By: Moderatore on Giovedì 04 Dicembre 2003 11:31
Csfb conferma neutral su Mediaset, target alzato a €10,57
(12/3/2003 12:40:38 PM)
Proseguono i giudizi positivi su Mediaset dopo l'approvazione della legge Gasparri. Adesso è la volta del Credit Suisse First Boston, che ha confermato il giudizio neutral sul titolo del Biscione alzando però il target price a 10,75 euro dal precedente 9.
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Mediaset, Rasbank alza rating (neutral) e tp (€9,81)
(12/3/2003 12:31:19 PM)
Rasbank ha rivisto al rialzo sia il rating di Mediaset, che passa da “underperform” a “neutral”, sia il target price, che sale da 9,25 euro a 9,81 euro. “Per la seconda volta nel giro di un mese l’a.d. Adreani ha rialzato le previsioni di crescita della raccolta pubblicitaria di Publitalia nel ’03 portandola dal 3,8% anno su anno, prospettata durante la conference call dell’11 novembre, al 6,5% anno su anno; ricordiamo che la precedente guideliness era del 2% anno su anno”, mettono in luce gli analisti di Rasbank. “La stima dei ricavi ’03 del mercato domestico si incrementa, dunque, di 57 milioni portandosi ad 2.432 milioni di euro (+5% YoY vs EUR2m316m del ’02); a livello consolidato si raggiungerebbero i 3.058 milioni (+5,3% anno su anno sul pro-forma che consolida Telecinco).
Il progresso della raccolta pubblicitaria di novembre e dicembre è stato ben oltre le attese ed ha trovato come spinta il contributo delle multinazionali, a cui in Italia si è aggiunto l’investimento nuovo per 200 milioni del settore bancario ed assicurativo, con le campagne di RAS, Unicredit e San Paolo, ed il risveglio delle telecom sotto Natale. All’inizio del ’04 è in calendario l’avvio di quella di Capitalia ed Intesa ed i progressi rimarranno sostenuti, ma la seconda parte dell’anno dovrebbe essere di sostanziale stabilità. Pier Silvio Berlusconi ha parlato della possibilità di portare la partecipazione di Fininvest dal 48,6% attuale al 50% per poter usufruire del regime del consolidato fiscale.
Ieri è stata approvata definitivamente la legge Gasparri, togliendo dubbi sul quadro regolamentare. Il nuovo target price su Mediaset si porta a 9,81 euro; il news flow dei prossimi mesi sembra destinato a mantenersi molto positivo grazie al risveglio del mercato pubblicitario, che si confronta con il periodo negativo dell’anno scorso. Pur in assenza di upside tale attesa dovrebbe sostenere le attuali quotazioni, in vista anche di possibili ulteriori sorprese positive”, ritengono infine gli analisti di Rasbank.
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Mediaset, Morgan Stanley alza il target a 10,2 euro
(12/3/2003 10:26:35 AM)
Morgan Stanley mantiene il giudizio "overweight" sul titolo Mediaset, ma alza il target price a 10,20 euro. Gli analisti della banca d'affari statunitense fanno sapere di avere rivisto al rialzo le stime di crescita del fatturato, dopo che ieri il management del gruppo del Biscione ha dichiarato di attendersi una crescita del 6,5% nell'anno in corso da parte di Mediaset nel business del mercato pubblicitario.
Morgan Stanley alza così l'eps 2003 previsto per Mediaset a 0,39 euro dal precedente 0,36 euro, il che porta a calcolare un fair value con il metodo del DCF pari a 10,20 euro rispetto al precedente 9,50 euro. "Il nostro nuovo target price è quindi 10,20 euro", affermano gli analisti della casa statunitense, che ribadiscono il fatto che Mediaset è la loro preferita tra le società di broadcasting europee.
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Adreani (Mediaset): ricavi pubblicitari in crescita del 6,5%
(12/2/2003 3:10:58 PM)
Buone notizie per gli azionisti Mediaset. Il numero uno della società, Giuliano Adreani, ha dichiarato di prevedere una crescita dei ricavi pubblicitari nel 2003 di circa il 6,5%.
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Mediaset-Class: al via accordo per Class News
(12/1/2003 2:13:46 PM)
Il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri e il direttore ed editore di Class Editori Paolo Panerai hanno siglato un accordo che prevede l’ingresso di Class News nel gruppo di canali (multiplex) che Mediaset diffonderà a partire da oggi con il sistema di trasmissione digitale terrestre. Class News è un nuovo canale televisivo all news che nasce dall’esperienza di Class Editori con Cfn/Cnbc, il primo canale finanziario italiano trasmesso da Sky, e del quale oltre a Mediaset sono soci di minoranza Cnbc, leader mondiale dell’informazione finanziaria televisiva posseduta da General Electric e Dow Jones, e 12 tra le principali banche italiane e internazionali. Class Editori e Mediaset hanno firmato anche un accordo che prevede il pieno sfruttamento dell’interattività possibile con il digitale terrestre.
L’accordo fa seguito al protocollo di intesa che le due società avevano concluso il 16 maggio 2001, per sfruttare la tecnologia già sviluppata da Class Editori nell’interattività nel settore bancario e dei pagamenti, con il primo sistema di home banking mai realizzato in Italia. Attraverso il nuovo canale digitale Class Editori fornirà servizi interattivi finanziari (home banking – trading finanziario attraverso la televisione e in generale servizi di T-banking). Mediaset inoltre offrirà sui propri canali l’accesso ai servizi interattivi finanziari utilizzando la tecnologia di Class Editori.
----------------------da BORSA E FINANZA 22/11------------------------
La riforma fiscale voluta dal ministro Giulio Tremonti rischia di costare cara alla Fininvest, la holding della famiglia Berlusconi cui fa capo il 47,68% di Mediaset (cui si aggiunge lo 0,67% attraverso la Isim). Sì, perché a partire dal gennaio 2004 Fininvest non potrà più beneficiare dei crediti d’imposta relativi al generoso dividendo che ogni anno Mediaset distribuisce. Un bel taglio per la holding di Arcore, soprattutto se si considera che quest’anno ha incassato dalla controllata del Biscione ben 120 milioni di dividendi lordi. Ipotizzando che la remunerazione futura rimarrà stabile, vale a dire in linea con quella assegnata nel 2003, a partire dal prossimo esercizio Mediaset perderà circa 65 milioni di benefici fiscali.
Tuttavia, per compensare il venir meno del credito d’imposta Fininvest potrebbe utilizzare i benefici che derivano dall’introduzione della riforma Tremonti. Infatti, per consolidare fiscalmente l’emittente televisiva la holding dovrebbe denunciare la titolarità del 50,1% del capitale di Mediaset, ovvero la maggioranza assoluta. Sicchè, entro il 31 dicembre Fininvest potrebbe decidere di arrotondare la propria partecipazione acquistando sul mercato un altro 1,74% di Mediaset.
Certo, l’operazione si presenta onerosa, soprattutto se la società dovesse acquistare i titoli in Borsa proprio ora che l’azione è ai massimi rispetto all’inizio dell’anno. Onerosa quanto? Fatti quattro calcoli l’esborso per Fininvest ammonterebbe a circa 20 milioni di euro, una cifra comunque pari a un terzo del beneficio fiscale che invece perderà per effetto del venir meno del credito d’imposta. Ma al posto di rastrellare titoli sul mercato, la finanziaria della famiglia Berlusconi potrebbe decidere di rilevare un «blocco» di azioni già costituito. E a questo proposito potrebbe rivolgeresi direttamente alla Lehman Brothers, che è azionista della società televisiva con il 2,33% del capitale. Lo scorso aprile la banca d’affari americana aveva infatti rilevato la partecipazione posseduta dal principe arabo Al Waleed.
Lehman Brothers da anni aveva in custodia il pacchetto di Kingdom 5, così quando la finanziaria di Al Waleed ha deciso di uscire dal capitale di Mediaset, ha acquistato direttamente i titoli arrotondando la partecipazione dal 2,31 al 2,33%. Il valore di carico delle azioni possedute da Lehman dovrebbe essere di circa 7,6 euro per azione (media dei prezzi ai tempi in cui avvenne il passaggio del pacchetto di Al Waleed) per cui la banca Usa, cedendo la sua partecipazione a Fininvest, ne ricaverebbe una plusvalenza di circa il 20 per cento.
------------------------DA BORSA E FINANZA 25/10----------------------
Meglio Mediaset o la concorrente Tf1? Il mercato si spacca in due, perché dal punto di vista delle valutazioni l’emittente francese tratta a sconto rispetto a quella italiana, ma al contempo alla società presieduta da Fedele Confalonieri viene riconosciuto il merito di saper continuare a crescere anche in un contesto difficile. Per Csfb, Tf1 dovrebbe sovraperformare Mediaset: il broker premia la società francese con un overweight e un obiettivo a 33,50 euro, mentre attribuisce alla società italiana un giudizio di neutral con target a 9 euro. Lehman Brothers, al contrario, attribuisce a Mediaset un giudizio di overweight, con un obiettivo di prezzo di 9,30 euro per azione, mentre riserva un neutral a Tf1, con un obiettivo di prezzo di 28 euro.
Per Csfb, Mediaset vale in Borsa 21,6 volte l’ev/ebitda atteso per il 2004 (valore d’impresa diviso per il mol), mentre in base agli stessi parametri, Tf1 vale il 12% in meno e quindi è più interessante. Lehman ritiene invece che Mediaset meriti un premio rispetto all’intero comparto, in quanto continua a crescere più velocemente del mercato di riferimento, mentre Tf1 ha deluso le aspettative e ha registrato un andamento incostante della raccolta pubblicitaria. Lehman sottolinea infatti come, mentre nel primo semestre la raccolta delle Tv italiane è scesa dell’1,9%, Mediaset ha registrato ricavi in aumento dello 0,7% (nello stesso periodo la Rai ha raccolto l’8,1% in meno del 2002).
«Mediaset si merita un premio perché ha dimostrato di riuscire a crescere - sottolinea Ulisse Severino di Gestnord - quando il mercato andava male puntando sul taglio dei costi, e ora che ha sorpassato per audience la Rai, può dominare il mercato». Dello stesso avviso anche altri esperti. «Quando verranno sciolti i dubbi sulla legge Gasparri - fa notare Mario Spreafico - cesserà la volatilità del titolo, che ha ancora un upside interessante».
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