cabale di potere, clan, illuminati, ebrei, massoni

 

  By: lutrom on Venerdì 18 Ottobre 2013 15:37

Giusto, Giorgio, ma se anche qui su questo forum frequentato da persone che leggono, che si informano su Internet, ecc., non ignoranti, è pieno di gente che dice che tu credi ai rettiliani e che i veri nemici sono altrove (per esempio il pizzicagnolo che vende senza scontrino un paio di fette di mortadella, il bidello che fa del lavoro nero in quanto va a zappare senza regolare contratto di lavoro le patate nell'orto del vicino, ecc.), quali speranze abbiamo affinché le tue "predicazioni" (e le mie...) vengano accolte ed ascoltate dalla massa ignorante e bovina di gente che, magari, e ce ne sono!!, ancora crede che il presidente della repubblica in Italia sia il nano?? Qui ormai mi sento come quei pochissimi che, nel Seicento, credevano che quello che diceva Galileo fosse vero: però la massa e gli altri "sapientoni" dell'epoca ritenevano che Galileo fosse un pazzo; oggi invece, quelle stesse persone che nel Seicento, mutatis mutandis, avrebbero impiccato Galileo, vanno facendo manifestazioni a favore di Galileo e della libertà di pensiero e di ricerca, ma sono del tutto incapaci di vedere le mille EVIDENTISSIME manifestazioni di del nuovo pensiero unico imperante, del politicamente corretto su cui non è possibile discutere. Cioè: tutti bravissimi e vedere la pagliuzza nell'occhio del fratello, ma tutti incapaci di vedere i tronchi di sequoia e le travi di transatlantico che si trovano nei propri occhi. E' sufficiente leggere qualche discussione a caso: spesso si arriva al punto di negare l'evidenza, di affermare che 2 più 2 fa 5, negando ogni forma di elementare buon senso. Vox clamantis in deserto...

 

  By: giorgiofra on Venerdì 18 Ottobre 2013 09:28

Letta ed Obama si incontrano, fingendo di discutere e facendosi reciproci complimenti, al fine di nascondere la disastrosa situazione dei paesi da loro rappresentati. Si tratta di una patetica rappresentazione che i media si premurano di mostrare alla massa di rincoglioniti, facendo passare per informazione ciò che in realtà è solo propaganda. Sia Letta che Obama sono attori che recitano un copione scritto da altri, e fingono di decidere quello che altri hanno deciso. Quelli che davvero comandano stanno sempre nascosti, perchè questo è funzionale alla grande farsa chiamata democrazia. La gente vota, credendo di decidere il destino del proprio paese. Ciò che fa, in realtà, è decidere gli attori della grande farsa. Il copione e la regia stanno in altre mani, da sempre.

 

  By: Burghy on Giovedì 17 Ottobre 2013 21:04

Sperando di non diventare un nemico giurato del Mossad.. vorrei ricordare a tutti che quando il presidente di un paese europeo nel quale sarebbero avvenute le gassazioni ha provato a dire che le camere a gas che si visitano nel suo paese sono state costruite DOPO la guerra... lui e metà del suo governo sono morti in uno stranissimo incidente aereo..sul quale nessuno ha più indagato.... sicuramente una casualità..

 

  By: giorgiofra on Giovedì 17 Ottobre 2013 19:01

Manx, qui non si discute della veridicità o meno dell'olocausto. Qui si discute del fatto che diventa reato esprimere una opinione, per quanto bislacca sia. E' come se divenisse reato sostenere che l'unità d'Italia sia stata un disastro per il Sud. C'è chi la pensa in un modo, e chi in un altro. Poi ognuno si fa la sua opinione. Ma trasformare in reato il sostenere che l'unità d'Italia sia stata un errore, giustificandosi con il fatto che sostenere questa tesi offenda i tanti martiri del risorgimento, oppure che potrebbe generare sentimenti di revanscismo tali da minare l'unità della nazione, mi pare il tipico atteggiamento di tutte le dittature, nessuna esclusa. In ogni dittatura il dissenso viene punito, con il pretesto che tale dissenso abbia lo scopo di danneggiare la "nazione", oppure sostenendo che le tesi dei dissidenti siano false a priori, perchè non allineate alla verità ufficiale. Chi è sicuro delle proprie tesi non teme coloro che cercano di dimostrare la loro falsità. Al mio paese sono solo i falsari a temere che vengano controllate le banconote da loro spese, e mai coloro che spendono banconote buone.

 

  By: manx on Giovedì 17 Ottobre 2013 16:01

testimonianze dirette ,anche di ufficiali tedeschi e il gas dalla IG Farben , Bayer , lo Zyklon B Dai bonifici effettuati dalle SS si deduce che furono forniti al campo di concentramento di Auschwitz: 2.211 kg di Zyklon B nel 1942; 5.000 kg di Zyklon B nel 1943; 500 kg di Zyklon B nel 1944. L'acido cianidrico a 200 mg/m³, è sufficiente a uccidere un uomo in circa 10 minuti ridicola la tesi dello spidocchiamento . I tedeschi ci tenevano a spidocchiare gli ebrei ? per i pidocchi esisteva di meglio Johann Kremer, an SS doctor who oversaw the gassings, testified: the "Shouting and screaming of the victims could be heard through the opening and it was clear that they fought for their lives." If the gas chamber had been crowded, which they typically were, the corpses were found half-squatting, their skin discolored pink with red and green spots, with some found foaming at their mouths, or bleeding from their ears.

 

  By: giorgiofra on Giovedì 17 Ottobre 2013 09:32

Nel romanzo "neve" dello scrittore turco Panuk c'è una scena chi mi ha lasciato piuttosto sconvolto. In un locale un cliente sta consumando il suo thè, quando gli si avvicina un giovane concittadino. Il giovane inizia ad interrogare il cliente sul fatto che avesse dei dubbi sull'esistenza di Dio. Noi, disse il cliente, crediamo all'esistenza di Dio, ma non possiamo provarla. Allora, disse il giovane, secondo te perchè cade la pioggia? Non è forse Dio che la fa cadere? Ma questa non è una prova, disse il cliente. Il giovane, a quel punto, si alzò in piedi ed estrasse una pistola: non puoi mettere in dubbio l'esistenza di Dio di fronte ad una prova così indiscutibile. Poi sparò ed uccise colui che osava dubitare di una verità tanto evidente quanto condivisa da tutti. Ecco! La legge penale sul negazionismo non è dissimile dalla pistola del giovane turco. Oggi è un reato dubitare sulla verità ufficiale dell'olocausto. Domani sarà un reato dubitare sui benefici che un governo mondiale di banchieri apporterà all'umanità. Ogni discussione sarà proibita, ed ogni dubbio punito. Ma la cosa più drammatica è la stupidità degli uomini che non riescono a vedere le cose nella loro essenza, tacciando come nazisti coloro che semplicemente pretendono l'esercizio della libertà di pensiero.

Motivi tecnici e logici - Moderatore  

  By: Moderatore on Giovedì 17 Ottobre 2013 05:14

pana, forse ti confondi: Anna Frank e la sua famiglia furono inviati dall'Olanda dove abitavano ad Auschiwtz che è al confine attuale tra Polonia e Ukraina e poi dopo diversi mesi tornarono indietro in un campo che era in Germania occidentale, Bergen-Belsen (che anche a Norimberga era tra quelli non di sterminio) e lei e la sorella (forse anche la madre) morirono per un epidemia di tifo un mese prima che arrivassero gli americani. Le quali epidemie scoppiarono in tutti i campi nelle ultime settimane di guerra perchè a causa dei bombardamenti e del caos finale mancava l'acqua, mancavano le medicine e non facevano più le disinfestazioni di massa (con lo Zyklon-B). Quello che la propaganda sovietica prima e poi da quella anglo-americana ha sfruttato, era che lo Zyklon-B veniva usato come unico rimedio contro il tifo con una procedura in cui ti spogliano, ti fanno entrare in una stanza, aprono i rubinetti, esce il gas e ne esci disinfettato. (Nota: gli alleati avevano trovato un altro sistema, ma i tedeschi non lo conoscevano e contro il tifo usavano negli accampamenti e campi a rischio di epidemia solo lo Zyklon-B) Comunque, prima di andare avanti, visto che ci sono in Eurozona tante leggi contro il "negare l'olocausto" che rischi di essere incriminato citiamo il caso, appena riscoppiato proprio oggi, ^del matematico di sinistra Piergiorgio Odifreddi: "Sì, la mia posizione colta e documentata è esattamente che le camere a gas non possono essere esistite per motivi tecnici e logici oltre che storici»#https://www.google.it/search?q=Piergiorgio+Odifreddi+il+%E2%80%9Cnegazionista%E2%80%9D&oq=Piergiorgio+Odifreddi+il+%E2%80%9Cnegazionista%E2%80%9D&aqs=chrome..69i57.1463j0j1&sourceid=chrome&espv=210&es_sm=122&ie=UTF-8^. Hanno costruito campi di concentramento a fini di emigrazione forzata e produzione schiavistica di materiale bellico, deportando persone innocenti. Atto criminale in assoluto. Non basta? Non è abbastanza choccante? Per me sì. O hai bisogno delle camere a gas altrimenti il tuo senso dell’orrore non giunge al climax?». Cosa intende ^Piergiorgio Odifreddi#http://www.piergiorgioodifreddi.it/^, quello a cui il Papa aveva risposto per via dei suoi libri sull'ateismo, che evidentemente come matematico è in grado di distinguere tra le migliaia e i milioni e fare dei conti in modo razionale ? Se vuoi uccidere, invece che disinfettare con lo Zyklon-B, devi aumentare la dose non so se di 20 o o 200 volte, ma allora devi avere una camera a gas come quelle che usano negli USA, che deve essere 100% a tenuta stagna e poi anche avere un sistema di espulsione dei gas sotterraneo o aereo che li faccia uscire a centinaia di metri di distanza. Altrimenti muoiono anche i carcerieri e tutti quelli intorno nel raggio di cento metri e si intossicano migliaia di persone in un campo di concentramento in cui sono ammassati un milione di persone in uno spazio ristretto. Senza farla lunga è evidente che costruire un sistema di gas del genere è cento volte più complicato che portare la gente in un bosco e sparargli, è un sistema per ammazzare la gente in cui rischi di intossicare quelli intorno se un poco di gas esce. Ha senso per alcune centinaia di esecuzioni capitali come in America, ma pensare di usarlo per 500 mila o 5 milioni di persone va contro ogni logica. Tra l'altro sei in posti con un freddo bestiale d'inverno e vicini a paludi d'estate, basta che gli dai poco da mangiare e scaldarsi, non gli dai medicine e disinfettanti e ti muoiono di freddo, fame e malattie come mosche. Tre o quattro milioni di prigionieri sovietici e due o tre milioni di prigionieri tedeschi (e anche rumeni, ungherei, italiani...) sono morti in quelle zone intorno tra il 1941 e il 1946 così (in aggiunta ai fucilati o impiccati). Nei gulag sovietici morivano ogni anno dal 4 all'8% dei prigionieri per fame e malattie anche se lo scopo era di farli lavorare ed erano al 90% uomini In ogni caso i nazisti hanno fucilato in fosse comuni alcune centinaia di migliaia di ebrei sparsi nel territori occupati dell'URSS, sparare alla gente era il sistema che hanno usato sia loro che gli altri, come è ovvio, per le eliminazioni di massa immediate (e dove non c'è fretta nei campi in posti con un brutto clima se dai poco da mangiare e non li disinfetti i prigionieri muoiono da soli...). Invece alla famiglia Frank prima li mandano dall'Olanda ad Auschwitz, poi li rimandano indietro... Comunque qui ad esempio c'è un classico articolo che sostiene il contrario di Odifreddi e di quanto qui spiegato: ^"La meschina questione dello Zyklon-B"#http://www.giornalettismo.com/archives/111919/la-meschina-questione-dello-zyklon-b/^. Se lo leggi noti che dice che era conveniente usare lo Zyklon B "perchè volevano anche far sparire le prove e ciò avveniva con l’utilizzo dei forni crematori. .... Il ritmo delle uccisioni, quindi, non poteva superare quello dello smaltimento dei cadaveri". Prova a pensare alla logica di questo: ....i critici sostengono che era tecnicamente impossibile e illogico mettere in piedi un colossale sistema di camere a gas... ma era perchè in parallelo i nazisti volevano anche un colossale sistema di forni crematori!!!!" Avrebbero dovuto anche costruire un sistema colossale di forni crematori quindi complessità doppia. Dato però, come tutti gli storici ammettono, di entrambi non è rimasta una sola traccia, un solo reperto fisico, neanche un pezzo di muro di una camera (quelle che si visitano sono state costruite dai sovietici nel 1948 a scopo dimostrativo) e dato che non esiste nessun documento tedesco relativo alla costruzione e uso di tutto questo... vuole dire che prima avrebbero costruito tutto questi complessi sistemi di gassificazione e cremazione per forse 5 milioni di persone e poi avrebbero fatto sparire tutto... tutte le camere a gas, tutti i forni crematori e anche tutti i documenti relativi e tutte le tracce dei milioni di cadaveri cremati (che sono comunque tonnellate e tonnellate), tutto volatilizzato.... Sono state invece trovate tante fosse comuni piene di cadaveri di ebrei fucilati in tutta la Russia e ci sono i documenti relativi a queste uccisioni. Ma dell'altro enorme sistema di gassificazione e cremazione di milioni di persone non è rimasta nessuna traccia fisica e documentale...ed è diventato l'evento più famoso della storia...che ora le leggi proteggono incriminando che avanza dei dubbi... Il problema è che se ci si mette a riflettere su queste cose poi si rischia di dover rifare migliaia di film, documentari e sceneggiati.... (nelle foto : la distanza tra Bergen Belsen e Auschwiz, ^il campo di Auschwitz fotografato dall'alto nel 1944 dagli americani#http://news.bbc.co.uk/2/hi/uk_news/7457795.stm^, si vede un singolo camino con fumo in tutto il campo. Un documento tedesco sull'edificio adibito, secondo la BBC, a "de-lousing" che si traduce come "disinfestazione", dove nel testo la BBC dice allo stesso tempo che "è segnata la camera a gas" (?))

 

  By: GZ on Giovedì 17 Ottobre 2013 05:13

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  By: giorgiofra on Mercoledì 16 Ottobre 2013 20:30

Il reato di negazionismo è un abominio giuridico e culturale. La sua istituzione contrasta in modo plateale con la carta dei diritti fondamentali dell'uomo, cosa di cui, purtroppo, pochi si rendono conto. Ma c'è qualcosa che dovrebbe allertare le intelligenze più vivaci: il fatto che si possa mettere in dubbio tutto, ad esclusione dell'olocauto. Ed allora occorre chiedersi quale potere abbiano coloro che sono riusciti a far approvare una legge tanto lesiva della stessa dignità di ogni uomo, la negazione del diritto di avere e di esprimere una propria opinione, da poter essere paragonata alle più miserabili norme dell'inquisizione. Ma sopratutto occorre che ognuno si ponga questa semplice domanda: perchè si vuole imporre una verità ufficiale ed impedire a chiunque di fare ricerche sull'olocausto e trarre le proprie conclusioni, come fa qualunque storico da che mondo è mondo? Quando il film "la vita è bella" vinse l'oscar rimasi stupito. Non mi pareva un capolavoro da oscar. Ed allora ho avuto il sospetto che quel film rappresentasse uno straordinario strumento di propaganda, come tanti altri film, utile alla causa sionista. Esiste una enorme quantità di film che hanno educato la popolazione a vedere i tedeschi come i carnefici e gli ebrei come le vittime. Oggi, se qualcuno volesse raccontare la storia in un modo diverso, commetterebbe un reato. La storia è quella che ci hanno raccontato, e guai a metterlo in dubbio. Se fino ad oggi ho creduto alla verità storica ufficiale, da questo momento ho il dubbio che molte cose siano false o esagerate, altrimenti non ci sarebbe una legge che impedisse di indagare la verità.

 

  By: pana on Martedì 15 Ottobre 2013 09:18

materiale per i complottisti delforum.. M.O.: Arafat, esperti svizzeri confermano tracce polonio Parigi, 14 ott. - Sui vestiti di Yasser Arafat c'erano tracce di polonio. Lo hanno confermato gli esperti svizzeri che li hanno analizzati, offrendo quindi nuovo materiale ai sostenitori della tesi dell'avvelenamento dello storico leader palestinese, morto in Francia l'11 novembre del 2004. Il rapporto degli esperti e' stato pubblicato da Lancet. Dopo la morte di Arafat non fu eseguita alcuna autopsia su richiesta della vedova, ma i suoi resti furono riesumati nel novembre del 2012, dopo che una prima serie di analisi sui vestiti aveva evidenziato tracce della sostanza radioattiva .

Russian Forces Storm U.S. Military Base In Niger; Pentagon Confirms Big Move Of Putin's Men - YouTube

 

  By: pana on Martedì 08 Ottobre 2013 14:25

mi sono sempre chiesto: conquale meccanismo vengono scelti i ministri, meritocrazia ? Politici che non comprendono, che ignorano, che minimizzano, che offendono. Come dimenticare l’infelice dichiarazione di Beatrice Lorenzin, ministro della Salute, secondo cui la percentuale di tumori, più alta in Campania rispetto al resto d’Italia, sarebbe dovuta a stili di vita scorretti http://www.dongiorgio.it/03/10/2013/terra-dei-fuochi-la-strage-di-bambini/

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  By: shabib on Giovedì 03 Ottobre 2013 10:39

LELIK , ahaha , anche io da giovane quando ero incavolato nero spesso sbottavo RAZZA DI DEFICENTI ! che mi hai fatto ricordare !

 

  By: Lelik on Mercoledì 02 Ottobre 2013 19:07

Shabib, l'articolo che hai postato, mi ha fatto tornare alla mente quando da giovane leggevo il grande Asimov, che tra le varie cose scrisse in merito l'ottimo racconto breve "Razza di deficienti"

 

  By: shabib on Mercoledì 02 Ottobre 2013 17:00

ma finche' il popol bue si berra' le fandonie che tanto e' tutto sotto controllo, ma dove cass volemo andar? LA BOMBA CHE DISTRUSSE UN'ISOLA Postato il Martedì, 01 ottobre @ 12:25:00 CEST di davide DI JEFFREY ST CLAIR counterpunch.org L’isola di Amchitka si trova in mezzo al grande arcipelago delle Isole Aleutine, in Alaska, a meno di 900 miglia dalle coste russe, nel Mare di Bering. Amchitka, un territorio spugnoso di tundra marittima, è una delle Isole Aleutine più meridionali. Il clima relativamente temperato dell’ isola l’ha resa per gli uccelli uno dei santuari artici più importanti, un punto di scalo cruciale per più di 100 specie migratorie, nonché casa per trichechi, lontre e leoni di mare. Sulle coste di Amchitka prospera la pesca di salmoni, merluzzi, eglefini, ed halibut. Tali qualità furono riconosciute già nel 1913, quando fu designata quale rifugio nazionale per la fauna selvatica dal presidente William Howard Taft. Ma tali questioni ecologiche vennero messe da parte nei primi anni sessanta, quando il Pentagono e la Commissione per l’Energia Atomica (AEC) si misero alla ricerca di un nuovo luogo per testare le loro bombe H. Quattro decadi fa, Amchitka fu sede di tre grandi test nucleari sotterranei, inclusa la più grande esplosione nucleare mai detonata dagli Stati Uniti. Le scosse di assestamento successive alla detonazione si sentono ancora oggi. Nonostante le affermazioni della AEC e del Pentagono, secondo i quali i siti dei test dovrebbero tranquillamente contenere le radiazioni causate dall’esplosione per altre centinaia di anni, una ricerca indipendente condotta da Greenpeace, e documentazioni rilasciate di recente dal Dipartimento dell’Energia (DOE), mostrano che i test di Amchitka hanno da subito causato perdite di materiale radioattivo. Elementi e gas altamente radioattivi, quali trizio, americio -241 e plutonio si sono riversati fuori dai pozzi dei test e sono filtrati nelle falde acquifere, fino a raggiungere pozzi, torrenti e il Mare di Bering. Allo stesso tempo, centinaia di lavoratori di Amchitka e di abitanti delle isole vicine sono stati messi in pericolo. Dozzine ne sono morti per cancro legati alle radiazioni. La risposta del governo federale a tali inquietanti scoperte è stata altrettanto problematica: uno schema consistente di indifferenza, negazionismo e manovre di insabbiamento continua fino ad oggi. Diversi fattori concorsero alla scelta di Amchitka quale luogo dei test. Uno di questi fu senz’altro la vicinanza all’ Unione Sovietica. Quelle esplosioni volevano essere un messaggio. Infatti, i test furono ideati per calibrare le prestazioni dei missili anti-balistici Spartan, costruiti per eliminare l’arsenale nucleare sovietico. Pubblicamente però le ragioni offerte da AEC e dal Dipartimento della Difesa furono che per la sua remota posizione, Amchitka era un luogo sicuro e ideale per i test. “Il sito fu selezionato, e lo sottolineo, per la virtuale impossibilità di qualsiasi danno collaterale”, affermava James Schlesinger, allora capo della AEC. Quello che Schlesinger e i suoi ignoravano, era l’importanza della cultura aleutina. Amchitka può anche essere stata lontana dagli Stati Uniti continentali, ma per quasi 10mila anni è stata la dimora degli aleutini. Di fatto, gli antropologi credono che le isole intorno ad Amchitka siano tra le più antiche aree abitate del Nord America. Gli aleutini lasciarono Amchitka a partire dal 1880, dopo che i mercanti di pellicce russi avevano sterminato le popolazioni di lontre marine, tuttavia continuarono ad abitare le isole circostanti e a servirsi delle acque nell’area di Amchitka per la loro sussistenza. Gli aleutini sollevarono energiche obiezioni ai test, indicando il rischio di perdite radioattive, terremoti e tsunami, che avrebbero potuto distruggere i loro villaggi costieri. Tali questioni non furono mai affrontate dal governo federale. Infatti, gli aleutini non vennero mai consultati a proposito dei possibili pericoli. Nel 1965, il test di Long Shot fece esplodere una bomba da 80 kiloton. Il test da 10 milioni di dollari, il primo supervisionato solo dal Pentagono e non dall’ AEC, fu in realtà un giro di prova per cose più grandi a venire. Ma per quanto piccolo, il test causò subito problemi. A dispetto delle dichiarazioni del Pentagono, che il sito non avrebbe accusato perdite nocive, trizio radioattivo e krypton-85 iniziarono subito a filtrare nei laghi d’acqua dolce. Ma le prove della radioattività, raccolte da scienziati del Dipartimento della Difesa tre mesi dopo il test, rimasero segrete per cinque anni. Il luogo della bomba continua a riversare tossine nell’ ambiente. Nel 1993 scienziati dell’ EPA (Agenzia per la Protezione dell’Ambiente) riscontrarono alti livelli di trizio in campioni prelevati da falde acquifere vicine al sito dei test. La contaminazione del Long Shot non dissuase gli sperimentatori di bombe del Pentagono. Nel 1969 la AEC trivellò il suolo di Amchitka per 4000 piedi di profondità ed avviò il test nucleare di Milrow. L’esplosione da un megaton fu 10 volte più potente di quella di Long Shot. La AEC lo chiamò “un test di taratura” ideato per capire se Amchitka potesse sopportare un test più imponente. Prove evidenti avrebbero dovuto dissuaderli da continuare la loro follia. L’esplosione innescò una serie di piccoli terremoti e numerose e massicce frane; fece schizzare l’acqua di stagni, laghi e torrenti nell’aria a più di 50 piedi di altezza; e, secondo i resoconti del governo, “trasformò tutto il mare circostante in schiuma”. Un anno dopo AEC e Pentagono annunciarono i loro piani per il test di Cannikin. Con i suoi 5 megaton, Cannikin sarebbe stata la più grande esplosione nucleare sotterranea mai detonata dagli Stati Uniti. L’impatto sarebbe stato di 385 volte più potente della bomba sganciata su Hiroshima. Cannikin divenne luogo di manifestazioni da parte di gruppi nativi, attivisti anti-guerra e anti-nucleare, e dell’allora nascente movimento ambientalista. Di fatto, furono le proteste degli ecologisti canadesi e statunitensi che volevano fermare i test radunando le loro imbarcazioni vicino l’ isola, a dare la scintilla iniziale per la nascita di Greenpeace. Fu presentata una causa alla corte federale, con l’accusa che il test violava il Trattato sulla messa al bando parziale dei test (LTBT) e il National Environmental Policy Act appena promulgato. Con una decisione di maggioranza, la Corte Suprema si rifiutò di far cessare i test. Quello che la Corte non sapeva, era che sei agenzie federali, inclusi i Dipartimenti di Stato e dell’ Interno e la giovane EPA, avevano presentato serie obiezioni ai test di Cannikin, a partire da questioni ambientali e sanitarie, fino a quelle legali e diplomatiche. Nixon emise un ordine esecutivo per non far rilasciare commenti. Tali documenti, noti come le Carte di Cannikin, finirono per simbolizzare il continuo lavoro di insabbiamento e segretezza che caratterizzò il programma nucleare della nazione. Ciò nonostante, cinque ore dopo aver dato l’ordine, il 6 novembre 1971, la AEC e il Pentagono premettero l’interruttore, detonando la bomba di Cannikin. Nel tentativo di calmare la crescente opposizione pubblica, il capo della AEC Schlesinger liquidò i manifestanti ambientalisti e gli aleutini definendoli catastrofisti, e portando la propria famiglia ad assistere ai test. “I ragazzi si divertono, e mia moglie si rallegra di stare un po’ lontana da casa”, ironizzò. Con gli Schlesinger che assistivano, la bomba di Cannikin, un ordigno lungo 300 piedi, impiantato a un miglio di profondità sotto il lago Cannikin, esplose con la forza di un terremoto da 7.0 gradi della scala Richter. L’impatto scavò un cratere largo un miglio e profondo 60 piedi nel terreno del test, e causò enormi frane. L’immediato danno ecologico fu sconcertante. Quasi 1000 lontre di mare, una specie un tempo cacciata fino quasi all’ estinzione, furono uccise, i crani frantumati dall’ onda d’urto dell’esplosione. Altri mammiferi marini morirono, con gli occhi spazzati via dalle loro orbite o i polmoni lacerati. Migliaia di volatili perirono, con la colonna vertebrale spezzata e le zampe conficcate nei loro corpi. (Né il Pentagono né il Fish and Wildlife Service hanno mai studiato gli effetti ambientali a lungo termine delle esplosioni di Amchitka). Più preoccupante fu che un’ enorme massa d’ acqua dal torrente White Alice sparì dopo la detonazione. La scomparsa del torrente fu più che un segnale della terribile potenza di Cannikin. Era anche indice del fatto che il progetto era andato terribilmente male; l’ esplosione aveva lacerato la crosta terrestre, risucchiando il torrente in una nuova falda acquifera, radioattiva. Nei mesi dopo l’esplosione vennero prelevati campioni di sangue e delle urine dagli aleutini che abitavano il villaggio di Adak, su di un isola vicina. I campioni mostrarono livelli abnormemente alti di trizio e cesio-137, entrambi noti cancerogeni. A dispetto di tali inquietanti rilevamenti, i federali non tornarono più ad Adak per condurre ulteriori accertamenti medici. Gli aleutini, che continuano con il loro stile di vita marittimo, sono particolarmente vulnerabili al pesce ed ai mammiferi marini contaminati, ed alle radiazioni diffusesi nel mare di Bering nonché tra la flora e i banchi di ghiaccio. Ma gli aleutini non furono gli unici ad essere esposti all’ira radioattiva di Cannikin. Più di 1500 persone coinvolte nei lavori di costruzione del sito, e che avevano partecipato ai test o ai successivi ripulimenti furono messi a rischio. La AEC non ha mai condotto studi su quegli operai. Quando il Consiglio Distrettuale dei Lavoratori d’Alaska dell’ AFL-CIO iniziò ad esaminare da vicino il problema, negli anni '90, il Dipartimento dell’ Energia asserì che nessuno degli operai era stato esposto a radiazioni. Vennero poi costretti ad ammettere che i registri e gli esposimetri impiegati erano stati perduti. Nel 1996 due ricercatori di Greenpeace, Pam Miller e Norm Buske, ritornarono ad Amchitka. Buske, un fisico, raccolse campione d’acqua e di vegetali da diverse zone dell’ isola. Nonostante le affermazioni del DOE, che le radiazioni sarebbero state contenute, i campioni prelevati da Buske mostrarono la presenza di plutonio e americio-241 in piante d’acqua dolce ai limiti del Mare di Bering. In altre parole, Cannikin continua ad aver perdite. Entrambi gli elementi radioattivi sono estremamente tossici ed hanno un tempo di smaltimento di centinaia di anni. In parte a causa della denuncia attuata da Miller e Buske, un nuovo senso di urgenza ha spinto gli operai dei test a dichiarare di essersi ammalati dopo aver lavorato ad Amchitka per i test nucleari. Nel 1998, fu commissionato uno studio a Rosalie Bertell, una ex consulente della Nuclear Regolatory Commission (che aveva rimpiazzato la AEC). La Bertell scoprì che centinaia di lavoratori di Amchitka erano stati esposti a radiazioni ioniche cinque volte superiori alla soglia di pericolosità. Ad ogni modo, le ricerche sono complicate dal fatto che numerosi registri relativi alle esplosioni di Amchitka rimangono riservati, e molti altri sono semplicemente stati fatti sparire. “La perdita dei rapporti sull’ esposizione dei lavoratori alle radiazioni, o il fatto di non essere riusciti a conservarli, fu imperdonabile” dice la Bertell. Una delle principali forze nella ricerca della giustizia per i lavoratori di Amchitka e gli abitanti delle Aleutine è Beverly Aleck. Suo marito Nick lavorò nelle trivellazioni per il posizionamento della bomba di Cannikin. Quattro anni dopo morì di Leucemia Mieloide, un tipo di cancro associato all’ esposizione a radiazioni. Aleck, una aleutina, ha intrapreso una battaglia pluriennale contro il DOE per riaprire i rapporti ed avviare un programma di monitoraggio sulla salute degli operai di Amchitka. Per più di quattro decadi le promesse indagini sanitarie sono rimaste bloccate prive di finanziamento. Le vittime del disastro di Amchitka avranno mai giustizia? Non ci contate. Per cominciare, gli aleutini sono specificatamente esclusi dal Radiation Exposure Compensation Act (un decreto per il risarcimento delle vittime di radiazioni), e dunque esentati dal ricevere assistenza medica, indennità e risarcimenti finanziari. Ci sono iniziative per sistemare questa scappatoia legale, ma ciò non significa che gli aleutini saranno mai trattati correttamente. Il DOE ha ripetutamente provato a contrastare l’insorgere di altri casi sia negando il collegamento tra cancro e radiazioni, sia, qualora non bastasse, appellandosi a una sorta di dottrina della sovranità, secondo la quale l’organizzazione è immune dalle cause civili. Il Dr. Paul Seligman, ex vice segretario dell’ Ufficio Studi Sanitari del DOE, considera il tutto uno dei prezzi della Guerra Fredda. “Erano operazioni pericolose,” dice Seligman, “I rischi erano noti, ma le priorità dell’ epoca erano la produzione di armi la difesa della nazione.” In un tempo in cui la stampa del mainstream e i politici repubblicani si lamentano della troppa indulgenza sulle armi nucleari e sullo spionaggio cinese, un più grave tradimento della fiducia è il voler celare i rapporti dei test al pubblico americano. La Cina potrà anche utilizzare i segreti di Los Alamos per aggiornare il suo minuscolo arsenale nucleare, ma le esplosioni di Amchitka hanno già messo a repentaglio un prospero ecosistema marino e causato dozzine di cancri letali. Il continuo occultare e manipolare l’ informazione da parte del DOE, non solo nega la giustizia per le vittime di Amchitka, ma indica che chi vive vicino ad altre aree utilizzate dal DOE potrebbe essere in gran pericolo. “La gestione del DOE del complesso della armi nucleari targate USA fa parte della vecchia scuola, secondo la quale le cattive notizie rimangono nascoste”, afferma Pamela Miller, ora direttrice dell’ Alaska Community Action on Toxics. “Ciò collide con il controllo dei rischi e rende tutto il sistema intrinsecamente rischioso. La minaccia è di una immensa e inattesa catastrofe.” JEFFREY ST. CLAIR è editore di CounterPunch e autore di Been Brown So Long Looked Like Green To Me: the Politics of Nature, Grand Theft Pentagon e Born Under a Bad Sky. Il suo ultimo libro è Hopeless: Barack Obama and the Politics of Illusion. Può essere contattato al seguente indirizzo: sitka@comcast.net Fonte: www.counterpunch.org Link: http://www.counterpunch.org/2013/09/27/the-bomb-that-cracked-an-island/ 27/29.09.2013 Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di STEFANO GRECO Questo articolo è un adattamento da un capitolo del libro Grand Theft Pentagon http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=12391

 

  By: DOTT JOSE on Sabato 14 Settembre 2013 14:02

Questa crisi potebbe essere una grande opportunità per ridisegnare i meccanismi partecipativi della politica nazionale e internazionale una piattaforna di lancio per nuovi principi costituenti che si adattino in maniera simbiotica allo scenario in rapida evoluzione e mi riferisco pure al concetto di proprieta privata e capitale privaoa oramai anacronistici sotto tutti i pint di vista. non lasciamo che queste ribellioni di piazza rimangano occasioni sprecate DA LEGGERE ! http://www.lafeltrinelli.it/products/9788807172465/Questo_non_e_un_Manifesto/Michael_Hardt.html

10 febbraio 1947 MATERIALI DI RESISTENZA STORICA GIORNO DEL RICORDO FOIBE dieci febbraio | MILLENOVECENTOQUARANTASETTE