By: giorgiofra on Domenica 08 Dicembre 2013 18:45
Tempo fa ebbi un'accesa discussione con il mio fornitore di ferramenta, il quale si lamentava che, di tanto in tanto, qualche cliente divenisse insolvente.
Gli feci notare che i suoi prezzi erano più alti di quelli della concorrenza. E se i clienti non cambiavano fornitore era per la semplice ragione che lui concedeva quel credito che altri non avrebbero concesso. I clienti, che non potevano permettersi di rivolgersi ad altri, pagavano il loro rischio di insolvenza che si aggirava intorno al 10% del prezzo.
Ogni anno, con un volume di vendite di 1 milione di euro, il fornitore incassava quasi 100 mila euro in più del prezzo normale. E poichè le insolvenze si aggiravano intorno ai 50 mila euro annui, alla fine lui ci guadagnava alla grande. Quindi smettesse di rompere i coglioni.
Chi ha comprato titoli di stato italiani ha preteso un tasso di interessi molto più alto di quello praticato sui titoli tedeschi, in ragione di un certo rischio di insolvenza. Praticamente chi ha acquistato quei titoli era ben consapevole del rischio che si assumeva, altrimenti perchè pretendere un interesse molto più alto?
E' come se una compagnia di assicurazione pretendesse di riscuotere il premio e poi si rifiutasse di risarcire un eventuale sinistro.
Per cui, se lo stato dovesse trovarsi in gravi difficoltà, avrebbe tutto il diritto di rinegoziare il rimborso del debito, dal momento che questa evenienza era tacitamente inclusa nel tasso di interesse praticato su quei titoli. Se poi lo stato debitore subisse uno shock politico ed istituzionale, tale che il nuovo governo rappresenti una radicale rottura con il passato, esisterebbero le condizioni morali e politiche per non assumersi impegni presi da quei governi considerati illegittimi.
Su questo argomento di potrebbe discutere a lungo. Perchè ognuno di noi potrebbe sostenere la tesi secondo la quale nessuno è responsabile delle azioni intraprese da altri, anche se fatte in loro nome, ma senza il loro consenso. I governi degli ultimi anni non hanno rappresentato che il 25% degli elettori, e non si può pretendere che anche l'altro 75% risponda delle azioni intraprese, sopratutto se dal debito assunto non hanno tratto alcun beneficio.
Perchè non dobbiamo dimenticare che il debito contratto ha beneficiato solo una parte della popolazione e non tutti. Direi, anzi, che alcuni ne hanno tratto vantaggio, altri saranno chiamati a pagare. Esistono svariati modi per ripagare il debito in modo truffaldino, e sono tutti legittimi, dal momento che il debito è stato creato in modo simile. In fondo chi ha acquistato titoli ci ha dato carta o semplici scritture contabili, praticamente fuffa. Ed allora lo si ripaga con fuffa, giusto per non essere chiamati insolventi. E di fuffa, credetemi, se ne può produrre a piacimento, sempre che esista la volontà di uscire dallo stato di servitù nei confronti del sistema bancario internazionale.
La storia mostra una serie sconfinata di cose che non si potevano fare e sono state fatte.
Per il resto rimango dell'idea che i banchieri andrebbero tutti impiccati.