Partiti e Politici in Economia

 

  By: MR on Lunedì 26 Maggio 2014 16:08

Caro Moderatore, credo di essere capace anche io di elaborare un programma senza dubbio più coerente e comprensibile di quello di Grillo (ed ogni tanto mi balocco solipsisticamente in tal senso), ma sono abbastanza sicuro del fatto che la qualità umana dei leader sia fondamentale. Basta paragonare la Meloni e la Le Pen...

otto partiti anti-austerità in Spagna ! - Moderatore  

  By: Moderatore on Lunedì 26 Maggio 2014 15:52

Non è così difficile fare un partito nuovo in paesi disastrati come la Spagna o l'Italia, non sopravvalutate Grillo e Casaleggio perchè hanno creato un movimento che ha preso il 21%. In Spagna il capo del partito socialista si è appena dimesso perchè il PSOE è crollato dal 39% al 23% (!), i due partiti di centro-destra (popolari) e socialisti appunto, sono crollati dal 80% totale al 49% (23% socialisti e 26% popolari) in questa elezione europea. Chi ha preso il loro posto ? Un insieme eterogeneo di partiti anti-austerità creati tutti negli ultimi due anni, e uno di questi, creato solo un anno fa da un professore di sinistra, che si chiama ^"Podemos" ha preso l'8% dei voti#http://podemos.info/^. Capito ? In un anno creano un partito anti-austerità dal niente e prendono l'8%. Non è così difficile. In Spagna il problema è che questi otto partitini nuovi tutti anti-austerità sono divisi tra loro, ma hanno preso nell'insieme il 40% dei voti... Non so perchè i giornali non ne parlano, ma in Spagna i partiti tradizionali di governo che si alternano sempre, socialisti e popolari, sono stati distrutti e sono sorti otto partiti anti-austerità tutti nuovi. Forse anche in Italia se fai un partito anti-austerità nuovo, ma con un programma comprensibile e coerente, non il guazzabuglio di Grillo&Casaleggio, prendi un 8% nel giro di un anno...

 

  By: VincenzoS on Martedì 20 Maggio 2014 14:19

x DOTT JOSE Caro kompagno xtol, non li capisco sti svizzeri , come possono lasciare gli stipendi dei padroni a livelli così alti ? ------ Jose, il manager non è il padrone dell'azienda ma un dipendente; meglio pagato degli altri ma pur sempre dipendete. Infatti percepisce uno stipendio. I padroni sono gli azionisti, sia che sia uno, sia che siano pochi o tanti. E gli azionisti si ripartiscono gli utili, che possono esserci come non esserci. I "padroni" possono anche perdere tutto se l'azienda va male perché hanno scelto male i manager. Ecco perché cercano di accaparrarsi i manager migliori pagandoli profumatamente. Nota: quanto sopra scitto non vale per l'Italia dove impera invece il clientelismo statalista

 

  By: shabib on Martedì 20 Maggio 2014 11:11

JOSE , non ti meravigliare, stai parlando di uno dei piu' capitalisti paesi al mondo ... soglia di poverta' singola equivalente a euro 1833 ... quanto e' quella italiana ?

 

  By: DOTT JOSE on Martedì 20 Maggio 2014 11:01

Caro kompagno xtol, non li capisco sti svizzeri , come possono lasciare gli stipendi dei padroni a livelli così alti ? Tuttavia, il 7,6% della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà, situata a 2200 franchi al mese per le persone sole e a 4050 franchi al mese per una coppia con due figli. Stando alle stime dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), è povero il 9,3% dei bambini residenti in Svizzera. http://www.swissinfo.ch/ita/speciali/guida_alla_svizzera/informazioni_pratiche/Dati_salienti.html?cid=29377784

10 febbraio 1947 MATERIALI DI RESISTENZA STORICA GIORNO DEL RICORDO FOIBE dieci febbraio | MILLENOVECENTOQUARANTASETTE

 

  By: XTOL on Lunedì 19 Maggio 2014 12:10

ahahah! povero Jose, che non riesce a capire gli svizzeri! ma la domanda che dovrebbe porsi non è "come sono messi gli svizzeri?", ma "come è messo lei?" scommetto che è rimasto ancor più perplesso davanti al risultato del precedente referendum: "Stipendi manager, referendum in Svizzera bocciato: L'iniziativa, promossa dai Giovani socialisti, chiedeva di imporre un limite legale ai compensi dei dirigenti, che non avrebbero potuto superare di oltre 12 volte quello più basso della stessa azienda. Tutti i cantoni hanno detto no. Per la bocciatura si sono espressi il 64% degli elettori." posso darle un suggerimento? provi a vedere dov'è la svizzera nella graduatoria mondiale del pil per abitante..

 

  By: DOTT JOSE on Lunedì 19 Maggio 2014 11:25

Ma come sono messi sti svizzeri ? avevano una splendida chance per salari dignitosi (ricordiamoci che 1 su 10 ha grosse difficoltà a pagare gli alti affitti) e al referendum ti bocciano la proposta ? ma sono tutti padroni delle ferriere ? Vabbe almeno per fortuna hanno VIETATO l'acquisto di 22 caccia da guerra Gripen, e mi piacerebbe che anche sugli F35 facessero un bel referendum in Italita, visto che sono soldi di tutti facciamo decidere tutti no i soliti 3 o 4 generali o politicanti Per quanto riguarda gli altri due quesiti associati a questa tornata di referendum, emerge anche la bocciatura dell’acquisto di 22 caccia Gripen dal gruppo aerospaziale svedese Saab che avrebbe richiesto tagli in altri settori tra cui l’istruzione.

10 febbraio 1947 MATERIALI DI RESISTENZA STORICA GIORNO DEL RICORDO FOIBE dieci febbraio | MILLENOVECENTOQUARANTASETTE

 

  By: DOTT JOSE on Venerdì 16 Maggio 2014 10:32

Non ci posso credere ! Pure nella tana della borghesia finanziaria neoliberale stanno pensando di adottare un salario minimo e ora le aziende svizzere delocalizzano in Italia? Le aziende italiane vanno in Svizzera e quelle svizzere in italia !!! a volta, e de http://www.lastampa.it/2014/05/16/economia/se-questa-norma-passa-le-aziende-potrebbero-delocalizzare-in-italia-XjGIovfublkR7l61Q7hTTP/premium.html;jsessionid=F90AA5487C48A5B10B181FFCE61A0DFF

10 febbraio 1947 MATERIALI DI RESISTENZA STORICA GIORNO DEL RICORDO FOIBE dieci febbraio | MILLENOVECENTOQUARANTASETTE

 

  By: shabib on Mercoledì 07 Maggio 2014 18:30

per cui non resta che l'unica altrnativa al negoziato ....

 

  By: MR on Mercoledì 07 Maggio 2014 17:46

Qualunque soluzione di stampo negoziale è destinata a fallire, perché banalnente creditori e debitori hanno interessi divergenti.

 

  By: shabib on Mercoledì 07 Maggio 2014 14:47

ma applicare subito leggi e normative e regole bancarie tipo FED o copiate dagli USA , non sarebbe meglio ? costringere SUBITO un cambiamento gestionale dell'euro , facendolo diventare come il $ , la moneta di tutta la confederazione, neppure la si tenta? GLI USA erano una moltitudine etnica confederata .... dopo tutto quel che si e' qui scritto da mesi/anni credo che le chiavi si siano date sia per rimanere in euro sia per uscirne ... e qualsiasi uomo politico oggi sa chiaramente a cosa si va incontro e si deve fare sia per un verso che per l'altro . ora resta solo la malafede MAREMMA LEOPOLDA !!!!

 

  By: MR on Mercoledì 07 Maggio 2014 14:35

Giusto. L'Europa è una civiltà, a cui dovremmo essere onorati di appartenere e non di certo una nazione. URSS, Yugoslavia, Libano, Cecoslovacchia, Sudan, Belgio sono solo gli esempi più macroscopici di come sia complicato mantenere popoli diversi per lingua e cultura all'interno della stessa nazione. Non c'è alcuna soluzione, se non smantellare l'UE.

 

  By: Moderatore on Mercoledì 07 Maggio 2014 13:59

^L'insensatezza del discorso “cambiamo l’Europa”#http://vocidallestero.blogspot.it/2014/04/sapir-le-elezioni-europee.html^ ... possiamo qualificare l’Unione Europea come un’organizzazione criminale, a causa delle politiche che vengono tuttora implementate dalla cosiddetta “Troika” in Grecia e in altri paesi. Sicuramente, in questo la UE non sta agendo da sola. La “Troika” è costituita dalla BCE, dalla Commissione Europea e dal FMI. Ma bisogna anche riconoscere che il FMI si è ripetutamente opposto alle politiche che venivano implementate dalla “Troika”, poichè ne prevedeva e calcolava le conseguenze. La responsabilità della smisurata durezza di queste politiche, che si sono tradotte in un netto incremento della mortalità in Grecia, e da qualche mese a questa parte anche in Portogallo – ed è per questo che usiamo l'aggettivo criminale – è solo ed esclusivamente da attribuire alla Commissione Europea e alla BCE.... L’Unione Europea comprende troppi membri per poter portare decidere di cambiare rotta. È un fatto che un’alleanza è sempre più lenta e più debole rispetto ad un singolo paese. Inoltre, la natura liberista dell’Unione Europea non è solo inscritta nel progetto europeo fin dal principio, ma corrisponde precisamente alla logica con cui si svolgono i negoziati. Quando si cerca un compromesso, risulta sempre molto più facile convergere su una posizione di non-intervento, sia che si tratti di materie economiche che sociali. Qualsiasi atto concreto genera un’infinità di mercanteggiamenti che, a loro volta, generano nuovi contenziosi. Oltre al peso dell’ideologia liberista, al peso degli interessi particolari delle grandi imprese che sono ben rappresentate a Bruxelles, si deve sapere che nella logica di un negoziato il “punto focale” [2] si trova molto spesso nella misura più “liberista”. L’Unione Europea non è un’istituzione che sta fuori da un contesto. Si muove in un universo nel quale, sia per interessi particolari sia per ideologia, i funzionari che la compongono, e che in larga misura decidono l’ordine del giorno delle riunioni, sono completamente intrisi dell'ideologia più liberista. Non dobbiamo dimenticare che queste persone vivono con ottimi stipendi (che non hanno mai pensato di ridursi per solidarietà con i popoli da loro oppressi). Pretendere di cambiare l’Unione Europea equivale a pretendere di stabilire un altro contesto, e implica la volontà coordinata di una maggioranza di paesi. È piuttosto evidente che, a causa dell’asincronia dei cicli della politica nei principali paesi, questo è al momento assolutamente impossibile. A questo punto si potrebbe obiettare che questa è una conseguenza della natura inter-governativa della UE, e che per questa ragione bisogna andare nella direzione di un’Europa federale. Ma questo ragionamento poggia su false basi. Anzitutto, non esiste un popolo europeo, sia questo dovuto a rappresentazioni politiche troppo divergenti o al peso di storie diverse che sono troppo profondamente radicate. Solamente la soluzione inter-governativa è possibile se si vuole preservare un minimo di democrazia. Inoltre la soluzione federale esigerebbe ad oggi dei massicci trasferimenti fiscali dai redditi dei più ricchi (dei tedeschi per essere chiari [3]), al fine di alimentare questo “bilancio federale” che taluni vagheggiano. La federalizzazione dell’Europa è un non-senso, tanto politico quanto economico. Infine diamo un’occhiata a chi sta oggi chiedendo di “cambiare l’Europa” in Francia. Questo discorso viene fatto tanto dall’UMP quanto dai Socialisti. Tuttavia, da più di vent’anni nessuno di questi due partiti ha mostrato la benché minima volontà in tal senso. Il solo modo di “cambiare l’Europa” per davvero sarebbe quello di provocare una grave crisi, bloccando il processo decisionale, cosa che la Francia potrebbe fare da sola o assieme ad altri paesi, fino ad ottenere ciò che vogliamo, almeno in parte. Questo è ciò che il Generale De Gaulle fece negli anni ’60 con la sua politica della “sedia vuota”. Tuttavia, né l’UMP né i Socialisti si fanno oggi sostenitori di questa linea, il che pone un dubbio fondamentale sulla loro effettiva volontà di “cambiare l’Europa”. Lo stesso si può dire del partito centrista UDI, dei socialisti dissidenti del “Nouvelle Donne” o del partito ecologista EELV. Aggiungiamo che questi partiti sono debolmente strutturati e sono preda di ambizioni personali e di conflitti tra le varie personalità. Bisognerebbe essere matti per credere che da questi possa venire fuori una qualche possibilità di cambiamento. In realtà, il discorso sul “cambiare l’Europa” si rivela essere, che sia di proposito o come conseguenza dei mezzi che vengono proposti, un discorso mistificatore. Non si cambia nulla, ma si finge di voler cambiare per legittimare delle posizioni che nei fatti non cambieranno nulla. Non è nemmeno come nel Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, “cambiare tutto perché nulla cambi”. In realtà non dobbiamo “cambiare l’Europa”, ma cambiare di Europa. E per questo, si deve cominciare col distruggere ciò che ora rende impossibile alla UE qualsiasi movimento. Due punti critici In queste circostanze si sente fortemente la propensione ad astenersi a queste elezioni. Tale è la posizione di alcuni, tra cui Jacques Nikonoff e il M’PEP. È una posizione onorevole, ma erronea. In un’elezione, a meno che non si riesca materialmente ad impedirla, o che il tasso di astensione superi il 90%, gli assenti hanno sempre torto. Quindi occorre definire cosa motiva il voto e quali sono le liste che potrebbero essere votate, sapendo a priori che tra queste non ci sono nè l’UMP, ne l’UDI, nè i socialisti nè EELV. Queste elezioni si giocheranno in realtà su due punti. Il primo punto è il famoso “Trattato Transatlantico sul Commercio e gli Investimenti” (TTIP). Questo trattato è abominevole per diversi aspetti, sia perché toglie agli Stati le competenze fondamentali su temi quali la sovranità alimentare o la tracciabilità dei medicinali (il che tocca i due punti chiave dell'alimentazione e della salute), sia perché costituisce un malcelato abbandono di tutte le normative francesi ed europee. Questo trattato, come ha confermato Michel Sapin in una dichiarazione il 2 aprile di quest’anno, non verrà sottoposto a referendum. Perciò deve essere stroncato sul nascere, e questo si può fare solamente attraverso le elezioni europee. Il secondo punto sono, ovviamente, l’euro e le politiche di euro-austerità che esso porta con sè. Per molti mesi abbiamo analizzato tutti i problemi, sia di breve termine che strutturali, causati dall’euro [4]. Dal 2012 sono stati molti gli economisti, ma anche i politici, che si sono detti d’accordo con queste conclusioni [5]. Ora il dibattito si è generalizzato, e si estende dall’Italia al Portogallo, passando per la Germania [6]. Dev’essere detto e ripetuto: l’unico modo di uscire dal circolo vizioso dell’austerità e del debito è smantellare l’euro. Sulla base di questo argomento lo scorso febbraio il Partito di Sinistra ha significativamente spostato le proprie posizioni verso l’idea di un’uscita dall’euro. Pertanto, e tenuto conto della natura delle procedure di voto, converrà sostenere e votare, in accordo con le proprie personali preferenze politiche, tutte le liste che si pronunceranno senza ambiguità contro questi due punti. Solo una chiara e netta sconfitta delle liste europeiste (UMP, UDI, Socialisti, “Nouvelle Donne” e EELV) può permettere il chiarimento politico di cui abbiamo bisogno, sia in Francia che in Europa. Dobbiamo rifiutarci di mandare al Parlamento Europeo persone che non faranno altro che prolungare delle politiche che sono già durate troppo a lungo.

 

  By: Bullfin on Domenica 27 Aprile 2014 13:27

Trucco, Lutrom e compagni di merenda (Oscar in primis) , leggete bene qua sotto...veramente tra ladri e somari è dura andare a votare...(non voglio nemmeno immaginare l'informazione che Grillo fara' nel caso del referendum (che non si puo' fare) sull'euro...se è come il suo tasso di cultura economica siam messi bene....).

FULTRA 10 MARZO 2020: Qui sotto la fotocopia dal vero "cialtrone medio italico" : Antitrader. Fatene una copia del pensiero per i posteri e quando tra 50 anni vorranno capire perchè l' talia sia finita miseramente

"se usciamo dall’euro dopo un po’ la lira vale zero" (Casaleggio) - Moderatore  

  By: Moderatore on Domenica 27 Aprile 2014 07:26

---- #b# Euro#/b# #i#^Casaleggio, video del maggio 2013: “se usciamo dall’euro dopo un po’ la lira vale zero#http://scenarieconomici.it/video-23-05-2013-casaleggio-se-usciamo-dalleuro-non-risolviamo-il-problema/^, ammesso che torniamo alla lira”, per Casaleggio la priorità non è la svalutazione competitiva perché “prima bisogna risolvere il problema della corruzione, dell’efficienza, della burocrazia”. ^"vi ricordo alla fine degli anni ’80-’90 che non riuscivamo ad andare neanche all’estero, la lira non valeva niente, le vacanze all’estero erano una cosa impossibile#http://scenarieconomici.it/video-23-05-2013-casaleggio-se-usciamo-dalleuro-non-risolviamo-il-problema/^,bisogna far sì che il sistema paese diventi competitivo, poi eventualmente si può pensare alla svalutazione competitiva ”.#/i#. Strano... nel 1988 io sono andato a studiare in America...chissà con che cosa avrò comprato i dollari necessari...lire no, dice Casaleggio perchè all'epoca nessuno le accettava e lui è un noto manager come dice Grillo, allora con cosa avrò pagato.. forse pepite ? #F_START# size=3 color=red #F_MID#Casaleggio è sulla stessa posizione del PD#F_END# (Grillo) #i# "#b# ... si potrà svalutare la cara vecchia lira del 40-50%#/b# , e anche se ciò non risolverà tutti i problemi economici del Paese, renderà le nostre esportazioni più competitive"#/i# #i# "Noi consideriamo di fare un anno di informazione e poi di indire un referendum per dire sì o no all'Euro e sì o no all'Europa"#/i# . I trattati internazionali non possono essere soggetto di referendum, secondo l'Articolo 75 della Costituzione. 1 dicembre 2011: #i# "#b# Ci sono due posizioni opposte sull'euro, entrambe con pari dignità#/b# . Occorre referendum in proposito".#/i# 20 aprile 2012: #i# "Bisogna iniziare a discutere di uscita dall'euro, non deve essere un tabù"#/i# Primavera 2012: Intervista Sortino a Grillo: #i# "Io sono per valutare una seria proposta di rimanere in Europa ma uscire dall'euro, con il minor danno possibile". Con altri giornalisti "90 su 100 ci riprendiamo la lira".#/i# 28 giugno 2012: #i# #b# "Io non sono contrario all'euro in principio. Ho detto che bisogna valutare i pro e i contro#/b# e se è ancora fattibile mantenerlo. Ma, se usciremo dall'euro, sarà solo a causa del nostro enorme debito pubblico."#/i# 22 febbraio 2013, Piazza S. Giovanni :#i# "Io non ho mai detto di uscire dall'Europa, #b# io non ho mai detto di togliersi dall'euro#/b# . Voglio una consultazione popolare"#/i# #b# Slot machines#/b# (Grillo)#i# "Le aziende delle slot machines hanno evaso 98 miliardi"#/i# Si tratta in realtà della cifra delle multe stimate e calcolate per i due anni che le slot machines sono state scollegate dalla rete nazionale dei Monopoli di Stato. Infatti la Corte dei conti stabilì che ^l'importo reale da pagare era 2,5 miliardi#http://it.ibtimes.com/articles/57528/20131015/corte-conti-slot-machine-contenzioso.htm^. Va ricordato che l'importo massimo dei ricavi del gioco delle slotmachines è stato di 80 miliardi l'anno (2012), per cui l'utile su cui pagare le tasse (che sarebbero state evase in parte per i due anni) è ovviamente una frazione di questa cifra (in altre parole chi parla di 98 miliardi confondeva il fatturato con l'utile, se fosse vero che in due anni hanno evaso 98 miliardi i loro utili pre-tasse sarebbero stato sui 250 miliardi in due anni !!! Gtech varrebbe come Apple...) Beppe Grillo alla tv pubblica tedesca Ard: ^”Dobbiamo realizzare un piano comparabile con l’Agenda 2010 tedesca”#http://www.blitzquotidiano.it/beppe-grillo/grillo-servono-riforma-schroeder-salva-germania-elezioni-perse-1504107/^, ovvero quella dall’ex cancelliere Gerhard Schroeder, e che gli ha fatto perdere le elezioni successive. ”Quel che ha dato buoni risultati in Germania, lo vogliamo anche noi”, dice lui. #b# Debito Pubblico#/b# (Grillo)#i# "L'85% del debito non è in mano nostra [...] è in mano alle banche! Di cui la metà straniere: francesi, inglesi, tedesche." #/i# In realtà il debito attribuito a soggetti definibili raggiunge solo il 27,3%, un dato assai lontano dall'85% menzionato. A questo dato va sommata la quota detenuta dalla Banca d'Italia (4%), di conseguenza il debito in mano agli istituti bancari raggiunge il 31,3% mentre la restante somma appartiene a soggetti privati. #i# "Non siamo falliti perchè metà del nostro debito era in mano alle banche francesi e alle banche tedesche. Se fallivamo noi ci portavamo dietro la Francia e la Germania quindi tutta l'Europa."#/i# Nel 2010 la Francia aveva in pancia il 20.93% del debito pubblico italiano, mentre la Germania solo il 7.78%, per un totale complessivo di 28.71%. Il debito complessivo nel 2010 era pari a 1.841.912 milioni di euro. #i# "Metà del nostro debito è in mano a banche straniere - 511 miliardi ce l'hanno i francesi, 200 miliardi i tedeschi" #/i# (2012). Il dato fornito da Grillo viene smentito dal Bollettino Statistico di Bankitalia. A maggio 2012 il debito in mano a tutti i non residenti ammontava a 690 miliardi, pertanto solo le banche tedesche e francesi non potevano avere in pancia 711 miliardi di debito (ne avevano meno della metà). #b#Lira#/b# Nel post intitolato "Il Diavolo veste Merkel" #i# "Solo così l'Italia tornerà a vedere la luce. Una prova? Usciti dallo SME nel 1992, svalutata la lira di quasi il 20% e riguadagnata la sovranità monetaria, il rapporto debito / PIL scese dal 120% del 1992 al 103% del 2003"#/i# . La rapida discesa del nostro indebitamento non è coincisa con la svalutazione della lira, bensì proprio con l'ingresso dell'Italia nell'unione monetaria, formalmente avvenuta nel 1993 - Trattato di Maastricht - e poi sostanzialmente il primo gennaio del 1999, dopo che il nostro governo riuscì a rispettare i parametri previsti dal Patto di Stabilità e Crescita del 1997 adottato al Consiglio europeo di Amsterdam. Fino al 2006/2007 il costo del debito è sceso grazie all'euro, tanto che nessuno all'epoca sapeva cosa fosse lo spread, tanto era minima la distanza tra paesi forti, la Germania, e le nazioni economicamente più deboli, come la Grecia. #b#Opere Pubbliche#/b# Grillo ha detto in un comizio del 20 febbraio 2013 che #i# "un terzo del pil lo spendiamo per opere che crollano e un altro terzo per aggiustarle"#/i# . Quindi il 66% del pil sarebbe speso in opere pubbliche. Chi, come, dove e quando? Qual è la fonte? Non esiste. Basta leggere il bilancio dello Stato per verificare che tale misura non raggiungeva l'11% due anni fa e il 9% attualmente. #b#Province#/b# Nel suo post "L'oracolo della Consulta e le province eterne" scrive che #i# "i risparmi derivanti dall'abolizione delle province sarebbero di ben 17 miliardi di euro"#/i#. Il costo delle province si aggira intorno a quella cifra (erano 14 miliardi nel 2005). Di quei 14 miliardi del 2005 poco più della metà andava in istruzione pubblica (18%), trasporti (9%) e gestione del territorio (24%)! Il risparmio potrebbe essere (stima ottimistica) di 2 miliardi e non 17. #b#UE#/b# "un terzo del bilancio europeo è speso per traduzioni". Il bilancio del 2012, a essere precisi, è di 147 miliardi, e le traduzioni sono costate 330 milioni... " l'Italia fornisce un terzo del bilancio dell'Unione Europea". A essere precisi è il terzo paese per contributi, che è diverso, perché significa che versa 14 miliardi su circa 140, cioè un decimo. "i soldi del bilancio vanno in ipermercati e strade e petrolio..." La metà dei fondi europei, a essere precisi, vanno in sovvenzioni per l'agricoltura. Poi Grillo ha citato alcuni grattacieli in bambù che Renzo Piano avrebbe progettato in Australia: a essere precisi in Australia non esistono grattacieli in bambù progettati da Renzo Piano, a Melbourne semmai esiste un palazzo di legno (non in bambù e progettato da altri) che comunque è costosissimo. Poi ha detto che la Francia ha un bilancio di 17 miliardi di euro inferiore al nostro. A essere precisi è di 300 miliardi superiore.