secondo me è pazzesco!

 

  By: gianlini on Martedì 17 Maggio 2005 14:35

se uno guarda a queste plusvalenze pari al 200-300 % realizzate nel giro di un anno o meno, su qualcosa di fisico e tangibile, non su un'idea prospettata per il futuro, ha proprio l'impressione che fosse un modo per pagare delle tangenti.... ricordano un po' quei movimenti sui cambi ex-post che faceva una assicurazione implicata in tangentopoli per crearsi dei fondi neri.....

 

  By: giuseppe cuneo on Martedì 17 Maggio 2005 14:23

Nel '99, Magiste compra a Roma un centro residenziale a Talenti da un gruppo assicurativo francese per 17 miliardi di lire, rivendendolo per circa 50 miliardi; nel 2000 acquista Palazzo Bonaparte in piazza Venezia 5 a Roma per 37 miliardi e poco dopo lo rivende per 90 miliardi. Significano plusvalenze per 86 miliardi di lire. --------------------------------------------------------------------- Ma erano troppo stupidi gli altri o lui " troppo furbo" ?

 

  By: gianlini on Martedì 17 Maggio 2005 10:42

Nel '99, Magiste compra a Roma un centro residenziale a Talenti da un gruppo assicurativo francese per 17 miliardi di lire, rivendendolo per circa 50 miliardi; nel 2000 acquista Palazzo Bonaparte in piazza Venezia 5 a Roma per 37 miliardi e poco dopo lo rivende per 90 miliardi. Significano plusvalenze per 86 miliardi di lire. ------------------------ e pensare che io non riesco nemmeno a comprare un dax a 4280 e a venderlo a 4290 talvolta....;)

Il metodo di Ricucci meglio di quello di Buffett - gz  

  By: GZ on Martedì 17 Maggio 2005 00:22

Leggo qui che il 9% del Corriere, il 5% della BNL, il 5% di Antonveneta appartebbero ora a questo Stefano Ricucci che avendo iniziato come odontotecnico e senza avere soldi di famiglia ora a 42 anni ha messo assieme due miliardi di euro ed influenza il più importante giornale e due delle banche maggiori italiane La cosa impressionante è che non è nemmeno un costruttore come Caltagirone, Berlusconi, Ligresti o Zunino: ha fatto solo "trading", compra e vendita di immobili dall'inizio alla fine, per 20 anni ha sempre comprato a 10 e rivenduto a 30 o 40. Invece di studiare sistemi di analisi grafica o il metodo di investimento di Peter Lynch o di Warren Buffett (che a 42 non erano ancora nessuno), sarà più utile leggere qui sotto come ha fatto questo tecnico dentista partendo da zero ad arrivare a 2 miliardi e alle mani in pasta nei maggiori affari italiani. Chi ha altre notizie da pubblicare su questo caso è benvenuto ------------------------------------------ L'esordio nel 1984, la prima plusvalenza un anno dopo. Oggi il suo gruppo ha un patrimonio di oltre 2 miliardi. Divisi tra immobili e investimenti di peso in Bnl, Antonveneta, Lodi e Rcs. Stefano Ricucci, 42 anni, un uomo che a un certo punto della sua vita ha deciso di indossare la grisaglia del businessman munito di laurea in economia presso la Clayton University di San Marino. Un dato è incontrovertibile: Ricucci è al centro delle partite più importanti che appassionano il mondo finanziario. Ha quattro partecipazioni di primo livello in Borsa – Rcs (7,49%), Banca Antonveneta (4,99%), Banca Nazionale del Lavoro (4,98%) e Banca Popolare di Lodi (1,77%) – e sono tutte al centro dei pensieri (nel bene e nel male) di politici, banchieri, risparmiatori e giornalisti. Ricucci, però, sconta ancora la diffidenza di alcuni, probabilmente legata alla genesi delle sue fortune ufficialmente iniziate nel 1984 con la costituzione della prima società (Atto Notaio Antonio Della Penna - Repertorio n. 1016 - Raccolta n. 252) per la gestione di ambulatori e laboratori clinici. Se gli si chiede qual è l'origine delle ricchezze la risposta è un aridaje accompagnato da ampi gesti rotatori delle mani. Per rintracciare la prima cospicua plusvalenza bisogna tornare indietro al 1985, quando acquistò dalla società Magnolia 78 a r.l. (Notaio Vincenzo Carosi - Repertorio n. 63657 - Raccolta 22065) un immobile a San Cesareo alle porte di Roma rivendendolo con una differenza di 246 milioni delle vecchie lire, ma tenendo per sé un appartamento che non ha mai lasciato per scaramanzia. Converrà però partire dal 2005 per cercare di dare una risposta al quesito sul suo «tesoro». LA SVOLTA ITALIANA Finora, il gruppo che fa capo a Ricucci aveva in cima alla piramide un trust – creato nella primavera del 2004 e i cui beneficiari sono il figlio Edoardo, 12 anni, e la Fondazione Susanna Ricucci, la sorella scomparsa – che controllava la Magiste International (a proposito, Magiste è l'addizione delle iniziali dei nomi dei genitori – Matteo e Gina – e di Ricucci stesso), società di diritto lussemburghese con un capitale sociale di 22 milioni di euro. (Continua)Dalla fine di maggio, a valle di queste due entità, nascerà la italianissima Magiste Holding Spa che avrà un capitale di 200 milioni di euro (cifra molto elevata se paragonata ad alcune blasonate società del segmento Star), mentre quello della Magiste International sarà elevato a 50 milioni di euro. A quest'ultima rimarranno in dote le partecipazioni azionarie, mentre alla Holding riporteranno tutte le altre società del gruppo. Non è l'unica novità. A garanzia della trasparenza, nel consiglio di amministrazione della Holding siederanno quattro professionisti esterni sui sette complessivi. E VENIAMO AI CONTI Da due anni i bilanci sono certificati da PriceWaterhouseCoopers e, a giugno, quello del 2004, anche per rispondere alle accuse di «segretezza», sarà presentato alla stampa nel cuore della City milanese con l'assistenza di Lazard. E va in direzione di questa operazione trasparenza anche la decisione di creare un sito Internet mettendo a disposizione i bilanci. Economy ha potuto consultare i risultati al dicembre 2004 e quelli del primo trimestre 2005. Il patrimonio di Magiste supera i 2 miliardi e 200 milioni di euro con una quota di patrimonio mobiliare superiore a quello immobiliare (1 miliardo e 300 milioni a fronte di 910 milioni); i debiti ammontano a circa 750 milioni, con una percentuale quindi ampiamente entro i parametri di riferimento generale, in carico principalmente a Deutsche Bank Ag e Société Générale e, in parte, alla Popolare di Lodi. A garantire l'ingresso di denaro fresco ci sono gli 80 milioni che arrivano da affitti e dividendi. Ricucci conta però su circa 400 milioni cash a disposizione sui conti, oltre a linee di credito non utilizzate per acquisti immobiliari e mobiliari per 1 miliardo e 800 milioni. Che ne farà di tutti questi quattrini? MATTONE, AMATO MATTONE A Economy è stato confermato che poco meno di 350 milioni di euro sono stati già investiti per l'acquisto di quattro immobili di «grande pregio» (due a Roma e due a Milano) e che i contratti preliminari sono stati già firmati. (Continua) CHI SONO I NUOVI CONSIGLIERI Aria nuova nella holding Alcuni nuovi ingressi, alcune conferme. Ecco il cda della nascente Magiste Holding Spa. Presidente e amministratore è Stefano Ricucci. I consiglieri sono: l'avvocato Michele Sinibaldi, 55 anni, che ha oltre trent'anni di esperienza e dal '93 affianca il gruppo Magiste; l'avvocato Luca Pompei, 30 anni, orgoglioso nipote di Giorgio e Assunta Almirante, che vanta già un curriculum di tutto rispetto ed è un esperto in ambito internazionale; l'avvocato Vincenzo Damiani, 65 anni, consulente della società Multipartner, componente di board nazionali e internazionali del settore tlc e bancario, top manager di multinazionali attive nell'information technology; l'avvocato Nicola Irti, 37 anni, figlio d'arte (il padre è il professor Natalino) che ha già accumulato incarichi prestigiosi; il professor Guglielmo Fransoni, 40 anni, ordinario di diritto tributario all'Università di Foggia e avvocato tributarista; il ragionier Luigi Gargiulo, 42 anni, direttore finanziario di Magiste e tra i principali collaboratori di Ricucci. Sugli immobili conviene fare un approfondimento. Perché probabilmente aiuta a dare una risposta alla domanda delle domande: da dove arrivano tutti questi soldi? Come ha fatto Ricucci a moltiplicare i quattrini in così poco tempo? Il periodo centrale dello sviluppo è certamente quello a cavallo tra la seconda metà degli anni 90 e il nuovo secolo. E si muove parallelamente sui fronti immobiliare e borsistico. Alcuni esempi. Nel '99, Magiste compra a Roma un centro residenziale a Talenti da un gruppo assicurativo francese per 17 miliardi di lire, rivendendolo per circa 50 miliardi; nel 2000 acquista Palazzo Bonaparte in piazza Venezia 5 a Roma per 37 miliardi e poco dopo lo rivende per 90 miliardi. Significano plusvalenze per 86 miliardi di lire. Ma come fa un immobile a triplicare il suo valore in un così breve lasso di tempo? «La qualità premia sempre» ripete Ricucci. E spiega: «Gli edifici di pregio, in piazza del Popolo o al Duomo, sono irripetibili. Hanno un valore che nel tempo può solo crescere, altro che bolla. Bisogna però valorizzarli attraverso opere di ristrutturazione anche radicale, con coraggio. Ed è necessaria una struttura che sappia gestire questi affari». Succede così che, a Milano, Magiste abbia declinato un'offerta per 117 milioni di euro per vendere il palazzo Meliorbanca in via Borromei comprato per 85 milioni nel luglio del 2004, e che abbia detto «no grazie» ai 63 milioni offerti per cedere un immobile in via Silvio Pellico acquistato un anno fa con un esborso di 35 milioni. Insomma, una galoppata che è andata di pari passo con la crescita e l'autorevolezza del gruppo che entro il prossimo anno aprirà sedi a Parigi e Londra e che già conta in campo internazionale rapporti consolidati con banche del calibro di Société Générale e Deutsche Bank Ag, oltre a un advisor di rango come Lazard. «L'EDITORIA, IL MIO PALLINO» Sul versante azionario il discorso non cambia. Dal 1996 a oggi, Magiste ha avuto partecipazioni rilevanti in 16 aziende (tra queste Capitalia, Olivetti, Hopa) e non si è mai ritirata senza incassare discrete o esorbitanti plusvalenze (su tutte quella di oltre 100 milioni di euro per uscire da Capitalia). (Continua) PUNTI DOLENTI Dall'origine dei capitali alle ultime accuse sul risiko bancario: È un fatto che dove Ricucci ha comprato azioni il titolo sia schizzato verso l'alto, raddoppiando in molti casi la quotazione. E qui arriviamo a un altro chiodo fisso di Ricucci, riassumibile in un dogma: creare valore per tutti, distribuire dividendi. In questo campo, l'immobiliarista si è trovato più volte al fianco di Emilio Gnutti, con il quale il rapporto, iniziato nel 2000, si è interrotto tra il 2002 e il 2004 a causa di una querelle su alcuni immobili, per altro risolta prima di arrivare al cospetto di un giudice. Ma non è neppure vero che i due, anche in tempi di pace, abbiano sempre fatto fronte comune; prova ne è che Magiste non ha partecipato a diverse operazioni (Snia su tutte) in cui il finanziere l'avrebbe invece voluto al suo fianco. Nell'ottica di investimenti altamente redditizi non deve quindi destare sorpresa se, nel 2004, Ricucci sostiene di aver rifiutato l'invito a far parte del fondo Charme (di cui Luca Cordero di Montezemolo è il deus ex machina e dove sono presenti Diego Della Valle, Isabella Seragnoli, Vittorio Merloni, Nerio Alessandri, Unicredit, Mps e Deutsche Bank) versando una quota pari a 100 milioni di euro: gli avrebbe reso l'1,5% all'anno, troppo poco. «Se fossi uno speculatore, se volessi stare nell'ombra, perché dovrei comprare il 5 o il 7% di una società? Starei accucciato sotto il 2% come fanno tanti» ragiona Ricucci. E aggiunge: «Le mie partecipazioni sono cementificate nel tempo. Non sono in vendita. Anzi. Sono totalmente sinergiche alle mie attività». Insomma, il modello Ricucci prevede che i due comparti (mobiliare e immobiliare) si muovano insieme, travasando l'uno acqua all'altro. Già, ma come può essere considerata sinergica agli immobili la quota del 7,49% in Rcs, società che edita il Corriere della Sera, dove Ricucci è il terzo azionista dietro Mediobanca e la Fiat? «Quello dell'editoria è un mio pallino, mi piace diversificare. Ma con l'obiettivo di creare valore: quando sono entrato due anni e mezzo fa il titolo viaggiava sotto i 2,5 euro, oggi sfiora i 5. La quota in Rcs sarà sempre più importante nel gruppo Ricucci. A dimostrazione del fatto che non ho alcun pregiudizio, mi sono recato negli ultimi due anni in assemblea approvando il bilancio. E poi smettiamola con questa storia della mia richiesta di entrare nel patto: non è vera. Poi è ovvio che se, da terzo, dovessi diventare il secondo o il primo azionista in Rcs sarò io a chiamare e non aspetterò inviti…». GIÀ, I GIORNALI «Non ce l'ho con chi scrive. Mi dà fastidio però la malafede, la censura sui fatti, i conflitti di interesse palesi tra editori e giornalisti. Chiedo rispetto. E regole uguali per tutti: dagli Agnelli a Ricucci. Perché si smetta di distribuire patenti di credibilità a chi vende scarpe, negandole a chi vende immobili». (Continua) L'AFFARE ENASARCO Gran parte dell'attenzione sui giornali, Ricucci l'ha attratta da quando partecipa al risiko bancario. In Bnl (dove non ha conti correnti) sta al fianco di Francesco Gaetano Caltagirone, contrasta il patto tra Bilbao-Generali e Diego Della Valle. Eppure nel maggio 2004 disse di «riconoscersi totalmente» nel patto e «in primis nel presidente Luigi Abete». Lui liquida la questione in una battuta («Io non sono cambiato, sono cambiati loro») e rimanda la rottura alla mancata consultazione sul patto di sindacato e all'aumento di capitale non condiviso. Su Antonveneta (anche qui nessun conto), l'impegno affonda le radici nel rapporto privilegiato con la Popolare di Lodi cresciuto con Gianpiero Fiorani, conosciuto nel 2000. Che gli ha spianato la strada anche in Bankitalia, grazie all'eccellente rapporto con il governatore Antonio Fazio.

 

  By: cisha on Mercoledì 16 Marzo 2005 16:50

Notizia ANSA: Il disavanzo dei conti spagnoli con l'estero e' cresciuto del 90% nel 2004 rispetto all'anno precedente, secondo la Banca centrale. E ha raggiunto i 39.538 milioni di euro pari al 5% del Pil. ..............eheheheheheh chissà come se la ride Aznar...."avete voluto la bicicletta??? o pedalate"

 

  By: cisha on Venerdì 04 Marzo 2005 13:17

Fo' e S.Guzzanti non hanno mai fatto ridere. Il primo perchè al massimo fa piangere e l'altra perchè lascia completamente indifferenti. Quello che lei crede che sia la sua arte è solo pura retorica politica di basso livello pergiunta. Non so se vi è capitato ieri di vedere l'ottimo servizio su Oriana Fallaci di Mentana su canale 5, dove ad un certo punto fanno vedere delle scene della manifestazione NO-GLOBAL fatta a Firenze recentemente e fortemente osteggiata dalla Fallaci sulla stampa. Le cazzate dette da Fo' e da quel cofano della F.Rame circa i fiorentini e la gag della Guzzanti che vestita da militare faceva la Fallaci. Ebbene quella non è arte ...quella è propaganda politica...Del resto Dario Fo da ex repubblichino fascista lo sa bene come si fa a fare la propaganda politica. CHE CIALTRONI.

 

  By: GZ on Venerdì 04 Marzo 2005 12:46

sì tutto è relativo ....dicevo solo paragonato al resto, guzzanti fa ridere davvero, grillo è un "critico" sociale come dario fo la sabina guzzanti o tanti altri che non fanno più ridere La cosa invece buffa è che Grillo è uno descritto come un critico della società e delle storture e ingiustizie varie poi vedi il tipo di atrocità, sofferenze e sfruttamento che vengono riportate nel suo sito.... questa è tutta gente che sta così tranquilla, sicura e si deve annoiare proprio tanto nel suo piccolo tran tran di insegnante statale di sinistra fatto delle ultime su berlusconi, il boicottaggio della pasta Barilla (!) e la segreteria telecom che fa aspettare dieci secondi ---------------------------------------------------------- Postato da: Ivan Schmidt il 03.03.05 09:36 In una delle tue serate informative (dette spettacolo) di alcuni anni fa, mi hai informata dell'utilità di boicottare la Barilla. L'ho fatto e lo sto facendo da anni, malgrado pare che i sughi pronti Barilla siano imperdibili. Mi chiedevo dove fosse possibile aggiornarsi e sapere se la politica della Barilla, magari grazie alla tua denuncia, sia cambiata. Ci sarò ad ascoltarti a Bellinzona. Magari mi aggiorni tu? Postato da: elena masera il 03.03.05 09:06 Dunque: mi è stato detto che se avevo qualcosa da segnalare, potevo farlo. Bene: Una cosa che, secondo me, è un "furto" è la seguente: Quando chiamo un nùmero telefonico sulla rete fissa, se è stata inserita la segreteria telefonica della rete, mi risponde una voce molto "gentile" che dice: :::"ha chiamato al (pausa) .... 0...9...1...1...(!lo so a quale numero ho chiamato!!) ...2...3...4...6...(intanto si continua a pagare) ...5...0..(pausa)..in questo momento non ci è possibile rispondere, ma se vuole lasciare un messaggio (e i secondi passano) lo facia dopo aver sentito il segnale accustico.(pausa) Grazie.Pausa: segnale accustico!! Questo, moltiplicato per milioni e milioni di utenti, significano un sacco di soldi per la compagnia telefonica e a me sembra un furto e una presa in giro.

 

  By: carlog on Giovedì 03 Marzo 2005 19:51

ammazza se nevica ... a Grillo preferisco un paio di persone piu' giovani e meno esplicite, come Luttazzi o Corrado Guzzanti quest'ultimo, in particolare, e' veramente notevole http://www.corradoguzzanti.it http://ottavonano.altervista.org da non perdere le sue parodie di Rutelli in versione A.Sordi: http://ottavonano.altervista.org/rutelli/stamo%20a%20lavora%20per%20te.wma

 

  By: GZ on Giovedì 03 Marzo 2005 10:58

Cosa sono ora questi dei mezzi complimenti nascosti in mezzo alla prosa futurista ? io spero negli attacchi che sono sempre l'elemento più vivace e ti tengono sveglio, purtroppo mancano ormai, solo bardamu si degna. La cosa buona dell'"online" sarebbe l'interazione, Grillo in realtà non dialoga e sembra che tutti gli diano ragione sul suo sito, ma è nel giusto sul fatto che le notizie vere sono su internet e non più sui giornali e in Tv, poi è un comico una razza che sembra scomparsa e che va protetta

 

  By: carlog on Giovedì 03 Marzo 2005 04:37

Hummm ... che zuppa il blug di Peppe Crillo ?! molto meglio quello di Zi', alias Zio, Bordi con le sue cronace on-line minimaliste che spaziano dall'Ipermercato Coop/Mediaworld ai Megastore di Manhattan, passando per i duty free degli aereoporti di Francoforte o Parigi e con tanto di consigli per gli acquisti dell'usato BMW sulla via Emilia Pregasi escludere rigorosamente dal blog: - le idiosincrasie per i "false alarm" sul Naz o sul Bund - quelle sull'ultimo video dei cattivissimi fondamentalisti islamici su TV Al-Cesira - infine, i commenti pro-partisan per Georgeino e Condolcezza Riso in effetti potresti fare una tua sezione blog su cobraf (o hai forse paura di essere morso da un serpente ?)

In Italia per ora c'è solo Beppe Grillo, ma i Blog avanzano - gz  

  By: GZ on Giovedì 03 Marzo 2005 02:19

Credo che questo di ^Grillo sia il Blog italiano più letto#http://www.beppegrillo.it^. Grillo è bravo nel suo genere, non a caso desparecido da tutte le TV e vive ora su internet (oltre agli show). All'estero, perlomeno in Usa il fenomeno dei "Blog" ha dei milioni di visitatori online e ci sono anche Yahoo, Google, il NY Times e Time Warner che se ne preoccupano e cercano persino di entrarvi -------------------------------------------------------- Politici. Industriali. Manager. Ma anche televisioni e giornali. Il comico lancia un affondo a tutto campo. E scommette su Internet: 'Nella guerra mondiale per l'informazione solo il Web ci può salvare' colloquio con Beppe Grillo --- di Andrea Scanzi EspressoOnline Perché crede che Internet sia così importante? "Siamo nel mezzo della terza guerra mondiale: quella dell'informazione. L'unico modo per salvarsi è sapere. Conoscere le notizie. Noi abbiamo un mezzo, la Rete, che ci consente di arrivare dritti alle notizie. La politica, le televisioni, i giornali arrivano sempre dopo. Quando c'è stato lo tsunami, Fini andava in tv e faceva lo sguardo di circostanza come rappresentante dell'unità di crisi. Gli passavano i bigliettini e diceva che i dispersi erano 18, poi 16, poi 10. Nel frattempo bastava collegarsi a Internet e c'era tutta la lista dei ricoverati negli ospedali. Fini non rappresentava l'unità di crisi: rappresentava la crisi". Non nutre fiducia nella politica. "I politici sono superati. Non ci rappresentano più. La sinistra mi mette tristezza. Per vincere basterebbe che si chiudesse in una beauty farm per un anno e non avesse alcun contatto con l'esterno. Non dovrebbe parlare mai. Vincerebbe ovunque. E invece parla. Io vorrei una sinistra che non replica a Calderoli, perché a uno come Calderoli non devi replicare: devi guardarlo con sbigottimento, solo questo. La sinistra si interroga sui leader, ma noi non siamo bambini, siamo adulti. Non abbiamo bisogno di leader. Ma di programmi, di progetti sui grandi temi: energia e informazione". Nello spettacolo se la prende con Fassino. "Fassino è una brava persona, lo è anche Bertinotti. Bertinotti voleva mettermi in contatto con Rifkin, quello della macchina a idrogeno. Gli ho detto di dargli la mia mail, l'indirizzo del mio blog, www.beppegrillo.it. Ho sentito un silenzio: 'Non mi puoi dare il telefono?'. Poi ha aggiunto: 'Come si scrive www?'. Questo dà il senso di quanto certi politici siano inadeguati. A 'Porta a Porta' Fassino aveva davanti Paolo Scaroni, l'amministratore delegato Enel, sotto inchiesta a Rovigo per disastro ambientale e condannato anni fa per corruzione perché con la sua Techno-Int pagava tangenti proprio all'Enel: viste le credenziali, questo governo non poteva non fargli fare carriera. Scaroni ha detto che 'il futuro è il nucleare, il nucleare è sicuro'. Io speravo che Fassino gli saltasse alla gola e con la forza dei suoi tre globuli rossi lo strozzasse, ma ha replicato timidamente. Siamo costretti a scegliere tra una destra che vuole il nucleare e una sinistra rimasta al carbone. Tra il peggio e il leggermente meno peggio. Io non voglio votare pro o contro Fassino. Voglio votare pro o contro Scaroni, Tronchetti, Romiti, perché è questa la gente che mi cambia la vita". Perché ha aperto il blog? "Perché è una cosa viva, la gente lascia messaggi. Da qui alla fine manderemo un milione di mail a Ciampi, chiedendo il ritiro delle truppe dall'Iraq. Gustavo Selva, il presidente della commissione Esteri della Camera, ha candidamente affermato a 'Libero' che siamo andati in Iraq per fare una guerra, e che la storia dell'intervento umanitario era una ipocrisia per ingannare Ciampi. Per una cosa così, ovunque sarebbero scesi in piazza. Da noi no. Provo sgomento per la morte dell'elicotterista italiano, ma non puoi chiamare 'costruttore di pace' un mitragliere. Il futuro è in siti di democrazia diretta come Wikipedia, Oracle, Soaw. Cose nate per scherzo, dentro un garage, come fu per la Apple e Google. Di fronte alle torture in Iraq, Usa e Inghilterra hanno parlato di 'mele marce'. Non è così. Da Internet mi sono scaricato l'Exploitation Training Manual, un trattato dell'83 che è il manuale del perfetto torturatore. Lo applicano a Fort Benning, una scuola in Georgia che ha 'laureato' anche Noriega. Nel manuale, con linguaggio manageriale, c'è scritto tutto: come deve essere la prigione, come si tortura un uomo colto, come si tortura un ottimista". Dopo il crack Parmalat, lei è diventato il più grande consulente globale di finanza in Italia. "Ma io faccio il comico, non dovrebbe essere così. Del caso Parmalat parlavo da sette anni, la Finanza mi ha prelevato alle 9 di mattina e chiesto come facevo a sapere. Semplice: avevo fatto delle ricerche. Già che c'ero, gli ho portato il materiale su Mediaset e Telecom, così magari si portavano avanti nel lavoro. La Cnn americana ha trasmesso quattro volte nel mondo una mia intervista di 15 minuti nelle sue news. In Italia non mi ha cercato nessuno". Parla spesso di "capitalismo senza capitali" come grande male dell'economia italiana. "In Italia i grandi manager comprano le azioni delle loro società, le pagano meno e poi le rivendono a un prezzo maggiorato. Rubano con le stock option. È un meccanismo facile, perché il consulente finanziario che ti controlla i bilanci è lo stesso che prima ti ha insegnato a falsificarli. In America becchi 24 anni per falso in bilancio, da noi lo depenalizzano, la chiamano 'contabilità creativa'. Da noi le leggi vengono fatte dai fuorilegge. In trent'anni abbiamo cancellato tutte le nostre industrie. In Bangladesh le banche hanno salvato i poveri dagli aguzzini, da noi fanno il contrario. Il 'Time' ha dedicato la copertina al nostro capitalismo malato, e a me tocca vedere Geronzi che va dal papa e afferma di condividere i suoi 'principi evangelici'. I grandi capitalisti come Olivetti e Piaggio non esistono più, ora abbiamo Lapo Elkann, che agli azionisti dice che 'la situazione non è poi così male, abbiamo fatto una joint venture con l'Iran per il lancio nel 2005 di una macchina rivoluzionaria: la Zigulì'. La General Motors ha pagato un miliardo e mezzo per andarsene, e alla Fiat esultano. Sarebbe come se io andassi a comprare una Fiat Croma, me la offrissero per 10 mila euro e io pagassi non per comprarla, ma per lasciargliela lì. Questi manager andrebbero studiati nelle scuole, per imparare a capire cosa non si deve fare. I capitalisti di oggi non comprano le società: mettono nei consigli d'amministrazione i loro uomini. Le spolpano dall'interno e poi se ne vanno, lasciando debiti spaventosi. Ecco il capitalismo senza capitali. Telecom ha nove volte i debiti di Parmalat. Il 40 per cento delle aziende quotate in Borsa ha cinque consiglieri d'amministrazione in comune. È sempre la stessa gente. Si parla di conflitto d'interessi, ma ormai è un interesse senza conflitto. Berlusconi gestisce, senza possederle, sette società, tra cui Mediaset, Mondadori, Mediolanum, Sirti e Data Service. Ovvero le tv, l'energia, l'informazione. Con questa tecnica Tronchetti Provera ha in mano 41 società. In un pomeriggio, con un mio amico, ho buttato giù il Grillo Index. L'Italia è 74esima come libertà di stampa e 83esima come indice di stabilità ambientale. E con Berlusconi, il 'Portatore Nano di democrazia', l'indice di competitività è franato al 51esimo posto". Lei è stato attaccato dai ricercatori, ha detto che certa ricerca non va finanziata. "Non l'ho detto io, l'hanno detto i direttori delle 17 più importanti riviste scientifiche mondiali. I ricercatori puri non esistono più, sono a libro paga delle case farmaceutiche. E le case farmaceutiche hanno bisogno di nuove malattie. I nuovi malati di oggi sono i sani. In America hanno inventato una malattia che colpirebbe i bambini 'sovraeccitati'. Essere casinisti a sei anni è diventata una malattia. A questi bambini danno una pasticca al giorno, il Ritalin della Novartis, che è un metilfemidato, simile all'anfetamina. Senza dirlo a nessuno, nel marzo 2004 un comitato mondiale di saggi, quasi tutti a libro paga dei colossi farmaceutici, ha abbassato la soglia delle tre maggiori patologie: diabete, colesterolo alto, ipertensione. Significa che se tu il 28 febbraio 2004 eri sano, il 2 marzo con le stesse analisi diventavi malato. Così hanno inventato centinaia di milioni di nuovi malati. Solo con la Rete riesci a sapere queste cose. Certi farmaci preventivi sono peggio della guerra preventiva. La prevenzione è il più grande affare della storia, devi essere informato, altrimenti muori come uno stupido. Berlusconi ha donato 10 miliardi per la ricerca sul tumore al pancreas. Bello. Poi però ti informi e scopri che il tumore al pancreas è rarissimo, colpisce 11 casi su 100 mila ed è incurabile. Perché, allora, dovrei farmi il controllo? Dopo i 50 anni ti dicono di fare per forza il Psa, l'esame alla prostata, ma non ti dicono che il Psa nei 50 per cento dei casi sbaglia e non distingue tumore da prostata ingrossata. Quando ti fanno la biopsia, prelevano 18 tessuti diversi dalla prostata, ma non è detto che proprio in quei 18 ci sia il tumore. E 20 persone su cento, dopo la biopsia, restano impotenti. Alle donne dicono di fare la mammografia. Su mille persone, 40 hanno il tumore. A due salverai la vita, alle altre 38 no. Però anche qui non ti dicono che c'è un 10 per cento di falsi negativi e falsi positivi".

 

  By: cisha on Venerdì 10 Dicembre 2004 17:24

Quando il mercato, ossia gli investitori che siamo anche tutti noi nel ns. piccolo, crede in qualcosa possono venire giù dowgrade a iosa, può scendere giù Morgan con la benda all'occhio destro insieme agli altri piratoni (che spesso mettono in giro voci per fare abbassare i titoli in modo da entrarci bene dentro) possono sparare bordate, il grafico del Nasdaq può seguire tutti i Fibonacci che vuole ma quando un busines esiste bello solido inarrestabile e inesorabile, alla fine i titoli che lo fanno si riappropriano del proprio valore intrinseco....mi riferisco alle radio satellitari che ormai verranno montate (almeno negli USA) su tutti i veicoli. Quardate un po cosa sta combinando SIRIUS SATELLITE per giorni dowgradato da tutti i pirati di ui sopra?????

 

  By: cisha on Venerdì 03 Dicembre 2004 18:45

oHHHHHHH FINALMENTE, PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO SCRIVO MI TROVO DACCORDO CON BARDAMU......AVREI UNA PROPOSTA DA FARE AL GOVERNO CHE SICURAMENTE RACCATTEREBBE VOTI A PALATE: OGNI VOLTA CHE VIENE COMMESSO UN OMICIDIO DI CAMORRA, MAFIA E QUANT'ALTRO VENGONO AUMENTATE AUTOMATICAMENTE DI 5 ANNI TUTTE LE PENE...e così sia.

 

  By: Bardamu on Venerdì 03 Dicembre 2004 18:35

andava ammazzato lo stesso, invece era liberamente in giro.

 

  By: pana on Venerdì 03 Dicembre 2004 10:08

ma per favoreeeeeeeeee il programma di protezione e stato revocato 7 anni fa !!

Mozart - Piano Concerto No.21, K.467 / Yeol Eum Son - YouTube