cabale di potere, clan, illuminati, ebrei, massoni

 

  By: shabib on Giovedì 01 Dicembre 2011 13:37

PANA : questo scienziato e' preso da megalomania ed e' pazzo.... Ron Fouchier Scienza Tecnologie Ricercatori divisi sulla pubblicazione Creato il super virus Può sterminare la popolazione http://archiviostorico.corriere.it/2011/novembre/30/Creato_super_virus_Puo_sterminare_co_8_111130021.shtml

 

  By: pana on Martedì 29 Novembre 2011 18:16

ma speriamo che almeno trovino pure il vaccino, perche se bastano solo 5 modificazioni genetiche ..allora sarebbe in ogni caso solo questione di tempo per una pandemia mondiale con miliardi di morti non e' che questi virus aspettano no, si modificano di continuo da soli...e scatterebbe un megabuy epocale sul settore PHARMA, da hedgiare con short su tutto il resto perche cosi' a intuito credo che la scomparsa di 4 miliardi di persone non sia toro per l'economia mondiale SI sa che azienda ha condotto la ricerca ?

Russian Forces Storm U.S. Military Base In Niger; Pentagon Confirms Big Move Of Putin's Men - YouTube

 

  By: shabib on Martedì 29 Novembre 2011 18:08

poi ci accusano di catastrofismo , illuminismo (eheheh) , cabalismo , massoneria , allarmismo etc etc... guarda che notizia...ma uno che deve dedurre ???????? Creato il virus che può uccidere la metà della popolazione mondiale http://www.corriere.it/salute/11_novembre_29/virus-aviaria-letale_dc89039a-1a72-11e1-a0da-00d265bd2fc6.shtml

 

  By: shabib on Martedì 29 Novembre 2011 16:35

Lo sostiene il generale Nikolay Rodionov «Una stazione radio americana ha sabotato la sonda russa per Marte» Indice puntato contro le antenne del programma Haarp in Alaska, già al centro di numerose «teorie del complotto» Lo sostiene il generale Nikolay Rodionov «Una stazione radio americana ha sabotato la sonda russa per Marte» Indice puntato contro le antenne del programma Haarp in Alaska, già al centro di numerose «teorie del complotto» La sonda Phobos-Grunt (Epa) MILANO - Una stazione radio sperimentale americana avrebbe paralizzato i contatti con la sonda marziana Phobos-Grunt da due settimane bloccata intorno alla Terra e incapace di volare verso il pianeta rosso. L’accusa è pesante e fa nascere sospetti e teorie strane. Anche perché non è un signor nessuno che la pronuncia ma il tenente generale Nikolay Rodoniov, che comandava il sistema di allerta russo nella rete di difesa dagli attacchi dei missili balistici. PERSA - La sonda lanciata l’8 novembre doveva sbarcare su Phobos, la luna maggiore di Marte, prelevare campioni di suolo e riportarli sulla Terra. Inoltre doveva liberare in orbita marziana un satellite cinese. Invece appena giunta in orbita terrestre, lì è rimasta senza una spiegazione. Le stazioni russe riescono a «vedere» il veicolo spaziale di 13,5 tonnellate con le loro antenne soltanto pochi minuti al giorno quando passa sul territorio russo. E in queste circostanze non sono riuscite a stabilire un contatto. SPERANZA - Mercoledì scorso l’antenna europea dell’Esa a Perth in Australia, sembrava aver compiuto il miracolo raccogliendo dei segnali, dati telemetrici che avevano fatto ben sperare nella possibilità di recuperare la missione. Innanzitutto la comunicazione avrebbe permesso di capire che cosa fosse successo a bordo stabilendo se il guaio era nel software o nell’hardware. Nel secondo caso, ovviamente, non ci sarebbe speranza. Dopo mercoledì, però, il silenzio era tornato. I dati ricevuti a Perth venivano inviati subito al centro di controllo di Mosca e agli ingegneri della Lavochkin costruttori della sonda. E qui gli esperti si trovavano davanti a un’amara sorpresa: il contenuto era danneggiato e finora illeggibile. Secondo i tecnici questo era la conseguenza dell’incompatibilità tra i sistemi dell’Esa e quello russo per cui nel travaso si era verificato il danno. Le antenne di Gakona in Alaska ACCUSE - Invece il generale Rodionov ha un’opinione diversa e punta il dito accusatorio su una stazione radio americana situata a Gakona, in Alaska. Qui, riferisce l’ufficiale russo all’agenzia Ria Novosti, sarebbe in corso il programma di ricerca Haarp (High Frequency Active Auroral Research Program) dedicato allo studio della ionosfera e ai suoi influssi sulle telecomunicazioni. Ma c’è chi dice, immaginando complotti, che qui compiano addirittura esperimenti per realizzare una superbomba elettromagnetica capace di provocare disastri naturali su scala planetaria: dai terremoti ai cambiamenti climatici, all’inversione dei poli magnetici della Terra. Una fantastica e terribile teoria che finora non ha trovato alcuna prova. Ma il silenzio ha aumentato i sospetti come accade con la famosa Area 51 in Nevada. E il generale precisa senza indugio: «Le potenti radiazioni elettromagnetiche emesse da questa stazione possono aver danneggiato il sistema di controllo della sonda interplanetaria». Un’ipotesi da tecnico alla quale però non aggiunge alcun dettaglio. TENTATIVI - Intanto i tentativi per stabilire contatti con Phobos-Grunt in Russia e con l’antenna dell’Esa proseguono. C’è tempo ancora una settimana e poi se la sonda non accende i propulsori e vola verso Marte si chiude la finestra di partenza, cioè il periodo favorevole per incontrare il vicino pianeta secondo le leggi della meccanica celeste. Allora sarà necessario aspettare due anni perché si ripresentino le stesse condizioni. E se i contatti restano impossibili la sonda è destinata a cadere sulla Terra presumibilmente entro la fine di dicembre. Se fortunosamente i contatti si ristabilissero e il guaio fosse di natura software, allora si potrebbe alzare l’orbita della sonda e rimediare ai problemi con calma. E fra due anni inviarla finalmente sulla luna Phobos. Ma questa possibilità oggi sembra fantascienza e nella disperazione per una grande missione morta sul nascere possono nascere anche le teorie dei complotti internazionali. Giovanni Caprara 29 novembre 2011 | 12:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA http://www.corriere.it/scienze_e_tecnologie/11_novembre_29/sonda-russa-marte-caprara_334c14f4-1a70-11e1-a0da-00d265bd2fc6.shtml

 

  By: pana on Lunedì 28 Novembre 2011 17:06

eheh modestamente ci avevo visto giusto sul complotto anti strauss kahn per colpire anche la Grecia..non esiste che uno pernotti in albergo da 5000 $ a notte e poi rischi 20 anni di galera per farsi fare un pom.ino http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-mondo/strauss-kahn-complotto-sarkozy-video-1032877/

Russian Forces Storm U.S. Military Base In Niger; Pentagon Confirms Big Move Of Putin's Men - YouTube

 

  By: pana on Martedì 15 Novembre 2011 09:05

ill complesso militar-industriale del quale Roosevelt aveva gia' mesos in guardia decnni fa ora sta spingendo un altro suo candidato oltre a Romney, questo Newt Gingrich che vuole attacchi in ira, siria, libano e corea del nord...certo che c'e poca fantasia in giro ogni volta che si profila una recessione si fa' una guerra.. http://lewrockwell.com/buchanan/buchanan197.html

Russian Forces Storm U.S. Military Base In Niger; Pentagon Confirms Big Move Of Putin's Men - YouTube

 

  By: pana on Lunedì 14 Novembre 2011 08:54

scommettiamo che alla fine tra Cain, Perry e Mitt Romney il candidato repubblicano sara il banchiere Romney? cioe sti tizi scassano i maroni ad OBAMA perche non bastona wall street e loro come candidato porteranno un banchiere.. ahahah

Russian Forces Storm U.S. Military Base In Niger; Pentagon Confirms Big Move Of Putin's Men - YouTube

 

  By: pana on Giovedì 27 Ottobre 2011 11:49

filmato stupendo del grande Howard Zinn... "la gente cita i padri fondatori nel chiedere uno stato piu piccolo, sbagliato furono proprio loro a volere un governo sempre piu' grande per proteggere i proprietari terrieri, i proprietari degli schiavi, i bondholders..." http://www.youtube.com/watch?v=9bG0uDtlGeA http://www.zerozerocinque.it/

Russian Forces Storm U.S. Military Base In Niger; Pentagon Confirms Big Move Of Putin's Men - YouTube

 

  By: pana on Lunedì 20 Giugno 2011 11:17

spariti 17 miliardi di $ dalla ricostruzione dell Iraq, soldi non americani ma provenientti da asset di Hussei, vendita petrolio iraqeno...non possono neanche fare causa a Paul Bremer.. In 2004, the administration of former U.S. President George W. Bush flew billions of dollars in cash into Iraq. The money came from the sale of Iraqi oil, surplus funds from the U.N. oil-for-food program and seized Iraqi assets. http://ca.news.yahoo.com/iraq-hunting-17-billion-missing-u-invasion-181635991.html

Russian Forces Storm U.S. Military Base In Niger; Pentagon Confirms Big Move Of Putin's Men - YouTube

 

  By: marco on Venerdì 10 Giugno 2011 19:14

è da una vita che questi dirigono il mondo leggi ^fra i tanti Daniel Estulin#http://www.danielestulin.com/mis-libros/^ un ottimo ^DATABASE è QUELLO DI SANTARUINA#http://webcache.googleusercontent.com/search?q=cache:R46fzSvC53IJ:santaruina.splinder.com/+santaruina&cd=1&hl=it&ct=clnk&gl=it&source=www.google.it^

 

  By: shabib on Venerdì 10 Giugno 2011 18:23

Bilderberg: massoni, lobbysti e assetati di potere. Al via il meeting (quasi) segreto di: Roberto Sommella Pubblicato il 10 giugno 2011| Ora 16:00 È molto più vecchio del forum di Davos. E forse per questo conta molto di più. Stavolta si mobiliteranno da mezzo mondo, Italia compresa, per raggiungere St Moritz, perla svizzera dei vip e dello sci d'alta classe. Il grande meeting, ma in molti parlano di club segretissimo planetario, del gruppo Bilderberg sbarca nel paese del Canton dei Grigioni e si può star certi che le cronache ne parleranno poco. Ma invece ne varrebbe la pena. Protetto dalla consueta, impenetrabile cortina di mistero, il Suvretta House Hotel di Saint Moritz, una specie di Overlook Hotel (il mastodontico albergo montano del film-mito Shining) in salsa alpina, ha già consegnato ieri le prime chiavi delle camere e, anche se la lista dei partecipanti è top secret, si può dire che fino al 12 giugno sarà il centro del mondo, con buona pace della concomitante riunione dei giovani di Confindustria a Santa Margherita Ligure. Grandi nomi, accertati e non. Dall'Italia si sa per certo che arriverà Paolo Scaroni, amministratore delegato dell'Eni, vero habitué del conclave dei grandi (e misteriosi) uomini d'affari e di governo che ogni anno, dal 1954, sceglie una località per i suoi meeting internazionali; sugli altri top manager italici vige una cortina fumogena ma è stata segnalata la presenza nel passato recente di personaggi del calibro di Fulvio Conti, amministratore delegato dell'Enel (accreditato di una tripletta nel libro d'oro delle presenze al gruppo Bilderberg), Franco Bernabè, presidente della Telecom Italia, John Elkann, presidente della Fiat, Gianfelice Rocca patron della Techint, nonché di ministri e banchieri. Tra questi ultimi, qualche anno fa erano stati invitati il governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, e il compianto Tommaso Padoa Schioppa. Inutile chiedere commenti e conferme ufficiali, l'invito al Bilderberg non si smentisce mai né si conferma, ma il no comment è decisamente assertivo. Ma perché tanto segreto dietro queste riunioni che nel 2008, a pochi mesi dal crack di Lehman Brothers pre-delinearono in quel di Chantilly, in Virginia, una nuova mappa dell'ordine economico mondiale post-crisi con un panel di partecipanti che andava dal presidente della Fed, Ben Bernanke, all'allora presidente della Federal Reserve di New York, Timothy Geithner (ora segretario del Tesoro di Obama), passando per il presidente della Deutsche Bank, Joseph Ackermann? Una risposta se la stanno dando i malcapitati svizzeri che amano come di consueto la riservatezza e rifuggono le manifestazioni, peraltro già organizzate con tanto di blocchi stradali. La decisione elvetica di ospitare le riunioni del controverso gruppo ha suscitato polemiche nella Confederazione. Il presidente dei giovani socialisti, David Roth, ha accusato il governo («c'è sempre un problema quando rappresentanti politici ed economici si riuniscono in incognito e a porte chiuse»), mentre un deputato dell'opposizione, Dominique Baettig, ha bollato la riunione perché «in contraddizione col modello svizzero di trasparenza». Quale sia il modello di trasparenza svizzero, peraltro, è tutto da verificare; basti ricordare le epiche battaglie con l'Italia durante lo scudo fiscale. Ma tant'è, a Berna questa riunione del club dei potenti o dell'Onu in gessato (accezione benevola accreditata nel mondo anglosassone) non piace, perché non può controllarne gli esiti. L'unica certezza è che all'annuale meeting si parlerà di Libia e di costo del greggio, due argomenti ovviamente molto in voga di questi tempi e cari a quello che resta delle sette sorelle come alla Casa Bianca e che spiega anche la presenza di Scaroni, uno dei pochi che giustamente non fa mistero della sua presenza. Ma chi sono davvero gli affiliati alla misteriosa setta planetaria che dal 1954 continua a riunirsi con inflessibile quanto elusiva puntualità? Su un sito che si presenta come organo ufficiale del gruppo (la cui autenticità è tutta da appurare) si legge di «un piccolo forum internazionale, flessibile, informale e ufficioso... dove non si prendono decisioni e non si fa politica». Un'affermazione un pochino riduttiva contestata dai principali esperti della materia. Di fatto, il gruppo Bilderberg pubblica al termine di ogni incontro solo un breve comunicato con una lista dei partecipanti. Su quella dell'anno scorso, tenutasi vicino Barcellona, a Stiges, figuravano Etienne Davignon, il presidente di Airbus, Thomas Enders, e la commissaria europea alle nuove tecnologie, Neelie Kroes. Molti l'anno scorso gli italiani presenti, un po' meno nel 2011 complice la crisi; mai confermata, invece, la presenza di Giulio Tremonti, ministro dell'Economia. Al quale però, nel silenzio generale, il senatore dell'Italia dei Valori, Elio Lannutti, ha recapitato una corposa interrogazione parlamentare (indirizzata anche al premier Silvio Berlusconi), per sapere se il governo sia a conoscenza di quello che si decide e chi siano i partecipanti italiani alle riunioni del gruppo più misterioso del mondo. Sempre da fonte parlamentare si riesce a sapere qualcosa di più. Il gruppo Bilderberg è un incontro annuale per inviti, non ufficiale, di circa 130 partecipanti, la maggior parte dei quali sono personalità influenti in campo economico, politico e bancario. I partecipanti trattano una grande varietà di temi globali, economici, militari e politici; il gruppo si riunisce annualmente in hotel o resort di lusso in varie parti del mondo, normalmente in Europa, e una volta ogni quattro anni negli Stati Uniti o in Canada. Ha un ufficio a Leida, nei Paesi Bassi. Le discussioni che si svolgono durante queste conferenze non sono mai registrate o riportate all'esterno e pertanto questi incontri sono stati oggetto di critiche e anche di varie teorie del complotto. Il gruppo Bilderberg è stato a lungo sospettato, da alcuni, di essere una società segreta di tipo massonico, ma prove, come è ovvio, non se ne sono mai trovate. Di certo c'è che il super Club dei potenti nasce nel 1952, ma si fregia dell'attuale nome solo dal 1954, quando il 29 maggio un gran numero di politici e uomini d'affari si riunì a Oosterbeek, in Olanda, appunto all'Hotel Bilderberg (alla riunione del '52 si dice partecipò anche il presidente del Consiglio dell'epoca, Alcide De Gasperi). Da allora i summit si sono ripetuti una o due volte all'anno. Un elenco parziale dei suoi membri, sempre secondo chi si è documentato sui siti e sui giornali di mezzo mondo (L'Economist ha trattato spesso dell'argomento e i suoi giornalisti a volte hanno moderato le tavole rotonde), vede tra i big Sofia di Grecia, Bernard Kouchner, David Rockefeller, Bernardo d'Olanda, Étienne Davignon (presidente del gruppo), Carlo d'Inghilterra, Juan Carlos di Spagna, Beatrice d'Olanda, Henry Kissinger, ma un passaggio l'avrebbe fatto anche Dominique Strauss-Kahn e non sarebbero mancati negli anni Novanta Gianni e Umberto Agnelli. I partecipanti si distinguono in diverse categorie, ma principalmente in due filoni: i membri permanenti dell'organizzazione e gli invitati come spettatori o relatori. La cosa non è mai piaciuta alla lobby europea per elezione, il Parlamento di Strasburgo, che ha definito Bilderberg un «gruppo di riflessione politica di tendenze decisamente conservatrici». Tra i promotori del gruppo Bilderberg ci sono Bernhard van Lippe-Biesterfeld, presidente del Bilderberg fino a quando nel 1976 diede le dimissioni per lo scandalo della Lockheed Corporation, e Joseph Retinger. Cosa uscirà dalla tre giorni a St Moritz è difficile dirlo, ma in molti sostengono che gli accadimenti economico-finanziari che seguiranno ne saranno fortemente influenzati. 2 - BORGHEZIO TENTA DI ENTRARE CLUB BILDELBERG, MALMENATO... (AGI) - Brutta avventura per l'europarlamentare della Lega Nord, Mario Borghezio: il politico piemontese avrebbe voluto assistere ai lavori del club di Bildelberg, riunito a Saint Moritz da oggi a domenica, e invece, al bureau d'ingresso dell'Hotel Suretta, nonostante si fosse presentato e avesse mostrato il tesserino dell'europarlamento e' stato bloccato e "malmenato" dagli uomini del servizio di sicurezza dell'organismo. "Ci hanno letteralmente presi a spintoni", racconta Borghezio che era accompagnato dal suo assistente parlamentare. "Mi hanno dato anche un colpo sul naso che ora e' sanguinante: e' stata un'aggressione violentissima, mi hanno portato fuori di peso e per un miracolo non sono caduto". Dopo l'incidente, il parlamentare e' stato fermato dalla polizia svizzera: "Nulla da eccepire sul loro comportamento, sono stati gentilissimi, ma non riesco a capire perche' se la siano presa con noi: ci hanno portato via come malviventi, perquisendo anche la nostra macchina , dove ovviamente no e' stato trovato nulla". Secondo l'europarlamentare, l'accaduto "smaschera la reale natura di questa consorteria: il club di Bildelber e' una societa' segreta e non un gruppo di persone che si riuniscono in modo riservato. Chiediamo che chi decide sui destini del mondo lo faccia in modo trasparente", aggiunge l'europarlamentare, che preannuncia una denuncia. "E voglio aggiungere che non mi sarebbe dispiaciuto che, in una tale situazione, avessi ricevuto una telefonata delle autorita' italiane". Il Club Bilderberg, detto anche Conferenza Bilderberg o Gruppo Bilderberg, e' un incontro annuale per inviti, non ufficiale, di circa 130 partecipanti, la maggior parte dei quali sono personalita' influenti in campo economico, politico e bancario. I partecipanti trattano una grande varieta' di temi globali, economici, militari e politici. Copyright © Milano Finanza. All rights reserved http://www.wallstreetitalia.com/article/1147946/bilderberg-massoni-lobbysti-e-assetati-di-potere-al-via-il-meeting-quasi-segreto-.aspx

 

  By: pana on Martedì 07 Giugno 2011 12:15

LE GUERRE SEGRETE DELLA CIA.. Oltre ai costi noti della guerra in Iraq, circa 3000 mld $ ci sono altri miliardi spesi in guerre segrete in giro per il mondo.. ake El Salvador. President John Kennedy in the early Sixties worked to help El Salvador’s military set up ORDEN, a rural paramilitary network, and ANSESAL, an intelligence agency, that were the forerunners of the dreaded Death Squads. Between 1980 and 1992, the U.S. literally waged a war to help the government suppress El Salvador’s poverty-struck people. ----- tra il 1980 e il 1982 gli Usa hanno fatto guerra ai contadini poveri del Salvador... instaurando squadre paramilitari... ........... The Latin oligarchs were not owners, exactly,” Carroll explains, “but in effect agents of such American companies as United Fruit and Domino Sugar, and multinational corporations like Gulf & Western. Dictators had been installed in these countries to protect this U.S. dominance.” ggli oligarchi sudamericani non erano i veri proprietari,carrol spiega che erano agenti delle compagni americane come United Fruit, Domino sugar e gulf& western, si misero al potere dittatori solo per proteggere gli interessi delle corporation Usa... http://www.veteranstoday.com/2011/06/05/secret-wars-of-cia-cost-u-s-taxpayers-billions-of-dollars/ QUESTO PER dire ch in passato le oligarchie finanziarie militari petrolifere han fatto di peggio che costringere la grecia a vendere il partenone..tipo uccidere 75000 persone..

Russian Forces Storm U.S. Military Base In Niger; Pentagon Confirms Big Move Of Putin's Men - YouTube

 

  By: gianlini on Lunedì 06 Giugno 2011 11:50

ma eprchè i proprietari di queste aziende devono aspettare che arrivi l'UomoNero di turno per farsi spolpare e non lo fanno loro direttamente?

Attila del XXI secolo - GZ  

  By: GZ on Sabato 04 Giugno 2011 13:39

Un modo per guadagnare in borsa sarebbe di prendere nota delle società che quotano o conquistano i Genghis Khan di borsa, cioè ad esempio ^Blackstone#^ e venderle short quando loro le mollano perchè poi si azzerano. Il Financial Times di oggi ha come storia più importante di prima pagina lo scandalo di Southern Cross di cui parlavo ieri: ^"Southern Cross chiefs netted £35#http://www.ft.com/intl/cms/s/0/21084f7e-8e2a-11e0-bee5-00144feab49a.html#axzz1OKaCCCnY^. Questo è un titolo che è stato quotato nel 2007 sui 500-600 pence da Blackstone e ora quota 6 pence. Sono case di cura ed ospizi per anziani che è un business che in tutta europa va bene, come hanno fatto a farla fallire in tre anni i maghi della finanza di Wall Street ? Se uno vuole in cinque minuti può ^leggere i dettagli della transazione di Blackstone con Southern Cross#http://www.dailymail.co.uk/news/article-1394118/Southern-Cross-predators-Blackstone-sold-300-care-homes-RBS.html^, ci vuole meno tempo che a scrivere che "... tutto sommato hanno fatto i loro interessi e non c'è niente di male a gudagagnare..." a caso. Non c'è niente di male a guadagnare nel fare business, ma se solo due miliardari di New York guadagnano e tutti gli altri, azionisti, dipendenti, utenti della società e contribuenti inglesi ci rimettono allora forse c'è qualcosa di sbagliato. Si suppone che l'imprenditore guadagni, ma non a spese di un intera comunità, altrimenti meglio il feudalesimo che almeno i nobili non scappavano via con i soldi perchè rimanevano per generazioni sulla terra Blackstone l'ha comprata quando non era quotata, l'ha gestita due anni, ha fatto l'IPO incassando 640 milioni di sterline e poi ne è uscita completamente nel 2007. In questi tre anni l'ha distrutta. Nel caso di Southern Cross inspiegabilmente una società che aveva 300 immobili in cui svolgeva la sua attività li ha venduti e poi li ha riaffittati ("sale and leaseback") con contratti stipulati in modo sospetto, si impegnava per 35 anni ad aumenti del canone annuo del 2.5% ad esempio ecc... Si è ritrovata a pagare 255 milioni di sterline l'anno di affitti e questo è il motivo principale per cui è in bancarotta. Se non avesse venduto gli immobili e affittato con contratti capestro andava avanti. A chi sono andati i proventi della vendita degli immobili ? A Blakstone, per il semplice motivo che erano loro i padroni...Il loro tempismo è stato perfetto nel vendere al top della bolla immobiliare, ma è per questo che ogni 4 anni c'è sempre una bolla e poi un crac nell'economia globale attuale, perchè così la massa viene ciulata dai pescecani che vendono gli immobili al top... Mettiamola in modo semplice: ci sono tanti dettagli complicati in queste cose, ma dopo che ci è passatata Blackstone comprandola nel 2003, gestendola 4 anni e rivendendola nel 2007 la società si è ritrovata 1 miliardo circa di debiti a causa di scelte di Schwarzman e soci nei tre anni in cui l'hanno avuta in mano. Nonostante la società sia finita in bancarotta subito dopo invece Blackstone ha ricevuto 1.5 miliardi lordi e 640 milioni di profitto netto dalla transazione. Mettiamola in modo ancora più semplice che così capiscono anche Gianlini, Polipolio e Alberta: ^in tre anni e rotti Blackstone comprando, gestendo e vendendo Southern Cross ha guadagnato 640 milioni e la società è finita in bancarotta#http://www.dailymail.co.uk/news/article-1394118/Southern-Cross-predators-Blackstone-sold-300-care-homes-RBS.html^. Magari è solo una coincidenza, magari è solo che portano s-f-i-g-a, ma era meglio evitare "investitori" di questo genere, E' già successo centinaia di volte da metà anni '80 quando personaggi come Michal Milken, Iva Boesky, Carl Icahn in America riuscirono a piegare le regolazione esistenti in modo tale da consentire di i) comprare una società con un offerta ostile ma dove spesso i top managers sono d'accordo ii) caricarla di debiti, iii) vendere gli asset migliori specie immobili, iv) pagarsi bonus e dividendi, v) gonfiare i bilanci con trucchi contabili vari vi) venderla al top del mercato Financial Times di oggi -------------------------------------------------- By Simon Mundy and Sarah O’Connor June 3 2011 22:46 Top executives at Southern Cross, the embattled care homes operator, pocketed £35m by selling their entire stakes in the company in late 2007, just before its shares began to plunge. Southern Cross’s former chairman, William Colvin, and three executive directors all sold their stakes on December 13, 2007 at 550p a share. The company’s shares closed at 6.3p on Friday Blackstone also reaped large profits from selling its holding a year before its value collapsed. The US private equity group bought Southern Cross for £162m in 2004, tripled the number of care homes it operated through acquisitions of two other operators, and floated the company on the London Stock Exchange in 2006. Southern Cross, the UK’s biggest care homes operator with 750 homes and 31,000 elderly residents, is now on the brink of bankruptcy and has become a symbol of the crisis affecting the sector. A Financial Times investigation published on May 31 found that one in seven care homes managed by private sector companies had been rated “poor” or “adequate” by the industry regulator, the Care Quality Commission. The Southern Cross executives who sold their shares at the top of the market cited forthcoming changes in capital gains tax legislation. Directors at many other companies also sold stock prior to April 2008, when the capital gains tax rate rose from 10 to 18 per cent. Philip Scott, then Southern Cross’s chief executive, netted the biggest windfall, of £11.1m. Mr Colvin, Graham Sizer, chief financial officer, and John Murphy, chief operating officer, received £6.6m-£10.2m. At the time of the disposals, Mr Colvin, Mr Sizer and Mr Murphy announced their intention “to reinvest in the company’s shares at the appropriate time”. Mr Colvin later purchased 1m shares at between 83p and 389p, while Mr Scott’s purchases totalled £300,000. “Shareholders like to see directors maintain a meaningful stake in the business in order to achieve an alignment of interests,” PIRC, a corporate governance consultancy, told the FT. “To sell an entire holding, however financially advantageous, doesn’t send the best signal.” Mr Scott left the company for rival Priory Group the following month. Mr Sizer also resigned. The shares fell sharply, reaching a 12-month low of 332p on January 30, 2008. That decline was dwarfed on June 30, 2008 by a 60 per cent single-day fall, to 130p. The sell-off was triggered by a warning that Southern Cross had breached covenants on a £46m loan facility. The company also announced it would miss its full-year earnings target. A spokesman for Mr Scott said: “He is proud of his record managing Southern Cross – it was a FTSE 250 company and care quality was highly regarded.” A spokesman for Mr Murphy said the company was in good financial health when he left in August 2008. Mr Colvin, who left in October 2008, and Mr Sizer did not respond to requests for comment. Joe Baratta, a senior managing director at Blackstone, remained on Southern Cross’s board until April 2007. Blackstone had sold the last of its shares in Southern Cross the previous month, realising an estimated 300 per cent return.

 

  By: zorrotenai on Sabato 04 Giugno 2011 02:30

Questi personaggi io li vedrei bene trattati con con il sistema del "Necklace" in Times Square con le quotazioni del nasdaq che scorrono sopra le loro teste e la gente che li riprende col telefonino per metterli su youtube