By: marker on Mercoledì 14 Novembre 2001 16:00
in tempo di guerra,
l'informazione,
e oggi, data l'importanza che hanno assunto, l'andamento dei mercati finanziari,
devono essere funzionali a stimolare sostegno e ottimismo da parte dei cittadini che devono combattere.
il diffondersi del panico o dello sconforto minano il morale di coloro che devono far fronte ad uno stato di guerra,
questo lo sanno tutti.
è sempre stato cosi' in ogni tempo e in ogni luogo.
oggi anche i mercati rientrano tra gli elementi cardine che devono essere tutelati dalla retorica propagandistica che fiorisce in tempi di guerra,
affinchè il morale di chi deve far fronte ad un attacco non venga meno.
vediamo come gli attacchi del nemico cerchino di coinvolgere, sia materialmente, sia nella scelta degli orari, i mercati finanziari.
la risposta è, e non può essere altra che quella che vediamo in questi giorni:
dj all'attacco di 10000;
naz all'attacco di 2000.
anche nel paese della libertà, in tempo di guerra vengono bandite scelte autolesioniste.
ma prima o poi la guerra finirà, si tornerà alla normalità, e...anche questi nodi verranno al pettine.
adesso andare controcorrente è inutile,
anzi come dici tu..." i ribassisti sono spariti"