By: bearthatad on Lunedì 15 Marzo 2004 01:07
Certo. Il partito di Aznar (mi tolgo il cappello davanti a otto anni di governo esemplare di un uomo che ha scelto di non ricandidarsi per una scelta di vita, ma che attentato a parte i sondaggi davano ampiamente vincente se si fosse ripresentato. Ma ci sarà mai in Italia un politico di successo all'apice di un periodo vincente che decide di dedicarsi alla famiglia e ai nipotini, saluta tutti e se ne va? Da noi hanno il superattak tra le brache e il cadreghino...) si è visto aprire una voragine sotto i piedi a tre giorni dal voto, e ha fatto una mossa tanto ingenua quanto ormai inutile, ipotizzando il non ipotizzabile.
A parte tutto, non so voi, ma per me era evidente da subito che ETA c'entrava meno di niente, mi meraviglio dei migliori giornalisti italiani che nelle prime 24 ore compunti e accigliati prendevano sul serio questa ipotesi. Insostenibile. La tesi del governo spagnolo era quasi patetica. D'altronde anche in Spagna la gente mi sembrava sconcertata: da 50 anni abituata ai botti dell'ETA, quasi aveva paura a nominare l'altra ipotesi. Un po' come quando di cancro si tratta, ma si comincia a dire "brutto male", "lunga malattia", pur di non nominarlo.
D'altronde, l'avranno mica messa a caso la bomba tre giorni fa? Il pivello ha detto che se vince si torna rapidamente a casa, ergo BinLaden gli ha aperto la porta. Avrà davvero il coraggio di far rientrare i soldati? Ma davvero? Dopo il botto? Tre mesi e tutti a casa? Non lo conosco il nostro pacifista, ma se adesso, ben mazziato, mantiene fede all'impegno, vuol dire che oltre alla lingua ha anche le palle. Mi toglierò il cappello, anche se non sarò d'accordo.
Ricordo che da noi ben altro pivello parlò troppo in fretta dopo la tragedia della funivia tranciata dai piloti-bambinoni USA che probabilmente credevano di avere in mado il pad della playstation. "I responsabili avranno un processo esemplare e chi ha sbagliato pagherà". Dopo qualche giorno telefonata di Clinton, e i piloti erano in volo sull'Atlantico verso casa.
Un tale pivellastro, avesse vinto oggi le elezioni in quelle condizioni da noi, non ritirerebbe neanche un chiodo dall'Irak, è chiaro, nonostante le promesse. E quello era uno dei giganti che aveva sconfitto il nano Berlusconi.
Ah, già, adesso che sappiamo che le bombe mandano a casa le truppe dall'Irak e pure certi governi, qualcuno comincerà a pensare che un botterello anche da noi..., magari non così grande, eh? A qualche nuovo fascista (tipo quelli disposti a inscenare disordini davanti ai seggi il giorno delle elezioni) magari l'idea sta venendo.