By: banshee on Domenica 24 Febbraio 2002 21:44
Il debito non è mai insignificante! A maggior ragione quando il suo ammontare è cosi' rilevante come in questo caso.
Ricordi quel tuo intervento su Kmart, Massimo? Io ero un altro che la pensava come te; mi sembrava assolutamente impossibile che una società con vendite per 38 miliardi di dollari potesse andare in bancarotta per un debito che non superava il miliardo, e stavo per entrare sul titolo. Sto ancora accendendo ceri alla Madonna del Rosario per avermi preservato da quella catastrofe! Non c'è bisogno che adesso mi puntualizzi che le situazioni sono assolutamente diverse, sia sotto il profilo operativo sia riguardo all'insipienza che si può tranquillamente definire criminale degli amministratori della Kmart. Ho fatto il paragone solo per avvertire chi è interessato che con i debiti non si scherza!
Detto questo, devo convenire che, dal punto di vista che tu esponi, le cose sembrano molto migliori. Aggiungo però che trovo auspicabile che quest'anno la conversione dei warrants andasse in porto. Non solo per farti godere, ma soprattutto perchè ciò significherebbe un rafforzamento patrimoniale dell'azienda che ritengo necessario. A proposito, non sono riuscito a capire la tua affermazione relativa al fatto che, non avendo bisogno di soldi, avevano deciso di non far convertire i warrants poichè non gli sarebbe convenuto vista la bassa quotazione del titolo. A prescindere da quanto quoti il titolo, la somma che la società incasserebbe rimane la stessa: 1,03€ per azione. Cosa mi sfugge?
Un altro augurio che mi sentirei di esprimere è quello che usino i proventi delle prossime dismissioni principalmente per abbattere un bel po' di nominale del debito.
Infine, tra i miei desiderata c'è anche quello di non procedere a stretto giro di posta ad altre grosse acquisizioni. E' molto meglio che prima si digeriscano completamente quelle già fatte, soprattutto quella di Cerruti; la più impegnativa in assoluto, e la più onerosa.
Riguardo Cerruti: io non metto in dubbio la bontà dell'acquisizione, la qualità, la forza del marchio. Assolutamente! Anzi, credo che Cerruti rappresenti la scommessa che potenzialmente possa garantire le maggiori soddisfazioni. E però Cerruti è per adesso in perdita operativa. Inoltre la forza del marchio e la qualità non sono di per sè garanzia di ritorno economico: chiedere agli azionisti HDP per ulteriori delucidazioni al riguardo (sembra che ultimamente associno il rosso Valentino al bagno di sangue). Del resto, la congiuntura, non solo economica, che stiamo attraversando non delinea rosei scenari per i "luxury brands".
Chiedo venia, ma ho deciso di giocare fino in fondo la parte del guastafeste petulante (ed anche un po' figlio di passeggiatrice)!
Assolta a questa mia funzione, passiamo alle note positive, sorvolando su quelle date dalla positiva dinamica dei margini operativi della società, già ampiamente dibattute ed affermate.
Una buona notizia, non adeguatamente apprezzata secondo me, è data dalla nomina di Storer ad amministratore delegato. Storer viene da una storia di buon successo alla Marzotto, ed è uno specialista del settore dove operano la maggioranza dei marchi Finpart. Inoltre, di questi tempi, la divisione dei poteri è da salutare con ululati di gioia!
Vedrei invece come fumo negli occhi una fusione con la Marzotto, che pure era stata prospettata (e per fortuna poi recisamente smentita). E' stato detto dai soliti "esperti" che tale unione sarebbe una vera manna dal cielo visto che i due business sono assolutamente complementari. A me invece, che esperto non sono e che non conosco neanche bene la Marzotto, sembra che essa creerebbe dei doppioni e che non abbia il minimo senso dal punto di vista industriale. Comunque, se la Marzotto lancia una bell'OPA cash sulla totalità delle azioni Finpart al prezzo di 2,4 €, cambierò idea all'istante, negando di aver mai affermato qualcosa del genere.
Bisogna poi citare il famoso margine di sicurezza. Le quotazioni del titolo sono ormai assolutamente sacrificate, e più esse scendono più il margine di sicurezza sale. Ergo, in presenza di prezzi ancora cedenti nei prossimi giorni penso di incrementare la mia posizione, senza strafare ma con decisione. Ormai il downside risk è assolutamente sopportabile, escludendo una bancarotta o un'invasione di alieni ostili o una guerra globale termonucleare, (0,58 € di valore nominale) rispetto alle potenzialità dell'upside.
Eh già! Perchè alla fine di questa puntata della storia riguardante il titolo che ci farà ricchi (è o non è la prossima Microsoft?), la mia percezione del margine di sicurezza è aumentata.
Ringrazio tutti per il contributo! E Massimo in particolare!