.
Un altro si sofferma sul mitra, un Kalashnikov, che era alla destra del leader islamico. Appare nuovo, quasi mai usato - sostiene - è come se avesse voluto «mostrare l'arma a fini propagandistici invece di usarla sul terreno della lotta». Poi un'altra stilettata. Gli tremavano le dita «segno che non è più allenato» alle difficoltà.
L'analisi del look, per certi versi inedita nel fronte integralista, è stata accompagnata da un esame del discorso di Al Zawahiri. Il medico-guerrigliero si è soffermato sulle due crisi, Afghanistan e Iraq, dove gli americani sono obiettivamente in difficoltà e ha predetto il successo finale. Stranamente - tantopiù che si era alla vigilia dell'11 settembre - non c'erano le solite minacce di azioni negli Usa. Un tentativo, spiegano alcuni esperti, di presentare dei risultati concreti al movimento.
Nelle falangi estremiste si sta affermando una corrente che vuole «tutto e subito», suggestionata dal sangue sparso nelle città dell'Iraq.
Può darsi che Abu Musab Al Zarkawi sia una creatura maligna creata dai media e dalla Cia - lo credono in tanti - ma è altrettanto vero che nella realtà integralista è considerato un modello. Una valutazione emersa dalle inchieste condotte in Europa e dai pareri raccolti nei forum. Un sito saudita ha reso noto un sondaggio su Al Zarkawi dove venivano poste tre domande: A) E' il leone dell'Islam. B) E' un mujahid benedetto schierato al fianco dei suoi fratelli. C) Sono contrario alla sua azione per motivi personali. Interessante il risultato: solo l'1% si è detto d'accordo con l'ultimo quesito, gli altri si sono divisi alla pari sui primi due. Nei commenti che hanno accompagnato le risposte spiccava l'esaltazione delle sue gesta contro sciiti, baathisti e nazionalisti. Una visione che sembra non tenere conto della situazione sul campo. Diverse fonti affermano che in Iraq dietro l'etichetta Al Zarkawi non ci sono solo i salafiti sunniti, ma anche ex membri del regime e patrioti iracheni.
Altro sondaggio, questa volta della tv «Al Jazira». In concomitanza con l'11 settembre l'emittente del Qatar ha chiesto, via Internet, agli spettatori se a loro giudizio gli attentati di Al Qaeda danneggiano il mondo musulmano o meno. Secondo un primo calcolo, non definitivo, su 73.833 individui che hanno risposto, il 50,8% ha detto sì, il 49,2 è per il no. Una fascia di consenso ampia in uno strato di società medio-alto, in quanto capace di leggere e usare il computer. Se domani Osama scatenerà un nuovo 11 settembre, saranno in molti a gioire.