Il Capitano Ultimo come Presidente - Moderatore
¶
By: Moderatore on Venerdì 19 Aprile 2013 01:37
Non si riesce a capire che differenzia ci sia tra due ottantenni che da 20 anni sono in politica con varie cariche onorifiche dopo la loro precedente carriera (professore Rodotà e sindacalista Marini). Dei due, data la terribile crisi economica, forse andando per esclusione il fatto che Marini fosse sindacalista e quindi in teoria si sia interessato di lavoratori sarebbe forse meno peggio (forse). Occorrerebbe invece qualcuno che :
a) non sia decrepito
b) non sia stato in politica per 20 o 30 anni e non abbia agganci e amicizie e protezioni politiche
c) abbia lavorato veramente a fare qualcosa di utile e concreto e non solo chiacchere
d) possibilmente abbia fatto qualcosa per l'Italia e non solo per sè
e) abbia dimostrato del carattere, di non essere solo un furbo e un opportunista
Chi potrebbe corrispondere a questi criteri ?
Fratelli d’Italia il partitino di Crosetto e Meloni ex-PDL, aveva proposto ^per il Presidente della Repubblica Sergio De Caprio, il ‘Capitano Ultimo’#http://fratelli-italia.org/attualita/comunicati-stampa/855-quirinale,-meloni-fdi-vota-%E2%80%98capitano-ultimo%E2%80%99-de-caprio.html^, un carabiniere di cinquantun anni, quindi non un rincoglionito come Marini o Rodotà, che è stato a capo del Crimor ed è noto soprattutto per aver arrestato Totò Riina nel 1993. De Caprio, dopo la cattura di Riina, si è dedicato alla ricerca di altri pericolosi latitanti, Provenzano in particolare, fino a quando, nel maggio del 2000, chiese il trasferimento ad altro incarico, in disaccordo con il vertice del ROS. Il 4 ottobre 2012, su ordine del procuratore di Roma Giuseppe Pignatone, i carabinieri del NOE coordinati da De Caprio... hanno perquisito l'abitazione di Massimo Ciancimino a Palermo e di altri imprenditori e prestanome alla ricerca di carte, file e documenti sulla Ecorec utili alle indagini avviate dai pm Delia Cardia e Antonietta Picardi in riguardo al riciclaggio di denaro nella più grande discarica di rifiuti in Europa a Glina (Romania) del valore di circa 115 milioni di euro e che, secondo gli investigatori, è riconducibile proprio a Ciancimino e farebbe parte del tesoro accumulato dal padre Vito quando era sindaco di Palermo. Quindi diciamo che Di Caprio si sta ancora dando da fare anche oggi. (qui ^altre notizie sul sito capitano ultimo.it#http://www.capitanoultimo.it^)
^Sergio De Caprio, alias "Capitano Ultimo"#http://it.wikipedia.org/wiki/Sergio_De_Caprio^ era stato rinviato a giudizio dal sostituto procuratore di Palermo Antonio Ingroia, quello che in questa elezione era diventato capo della lista di sinistra "SEL" (ex-rifondazione e altri verdi) che dal 1997 al 2006, per quasi dieci anni ha cercato di incastrarlo assieme al generale Mori. Nel 2006 il capitano Ultimo fu però prosciolto dall'accusa di favoreggiamento nei confronti di Cosa Nostra. Ingroia però ancora adesso continua a insistere che non sono innocenti (^"Ingroia, storia di un pm che riapre tutti i processi che perde"#http://www.tempi.it/ingroia-storia-di-un-pm-che-riapre-tutti-i-processi-che-perde#.UXBn2bWDTao^).
In ogni caso la sentenza che assolve il capitano Ultimo dice: " L'indagine era stata avviata dalla procura per accertare gli eventi che avevano portato alla ritardata perquisizione del covo di Salvatore Riina. Infatti, dopo l'arresto del boss, i carabinieri della territoriale di Palermo erano pronti a perquisire l'edificio, ma Ultimo ed il ROS, ritenendo di poter proseguire l’indagine in corso ed individuare le attività criminali dei fiancheggiatori del boss arrestato per disarticolare completamente l'organizzazione, chiesero la sospensione della procedura per "esigenze investigative", che fu concessa dalla procura - stando a quanto afferma l'allora procuratore Caselli - «in tanto in quanto fosse garantito il controllo e l'osservazione dell'obiettivo».
Il fatto di esser stato perseguitato per dieci anni da un opportunista come Ingroia è un grosso punto a favore del Capitano Ultimo
Il carattere e le idee di Ultimo nelle sue parole:
« ....la cosa più bella è dividere quello che si ha in parti uguali tra soldati, è un mondo che non c'è. A dirlo sembriamo matti, non so tu cosa pensi, ma è così, la gioia di dividere quello che hai in parti uguali, soldati e comandanti, per noi questo è essere soldati e noi lo abbiamo capito in tanti anni. Appuntati che hanno l'orgoglio di essere appuntati, che non si vergognano di essere appuntati, che non sono frustrati dal fatto di essere soldati semplici perché l'esercito lo fanno i soldati semplici e a me di essere ufficiale non me ne frega niente, il grado è per la lotta, ma io sono orgoglioso di essere soldato, di essere uguale a loro, lo capisci? I burocrati non vogliono che tu esista, loro hanno altre idee, ragionano in termini di schemi, di numeri. Noi no! Sono gli uomini l'importante, le emozioni dentro a quegli uomini, le loro famiglie, la storia dentro ognuno di noi, tutto questo per noi è una cosa sacra, per gli altri siamo solo dei numeri. Va via uno, viene un altro, come delle valigie che vanno e vengono e si buttano via quando non servono più.... »
(Maurizio Torrealta, Ultimo - Il capitano che arrestò Totò Riina)
« Non amo la gente che porta la cravatta, i cravattari non sono per me, ma a volte certe realtà sono per chi vuole la cravatta più bella, la macchina più bella, o per chi vuole stare a lavorare vicino casa; a me di stare vicino casa non me ne importa nulla. »
« Mi sono chiamato ultimo quando ho capito che tutti volevano essere primi, volevano fare bella figura, volevano vincere, volevano farsi belli con i capi, volevano fare carriera con la K, e siccome a me non me ne frega proprio niente, dico a me ma anche a tanti altri carabinieri, il nostro onore e la nostra gloria maggiore è lavorare per la gente povera e basta, e nel momento in cui lo facciamo perché vogliamo qualcosa in cambio siamo porci traditori. Mio padre comandava la stazione dei Carabinieri in un piccolissimo paese della Toscana... la domenica ci portava me, mia sorella e mia mamma, in un podere vicino in campagna, dove passavamo il tempo con una famiglia che aveva una figlia sordo-muta, e io non capivo che in quel momento quella era la legalità, e non capivo perché lui ci portava lì, e poi l'ho capito, ci portava lì perché era quella l'umanità per cui valeva la pena combattere, la bandiera, LA PATRIA. E tu poi per quella gente combatti, perché non hai più limiti, ti identifichi in loro, quindi diventi carabiniere perché vuoi difendere quella gente lì. Porto il guanto dei mendicanti, dei lavavetri che sono nostri fratelli, e così non mi dimentico di essere anche io mendicante, l'ingiustizia che fanno quando umiliano i "vu cumbrà" o il lavavetri al semaforo, umiliano anche te e me e dunque non deve accadere, la devi vivere come un'ingiustizia fatta a te, ecco allora sei un carabiniere, se no sei un professionista mercenario, la lotta è del popolo e deve rimanere al popolo... »