By: Moderatore on Giovedì 25 Novembre 2004 12:57
------------------------------da MILANO FINANZA 25/11-----------------
La bufera giudiziaria che ha colpito Impregilo si sposta a piazza Affari dove, in pochi minuti di contrattazione, la galassia Romiti brucia 200 milioni di euro di capitalizzazione. Tutto questo mentre il presidente di Impregilo, Paolo Savona, incontra a Palazzo Chigi il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta e gli spagnoli di Sacyr Vallehermoso, candidati a entrare in occasione dell'aumento di capitale di 400 milioni di euro allo studio del board di Impregilo, si tirano fuori da qualsiasi coinvolgimento azionario futuro con il gruppo di costruzioni.
Nel frattempo, la procura di Monza e il quartier generale della società precisano: le indagini hanno per oggetto esclusivamente alcune poste di bilancio. Il giorno dopo l'apertura dell'inchiesta sui bilanci Impregilo da parte della procura di Monza, con il sostituto procuratore Walter Mapelli, e l'iscrizione nel registro degli indagati di Pier Giorgio Romiti e Paolo Savona, rispettivamente amministratore delegato e presidente di Impregilo, in borsa tutti i titoli direttamente e indirettamente coinvolti nella vicenda sono stati venduti a piene mani dagli investitori. I numeri parlano da soli: Impregilo ha bruciato quasi il 40% della capitalizzazione, e cioè 139 milioni.
Il titolo ordinario ha terminato l'asta di chiusura al prezzo di 0,32 euro, in calo del 37% rispetto all'ultimo giorno di contrattazione (le rnc -30%). Questo dopo che le azioni sono state sospese per gran parte della seduta per eccesso di ribasso. Praticamente esplosi i volumi: circa 30 milioni di pezzi (4,2% del capitale) a fronte di una media di 2,4 milioni. Copione simile le azioni della controllante Gemina (-7,3% le ordinarie e -12,2% le rnc) che in due sedute hanno perso il 16% facendo sfumare così 60 milioni di euro.
L'ondata di vendite che ha colpito i titoli a piazza Affari è stata alimentata anche dalle dichiarazioni degli spagnoli di Sacyr Vallehermoso, candidati a entrare fino a qualche tempo fa nel capitale del gruppo di costruzioni e partner nella cordata per la gara dei lavori sul Ponte di Messina: ´la società non possiede alcuna relazione azionaria con Impregilo né ha intenzione di averla', hanno fatto sapere all'agenzia di stampa Radiocor, sottolineando poi che ´i nostri interessi in Italia sono rappresentati attraverso la controllata Sis che si é aggiudicata due contratti nel paese'.
Un dietro-front improvviso che, insieme al tracollo a piazza Affari, rende ancora più problematica la concretizzazione della maxi operazione, tra aumento di capitale e rifinanziamento, allo studio del board Impregilo. Quanto basta per portare la società a diffondere il terzo comunicato in due giorni. Con una doppia precisazione. La prima, avvallata successivamente dalla procura di Monza, che le indagini della magistratura su Impregilo ´hanno per oggetto esclusivamente esami di alcune poste di bilancio che gli inquirenti debbono ancora verificare'. In altre parole non è in discussione la capacità finanziaria della società né, tanto meno, l'impiego del bond e la restituzione del medesimo.
La seconda è che Impregilo si dice ´pronta a presentare attraverso i propri difensori, Oreste Dominioni, Giulia Bongiorno, e i propri consulenti tecnici, (Studio Poli e associati) in un imminente incontro con il magistrato, i documenti che comprovano la correttezza dei propri bilanci e dei propri rapporti con Imprepar, società posseduta al 100% da Impregilo'.
24 NOV - Impregilo e Gemina crollano in
borsa. I titoli sono nella tempesta anche se i magistrati
sembrano voler limitare gli effetti dell'inchiesta. La
magistratura sta lavorando su alcune poste ''del bilancio 2003''
e l'indagine ''non riguarda i Bond e la capacita' finanziaria
del gruppo''. Cosi', con queste parole, Walper Mapelli, il pm
che indaga su Impregilo, precisa l'ambito dell'inchiesta che sta
portando avanti, dal momento che le notizie pubblicate sulla
stampa e che girano negli ambienti finanziari ''sono un po'
impazzite''.
Una lettura in linea con quanto riferito all'Ansa da uno dei
banchieri che ha lavorato di recente alla strutturazione di
alcune operazioni finanziarie per conto di Impregilo. ''La
societa' - osserva in relazione a una domanda sul tema - mi e'
sempre sembrata ben amministrata, per cui mi sorprende quanto
sta accadendo''.
Intanto pero' prosegue in Borsa la bufera sui titoli di
Impregilo e della controllante Gemina. Un' altra vera giornata
di passione, con i primi che, dopo una sospensione lunga per
quasi tutta la seduta, terminano con un tonfo del 37,59% a 0,32
euro, ed i secondi che invece scivolano a un prezzo di
riferimento a quota 0,8333 (-7,3%). Forti gli scambi
rispettivamente pari a 30,3 milioni di pezzi, il 4,2% del
capitale ordinario, e a 22 milioni di pezzi, cioe' il 6%.
Attualmente, quindi, si lavora sulle carte e sulla
documentazione sequestrata ieri nel corso delle perquisizioni
fatte dalla Guardia di finanza nelle sedi di Milano e Roma della
societa'. Ma al solo scopo di accertare le ragioni dell'
iscrizione alla voce Crediti verso parti correlate, nel bilancio
al 31 dicembre 2003, di 296 milioni di euro senza procedere - e'
la tesi dell' accusa - alla loro attualizzazione. In pratica l'
inchiesta, che vede per ora nella veste di indagati il
presidente Paolo Savona, l'ad Pier Giorgio Romiti e il
commissario liquidatore di Imprepar, Renzo Grassi Capatano,
oltre ad accertamenti sui revisori Deloitte & Touche ed Ernst &
Young, intende accertare se i 296 milioni di crediti fossero o
meno realmente esigibili e quale uso e' stato fatto delle poste
di bilancio ad essi legate.
A quanto si apprende, i militari della Guardia di finanza di
Monza formeranno ora un gruppo di lavoro 'tecnico' che sotto la
direzione del magistrato si dedichera' in un primo periodo, si
apprende, esclusivamente a esaminare dopo il riordino le carte
sequestrate: bilanci, corrispondenza e documentazione relativa
alla contabilita' della societa' del 2003, anche su supporto
informatico. Da parte sua, Impregilo oggi ha diffuso una nota in
cui rileva anch' essa che ''le indagini hanno per oggetto
esclusivamente esami di alcune poste di bilancio che gli
inquirenti debbono ancora verificare''. Inoltre, Impregilo si
dice ''pronta a presentare attraverso i suoi difensori, Oreste
Dominioni e Giulia Bongiorno, e i propri consulenti tecnici
(studio Poli e Associati ndr), in un imminente incontro con il
magistrato, i documenti che comprovano la correttezza dei propri
bilanci e dei propri rapporti con Imprepar, societa' posseduta
al 100% da Impregilo''.
L'incertezza intorno alla societa' tuttavia secondo alcuni
analisti metterebbe pero' ora a rischio l'organizzazione
dell'aumento di capitale in programma per marzo 2005 e del
controvalore di 400 milioni di euro, strutturata per dare le
risorse necessarie per le tre emissioni di bond da 200, 140 e
210 milioni in scadenza nel periodo maggio-giugno. In
particolare, Ubm (Unicredit) e Citigroup, erano in attesa della
revisione supplementare da parte della Deloitte per poter dare
il via al consorzio di collocamento.
Quanto all'apporto delle banche alla Impregilo, un ruolo
importante lo avrebbero Unicredit, Mediobanca e Capitalia che
oltre a possedere in 3,3% della societa' (a titolo di trading,
si apprende) in bilancio per complessivi 729.000 euro, avrebbe
un impegno di poco superiore ai 100 milioni di euro.
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-----------------------------da FINANZA E MERCATI 10/11---------------
Impregilo chiude il terzo trimestre con un utile lordo di 69,3 milioni, in aumento del 77,2% rispetto al 30 settembre 2003, su un valore della produzione in crescita del 5,1% a 2,28 miliardi. Il risultato operativo migliora del 15,6% a 131,1 milioni mentre la posizione finanziaria netta è negativa per 497,1 milioni, in calo di 149,7 milioni rispetto a un anno fa.
Il portafoglio ordini ammonta a 5,47 miliardi per i contratti di costruzione e a 8,76 miliardi per le concessioni. Nell’ultimo anno il gruppo ha rimborsato 500 milioni di obbligazioni senza fare ulteriore ricorso al sistema bancario. La conclusione dell’aumento di capitale e la sindacazione del prestito è prevista entro i primi mesi del 2005.
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