Nuovo Mercato

Small Cap Italiane dimenticate - gz  

  By: GZ on Martedì 13 Marzo 2007 14:28

il titolo small cap della settimana è ^Olidata#^ (computer) che dal minimo dove vegetava da un paio di anni è rimbalzata del 200% in in mese Mi ero riferito al titolo associandolo alle Lavorwash o Cicolella come un caso di small cap che viene spinta su per ultima quando ormai tutti gli altri sono stati già sfruttati e ho ricevuto una mail da parte chi vi lavora lamentando la superficialità e tono negativo del commento. Dato che il titolo continua a salire vale la pena di riportare la prospettiva di chi è in Olidata, perchè forse è un business che vale veramente di più ---------------------- ....... Oggi nessun costruttore di PC possiede propria tecnologia. Quello che conta sono i volumi, i canali di vendita e la comunicazione. Ovviamente aziende tipo la Ns. hanno una capacità di investimento ben diversa da multinazionali come DELL o HP dall’alto dei loro 85 miliardi di USD o 100 miliardi di USD di fatturato. Una buona motivazione è che per esempio HP Italia chiude i conti del 2005 con una perdita di svariati milioni di Euro mentre a livello di corporation produce forti utili pagando le tasse in USA. (Per Dell non ho dati aggiornati circa la filiale italiana). Olidata quando produce utili contribuisce alla salute del nostro “Belpaese”. Lasciando da parte questi aspetti romantici ed un po’ nostalgici credo che la Ns. forza risieda nel servizio che eroghiamo. Abbiamo una rete di dealers attivi in tutta italia in grado di erogare servizi, in grado di assistere il cliente nella scelta e nel post-vendita. Ovviamente anche noi qualche volta non riusciamo ad avere una customer satisfaction al 100%, ma, mi creda, tutta l’azienda è impegnata nel miglioramento. I numeri ci danno ragione, se non ancora in termini di valore e utili eclatanti, se non altro come market share: secondo IDC siamo terzi in Italia dietro HP ed Acer nel settore desktop e sesti nell’abbinata desktop/notebook. Siamo decimi in europa. Abbiamo in cantiere alcuni progetti estremamente innovativi che potrebbero rivoluzionare il concetto di dekstop e di notebook. Abbiamo annunciato qualcosa nella relazione trimestrale di settembre 2006 e forse la Borsa ci sta premiando proprio per una prospettiva di crescita legata a questi progetti.

 

  By: Moderatore on Martedì 05 Ottobre 2004 17:31

-----------------------da MILANO FINANZA 05/10/04--------------------- L'operazione, spiega la nota, prevede l'emissione di due tipi di azioni: massime 38.153.705 azioni ordinarie -god. 1/1/2004- da nominali 0,2 euro l'una, al prezzo unitario di 0,297 (0,097 a titolo di sovrapprezzo) e massime 7.630.741 azioni ordinarie -god. 1/1/2005- al prezzo medio registrato nei mesi di luglio, agosto e settembre 2005 scontato del 50%, con il limite del valore nominale (0,2 euro). Le azioni saranno offerte in opzione nel rapporto di 5 titoli e 1 titolo god. 1/1/2005 ogni 5 azioni possedute. I titoli derivano dal medesimo diritto di opzione e realizzano un unico aumento di capitale. La sottoscrizione delle azioni god. 1/1/2005 e' subordinata alla preventiva sottoscrizione dei titoli god. 1/1/2004 ed al possesso ininterrotto di almeno il 20% di queste ultime azioni sottoscritte sino al 1 ottobre 2005, salvo i casi di successione a titolo universale. Quest'ultima sottoscrizione -si legge ancora nel comunicato- potra' essere effettuata nel rapporto di 1 azione god. 1/1/2005 ogni 5 azioni god. 1/1/2004 sottoscritte. Al fine di usufruire del suddetto rapporto il possesso ininterrotto dei titoli sino al 1* ottobre 2005, dovra' riguardare almeno 1 azione god. 1/1/2004 ogni 5 azioni god. 1/1/2004 sottoscritte. -----------------------da MILANO FINANZA 04/10/04--------------------- La posizione finanziaria netta di Chl al 31 agosto scorso si attesta ad un passivo di 5,712 mln euro, in miglioramento dal rosso di 5,912 mln del mese precedente. Il gruppo di e-commerce, informa una nota, rendera' operativi 65 nuovi Internet Point ad ottobre, che si andranno ad aggiungere agli attuali 37. Allo stesso tempo, Chl ha siglato un accordo commerciale con Argoclima in vista della futura creazione di un supermercato online per i propri clienti. -----------------------da MILANO FINANZA 15/09/04--------------------- L'assemblea di Chl, riunita oggi in sede straordinaria, ha attribuito al Cda la delega a deliberare un aumento di capitale fino a un massimo di 50 mln di euro per un periodo massimo di cinque anni mediante l'emissione di azioni ordinarie da 0,20 euro da offrire in opzione agli aventi diritto. E' quanto si apprende da un comunicato in cui si precisa che il Cda intende esercitare parzialmente la delega in tempi brevi. -----------------------da MILANO FINANZA 30/08/04--------------------- Chl ha chiuso il 1* semestre con una perdita consolidata di 3,123 mln (-5,595 mln nel 1* semestre 2003), un Mol negativo per 0,77 mln (-5,649 mln) e un valore della produzione di 9,653 mln (14,962 mln). La posizione finanziaria netta a fine luglio, si legge in una nota e' negativa per 5,912 mln, a fronte dei -6,102 mln del mese precedente. ---------------------------------------------------------------------- CHL: RIDUCE PERDITE TRIMESTRALI, CONFERMATO BREAK EVEN MOL NEL 2004 Roma, 4 mag - Chl ha chiuso il primo trimestre con un sensibile miglioramento del Mol a -157 mila euro rispetto a -1,3 milioni di euro del corrispondente trimestre dello scorso anno. La perdita operativa risulta di 1 milione di euro in diminuzione rispetto a 1,3 milioni di euro del primo trimestre 2003. In discesa a 5,5 milioni i ricavi rispetto ai precedenti 6,9 milioni. Il risultato netto e' negativo, ma la perdita risulta dimezzata scendendo a -1,1 milioni di euro rispetto a -2,4 milioni del corrispondente trimestre dello scorso anno. Buono il miglioramento del margine Mol sulle vendite ora a -0,52% rispetto al precedente -10,65%, ''in linea con le previsioni del nuovo management di raggiungimento del break even a livello di Ebitda al 31 dicembre 2004'', spiega la nota di Chl. ----------------------------------------------------------------------

 

  By: Moderatore on Martedì 25 Novembre 2003 19:11

INTERNET: CHL; 21 MLN EURO FATTURATO (-31%), RIDOTTE PERDITE (ANSA) - FIRENZE, 10 NOV - Subisce una contrazione pari a 31 punti percentuali, passando da 30,800 milioni di euro al 30 settembre 2002 a 21,243 milioni di euro al 30 settembre 2003, il fatturato di Chl, il cui cda oggi ha approvato la relazione trimestrale al 30 settembre 2003. La societa' leader nell' e-commerce con sede a Firenze e collocata sul Nuovo mercato di Milano tre anni fa ha pero' nel frattempo ridotto la perdita operativa lorda, ora in progresso di circa il 38%, passando da -6,344 milioni di euro a -3,913 milioni di euro. Ridotte anche la perdita operativa - in progresso di circa il 21%, passando da -9,549 milioni di euro a -7,524 milioni di euro - e la perdita netta, in progresso di circa il 20%, passando da -10,141 milioni di euro a -8,156 milioni di euro. Migliora anche la posizione finanziaria netta, passando da -9,121 migliaia di euro al 30 settembre 2002 a -6,199 migliaia di euro al 30 settembre 2003. ---------------------------da SPYSTOCKS 3/11-------------------------- Consob, ipotesi di insider trading su Chl La Consob ha trasmesso all'Autorità Giudiziaria la documentazione raccolta nel corso di un accertamento su un'ipotesi di violazione della normativa sull'abuso di informazioni privilegiate. La documentazione riguarda operazioni sulle azioni Chl tra il 23 settembre 2002 e il 30 ottobre 2002. --------------------------------------------------------------------- CHL: INDEBITAMENTO NETTO AL 30/9 SALE A 6,2 MLN (ASCA) - Roma, 31 ott - L'indebitamento finanziario netto di CHL al 30 settembre e' salito a 6,199 milioni di euro dai 5,555 di fine agosto. Il dato di settembre, precisa una nota, include gli oneri relativi al terzo trimestre 1003 e parte degli esborsi legati alla riorganizzazione interna. CHL ha annunciato di aver attribuito alla controllata Frael i servizi di assemblaggio e assistenza dei pc su misura CHL, in sostituzione dei precedenti 'outsourcers'. -----------------da BORSA E FINANZA 02/08----------------------------- La riorganizzazione interna avviata alla fine del 2002 e il dimezzamento dell’organico sono gli ingredienti che sta utilizzando Chl, società fiorentina specializzata nell’e-commerce, per risparmiare sui costi di struttura e realizzare una gestione più snella dell’organico. La dirigenza del gruppo conta infatti, attraverso il piano di contenimento delle spese, di arrivare entro il 2003 alla diminuzione dei costi di struttura di almeno il 60 per cento. Tanto che Corso Balboni, il neo eletto direttore e-commerce, si spinge a promettere: «Raggiungeremo il pareggio a livello di gestione operativa nel 2004». Dal punto di vista finanziario, tuttavia, la situazione non sembra migliorare. Dopo aver deliberato ben due aumenti di capitale nel corso del 2002, la posizione debitoria nel mese di giugno è peggiorata rispetto al mese precedente e l’esposizione netta è passata a 5,18 milioni di euro contro i 4,33 milioni del mese precedente. «Oltre all’effetto stagionalità - precisa Balboni - i conti stanno risentendo della domanda debole del settore della tecnologia». Per far fronte al rallentamento della domanda dei prodotti informatici Chl ha iniziato a riorganizzare il proprio sistema di gestione degli approvvigionamenti, con l’obiettivo di spostare gli oneri della gestione del magazzino prodotti verso i fornitori. Ciò consente infatti di raggiungere un duplice obiettivo: risparmio dei costi di struttura e una gamma più ampia di prodotti offerta ai clienti. «Nonostante il settore informatico sia quello con margini più elevati - continua Balboni - in futuro pensiamo di allargare ulteriormente l’offerta di prodotti elettronici, tra cui per esempio le telecamere e le fotocamere digitali o gli elettrodomestici, comparti che oggi incidono sul fatturato del gruppo per circa il 30%». La dirigenza, infine, ripone le proprie speranze sul “cavaliere bianco” Frael, fornitore e produttore di pc di Chl, di cui la società fiorentina ha acquisito una partecipazione qualche mese fa. L’intesa tra le due aziende, secondo i vertici del gruppo, dovrebbe permettere di raggiungere numerose sinergie commerciali e industriali. ----------------------------------------------------------------------

 

  By: Moderatore on Domenica 21 Settembre 2003 02:16

Nuovo mercato Cresce il fatturato ed esplode la redditività nel primo semestre. Come emerge da uno studio di Borsa spa su un campione di 39 società del listino. Vicina la riforma. L’hi-tech è vivo (e sano) Milano Finanza - 20-09-2003 di Mariarosaria Marchesano E pensare che c’era chi voleva sotterrarlo insieme con il Neuer markt. Contro ogni aspettativa, il Nuovo mercato italiano cresce in termini di dimensione e di redditività. Se si escludono alcuni casi, come per esempio Freedomland, Opengate e Gandalf, la gran parte delle 44 società quotate sul listino hi tech di piazza Affari ha dimostrato di avere, come dicono gli analisti, ottimi fondamentali. Sono sane cioè dal punto di vista industriale e con prospettive di sviluppo. Così si spiega anche il recente ritorno degli investitori sul segmento ad alta crescita, che dai minimi raggiunti a metà marzo di quest’anno ha guadagnato circa il 43%. Ma ci sono tutte le premesse affinché la ripresa continui, in barba a chi aveva già decretato la fine dell’Nm dopo il crollo delle quotazioni seguito alla bolla speculativa del ’99. In base a una ricerca di Borsa italiana, nel primo semestre 2003 il fatturato complessivo delle società (39 su 44, escludendo società biotech e investment companies) ha superato i 3,5 miliardi di euro, aumentando di quasi 400 milioni di euro rispetto allo stesso periodo del 2002 e di 800 milioni se confrontato con il 2001. Ma il dato più rilevante riguarda la redditività. L’ebitda aggregato (cioè il margine operativo lordo) è passato da un livello negativo nel primo semestre 2001, -79 milioni di euro, a uno positivo di 204 milioni nel 2003. È aumentato cioè di 283 milioni di euro in soli due anni. Nel primo semestre 2003 ben 27 società (pari al 69% del campione) presentano poi margini in crescita. Se si escludono blue chip come Tiscali ed eBiscom, l’ebitda risulta comunque in salita di 64 milioni di euro. Questo significa che il sistema industriale che c’è dietro le piccole a medie aziende del listino è più vivace di quanto si possa pensare e che il miglioramento della redditività è avvenuto in modo diffuso. Come si spiega quest’improvviso ritorno in salute? «La crescita dei margini è dovuto soprattutto a tre fattori», spiega Luca Lombardo, responsabile dei nuovi mercati di Borsa italiana, «in primo luogo si registra un aumento di dimensione delle società, sia in Italia che all’estero. Inoltre, si è verificato uno spostamento verso unità di business a maggiore redditività. Infine, in molti casi le aziende hanno messo in atto massicci programmi di razionalizzazione di costi e strutture, migliorando l’efficienza». Una parte degli investitori si è già accorta di questa svolta, come testimoniano la crescita dei volumi nelle contrattazioni e la diminuzione della volatilità del mercato. Ma non è escluso che ci siano ulteriori margini di miglioramento. Questo significa che per fine 2003 e inizio 2004 c’è da attendersi un ritorno degli investimenti sui titoli del Numtel. La riscossa del Nuovo mercato sarà accompagnata dalla riforma che Borsa italiana ha già messo in cantiere. Da più parti invocata, soprattutto a causa della perdita di immagine dovuta ad alcune storie non troppo edificanti, tale riforma punta a valorizzare le società dell’Nm anche nei confronti degli investitori internazionali. Sul tema Lombardo non si sbilancia più di tanto. Assicura, però, che «Borsa Italiana sta lavorando intensamente per costruire uno schema che risponda anche alle esigenze delle società quotate, che stanno fornendo idee e suggerimenti. La riforma terrà conto della necessità di migliorare l’immagine del listino attraverso progetti di comunicazione in Italia e all’estero».

 

  By: Moderatore on Domenica 15 Giugno 2003 02:53

------ http://www.socquot.it ----------- Opengate Group S.p.A. L'assemblea è iniziata con circa un'ora di ritardo per consentire la registrazione dei voti in proprio e di quelli in delega ai fini di determinare il raggiungimento o meno del fatidico quorum del 20% necessario per la costituzione. Al termine dei conteggi: un sospiro di sollievo da parte dei dipendenti, degli amministratori e degli azionisti. Era presente il 20,12% del Capitale : lo scioglimento ex art. 2448 C.C. era scongiurato. Cio' premesso, come da copione, l'assemblea ha approvato la proposta per la copertura delle perdite ed ha deliberato un aumento di Capitale da 50 E / milioni - una cifra che non sembra del tutto adeguata alla situazione finanziaria attuale ed all'andamento del conto economico. Il Presidente ha comunicato che un gruppo di investitori ha dichiarato la propria disponibilita' a sottoscrivere l'aumento facendosi carico anche dell'inoptato. Ovviamente questo "ingresso" e' subordinato non soltanto all'approfondimento dei conti e delle prospettive dell'Opengate, ma anche alla successiva stesura di un progetto che coinvolga la messa a punto della gestione, le potenzialita' di redditività e, la ridefinizione dei rapporti con le Banche sia per il pregresso, sia per i mezzi necessari allo svolgimento dell'attivita'. Un percorso ovviamente complesso ed articolato per cui, soltanto al termine si sapra' se il "cavaliere bianco" darà attuazione alla dichiarata disponibilita' o se "scenderà di sella". Per quanto é dato sapere, questo "Cavaliere", si propone di reperire i fondi per l'aumento di Capitale tramite affidamenti bancari garantiti da immobili. E' del tutto ovvio che questo indebitamento sarebbe gravato di interessi per pagare i quali - chi lo ha contratto - dovrebbe poter incassare dividendi dall'Opengate : ipotesi che non appare al momento realistica. In buona sostanza il regolare svolgimento dell'assemblea ha consentito agli Amministratori di "reggere" sia per portare avanti le trattative in corso, sia per cercarne e valutarne altre: "Un compito piu' che impegnativo ------------------ http://www.socquot.it ----------- La Società che ha per oggetto la produzione ed il commercio all'ingrosso ed al minuto di prodotti elettronici e d'informatica, ha promosso una OPS nel giugno 1999, con il collocamento del 44% del capitale sociale al prezzo unitario di € 10,721 per una azione dal valore nominale di Lire 6.000 (€ 3,099) Coordinatore dell'offerta fu la CABOTO SIM S.p.A., mentre banca capofila fu Banca Intesa. Nel Conto Patrimoniale consolidato al 31.08.1998 (ultimo bilancio pre-collocamento), risultavano : - Patrimonio netto 7,029 miliardi di lire - Debiti 117,5 miliardi di lire - Crediti 86,6 miliardi di lire Lo squilibrio fra il Patrimonio netto e l'indebitamento appare evidente. I ricavi dell' OPS sono stati bruciati dal bilancio dell'esercizio 31/8/2001 - 31/8/2002 chiuso con: una perdita di 47,5 €/milioni; un indebitamento finanziario netto di 116 €/milioni. Dalla semestrale al 30 aprile 2003 si rileva che (€/milioni): sono state contabilizzate perdite di 31,7; Il patrimonio netto è crollato a 1,7; l'indebitamento verso banche ed enti finanziatori ammontava a circa 130 di cui 69,5 con scadenza nei 12 mesi a cui devono sommarsi 43,6 per rate di leasing in scadenza; le perdite hanno di fatto diminuito il capitale sociale di oltre un terzo, per cui ricorrendo l'ipotesi dell'art. 2446 c.c. la Società ha convocato in assemblea i soci per i provvedimenti relativi e necessari; il sistema bancario ha revocato il proprio sostegno aggravando la grave crisi nella gestione finanziaria già in atto. La situazione é, dunque, estremamente preoccupante e richiede di essere affrontata con una serie di provvedimenti adeguati e tempestivi che invece - per quanto se ne sa - non paiono né possibili, né - allo stato - ipotizzabili. L' assemblea straordinaria convocata in maggio é, infatti, andata deserta in tutte e tre le convocazioni, né miglior sorte paiono attendere quelle convocate in giugno. Un comunicato della Società già esclude la presenza del "quorum" in prima ed in seconda convocazione, mentre gli amministratori sollecitano una partecipazione degli azionisti almeno sufficiente alla costituzione in terza convocazione datata 12/6. L'azionariato di controllo che ha promosso l 'OPS ha, infatti, fortemente ridimensionato la propria partecipazione, cosi', con ammirevole tempistica, all'avvicinarsi del "temporale", Bruno Bottini ha ceduto sul mercato l' 1,69% del capitale, Umberto Ronzoni ha portato il 21 maggio la propria quota dal 7,123% alla soglia del 2%, Vittorio Losagni é sceso dal 7% a meno del 2%. Il resto degli azionisti è estremamente frazionato e non figurano portatori di quote significative.

 

  By: Moderatore on Lunedì 02 Giugno 2003 00:15

--------------- 27/5/2003 www.finanzaemercati.it -------------- In vista dell’aumento di capitale il titolo lascia sul campo il 5,34% MILANO. Nuova pesante caduta per Opengate che a Piazza Affari ha lasciato sul terreno il 5,34%, chiudendo ai minimi dell’anno a 2,748 euro. Il mercato ha bocciato l’aumento di capitale per 50 milioni annunciato venerdì e guarda con preoccupazione alla prossima assemblea fissata per il 10 giugno che dovrà dare il via libera alla ricapitalizzazione. Neanche i vertici del gruppo, però, sembrano mostrare particolare fiducia verso il piano strategico che la società presieduta da Pietro Pozzobon sta preparando con la consulenza di Rothschild. In quattro giorni, il consigliere Bruno Bottini ha venduto poco più di 150mila azioni su 8,9 milioni in suo possesso: 38.882 azioni il 20 maggio a 3,15 euro per azione; 23.591 il 21 maggio a 3,08 euro, 28mila il 22 maggio a 3,05 euro e 60.656 il 23 maggio a 2,92 euro. Un’attenta tempistica visto che proprio venerdì 23 la società ha annunciato l’aumento di capitale e la vendita ad Algol (con il successivo ingresso nel suo capitale con una quota del 23% circa) della controllata j.Soft per 14 milioni. Ma non è tutto. Il 2 maggio, l’ex presidente Vittorio Lasagni ha ridotto la partecipazione sotto il 2% dal precedente 7,06 per cento. «Il problema di Opengate è la liquidità», dice Salvatore Provinzano, analista di ilnuovomercato.it, che prevede a breve anche la cessione della controllata Arc Espana, «una perla che nel 2002 ha fatturato 1,1 miliardi con un utile netto di 13,4 milioni». Un brutto momento, quindi, per Opengate che al 30 marzo ha registrato una perdita di 31,7 milioni su 1,69 milioni di patrimonio netto e ora si trova costretta a vendere le pedine migliori ------------- Euromobiliare report, stime 02/2003 --------

 

  By: Moderatore on Martedì 27 Maggio 2003 14:55

MILANO, 23 maggio (Reuters) - Acque agitate per Opengate , distributore specializzato nella vendita di prodotti software che oggi ha lanciato il sasso di un aumento di capitale e ha contemporaneamente annunciato di aver stipulato un contratto preliminare per la cessione della controllata J.Soft ad Algol . La prima mossa, annunciata con un comunicato datato 22 maggio, prevede la convocazione per i prossimi 10, 11 e 12 giugno dell'assemblea straordinaria per deliberare un aumento di capitale senza esclusione del diritto di opzione sino ad un ammontare di 50 milioni di euro. Opengate ha motivato la decisione citando "il grave stato di tensione finanziaria connesso al venir meno del supporto degli istituti di credito". L'aumento di capitale non è al momento assistito da un consorzio di garanzia. La proposta di delibera per l'aumento di capitale, già approvata dal Cda, prevede l'emissione di 35.659.496 nuove azioni con godimento regolare da offrire in opzione agli azionisti in ragione di quattro nuove azioni ogni singola posseduta a un prezzo unitario di 1,40 euro (0,15 di valore nominale e 1,25 di sovrapprezzo). I fondi derivanti dall'aumento di capitale, si legge nella nota, pari a complessivi 49.923.294 euro, sono destinati alla ricapitalizzazione della società e alla riduzione del debito. La situazione economica e patrimoniale al 30 aprile "evidenzia una perdita complessiva di 31,754 milioni di euro e un patrimonio netto di 1,690 milioni di euro, situazione che fa rientrare Opengate nei casi contemplati dall'articolo 2446 del codice civile". Opengate fa inoltre sapere che resta valida la valutazione della società effettuata al 28 febbraio, tenuto conto dei risultati registrati al 30 aprile. Questo, spiega ancora la società, "nel presupposto che le banche possano aderire alle richieste formulate dalla società con il supporto di Rotschild e che il proposto aumento di capitale possa essere sottoscritto", mentre in caso contrario il Cda procederà al riesame della situazione al 30 aprile 2003. Preliminarmente alla delibera di aumento di capitale è stata proposta la riduzione del valore nominale delle azioni circolanti (attualmente in numero di 8.918.874) da un prezzo di di 3,5 euro a uno di 0,5 euro cadauna "a copertura delle perdite risultate dalla situazione patrimoniale al 30 aprile". Contestualmente all'aumento di capitale, la società ha fatto sapere di aver siglato un contratto preliminare per la cessione della controllata nella distribuzione di Software J.Soft ad Algol, con un pagamento che include anche una partecipazione rilevante nel capitale dell'acquirente. Il prezzo previsto è di 14 milioni di euro, soggetto ad eventuali aggiustamenti dopo due diligence: di questi 1,5 milioni euro saranno cash, 7,5 milioni accollo di debiti di Opengate verso J.Soft e 5 milioni in azioni Algol "fino a un numero massimo di 1,08 milioni di titoli" rivenienti da tre tranche di previsti aumenti di capitale. Secondo i dati Consob, il capitale Algol è composto da 3,5 milioni di azioni ordinarie: con l'incremento di altri 1,08 milioni di titoli, la quota Algol destinata a Opengate dall'accordo finirebbe con essere oltre 23%. Oggi Algol ha chiuso con un prezzo di riferimento a 4,4 euro. La stipula del contratto d'acquisto è vista entro il 15 giugno 2003. J.Soft ha fatturato nel semestre al 28 febbraio 58 milioni di euro con mol di 1,5 milioni.

 

  By: Moderatore on Martedì 27 Maggio 2003 13:43

---------------------------da SPYSTOCKS 26/05------------------------- Si è chiusa una giornata con pochi spunti per il Numtel. La chiusura per festività della borsa newyorchese e londinese ha tolto un po’ di pepe al mercato e quindi al listino hi-tech di piazza Affari, che ha terminato con una lieve flessione dello 0,34% a 1.183 punti. Mentre le blue chips quali Tiscali ed e.Biscom hanno chiuso sul filo della parità, le vendite si sono abbattute in modo particolare su Data Servive (-4,9%), ormai salita sull’ottovolante, e su Opengate, che oggi ha toccato i suoi minimi storici a 2,72 euro. Opengate è stata affossata dalla notizia dell'aumento di capitale da 50 milioni di euro dopo "il grave stato di tensione finanziaria connesso al venir meno del supporto degli istituti di credito" come si è letto in un recente comunicato e dalla decisione della società di cedere la controllata J.Soft ad Algol. Da ricordare che la società ha convocato l'assemblea straordinaria a inizio giugno (10-12), mentre Bruno Bottini, socio storico di Opengate, ha venduto sul mercato azioni di Opengate pari allo 0,7% del capitale. Tra le migliori performance del Numtel, invece, It Way che oggi ha staccato la cedola. Da ricordare, inoltre, che anche oggi il titolo CTO è rimasto sospeso in attesa di un comunicato dall'azienda. ---------------------------da WEBSIM 26/05---------------------------- C'era anche Bruno Bottini, socio di Opengate, tra i venditori che nei giorni scorsi hanno inaugurato una serie negativa che ha fatto più volte ritoccare nuovi minimi assoluti al titolo. Il socio storico ha ceduto un numero consistente di azioni, nei quattro giorni tra 20 e 24 maggio, quando il gruppo distributore di prodotti IT quotato al Numtel è sceso da 3,1 a meno di 2,9 euro. Lo si rileva dalle comunicazioni sull'internal dealing rese note in via ufficiale dalla Borsa. Bottini, che secondo dati Consob possedeva il 4,8% del capitale Opengate (8,918 milioni di azioni totali), ha ceduto poco più di 150.000 azioni in quattro giorni. Di queste: 38.882 (su 89.059 scambiate in totale) il 20 maggio a 3,15 euro per azione; 23.591 (scambi totali 69.434) il 21 maggio a 3,08 euro/azione; 28.000 (scambi totali 185.500) il 22 maggio a 3,05 euro/azione e 60.656 (su 289.400 transitate) il 23 maggio a 2,92 euro/azione. Opengate viene da mesi ardui - che prima hanno visto l'abbandono del progetto di fusione con Laserline, poi cambiamenti di consiglieri e infine il blocco degli affidamenti bancari - cui si vuole far fronte con un riassetto aiutato dalla advisorship di Rothschild. Dopo che lo stesso AD a metà maggio aveva chiarito che in attesa del riassetto la società era ''in stallo'', venerdì sono usciti i bilanci, con una situazione al 30 aprile in perdita di 31,7 milioni di euro su 1,69 milioni di patrimonio netto. Come richiesto dalla legge, sono stati fissati i termini per la riduzione di capitale-ricapitalizzazione del gruppo (le assemblee erano già convocate). E nello stesso tempo è stata ufficializzata l'importante cessione di J.Soft, che passa al gruppo Algol in cambio di denaro, accollo di debiti e un pacchetto di azioni della stessa Algol. Nella nota di tre giorni fa Opengate ha ribadito tuttavia la convinzione di avere ancora i requisiti per la continuità aziendale. In attese delle assemblee - 10, 11 o 12 giugno - e di capire come mai la new entry Marco Preda ha lasciato il cda poco più di un mese dopo esservi entrato, il titolo risente dell'incertezza e continua a calare a nuovi record. Oggi chiude con una perdita oltre il 5% poco sopra un nuovo intraday minimo storico a 2,68 euro. I massimi, a ridosso della Ipo nel 2000, erano oltre 52 euro. --------------------------da WEBSIM 23/05----------------------------- Opengate ha annunciato per i prossimi 10, 11 e 12 giugno la convocazione dell'assemblea straordinaria per deliberare un aumento di capitale senza esclusione del diritto di opzione sino ad un ammontare di 50 milioni di euro.Lo si legge in un comunicato della società, la quale ha motivato la decisione citando ''il grave stato di tensione finanziaria connesso al venir meno del supporto degli istituti di credito''.L'aumento di capitale non è al momento assistito da un consorzio di garanzia.La proposta di delibera per l'aumento di capitale, già approvata dal Cda, prevede l'emissione di 35.659.496 nuove azioni con godimento regolare da offrire in opzione agli azionisti in ragione di quattro nuove azioni ogni singola posseduta a un prezzo unitario di 1,40 euro (0,15 di valore nominale e 1,25 di sovrapprezzo). I fondi derivanti dall'aumento di capitale, si legge nella nota, pari a complessivi 49.923.294 euro, sono destinati alla ricapitalizzazione della società e alla riduzione del debito. La situazione economica e patrimoniale al 30 aprile ''evidenzia una perdita complessiva di 31,754 milioni di euro e un patrimonio netto di 1,690 milioni di euro, situazione che fa rientrare Opengate nei casi contemplati dall'articolo 2446 del codice civile''.Opengate fa inoltre sapere che resta valida la valutazione della società effettuata al 28 febbraio, tenuto conto dei risultati registrati al 30 aprile. Questo, spiega ancora la società, ''nel presupposto che le banche possano aderire alle richieste formulate dalla società con il supporto di Rotschild e che il proposto aumento di capitale possa essere sottoscritto'', mentre in caso contrario il Cda procederà al riesame della situazione al 30 aprile 2003.Preliminarmente alla delibera di aumento di capitale è stata proposta la riduzione del valore nominale delle azioni circolanti (attualmente in numero di 8.918.874) da un prezzo di di 3,5 euro a uno di 0,5 euro cadauna ''a copertura delle perdite risultate dalla situazione patrimoniale al 30 aprile''. ---------------------------------------------------------------------- Opengate ha siglato un contratto preliminare per la cessione della controllata nella distribuzione di Software J.Soft ad Algol, con un pagamento che include anche una partecipazione rilevante nel capitale dell'acquirente. Lo annuncia una nota.Il prezzo previsto è di 14 milioni di euro, soggetto ad eventuali aggiustamenti dopo due diligence: di questi 1,5 milioni euro saranno cash, 7,5 milioni accollo di debiti di Opengate verso J.Soft e 5 milioni in azioni Algol ''fino a un numero massimo di 1,08 milioni di titoli'' rivenienti da tre tranche di previsti aumenti di capitale .Secondo i dati Consob, il capitale Algol è composto da 3,5 milioni di azioni ordinarie: con l'incremento di altri 1,08 milioni di titoli, la quota Algol destinata a Opengate dall'accordo finirebbe con essere oltre 23%.Oggi Algol ha chiuso con un prezzo di riferimento a 4,4 euro.La stipula del contratto d'acquisto è vista entro il 15 giugno 2003.J.Soft ha fatturato nel semestre al 28 febbraio 58 milioni di euro con mol di 1,5 milioni. ----------------------------------------------------------------------

 

  By: Moderatore on Giovedì 01 Maggio 2003 00:05

Soru alla prova del nove di Massimo Mucchetti - Espresso - Nell'ultimo anno il valore di Tiscali si è più che dimezzato. Le quotazioni del titolo al Nuovo Mercato sono scese da 10 a 4 euro, anche meno. E tuttavia l'Internet company di Cagliari, che aveva fatto sognare l'Italia, vale ancora un sacco di soldi. Forse troppi. Venerdì 7 marzo la sua capitalizzazione era pari a 1,4 miliardi di euro. Il fondatore Renato Soru possiede il 29,8 per cento della società, quota di maggioranza relativa. Cinque anni fa, cominciando l'attività, Soru aveva investito poco più di 4 miliardi di vecchie lire. Ora la sua partecipazione vale 420 milioni di euro, diciamo 800 miliardi della vecchia moneta. Per lui, l'affare resta enorme, anche se si tratta di un affare in larga misura virtuale. È arduo pensare che ci sia qualcuno disposto a pagare - in contanti, non con altri titoli - una simile somma per prendere il posto di Soru. Ci vorrà infatti ancora molto tempo prima che Tiscali riesca a guadagnare davvero. E questa convinzione ha tolto attrattiva all'annuncio che il 2002 è stato finalmente l'esercizio con il margine operativo lordo in pareggio. Nei mesi ruggenti della New Economy una simile notizia avrebbe destato grandi speranze. Di questi tempi, invece, si preferisce non dimenticare mai che dal margine operativo lordo vanno poi sottratti gli ammortamenti, le svalutazioni, gli interessi passivi, gli interessi dei terzi e le imposte. E il risultato di Tiscali è alla fine negativo: 590 milioni prima delle imposte. A preoccupare di più, tuttavia, è la crescita dei ricavi che al momento non basta per generare un profitto. Nel 2002, i ricavi sono aumentati del 18 per cento e nel 2003 si prevede che crescano ancora del 20 e arrivino a 900 milioni di euro, con un risultato operativo negativo per 350 milioni e un risultato finale in rosso. Soru ha tagliato le spese, integrando le diverse società europee del gruppo e unificando la piattaforma tecnologica. Ha anche ridotto a 127 milioni gli investimenti. Ma d'ora in avanti rischia di dover chiedere un soccorso sempre più importante e costoso alle banche. La liquidità raccolta con l'aumento di capitale in occasione del collocamento e quella trovata in World Online (acquisita attraverso uno scambio azionario) si è ormai esaurita. Il gruppo Tiscali ha 420 milioni di debiti a medio e lungo termine e 285 milioni di liquidità. In teoria, non sarebbe un dramma, visto che il patrimonio netto residuo può essere stimato in mezzo miliardo di euro. Ma per quanto tempo l'azienda Tiscali riuscirà a reggere? Soru si dice ottimista, perché la perdita deriva in larga parte dall'ammortamento degli avviamenti che, nonostante le pulizie di bilancio del 2001, rimangono di notevole consistenza, circa mezzo miliardo. Gli avviamenti, ricordiamolo, sono la differenza tra i valori patrimoniali acquisiti e il prezzo reale pagato. Nel caso di Tiscali costituiscono il pedaggio accettato per diventare un Internet provider europeo. Ammortizzarli si deve. Ma questa posta di bilancio non assorbe cassa. La prova del nove, pertanto, avrà luogo nel 2004. Vedremo. Perché, stando ai consuntivi, non si è ancora capito se la somma di tante Tiscali ai quattro angoli dell'Europa faccia un grande gruppo multinazionale o non piuttosto un lungo catalogo di debolezze. (con la consulenza tecnica di Miraquota) 20.03.2003 30 apr - Approvata dal cda di Opengate la semestrale 2002/2003 e le linee guida del piano industriale e finanziario. Secondo quanto informa un comunicato, il risultato consolidato ante imposte e' negativo per 30.774 mila euro, migliora invece l'esposizione finanziaria netta da 258.601 mila euro a 164.631. Tra le linee guida del piano: rifocalizzare le attivita' sul core business rappresentato dalla distribuzione It in Italia; ridurre l'esposizione finanziaria del gruppo anche tramite la dismissione di asset. L'assemblea straordinaria degli azionisti sara' chiamata a deliberare in merito ad un aumento di capitale, fino ad un importo massimo di 50 mln da offrire in opzione agli azionisti.

Chl, Opengate, Cdc - Moderatore  

  By: Moderatore on Lunedì 28 Aprile 2003 12:56

-------------------Commenti ed Analisi su CHL------------------------- -----------------------da WEBSIM 15/04-------------------------------- La società di revisione KPMG S.p.A. ha emesso, ieri 14 aprile 2003, un giudizio positivo senza rilievi sul bilancio dell'esercizio 2002. La relazione della società di revisione è depositata presso la sede sociale in Firenze, presso Borsa Italiana S.p.A., presso Consob, a disposizione di chiunque ne faccia richiesta. CHL, leader dell'eCommerce in Italia, aggrega la più vasta comunità tecnologica italiana, costituita da oltre 858.000 utenti registrati, di cui 292.000 hanno già effettuato acquisti all'interno del sito. La divisione eCommerce Services di CHL sfrutta le strutture del leader per offrire un servizio completo alle aziende che desiderano fare eCommerce o ottimizzare la redditività di una rete vendita. ------------------------da SPYSTOCKS 15/04---------------------------- EPlanet e Chl hanno catalizzato l’attenzione del mercato tra i titoli minori. Tutti e due i titoli hanno chiuso con rialzi superiori al 10%, rispettivamente a quota 0,54 e 0,766 euro. La società fiorentina continua a beneficiare del giudizio positivo di Kpmg sul bilancio 2002, in attesa dell’assemblea che dovrà approvare l’aumento di capitale al servizio dell’acquisizione del 43% di Frael, che porterà al famiglia Franchi al controllo del nuovo gruppo. ---------------------------------------------------------------------- CHL: INDEBITAMENTO CALA A 593 MLN DOPO AUMENTO CAPITALE (ASCA) - Roma, 3 feb - La posizione finanziaria netta di CHL al 31 dicembre 2002 e' scesa a 593 milioni di euro dagli 8.063 milioni di fine novembre 2002. Lo rende noto la societa' in un comunicato precisando che il miglioramento dell'indebitamento e' attribuibile principalmente all'integrale sottoscrizione dell'aumento di capitale realizzata nel mese di dicembre 2002. ----------------------------------------------------------------------

 

  By: Moderatore on Venerdì 25 Aprile 2003 17:12

---- socquot.com ---------------- INET All'incremento dei ricavi ( + 2.540 €/000 ) ha fatto riscontro una lievitazione dei costi per "materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci" più che proporzionale ( + 3.828 €/000 ). Dalla "Nota integrativa" si apprende che ai maggiori costi di connettività nazionale ha fatto riscontro una forte riduzione delle tariffe. Se lo stesso squilibrio dovesse ulteriormente protrarsi nel tempo, risulterebbe seriamente pregiudicato anche in futuro il risultato economico di una delle componenti più rilevanti nel business della Società. "Gli oneri diversi di gestione" includono €/000 820, per rinegoziazione del portafoglio contratti attivi verificatosi nel corso del 2002. Ciò vuol dire che sono stati concessi sconti su ordini già acquisiti: una costatazione che indurrebbe a ritenere la I-NET in posizione "debole" rispetto alla clientela. Ai fini del risultato finale sono ancora una volta determinanti i "proventi finanziari" generati dalla liquidità residua dell'OPVS ( ns. archivio " I-NET S.p.A. credere ...non credere" ). Il "Prospetto informativo" ( redatto in occasione del collocamento ) sottolineava l'importanza di dotare la Società di mezzi finanziari adeguati per raggiungere "l'obiettivo primario di diventare uno degli attori centrali della business net economy in Italia". In due anni è stata investita soltanto la metà circa dell'introito seguito al collocamento e, di questa, la parte preponderante, nell'acquisto e sistemazione di un immobile a Settimo Milanese ( 22.124 €/000 ) e di altro immobile in Roma ( 8.763 €/000 ). La discrasia fra i programmi sottoposti ai potenziali investitori nel Prospetto Informativo e le realizzazioni, è una delle innumerevoli contraddizioni fra le "chiacchiere" ( termine usato senza offesa per alcuno, ma soltanto per una sottolineatura "colorita" ) di cui erano infarciti i Prospetti Informativi nell'era del "boom" e le successive realizzazioni. In assemblea il Presidente ad una precisa richiesta, ha risposto che nel prossimo biennio la liquidità dovrebbe essere investita per acquisizioni. Non resta che attendere!. Il Presidente Prof. Ing. Roberto Galimberti e l'Amministratore Delegato Prof. Marco Maiocchi ( entrambi azionisti di rilievo ) hanno gestito l'assemblea con cortesia e competenza. Il tono delle loro esposizioni e delle risposte è sempre stato intriso di "invidiabile" ottimismo. E' forse anche per questo che la quotazione del titolo nei giorni successivi all'assemblea ha beneficiato di un "rimbalzo" da € 42 ed € 44.

 

  By: Moderatore on Venerdì 25 Aprile 2003 17:09

------------socquote.com ------------- TAS: i dati si commentano da soli. Il trend negativo (iniziato nel 2001 subito dopo il collocamento in Borsa avvenuto nel 2000) ha avuto una accelerazione nel 2002 facendo diminuire i proventi totali della società del -78% rispetto al 2001 ( - 28% a livello consolidato ) , il Margine Operativo del -78% ( -94% a livello consolidato) e chiudendo l'esercizio 2002 con un Risultato prima delle imposte di -1.105 ( 3.159 nel 2001). Questi risultati sono in netto contrasto con quanto era stato indicato ai risparmiatori con il " Prospetto Informativo Propedeutico all'OPS " (ns. archivio: " Tas S.p.A. - l'essere e il divenire ") La performance del titolo ha seguito di pari passo i risultati di bilancio: dopo il collocamento a 35 Euro (maggio 2000) ed un boom a quota 67,910 nel dicembre dello stesso anno, dall'aprile 2002 l'andamento è stato di permanente discesa: nelle ultime sedute di marzo poco più di 15 Euro, circa 18 Euro nei primi giorni di aprile all'annuncio di un " dividendo straordinario " con prelievo dalle riserve. Non ha, ovviamente, contribuito al " sostegno del titolo " la vendita - sempre nel 2002 - di n. 11.914 azioni da parte del Presidente Pompeo Busnello, forse neanche lui allettato dal quel " maxi dividendo " di Euro 1,75, che intende " proporre " (o meglio proporsi visto che la famiglia detiene circa il 65% del capitale) all'assemblea del 16 p.v.. Il dividendo assorbirà circa il 15% della liquidità e circa il 12% dell'attuale capitalizzazione. Saranno distribuiti, in sostanza, una parte dei soldi versati dai sottoscrittori nell'OPS ma di cui beneficierà per oltre i due terzi la famiglia Busnello. E' indubbio che con l'OPV il vero affare lo ha fatto la famiglia Busnello. In occasione del collocamento (avvenuto nel 2000) avevamo espresso - purtroppo con fondamento - perplessità ( cfr. ns archivio " TAS S.p.A. - l'essere e il divenire " ) sulla valutazione di una società che si basava su " prospettive future , andamento dei mercati finanziari e flussi di cassa attualizzati ". Tutte tecniche di valorizzazione virtuale che si sono scontrate con l'amara realtà. Dalla valorizzazione " virtuale " indicata nel collocamento: per i Busnello è emerso un notevole " guadagno reale "; per i risparmiatori, per ora, soltanto poco più di un pugno di mosche !

 

  By: Moderatore on Venerdì 25 Aprile 2003 17:08

------------socquote.com ------------- Finmatica, (società quotata al nuovo mercato con sede sociale a Brescia ) ha convocato anche quest'anno l'assemblea per l'approvazione del Bilancio 2002 a Capaccio, una località che la guida Touring definisce "montana" ma che pare non lontana dal mare. L'assemblea si svolgerà presso l'Hotel Ariston per il 22 aprile alle ore 10 in prima convocazione, ed occorrendo il 23 aprile in seconda. Capaccio è raggiungibile in auto percorrendo la A3 fino all'uscita di Battipaglia (per chi proviene da Nord) e proseguendo per circa 20 km sulla S.S. 18 in direzione Capaccio-Paestum ; è consigliata, invece, l'uscita di Eboli per chi proviene da Sud, per poi proseguire in direzione Capaccio-Paestum per 16 km. Poiché l'assemblea è stata convocata per le ore 10, il partecipante deve ovviamente premurarsi - se arriva da una certa distanza - al pernottamento per la sera prima (Pasquetta). La scelta del luogo appare dunque come un segno inequivocabile dell'" attenzione " che la società ha voluto riservare ai propri azionisti, i quali, infatti, per poter partecipare all'assemblea dovrebbero affrontare un insieme di "disagi" e di "costi", tutt'altro che irrilevanti. E dire che ben il 36,4% del capitale è detenuto dal mercato e quindi da tanti piccoli azionisti. Sia lecito ricordare le disposizioni in tema di Corporate Governance della Borsa Italiana che raccomandano (art 13), " gli amministratori incoraggino e facilitino la partecipazione più ampia possibile degli azionisti alle assemblee" e precisa, inoltre, " nella scelta del luogo, della data e dell'ora di convocazione delle assemblee, gli amministratori tengano presente l'obiettivo di rendere, per quanto possibile, agevole la partecipazione degli azionisti alle assemblee ". La scelta di Capaccio quale meta dell'assemblea, contraddice dunque totalmente gli obblighi di una corretta Corporate Governance ed è rappresentativa del sostanziale disinteresse di Crudele e C. ad un confonto con quei risparmiatori che hanno invece - in qualche misura - "adulato" in sede di OPVS. Sarebbe in ogni caso interessante sapere se la scelta della sede dell'assemblea è stata approvata anche dai consiglieri indipendenti il cui ruolo è , o meglio dovrebbe essere, quello di difendere gli interessi degli azionisti di minoranza. Ovviamente consiglieri e sindaci beneficieranno del rimborso totale per quella che - in mancanza del contradditorio con la minoranza - si delinea come un piacevole ponte pasquale sulla costiera sorrentina. Presumibilmente in gita si recheranno i 7 consiglieri (Crudele Piero Luigi (Presidente), Bottari Fabio, Pugliese Giuseppe, Danesi Roberto, Berlucchi Elena Atonia, Figlioli David, Gotti Tedeschi Ettore ) ed i tre Sindaci ( Recussi Amedeo , Siani Francesco, Montella Mario ). E' altrettanto presumibile che alla "gita" - spesata - partecipino numerosi collaboratori di vario livello. Ben diversa attenzione è stata riservata agli analisti nell'incontro che si è svolto a Milano, presso la nuova sede della Banca Intermobiliare ; un incontro a cui ha fatto seguito un abbondante buffet. Un incontro, dunque, all'insegna "delle apparenze" più che dei " contenuti ". I risultati dell'esercizio 2002, tutt'altro che soddisfacenti, sono già stati oggetto di analisi (cfr. ns archivio "Finmatica S.p.A. - la voce del padrone"), ma nel 2003 trovarsi ancora di fronte a comportamenti del genere lascia veramente

 

  By: Moderatore on Giovedì 24 Aprile 2003 20:33

Stock: Cdc, Centro Hl Distribuzione, Opengate

-----------Commenti ed Analisi Recenti su CDC, CHL, OPENGATE --------- -----------------------da WEBSIM 11/04-------------------------------- Cdc società attiva nel settore della distribuzione di prodotti informatici, prevede di distribuire un dividendo di 0,49 euro per l'esercizio 2003, dopo aver deliberato di distribuire 0,14 euro nel 2002. Lo ha detto Alessandro Fabbroni, responsabile della pianificazione strategica della società, nel corso di una presentazione agli analisti. ''Per il 2003 manteniamo la nostra stima di un utile netto di 10 milioni di euro e un pay-out ratio del 60%, che corrisponde ad un dividendo di 0,49 euro per azione'', ha detto Fabbroni precisando che tale dato è comunque soggetto alle deliberazioni di cda e assemblea.Cdc, che nel 2002 ha avuto un fatturato di 487 milioni di euro ed è tornata in nero anche se con risultati inferiori alle previsioni, ha presentato nel novembre scorso un ambizioso programma di crescita che dovrà portarla ad un fatturato di 819 milioni ed un risultato netto di 15,5 milioni nell'esercizio 2005. ---------------------------------------------------------------------- 1) Le recenti dismissioni operate nel settore editoria (Editoriale Futura), nel settore telecomunicazioni (Policom), nel settore Internet (Interfree), riporteranno il management a focalizzarsi sul core business, che è la distribuzione di prodotti informatici. 2) Cdc si è aggiudicata una commessa dalla società pubblica Italia Lavoro per la consegna nel 2002 di 60.000 Pc, pari al 25% delle consegne effettuate da Cdc nell'intero 2001, nell'ambito del potenziamento informatico del Mezzogiorno. La commessa ha un valore di circa 42 mln Eu. 3) Il mercato dei PC in Italia ha vissuto negli scorsi anni una fase di eccezionale crescita, che riteniamo resterà buona, pur se a ritmi inferiori, anche nei prossimi anni. Cdc è il terzo player del settore dopo Opengate ed Esprinet, ma si differenzia per la maggiore presenza nel mercato della distribuzione consumer, dove dispone del più capillare network commerciale di Punti di Vendita retail. 4) La strategia di diversificazione attuata di recente si è rivelata non redditizia, pertanto Cdc ora si trova in una fase di transizione, con l'obiettivo di ritornare presto all'utile. Dopo la cessione delle attività in perdita prevediamo un recupero dei margini di redditività già dal prossimo anno. Per fine 2001 stimiamo una posizione finanziaria netta negativa per circa 41 mln euro. ---------------------------------------------------------------------- -----------------------da SPYSTOCKS 22/04----------------------------- La società fiorentina continua a beneficiare del giudizio positivo di Kpmg sul bilancio 2002, in attesa dell’assemblea che dovrà approvare l’aumento di capitale al servizio dell’acquisizione del 43% di Frael, che porterà al famiglia Franchi al controllo del nuovo gruppo. ---------------------------da WEBSIM 15/04---------------------------- La società di revisione KPMG S.p.A. ha emesso, ieri 14 aprile 2003, un giudizio positivo senza rilievi sul bilancio dell'esercizio 2002. La relazione della società di revisione è depositata presso la sede sociale in Firenze, presso Borsa Italiana S.p.A., presso Consob, a disposizione di chiunque ne faccia richiesta. CHL, leader dell'eCommerce in Italia, aggrega la più vasta comunità tecnologica italiana, costituita da oltre 858.000 utenti registrati, di cui 292.000 hanno già effettuato acquisti all'interno del sito. La divisione eCommerce Services di CHL sfrutta le strutture del leader per offrire un servizio completo alle aziende che desiderano fare eCommerce o ottimizzare la redditività di una rete vendita. ---------------------------------------------------------------------- ---------------------------da FINANZA E MERCATI 18/04---------------- Opengate, uno dei principali distributori di prodotti informatici del mercato italiano, abbandona l’avventura spagnola. La società ha infatti firmato un accordo con il gruppo svizzero Also per la cessione del 100% della controllata Arc España, il secondo distributore dell’industria informatica iberica. «L’operazione - commenta Luca Bacoccoli, analista di Caboto - non mi stupisce. Opengate ha necessità di fare cassa e la controllata spagnola è uno degli asset che il gruppo poteva vendere più facilmente perché più appetibile. Già da qualche tempo - continua l’analista - la società sta tentando di cedere altri settori non ritenuti strategici come, per esempio, il comparto real estate e il ramo della logistica». Il consiglio del gruppo quotato al Nuovo Mercato, infatti, ha conferito a Rothschild il mandato per il supporto nelle dismissioni di asset non strategici e per la ricerca di uno o più partner, anche finanziari. È quindi in tale scenario che è nato il piano di spin-off immobiliare avviato da Opengate nelle scorse settimane, contemporaneamente alla chiusura delle sedi di Roma, Firenze e Garbagnate. L’amministratore delegato di Opengate, Stefano Perboni, ha anche previsto la cessione di Adventure (logistica), azienda che rappresenta il 12% del fatturato del gruppo, ma che è la causa principale delle sue perdite nell’ultimo trimestre. A fine novembre Opengate era indebitata per 234,8 milioni di euro, a fronte di un valore della produzione di 967 milioni. La società ha comunicato di aver rivisto al ribasso le stime per l’esercizio 2002-2003, rispetto a quelle di sostanziale pareggio comunicate in occasione della presentazione del budget. TABELLA CDC