Benetton

 

  By: polipolio on Venerdì 11 Marzo 2005 19:47

Norton, il tuo commento sembra tratto da Peter Lynch, One upon wall street. (lettura che consiglio a tutti quelli che non l'avessero già fatta)

Benetton vista dalla strada - Norton 71  

  By: Moderator on Venerdì 11 Marzo 2005 13:21

mi inserisco molto marginalmente a livello di uomo della strada :un paio di anni fa circa ,dalle mie parti, aveva aperto un punto Benetton , non in franchising, 65 milioni/mese affitto ,due piani enormi , commesse sfaccendate, poca roba poco interessante in vendita , solo per l'illuminazione abbagliante avrebbero dovuto vendere 10 magliette al minuto.Per aprire hanno pagato anche alcune spese di rifacimento della facciata dei palazzi adiacenti.L'abbigliamento sarà solo una % del business , ma allora ho pensato che c'era in questi qua qualche percezione sbagliata , faraonica , di chi ha perso il contatto con la realtà e ho pensato che non avrei mai comprato quel titolo.Chi se la sorrideva di più era l'ex portiere del palazzo di fianco , ex contadino umbro che percepisce bene come vanno le cose terrene.

BENETTON: un crac previsto - gz  

  By: GZ on Venerdì 11 Marzo 2005 12:54

Mentre tutta la borsa italiana quasi senza eccezioni saliva un solo titolo importante salta all'occhio perchè ha perso e in modo disastroso, ^Benetton#^. L'andamento percentuale rispetto al listino è dell'ordine di un -50 punti percentuale negli ultimi 6 o 12 mesi (!) ovvero mentre il listino saliva del +20% Benetton perdeva un -30% circa e il grafico è davvero pessimo anche ora. Non si tratta di un caso di pasticci societari o contabili, ma semplicemente di una crisi aziendale cronica e il fatto che ormai nel gruppo della famiglia Benetton il business tradizionale abbigliamento pesa per un 25% dei ricavi, richiede molte risorse, non guadagna niente ed è stato affidato a manager esterni alla famiglia che si rivelano incompetenti. Evidentemente le energie dei fratelli Benetton sono da tempo rivolte a gestire gli 8-10 miliardi di euro di indebitamento messi assieme con le acquisizioni in Autogrill, Autostrade (soprattutto), Olimpia e la Benetton gioca per loro un ruolo anche molto minore di quello che giocava la Fiat negli ultimi vent'anni per gli Agnelli (che dagli anni '70 in poi sono gradualmente diversificati e spostati tramite le varie Ifi e Ifil in altre attività) Ricordo qui che mesi fa c'è stata una discussione fondamentale ed anche tecnica e in questo post e altri che non ricordo ^"FJF" era intervenuto ripetutamente #http://www.cobraf.com/forumf/topic.asp?whichpage=3&pagesize=10&forum_title=&topic_title=Benetton+Group+Verso+gli+8+o+piu%27+in+basso%3F&forum_id=1&topic_id=5961^ anticipando (come si vede ora) un crollo del titolo

 

  By: GZ on Mercoledì 28 Luglio 2004 16:05

....siccome sono un INCOMPETENTE .... ------------------------------------------ angelo (e FjF), come tutti leggo solo parti del forum e a seconda dei periodi per cui non so bene i dettagli del "confronto", magari c'è qualcosa di clamoroso che mi è sfuggito ed evidentemente sono stati toccati dei punti fastidiosi, ma non mi preoccuperei veramente, anni fa si sono viste cose all'ultimo sangue sul forum e dubito che col senno di poi molti le rifarebbero ora Inoltre il tempo delle polemiche è passato, andavano di più fino a un anno fa e ora più che altro ognuno bada alle proprie faccende, una polemica è in qualche modo un atto di interesse e attenzione verso il prossimo (o il mondo) e nel 2004 non va più. Persino a livello nazionale un anno fa vedevi polemiche furibonde su berlusconi o l'iraq e adesso lo fanno solo quelli che sono pagati apposta un tanto ad articolo o i politici che le fanno per finta per apparire sui giornali Sempre su questo tema ho imparato proprio ieri che il maggiore forum di borsa italiano è in crisi, ha dovuto ridurre al minimo il personale addetto (perchè il traffico e gli incassi calano..), è stato venduto dal fondatore ecc.... quindi può essere che sia un trend generale l'essersi stufati di scrivere online in pubblico

Problems su Benetton - angelo  

  By: angelo on Mercoledì 28 Luglio 2004 13:06

Interrompo il ... silenzio stampa solo per il dubbio che qualcuno mi avesse seguito tempo fà su Benetton ed a differenza di me sia ancora dentro (come dissi a suo tempo io sono uscito attorno a 10 Euro, perchè una delle mie regole è che - siccome sono un INCOMPETENTE - quando si fa il 20% in meno di un mese è bene portarlo a casa). I fondamentali sul titolo stanno peggiorando: - le vendite casual del 2° trimestre 2004 sembrano essere andate piuttosto male (come per tutti nel settore); - la nuova politica aziendale prevede il ribasso dei margini di profitto, nel tentativo di parziale difesa delle quantità vendute ed a vantaggio dei distributori; - il progetto di spin off immobiliare, che non cambierebbe la sostanza della valutazione ma sarebbe gradito dal mercato, è rinviato sine die (cioè per ora la decisione è di non farlo); - l'inizio della raccolta ordini P/E 2005 è stato piuttosto deludente. Insomma, stavolta se torna a 8,50 non entro..... Questo solo per chiarezza (i fondamentali si muovono, anche se non seguono orbite precise....) Ri-saluti a tutti....

 

  By: angelo on Martedì 11 Maggio 2004 19:55

Bene, come direbbe Gann, il tempo e lo spazio stanno per incontrarsi. Le mie domande su Benetton, che non hanno trovato risposta, domani potranno avere un primo chiarimento: a Ponzano approvano il bilancio 2003 (più alcune cosette che fanno tutte le aziende in crisi di liquidità, tipo chiedere un'autorizzazione per l'acquisto di azioni proprie.............), comunicano i risultati del 1° quarter 2004 e tengono la solita conference call agli analisti. Come capita coi retailers, se hanno realmente "abbellito" i conti di fine anno, il prezzo è in genere pagato dal 1° trimestre dell'esercizio successivo. Avevo puntato su dati brutti, in modo da rivedere il titolo sui livelli di prezzo su cui mi piace comprarlo, purtroppo il +5% di oggi lascia presagire tutta un'altra storia. Let's wait and see.

 

  By: angelo on Giovedì 22 Aprile 2004 14:21

Avevo capito che tu raccomandassi il long e FjF1 lo short. _____________________________________________________________ E' tutta una questione di ........... prezzi, ovvio (ma short mai, piuttosto shorto il FIB). Sai, magari per certi siti un pò "left", sono uno "sporco mercenario" anch'io! PS Comunque per chi è davanti al video, quando un titolo fa +4% in intraday devi avere una ragione maledettamente buona per non vendere, no matter what!

 

  By: polipolio on Giovedì 22 Aprile 2004 12:27

Accidenti quanto sono intelligente! Avevo capito che tu raccomandassi il long e FjF1 lo short. PHS è una società americana nell'healthcare, sbudellata dai ribassisti 3 anni fa e che ha moltiplicato circa per 8, credo... Massimo la sosteneva a spada tratta e intanto i ribassisti godevano. E' arrivata ad evere uno short covering ratio di quasi un mese (!) se ben ricordo. Ovvio che poi la reazione al rialzo sia stata peggio che brutale. Se selezioni in cima alla pagina del sito cerca un post o cerca un titolo trovi parecchia roba.

 

  By: angelo on Giovedì 22 Aprile 2004 11:46

Già, solo che, se mi passate la battutaccia, da quando abbiamo iniziato a parlare se valeva la pena di andare Short, il titolo è decollato. Io adesso devo pensare SE uscire più che "se val la pena entrare" Ciao, (vado in posta) Ps questa di Massimo su PHS me la sono persa, dov'è?

i problemi di Benetton sono altri - polipolio  

  By: polipolio on Giovedì 22 Aprile 2004 10:00

Angelo, i tuoi argomenti su Benetton mi ricordano quelli di Massimo Peppe su Phs (grazie ancora Massimo, anche ieri +2.5%). Worth un approfondimento ... (BTW hai posta)

 

  By: angelo on Giovedì 22 Aprile 2004 01:35

.........non è un titolo di cui so granchè, ma vorrei solo notare in modo superficiale che mi sembra diffusa una PERCEZIONE da parte anche di gente lavora nelle banche in posizione non subordinata che (esagerando): "Benetton è la prossima Parmalat" "...da dove vengono tutti i soldi con cui hanno preso autostrade, autogrill, la quota di Olimpia... ancora nessuno lo ha capito..." _____________________________________________________________________ Si, la percezione è diffusa, ma gli investimenti che lei cita li ha fatti EDIZIONE, non Benetton, e li ha fatti principalmente a debito. Vedendo il titolo scendere in picchiata a inizio anno, ci siamo chiesti anche noi se – Tanzi docet - la prima (holding non quotata di famiglia) non avesse per caso attinto i soldi dalla seconda. Sebbene dall’esterno non si possa avere assoluta certezza, propendiamo per una risposta negativa, poiché sembra esserci “coerenza” tra il flusso di investimenti di EDIZIONE e l’ammontare i suoi debiti Premettendo che anch’io sono tra quelli che non ne sanno abbastanza e che su certi dati vado un pò a memoria, provo ad entrare in dettaglio. Negli anni, la spesa netta per gli investimenti di EDIZIONE dovrebbe essere stata pari a circa 1,5 miliardi di Euro, così ripartiti: - Autogrill è un acquisto del 1996 e dovrebbe essere costata circa 1 Euro per azione, spesa complessiva attorno ai 200 milioni di Euro; - SportSystem è stata ceduta a Benetton nel 1997-1998 per circa 250 milioni di Euro, ma ha anche consentito il deconsolidamento di debiti per circa 300 milioni di Euro; - Autostrade è stata acquistata nel 1999-2000 da Schema28, di cui Edizione ha il 60%. Il primo acquisto riguardava poco meno del 30% del capitale ad un prezzo di circa 7,2 Euro per azione, spendendo circa 1,2 miliardi di Euro (730 milioni di Euro il pro-quota di Edizione) . Nel 2003, NewCo28 ha lanciato un ‘OPA sul flottante di Autostrade, portando la partecipazione del gruppo al 64,7%, ma il finanziamento di questa seconda operazione non grava sulle holding, bensì su Autostrade stessa, a seguito della successiva fusione con NewCo28 (società veicolo al 100% di Schema 28). - l’investimento nel 17% di Olimpia è stato effettuato tramite una società estera, per un controvalore di circa un miliardo di Euro. Secondo le nostre stime, l’indebitamento finanziario del sistema holding che fanno capo ad EDIZIONE è pari alla bella cifra di 1,3 miliardi di Euro, di cui - grosso modo - 50% di EDIZIONE e sue sub-holding e 50% di Schema 28. Una certa coerenza - dunque - tra investimenti e debiti. Tutto bene, allora? No, non ho detto questo. Con i tassi attuali, EDIZIONE riesce all’incirca a pagare gli oneri finanziari con i dividendi ma non ha modo di rimborsare il debito, tanto è vero – si sussurra – che le banche più esposte sarebbero seriamente preoccupate e avrebbero “spinto” per far mettere in vendita Autogrill. Ma sembrerebbe – ripeto fino alla noia:con tutti i limiti di chi guarda le cose dall’esterno - una normale esigenza di ristrutturazione finanziaria e non un secondo caso Parmalat. No, semmai, i problemi di Benetton sono altri e di natura più gestionale. Per dirla tutta, sospettiamo che - il bilancio 2003 sia stato un po’ abbellito sulla parte casual, a danno dei risultati del 1° trimestre 2004 (un po’ come succede con tutti i retailers, quando rimangono con i magazzini troppo pieni); - nell’ambito del progetto Megastore siano stati capitalizzate come investimenti anche spese di esercizio, e che – di conseguenza - la redditività operativa sia inferiore a quella dichiarata. In altre parole, i problemi sollevati da FJF potrebbero essere reali (e per questo l’ho pungolato – finora senza successo – per ottenere dei numeri al riguardo) ma il loro impatto quantitativo dovrebbe - a mia opinione - essere più che incorporato nell'andamento borsistico di un'azione che in poco meno di tre anni perde 2/3 del suo valore (da 25 Euro ad 8 Euro). E senza essere un titolo Internet.

 

  By: GZ on Mercoledì 21 Aprile 2004 17:08

angelo, Benetton non è un titolo di cui so granchè, ma vorrei solo notare in modo superficiale che mi sembra diffusa una PERCEZIONE da parte anche di gente lavora nelle banche in posizione non subordinata che (esagerando): "Benetton è la prossima Parmalat" "...da dove vengono tutti i soldi con cui hanno preso autostrade, autogrill, la quota di Olimpia... ancora nessuno lo ha capito..."

Benetton Group - angelo  

  By: angelo on Mercoledì 21 Aprile 2004 14:02

Buongiorno FJF1, ho letto il suo post, ed aspettato un pò per vedere se c'era una 2° puntata, ma pur non mettendo in minimo dubbio la sua esperienza e competenza, mi perdona se affermo che trovo poche risposte? Vediamo un pò per punti: 1) "I bilanci sono “strecthable”; non sempre la fotografia è nitida." _____________________________________________________________________ Si, i bilanci sono soggetti a valutazioni soggettive e ad opere di window dressing. Se ha voglia di cercare qualche discussione precedente noterà che siamo consci di questa situazione e abbiamo anche presentato dei casi pratici (Finmatica) in cui io ed altri lo mettiamo in evidenza. La mia domanda ( e credo l'interesse di tutti i lettori) era un pochino più "focused": quali sono le ragioni per cui scrive che gli utili Benetton non sono reali? Il problema è nel CCN, nel magazzino o dove? Hanno gonfiato il numero di punti vendita e se si, che importanza ha per il conto economico? Sono state anticipate delle vendite, un pò come faceva l'ing Cantarella che riempiva di veicoli i concessionari e gonfiava il fatturato di Fiat Auto? Nel 2002 o nel 2003? Per quali importi? Da un esperto, mi aspettavo qualcosa di più di quella che sembra una nuova "proprietà transitiva": siccome tutti "aggiustano" un pò i bilanci, lo fa anche Benetton. 2) I bilanci hanno delle particolarità settoriali: ovvero ciò che posso dimostrare in un P&L di un settore non posso in un altro. In questo senso il TA ha peculiarità fortissime. Unico settore produttivo che si avvicina in modo straordinario è quello d’Elettronica di consumo (PC e software). ____________________________________________________________________ Quasi tutti i settori hanno delle peculiarità. Quella del TA (anzi, solo dell'A, dell'abbigliamento) è data dalla stagionalità per un ciclo che è sfasato rispetto all'esercizio sociale. Il paragone con l'elettronica di consumo mi pare - perdoni la schiettezza - lunare (e non so neanche se ci serva a qualcosa o ci porti fuori strada). Potremmo allora dire che è simile a qualunque attività in cui logistica, time to-the market ed efficiente gestione del magazzino è fondamentale (cioè quelle commerciali in senso più ampio). 3) Il controllo da Monte a valle della filiera E’ un vantaggio competitivo di enorme importanza : Altri lo detengono filosoficamente sin dall’inizio della loro attività. Benetton ha –per assurdo- tralasciato proprio l’ultimo anello , il retail . ___________________________________________________________________ Qui veramente mi perdo. La distribuzione in franchising è stata la caratteristica distintiva del gruppo fin dall'inizio e uno dei motivi del successo. Basta vedere quelli che cercano/han cercato di avere negozi propri (Stefanel e nel piccolo anche Frette). Ma forse non ho capito io.......... 4) "Tuttavia risponde al vero il fatto che i negozi del gruppo o sono in proprietà o NON SONO IN FRANCHISE" _______________________________________________________________ ........???? 5) "Dunque ancora abbastanza giovane se andava in porta vittoria: ai tempi in cui Ben Group era la più bella azienda del TA si veniva a Ponzano o al massimo in largo Augusto" Il mio è un senso di profondo “ malessere” per chi ha visto e vissuto una impresa modello e avanti di 15 anni rispetto alle altre . ___________________________________________________________________ C'è una tendenza per chi lavora dentro le aziende a ricordare in modo romantico i bei tempi passati, quelli in cui si vedeva la crescita da un giorno all'altro o - per dirla alla Bill Gates - si passava dal garage di papà ad una sede propria. Ci si dimentica che le aziende hanno un ciclo di vita esattamente come le persone. Anch'io sono un pò diverso da quando avevo 20 anni, e ho perso un pò delle caratteristiche per cui potevo essere attraente allora. Si spera nel frattempo - di averne sviluppate altre - cioè di non essere cambiato esclusivamente in peggio. Lo stesso vale per Benetton: non è più l'azienda ad alto tasso di crescita del fatturato e dei margini. OK, e con ciò? E tutto da buttare? Quante sono le aziende del settore che hanno la stessa generazione di cassa che Lei ha giudicato scarsa? 6)Sull’ operazione Benetton Sportsystem............... Beh? Che c’è di male ? In fondo l’azienda è loro per il 70 per cento circa (SE&O), e il mercato non è obbligato a mettere in portafoglio titoli Benetton _____________________________________________________________________ Qui francamente mi aspettavo la rivolta del forum, ma si vede che le affermazioni sconce nei post lunghi vengono un pò diluite e si notano di meno. La risposta alla sua domanda è ovvia e la vedremo tra un attimo. Quello che è significativo per noi investitori di minoranza è che un manager che ha lavorato per 5 anni a fianco di Luciano (quindi, presumo, un top manager) se la ponga. Denota il grado di sensibilità che avete "da dentro" verso il mercato dei capitali e verso chi vi ha dato fiducia. Allora perchè no a SportSystem? Perchè SportSystem (ed era facilmente prevedibile) ha distrutto valore per tutti gli azionisti Benetton e perchè gli amministratori sono lì per fare l'interesse del 100% degli azionisti e non solo del 70%. Questo vale in tutte le aziende, ma ancor più in quelle quotate, anche se una gestione della Consob in un'ottica "da notaio" (invece che da detective, come è alla SEC) ha permesso negli ultimi 20 anni soprusi di tutti i generi proprio a gente che diceva " e che ce ne importa? l'azienda è nostra al 50-60-70%?". Sa qual'era l'impiego della cassa eccedente (già, solo 5 anni fà, erano questi i problemi: che ne facciamo della liquidità che non ci serve?) che rispettava i diritti della minoranza? La distribuzione di un dividendo straordinario. Un buon manager di società quotata, se non trova un impiego efficiente dei soldi, il restituisce ai soci. Se me lo consente, FJF1, io apprezzo i suoi post e la sua esperienza, ma - per deformazione professionale - resto sempre in attesa di quegli aridi numeri che - come diceva Pitagora - sono "l'essenza" di tutte le cose". O perlomeno dell'analisi di Borsa. Cordialità, Angelo.

Benetton : terza puntata - FJF1  

  By: FJF1 on Lunedì 19 Aprile 2004 17:09

Mi fa ‘ piacere il suo post. Le rispondo in due parti , una descrittiva ed una più tecnica se mi consente. E’ uno spunto per scrivere non un romanzo – l’esperienza nel settore è , scusandomi per l’arroganza, tale che potrei realmente- ma dare la stura ad una serie di risposte; le quali non saranno completamente esaustive . Infatti, non intendo anticipare in codesta sede l’ intervento di metà maggio in massima ragione poiché non del tutto completo. ______________________________________________________________ Rammentiamo una buona regola di chi le aziende o le gestisce o le analizza: a) I bilanci sono “strecthable”; non sempre la fotografia è nitida. b) I bilanci hanno delle particolarità settoriali: ovvero ciò che posso dimostrare in un P&L di un settore non posso in un altro. In questo senso il TA ha peculiarità fortissime. Unico settore produttivo che si avvicina in modo straordinario è quello d’Elettronica di consumo (PC e software). c) Non si facesse del window dressing – il che non significa dire bugie – non si farebbe gli interessi della propria società ed il proprio lavoro correttamente; questo è concesso pur non ledendo gli interessi dei portatori di capitale. -Faccio un esempio: dico che ho 5000 punti vendita. Non specifico però cosa intendo per punto vendita. Nell’accezione specifica è intesa una vetrina o in altri termini uno stand alone. Ovvero una bottega “stand alone” sulla strada, piazza , spazio leased all’interno di un Dept. Store o concessione in aeroporto o in un Mall. Allora 5000 pv = 5000 insegne . E i Corner ? e gli store in the store come li conto? Metto insieme Corner e PV: ecco che il mio conteggio dei NEGOZI aumenta. Ibridamente. -Faccio un altro esempio: il TA ha delle consegne merce piuttosto precise legate a delle stagionalita’ (in genere 2 spesso 3 alle volte anche 8 per le aziende che utilizzano gli “intersaison” e i flash. In Esprit in USA nel 1982 utilizzavamo Autunno, inverno, primavera , estate, cruise o special thanks giving e natale , più circa una collezione flash per stagione =10). Tuttavia raro che il punto vendita chieda la merce estiva per consegna fine Novembre inizio Dicembre. Raro, non impossibile perché vi è una stagione particolare – la Cruise – che accetta tali consegne o potrei essere un PV che ha stagioni calde in anticipo. Tuttavia in condizioni normali su emisfero nord , se io produttore consegno e FATTURO almeno il 20% - 30% dell’ordinato ESTIVO -dandoti decorrenza di pagamento di 60 -90 gg .- entro la fine dell’anno aggiungo una buona dose di fatturato EXTRA dall’esercizio in corso. Inoltre ho un tasso di rotazione magazzino maggiore e il mio ciclo finanziario non è di certo penalizzato , anche perché cerco di sincronizzarlo con il PV per far sì che non tiri giù le claire prima del tempo . Il CCN non cambia granché perché quello che riduco in magazzino lo aumento in account receivables. . Terzo esempio: a) Aumentare il numero di punti vendita. Allora il saldo tra quelli che chiudono e quelli che aprono deve essere positivo ; un dato distonico da ciò mi dara’ un warning negativo verso il mercato. b) Aumentare il numero dei punti vendita DIRETTI come % su quelli totali. Se la mia filosofia e’ quella di aumentare la media dei metri quadri per punto vendita, ovvio che i miei negozi saranno dei megastore. L’annuncio di aperture di punti vendita Importanti- investimento in conto capitale- sara’ un messaggio positivo per il mercato. c) Aumentare il ritorno di vendite per metro quadro……………. A questo punto e’ complessa l’equazione. Soprattutto se no ho il dato dei PV non miei, che se NON SONO ASSOLUTAMENTE IN FRANCHISE ma avendo solo la insegna in COMODATO D’USO GRATUITO, non sono tenuti ad alcun tipo di regola. E qui che scatta la motivazione del controllo della distribuzione. Ovvero controllare completamente l’intera filiera non solo per motivi reddituali ma bensi’ di natura MERCATISTICA e di OMOGENEITA’ DI IMMAGINE E SERVIZIO ovvero di disponibilita’ immediata di dati del sellout . Se no ho tali dati in tempo reale non posso utilizzare il mio sofisticato datawarehousing , ERP OLAP ROLAP di Microstrategy e comprendere al volo cosa sta succedendo e come gestire al meglio i le disposizioni e lanci delle nuove collezioni …………… Quello del controllo da Monte a valle della filiera E’ un vantaggio competitivo di enorme importanza : Altri lo detengono filosoficamente sin dall’inizio della loro attività. Benetton ha –per assurdo- tralasciato proprio l’ultimo anello , il retail . Arrivando per ultimo rispetto ai competitori in termini di ripeto controllo della filiera a valle , il che non significa avere un negozio, ma controllarlo e avere una politica ferrea di merchandising omogeneo nel mondo e /o di posizionamento globale ma attento alle specificita’ locali nelle varie regioni che compongo il globo. In benetton – unica azienda al mondo negli anni 80 insieme a ESPRIT- non si è mai considerato estero o domestic market: ma il tutto come un unico mercato composto da diverse regioni. Peccato che poi l’anello debole era l’insegna sulla strada che faceva un po’ quel che voleva . I miei erano esempi assolutamente generici tipici nella gestione di una società di TA. Tuttavia risponde al vero il fatto che i negozi del gruppo o sono in proprietà o NON SONO IN FRANCHISE ( Cfr. pubblicazione del trib. d Bari ” Un Nome per la collaborazione commerciale Benetton” e la causa vinta nello stato del Delaware dalla Benetton contro i ricorrenti USA ) Ciò’ detto Dunque ancora abbastanza giovane se andava in porta vittoria: ai tempi in cui Ben Group era la più bella azienda del TA si veniva a Ponzano o al massimo in largo Augusto. La Mara di Giorgio – ora in maternità- è una bravissima ragazza che fa in effetti , come tutti del resto nel gruppo a parte rare eccezioni , quello che le viene chiesto di fare. Ma la capacita’ ( o voglia) di avere internamente opinioni contrarie , questo attiene unicamente alla capacita’ di galleggiamento VS/ remunerazione di ciascuna risorsa manageriale all’interno di un sistema chiuso come per l’appunto una Impresa. Sull’ operazione Benetton Sportsystem- non mi pronuncio ; quella di BG non era cosi’ scandalosa. Si trattava solo di ribaltare su terze economie perdite generati da una controllata in un progetto in nuce ottimo (il polo sportivo) di un uomo che era STRAORDINARIO (Luciano ). Progetto poi gestito in maniera lacunosa . Ciò’ che a mio parere c’è di non bello è il seguito quando , rifatto il progetto e portata in casa a livello divisionale Sport System è stata mal gestita. Continue interferenze di vari giovani ……di seconda generazione, management magari bravo non adatto alla comprensione dello spirito del gruppo. Che è elemento di importanza centrale. Beh? Che c’è di male ? In fondo l’azienda è loro per il 70 per cento circa (SE&O), e il mercato non è obbligato a mettere in portafoglio titoli Benetton . Voglio solo rimarcare la mia opinione PROFESSIONALE di allora confermata dai fatti di oggi : che la creazione di una sub Holding come Sport System fosse INUTILE; Ma era fortemente desiderata da Alessandro e strutturata progettualmente su retainer affidato a McKinsey , Per onesta’ intellettuale - e non solo - ricordiamo che se il gruppo E’ a livello complessivo quello che è lo si deve soprattutto a Gianni Mion , persona di grandissima professionalita’ , acuto tessitore ed “individuatore” di opportunità ; va sommamente stimato per quello di grandissimo che ha fatto in tutti questi anni in situazioni relazionali assai complesse come lo sono quelle all’interno del gruppo. Ripeto una società che fino al ri-avvento di Aldo Palmeiri – con rispetto parlando Aldo di stracci ne capiva ben poco ma aveva in parte avuto il merito della quaotazione insieme al grandissimo Canatagalli e di traslare una societa’ totalmente familiare verso una struttura con un inizio di sviluppo manageriale e quindi ben voluto da Luciano con il quale mai i rapporti si sono interrotti dalla sua uscita al suo rientro nel Ott. 1982 - era una straordinaria ed unica macchina da guerra , imbattibile e insuperabile non ostante gli errori commessi. Basta rammentare che nel 1991/92 Benetton Group guadagnava più di COMIT. Autogrill: Splendido oggetto , trasnazionale . Mion ci ha lavorato alla grande acquisendo Host Marriot e indirettamente burger king, diventando una VERA ( non cremonini Chef experess!!!!) leader della ristorazione travelling . Credo che Venderlo perché vi sono “prospettive “ -non certezze- della autorita’ garante sia un po’ lontano dalla realta’. Credo che giustamente venga ceduto per esigenze di cassa e di previsionali Capex su altre ventures. Tuttavia la mia opinione è assolutamente inversa al fatto che la società possa presentarsi con i libri sotto braccio. Il mio è un senso di profondo “ malessere” per chi ha visto e vissuto una impresa modello e avanti di 15 anni rispetto alle altre . CONTINUA…….. Cordialmente FJF

 

  By: FJF1 on Domenica 18 Aprile 2004 12:57

Prow PW Cordialmente FJF