SP500 A 400 PUNTI ENTRO INIZIO 2006?

 

  By: gianlini on Giovedì 26 Aprile 2007 14:35

vedi che pungolare fa bene..!? grazie per i riferimenti, sempre interessante rileggere il passato anche se sono convinto che Tobias Levkovich abbia tutt'ora uno stipendio tipo 15 volte il mio reddito, pur avendo cannato di brutto, spero che nel 2008 rileggeremo con la stessa ironia il buon Fugnoli

 

  By: Paolo Sentiment on Giovedì 26 Aprile 2007 14:23

Molti hanno chiamato al lupo-al lupo, tutte le volte che c'era un ribasso ---- quando mai!?? _________________________________________ A parte i soliti catastrofisti/scettici come: Arcucci e Turani ricordo ad esempio questi articoli (che ho conservato per i posteri) che confermavano scetticismo: La Repubblica (8 settembre 2004) Borse / L'ozio del Toro durerà ancora Milano. "Il clima di attesa sui mercati azionari è destinato a protrarsi nel tempo. All'incertezza derivante sia dallo stato di salute dell'economia sia dalle tensioni geopolitiche, petrolio compreso, si aggiunge quella delle elezioni presidenziali di novembre": commentava un'analista, il quale concludeva "le borse rischiano di chiudere l'anno con un bilancio in negativo a meno di una volata nelle ultime settimane, giudicata dagli esperti sempre più improbabile". L'articolo proseguiva con: "Già nelle scorse settimane erano giunti segnali a conferma dell'incertezza che si respira sulle Borse. Il consueto sondaggio di Merrill Lynch tra i grandi gestori aveva infatti evidenziato un sovrappeso dei portafogli dei 'money managers' in liquidità. Sulle Borse prevale dunque la prudenza. Sulle Borse prevale dunque la prudenza. Ieri il capo degli investimenti di Bear, Stearns & Co, Francois Trahan, ha raccomandato agli investitori di ridurre l'esposizione sul mercato azionario americano a causa della decelerazione delle crescita economica e di un costo del denaro più caro. Ma c'è chi è anche più negativo su Wall Street. Lo strategis di Citigroup, Tobias Levkovich, indica infatti per fine anno un livello di S&P 500 a quota 1.025". oppure : Milano Finanza (prima pagina) 21 Agosto 2004 "L'autunno caldo dei vostri Soldi , come metterli al riparo dalle nubi in arrivo : petrolio ai massimi, borse ai minimi, tassi in rialzo". oppure: Su MF del 25/05/2005: "Allarme fiducia tra i gestori. Indice Ici ai minimi dell ‘89. Secondo l’indice di fiducia di State street sui mercati globali, il sentiment degli investitori globali è cambiato in modo drammatico nei due mesi passati. L’indice, che misura l’appetito di rischio di investimento, è sceso di 5,5 punti in maggio, proseguendo il calo di aprile pari a 3,8 punti. A quota 83,9 punti, l’indice si trova ora al secondo minimo storico di sempre dietro solo al record assoluto dell’ottobre 1998, quando le borse erano crollate, prima di iniziare il più grande rally speculativo per i due anni successivi. In realtà il clima di oggi è meno estremo di quanto non lo fosse allora. Non ci sono stati default di mercati emergenti o collassi di grandi fondi hedge. Ma c’è qualche similitudine visti i problemi di rating di alcune corporation Usa e il calo di rendimento di alcuni fondi hedge. Secondo Michael Metcalfe, senior strategist di State street global markets, gli ultimi shock sono pericolosi perché «arrivano in un momento in cui la volatilità e il premio al rischio dei mercati azionari, obbligazionari e delle valute sono già al livello minimo a hanno prodotto una certa soddisfazione per gli investimenti». E anche vero, però, che in contrasto con l’ottobre ‘98 gli eventi negativi sul credito sono avvenuti in Usa, vedi Ford e GeneraI motors, e che a essere coinvolti sono prima di tutto i fondi americani.” oppure: Martedì 14 Giugno 2005, 16:16 Borse: Morningstar, Gestori Non Prevedono Rally Estivo (ASCA) - Roma, 14 giu - L'ottimismo dei gestori, ben il 65% degli interpellati, e' solo sulla Borsa di Tokyo, e' quanto emerge dal sondaggio mensile Morningstar. ''Nei prossimi sei mesi, le Borse europee e Wall Street oscilleranno attorno agli attuali livelli, la maggior parte dei gestori non prevede nessun rally estivo e oltre il 20% e' pessimista'' e' scritto nella nota di Morningstar. Nel dettaglio per l'Italia, l''indice S&P/Mib e' visto stabile per il 44% degli interpellati, in calo per il 22%, in rialzo per il 33%. Sui cambi, la convinzione diffusa e' che il rapporto euro/dollaro oscillera' tra 1,25 e 1,30 euro.

 

  By: gianlini on Giovedì 26 Aprile 2007 14:02

Molti hanno chiamato al lupo-al lupo, tutte le volte che c'era un ribasso ---- quando mai!?? hanno chiamato il ribasso tutte le volte che i valori salivano ed emergeva l'evidenza di una situazione non sostenibile e tuttora siamo tutti convinti che si stia assistendo ad un giro di roulette in cui al banco finora è andato tutto bene, anzi benissimo, ma che prima o poi il banco salterà sarebbe bello però avere ancora delle fiches, per quel momento

 

  By: Paolo Sentiment on Giovedì 26 Aprile 2007 13:52

Parole sante "Esuberanza irrazionale". Dalla partenza del Bull Market, tutti gli investitori/traders dopo la batosta del 2001-2002 sono stati per lungo tempo molto timorosi e scettici verso ogni rialzo. Molti hanno chiamato al lupo-al lupo, tutte le volte che c'era un ribasso, anticipando il ritorno del bear market. L'ottimismo ora è tra i professionisti (fondi private equity), non tra i traders e neanche tra gli hedge funds che hanno una delle più grandi posizioni short (al 17/04) sulla base dei dati cot. I piccoli traders sempre sui cot sono scarichi di long, inoltre il record di short interest sul nyse a metà aprile anticipa ulteriori rialzi (short covering) e l'espansione dei multipli. Che poi dopo un periodo di distribuzione (luglio-agosto) arriva il ribasso, dovuto al consumatore Usa ultra indebitato, i mutui in crisi, carry trades ecc....ecc....sarei d'accordo, ma da qui (dopo probabile breve consolidamento) si accelera fino a giugno innoltrato. Il famoso gestore Sir John Templeton (dell'omonima società di gestione Usa) diceva: I bull market nascono nel pessimismo, crescono nello scetticismo, muoiono nell'euforia. Ebbene siamo all'inizio dell'ultima parte. Allacciate le cinture.

 

  By: hobi on Giovedì 26 Aprile 2007 13:28

Le trimestrali Usa stanno smentendo quello che ora vado a scrivere ma la tabellina postata dal Dott. Zibordi è molto interessante. Se prescindiamo da finanziari,petroliferi e machinery che costano poco perchè hanno una "qualità" di utili che fa schifo, il resto è ben prezzato. Nell'ambito del ben prezzato ,come è stato detto in passato, le small cap sono " prezzatissime". A prescindere dai prezzi,io nel mondo globale preferisco i titoli a larga capitalizzazione. In questa situazione non mi sento tranquillo ad essere ( come lo sono ) totalmente investito. Non vedo l'ora di sbolognare via tutto e fare uno spread che porti ad un bilanciamento della posizione. Lungo di grande capitalizzazione e corto di small cap. Corto di tutti i titoli che prezzano poco e che sono i + pericolosi (quindi finanziari,petroliferi e machinery), lungo dei colossi con business consolidati. Ma prima di far tutto ciò ..avrei bisogno di un po di esuberanza irrazionale. Hobi

 

  By: GZ on Mercoledì 25 Aprile 2007 14:57

^Vedi qui per i "macchinari"#http://www.cobraf.com/forumf/cool_r_show.asp?topic_id=6183&reply_id=78122^ gli utili sono quadruplicati nell'energia perchè gas e petrolio sono triplicati e nei minerari per il motivo identico sono triplicati nei finanziari perchè il debito del consumatore è aumentato di circa 5-6.000 miliardi in quattro anni in occidente e tra interessi, commissioni e spese varie al cliente ci fai un sacco di soldi, inoltre il rialzo di borse lo hanno fagocitato più che altro le istituzioni e hedge sono quadruplicati nelle infrastrutture, chimica, macchinari, tipo ABB, CNH, Caterpillar, Bayer... ovviamente per via della Cina, India, Brasile Se non succede nessuno shock macro economico questi sono i settori che costano poco

 

  By: gianlini on Mercoledì 25 Aprile 2007 14:42

zibordi, i profitti sono cresciuti tanto proprio perchè nessuno aveva previsto un'economia in crescita, e quindi le aziende spendevano pochissimo ed erano attentissime a tagliare i costi ho parlato proprio ieri con un'amica il cui zio aveva un hotel in costarica, che dopo essere sopravvissuto al tracollo della fine 2001 aveva faticosamente risollevato, e che, convinto di fare un affare, ha poi venduto verso la fine del 2004 (pensava fosse il massimo del rebound) adesso lo stesso hotel è raddoppiato ancora di valore

 

  By: giveme5 on Mercoledì 25 Aprile 2007 14:39

In quale indice/paniere USA è meglio sfrucugliare alla caccia di qualche titolo machinery (trattori, motori industriali, turbine, infrastrutture) ?

una strategia ragionevole - gz  

  By: GZ on Mercoledì 25 Aprile 2007 14:23

Questo topic era stato creato nel 2004 da chi era preoccupato dalle previsioni del prof. Arcucci allora che l'S&P sprofondasse a 400 punti entro il 2006 (siamo saliti a 1.500), quindi non è così facile fare previsioni Questo se uno ignora i numeri, quelli del rendimento delle obbligazioni che ad esempio in USA è il 4.62% sui treasury a 10 anni e quello del rendimento della media delle azioni, misurato come utili diviso il prezzo di borsa. Nel 2004 le obbligazioni rendevano meno del 4% e le azioni rendevano sul 4% anche loro, ma i margini di profitto erano compressi e stavano aumentando per cui per tre anni sono saliti, con loro la borsa e oggi le azioni rendono molto di più delle obbligazioni. Se prendi quello che leggi sui giornali e i report l'S&P 500 ad es. costa 16 volte gli utili e rende quindi un 5.4% (se inverti numeratore e denominatore) contro un 4.6% dei buoni del tesoro. Quindi le azioni sono convenienti Però la borsa è composta di centinaia di titoli e ad esempio in America ieri Bob Marcin su TheStreet.com ha pubblicato una tabella di tutti i 500 titoli dell'S&P 500 in cui noti che ci sono i finanziari che costano 10-11 volte gli utili e così gli energetici e poi il resto del mercato che costa più di 20 volte e la MEDIA è 19 volte gli utili, basandosi sulla proiezione per il 2007. Questo è il valore medio più alto degli ultimi anni, per la media dei titoli cioè la maggioranza. E i margini di profitto sono saliti all'11% del fatturato che è il valore maggiore della storia E' possibile che i margini di profitto aumentino quando sono già ai livelli record del secolo, ma era più facile nel 2004 quando invece erano depressi sul 6-7% del fatturato. Quindi è vero la media dei titoli rende più delle obbligazioni a 10 anni, ma solo di poco e i margini di profitto sono gonfi al massimo. Se stai sui finanziari ed energia e anche parecchi dei "macchinari" (trattori, motori industriali, turbine, infrastrutture...) invece hai che il mercato costa molto poco, 10-12 volte gli utili. Però l'incremento dei profitti è stato concentrato proprio in questi settori, se togli loro i profitti non sono saliti. Se insomma vai su beni di consumo, tecnologia, sanità-farmaceutico, auto, trasporti, media, servizi vari ecc... il mercato è caro, tipo 25 volte gli utili in media e non ha crescita degli utili, il Nasdaq ad esempio non ditelo a nessuno, ma costa tuttora 35 volte gli utili, il Russell 2000 small cap 37 volte. Finanziari, Energia e "Machinery" invece costano pochissimo, 10-12 volte, meno delle metà del resto del mercato, perchè hanno triplicato gli utili in quattro anni. Quindi il "mercato" non esiste, esistono tre settori grassi di profitti che sono i finanziari, energia ed intrastrutture-macchinari e poi tutto il resto che è caro e non ha crescita di utili in media In teoria se trovi titoli nei tre settori grassi che non sono a rischio (ad esempio non le banche o il credito al consumo o le major del petrolio) hai una strategia ragionevole perchè ci sono ancora dei segmenti molto a buon mercato, in un mercato però che in media è caro contrariamente a quello che dicono (è sostenuto dal rendimento del bond compresso e da questa confusione sulla media dei titoli)

una strategia ragionevole - gz  

  By: GZ on Mercoledì 25 Aprile 2007 14:21

Ognuno sceglie il tipo di Rischio che preferisce - gz  

  By: GZ on Martedì 30 Marzo 2004 15:20

Il "drawdown" cioè l'Oscillazione Negativa Massima, il rischio insomma, dipende da portafoglio a portafoglio e tanto è maggiore tanto maggiore è però anche il rendimento finale In generale per RIDURRE LE OSCILLAZIONI devi: 1) FARE MOLTE OPERAZIONI 2) STARE FUORI DAL MERCATO LA MAGGIOR PARTE DEL TEMPO vedi ad esempio come procede Bruno Moltrasio qui di fianco che molti giorni chiude tutte le posizioni e rischia al massimo un 1%, spesso dei 0.4% e infatti ha alla fine delle oscillazioni minime Per quanto riguarda i portafogli azionari di cui teniamo il conteggio, quelli tipo "fondo di investimento" nel senso che sono solo al rialzo e con una rotazione bassa di titoli, cioè fanno 60 operazioni all'anno ad esempio, come quello Italia, Europa e America, hanno avuto oscillazioni elevate, paragonabili a quelle degli indici (ma un risultato a oggi molto migliore, specie quello america) (bisogna anche però tenere presente che se per 4 anni tieni soldi investiti in azioni incassi anche Dividendi che si cumulano con il passare del tempo e sarebbero stati un altro 10-12% almeno con i titoli italiani ed europei. Noi per semplicità invece non li contiamo per cui per questi portafogli di INVESTIMENTO il risultato finale è sottostimato rispetto a quello reale ) il portafoglio di TRADING invece va anche al ribasso e non solo al rialzo, ruota le posizioni in media ogni 20 giorni (cioè fa 200-300 operazioni all'anno ad esempio) e ha avuto un oscillazione negativa molto molto bassa, anche questo mese dove in pratica ho sbagliato strategia, alla fine non ha quasi perso quello di Lungo Periodo, grazie al fatto anche di avere iniziato più tardi e a una logica prudente ha pure avuto finora un oscillazione negativa molto bassa Ognuno deve scegliere la strategia che preferisce. In termini di RISCHIO la classifica decrescente, per quelli azionari è: i) Moltrasio "Diario di Trading" ii) "Trading" iii) Lungo Periodo iv) Europa e Italia v) America In termini di RENDIMENTO invece la classifica ovviamente è diversa Ma poi entra il ballo il terzo fattore, l'ESECUZIONE cioè quanto tempo e lavoro ti costa eseguire una strategia, con 40 operazioni all'anno si lavora molto meno che con 400 no ?

 

  By: Mr.Fog on Martedì 30 Marzo 2004 14:21

e vai......giunto ora ed in vigore dal 12/04 +10% sul piombo..... Adesso ho capito perche' hanno inserito anche le mutande nel paniere... Ciao Alex

 

  By: Ironblade79 on Martedì 30 Marzo 2004 00:34

Una cosa che è buona è l'utile che si ha dal 99 ad ora sul portafoglio italia dal 99. Però il Draw Dawn mi pare altissimo, almeno così a vederlo, oltretutto è anche cumulato. Vorrei sapere :se si avesse investito 10 su ciascun titolo quale sarebbe stata l'esposizione massima e a che DD sarei andato in contro. Mi pare molto elevato, credo intorno al 50%, è corretto od ho sbagliato io i calcoli? Grazie, Ironblade79

 

  By: Ironblade79 on Martedì 30 Marzo 2004 00:11

In trading range infesriori al 3 4% per un periodo prolungato vi sono possiblità do guadagno oppure è utopia? Intendo se c'è possibilità di "prevedere" o meglio immaginare trading range così stretti e riuscire a fare gain, oppure qualsieei tecnica non entra in così "poco spazio"? Scusate le mie tante domande ma sono nuovo e inesperto di mertcato. Se da fastidio ditemelo. Grazie, Ironblade79

 

  By: Ironblade79 on Martedì 30 Marzo 2004 00:01

Sig. Zibordi una curiosita: fatto 100 il mio capitale investito in un portafoglio puro e senza reinvestire gli utili in questi anni (97 - 04) quanto avrebbe reso e con che Draw Dawn? (Anche se non è preciso non fa niente.) Grazie, Ironblade79