By: Moderatore on Lunedì 12 Maggio 2003 15:33
Stock:
ERG
--------------------------------------------------------------
Roma, 29 apr - L'Assemblea degli Azionisti di ERG
SpA ha approvato i conti del 2002 e rinnovato le cariche
sociali. Edoardo Garrone e' stato nominato presidente del
gruppo, succedendo a Riccardo Garrone, da 40 anni alla guida
dell'Azienda.
Alessandro Garrone e' stato confermato Amministratore
Delegato, Vice Presidenti sono Domenico D'Arpizio e Giovanni
Mondini. L'Assemblea degli azionisti ha inoltre deliberato
il pagamento di un dividendo di 0,20 euro per azione,
immutato rispetto a quello dell'esercizio precedente, in
pagamento a partire dal prossimo 8 maggio, previo stacco
della cedola a partire dal 5 maggio 2003.
---------------/www.corriere.it/edicola/economia-------------------
Garrone, due fratelli pieni di energia
Edoardo presidente. Alessandro amministratore delegato. «In futuro meno ottani e più Megawatt»
Il futuro? «Saremo meno petrolieri e più multi-energy. E cerchiamo partner industriali per crescere nell’energia, nella distribuzione petrolifera ed entrare nel gas». A pochi giorni dall’assemblea che dopo 40 anni ha sancito l’addio di Riccardo Garrone, che ormai si dedica solo alla sua Sampdoria, i figli Edoardo e Alessandro hanno idee chiare sul futuro di Erg, il secondo gruppo petrolifero italiano, in Borsa dal ’97. Nati a 14 mesi di distanza, i due formano una squadra caratterialmente affiatata e professionalmente ben assortita. Più portato per le relazioni istituzionali è Edoardo, 42 anni, cui da presidente fanno capo anche il settore legale e l'audit e che fino all’aprile 2002 aveva guidato i giovani della Confindustria. Più concentrato sulla gestione è il quarantenne Alessandro, che già prima della laurea in economia aveva iniziato un percorso che in 15 anni lo ha visto impegnato in raffineria, nel commerciale, nel controllo di gestione e in finanza. Da dicembre è amministratore delegato: a lui fanno capo pianificazione strategica, risorse umane, amministrazione, finanza e controllo.
«Nonostante la nostra presenza ai vertici – sostiene Edoardo Garrone - Erg è una holding industriale gestita con criteri manageriali: le società operative sono guidate da manager esterni che hanno piena responsabilità sui risultati». Nel 2003 Erg fatturerà 5 miliardi di euro e il cambio generazionale avviene in contemporanea alla creazione di società operative al posto delle divisioni: Erg Power & Gas (produzione e vendita all’ingrosso di energia elettrica), Erg Petroli (distribuzione), Erg Raffinerie Mediterranee (raffinazione). «Questa struttura rende più facile l’eventuale ingresso di partner industriali – spiega Alessandro Garrone -. Stiamo considerando alleanze nella distribuzione, con l’obiettivo di crescere dal 7% a oltre il 10% del mercato, e nel trading di gas naturale, dove non siamo presenti. Novità in proposito? Forse entro l’anno. Vogliamo crescere in business meno volatili della raffinazione».
Proprio nella raffinazione, intanto, Erg investirà 280 milioni in tre anni per integrare le raffinerie Erg e Agip Petroli di Priolo, in Sicilia, che in ottobre sono confluite in Erg Raffinerie Mediterranee. Il 28% della controllata è posseduto da Agip Petroli ma Erg ha l’opzione per acquistare la quota nel 2006 per 100 milioni. «Sarà la più grande e moderna raffineria del Mediterraneo, con una capacità di 17 milioni di tonnellate annue», spiega Edoardo, mentre Alessandro aggiunge: «L’integrazione darà un margine aggiuntivo di un dollaro per barile di petrolio».
Investimenti importanti anche nell’energia, dove in due anni il gruppo supererà la soglia dei 1.000 Megawatt prodotti. «E’ un settore in cui ci sono ancora possibilità di crescita, cercheremo di sfruttarle», sottolinea Alessandro Garrone.
Nulla a che vedere con la Erg, Edoardo Garrone è stato tra i promotori de Il Riformista e ha concepito il fondo lussemburghese che ha finanziato il quotidiano. «Volevo evitare che i finanziatori potessero sentirsi legittimati ad influenzare la redazione: questa struttura serve allo scopo – spiega -. L’idea de Il Riformista è nata a tavola, con Claudio Velardi e con altri che hanno poi finanziato l’operazione, e non è parte di alcuna strategia di espansione nell’editoria. L’obiettivo? Aiutare il Paese a sviluppare un dibattito sul suo futuro». Riformista o no, se gli si chiede il suo credo politico, Garrone risponde: «Sono per il maggioritario e voto gli uomini e i programmi che mi convincono, non in base al partito. Quando nessuno mi ha convinto ho votato scheda bianca