Tassi decennale US

Inflazione degli Alimentari - gz  

  By: GZ on Lunedì 13 Agosto 2007 13:16

Inflazione degli Alimentari ! compra titoli che fanno sementi, trattori, fertilizzanti, trasportano derrate, allevano polli, vitelli e maiali e pescano pesce ! e vendi i finanziari ! ------- Rincari in tavola tra il 5 e il 20 per cento Pasta, latte, carne: aumenti a settembre MILANO - Dopo sei anni di "crescita zero", con i prezzi alimentari rimasti inchiodati ben al di sotto dell'inflazione, la tavola degli italiani si prepara a un autunno caldo. Anzi caldissimo. Il destino dei nostri portafogli si sta decidendo in questi giorni. Nella calma surreale degli uffici d'agosto - con i consumatori distratti dalla corsa della benzina - le grande aziende e i big della distribuzione stanno mettendo a punto i listini dei prossimi mesi. E il rientro dalle ferie rischia di essere amarissimo per il carrello degli italiani: i produttori di latte hanno chiesto un aumento medio dall'8 al 12%. Per la pasta spenderemo (con gli incrementi spalmati a rate) il 20-25% in più. Rialzi in vista anche per il pane (quello di Altamura è già passato, tra le polemiche, da 1,5 a 2 euro al chilo), il caffè, il burro (+10%), la carne e i formaggi. Di chi è la colpa? Certo ci sono i cronici problemi della filiera alimentare italiana. Un percorso tortuoso dove i prezzi di grano, frutta e ortaggi si moltiplicano per 100 nel tragitto dalla pianta alla padella. Ma questa volta non c'è solo lo zampino della speculazione tricolore. Se cappuccino, pasta al ragù e panino al prosciutto ci costeranno più cari, i colpevoli sono la siccità australiana, l'appetito dei cinesi (e di tutti i paesi emergenti) e il boom del bioetanolo. In una parola, l'onda lunga della globalizzazione che ha spinto alle stelle i prezzi di molte delle materie prime della dieta mediterranea. Il frumento (+60% negli ultimi 12 mesi) ha corso più del petrolio. Il latte sul mercato libero di Lodi è balzato del 25% in un anno. Le quotazioni di mais (+25%) e soia (+38%) macinano rialzi a ritmi da bolla speculativa. Un po' di questi aumenti è stato ammortizzato dai recuperi produttivi delle imprese. Di un altro pezzettino si sono fatti carico i supermercati. Ma ormai lo tsunami dei prezzi è pronto a tracimare nei portafoglio degli italiani. L'Unione pastai ha già previsto un aumento minimo del 20% al consumo. La semola di grano duro - che conta per il 55% del costo finale di spaghetti & c - ha registrato un aumento del 58% in un anno, si lamentano, e i mulini sono a corto di frumento. Morale: il prezzo del pacco da mezzo chilo di pasta passerà nei prossimi mesi da una media di 60 a 75 centesimi. Stesso discorso per tutta la filiera del latte. Sugli scaffali dei supermercati dovremmo trovare un primo ritocco del 4-5% già al rientro delle vacanze che verrà seguito da un ulteriore aumento di proporzioni simili a ottobre-novembre. Trascinando nella spirale del rialzo tutti i derivati, dalle mozzarelle agli yoghurt. L'oro bianco - come già lo chiama qualcuno - sta diventando un problema globale. Burro e formaggio aumenteranno in Germania fino al 40% nei prossimi mesi. In Francia l'austero "Le Monde" ha aperto il giornale chiedendo l'abolizione delle quote latte per non svuotare i portafogli dei consumatori (e degli allevatori) transalpini. E anche in Italia diverse associazioni di settore e aziende hanno iniziato a far pressioni in questo senso sul ministero dell'agricoltura. Il caro frumento non risparmia, come ovvio, nemmeno il pane. La scarpetta non è ancora un lusso da Billionaire. Il caro-michetta però è in agguato. I panificatori chiedono più soldi ("non molto, solo un +5-6%"), la Coldiretti protesta ("speculano, il grano incide solo per l'8% sul costo finale"). E in scia si preparano a ritoccare i listini anche i uova e carne, visto che buona parte dei mangimi per il bestiame è fatto con derivati del latte e del frumento. Quanto peserà questo autunno caldo della tavola italiana sull'inflazione? Gli esperti sono tranquilli. Nell'era del superfluo, la voce alimentare pesa poco sul paniere. E in fondo - ricordano - c'è il precedente dello zucchero: era arrivato a costare 19,6 centesimi alla libbra a inizio 2006. Poi India e Brasile hanno aumentato la produzione e ora viene via a poco più di 11 cent. La parola d'ordine, insomma, è niente panico.

 

  By: polipolio on Giovedì 13 Gennaio 2005 20:45

Gian, sono anche appena andato corto di petrolio. Nessuna ragione, solo pancia (infatti sto già perdendo 50$)

 

  By: gianlini on Giovedì 13 Gennaio 2005 16:08

Ops!! didn't want!! ribaltato long a 119,46

 

  By: polipolio on Giovedì 13 Gennaio 2005 11:10

Ahi ahi ahi, siamo in sintonia .... cresce il rischio .... mi tòcco

 

  By: gianlini on Giovedì 13 Gennaio 2005 11:01

Poli, non so se ti farà piacere saperlo, ma sono short di 7 bund da 119,20 (stamattina ore 9.00) ciao

 

  By: polipolio on Martedì 11 Gennaio 2005 16:08

Dalle 10 a ora ha fatto quasi un -1% secco. Mi toccherò più spesso ;-)

 

  By: polipolio on Martedì 11 Gennaio 2005 10:55

Gian, la verità è che c'è stato fino a ieri, oggi sembra (mi tocco) diverso, un updrift nei corsi che ha determinato una sostanziale stabilità o una modesta crescita nelle call. Inoltre quando la volatilità è bassa la riduzione di valore è comunque relativamente modesta di buon GZ ci ha insegnato tempo addietro che con volatilità bassa le opzioni si comprano e con volatilità alta si vendono. (corretto 13/1/05)

 

  By: gianlini on Martedì 11 Gennaio 2005 02:02

certo che se le hai in mano sembra che perdano un sacco, ma quando sei corto, sono sempre allo stesso livello! ;))

 

  By: polipolio on Martedì 11 Gennaio 2005 01:15

Perdita per theta opt MIBO gennaio: circa 4% le call 31; 9%le 31.5; 7% le put 31 Mi son fatto un modellino excel, se vuoi te lo mando. Ovviamente è fatto con B&S, quindi è sbagliato ;-)

 

  By: gianlini on Martedì 11 Gennaio 2005 01:02

Non ho detto che prendo sempre una posizione errata. Ma che se mi baso unicamente su di un giudizio "visivo" indovino sempre la mossa esattamente opposta a quella giusta Il suggerimento a fare il contrario è scarsamente affidabile, dopo un po' il cervello farebbe automaticamente il contrario del contrario, e poi ancora il contrario del contrario del contrario..... ;) torno a tracciare MM, stocastici e cose del genere che è meglio

 

  By: GZ on Lunedì 10 Gennaio 2005 23:24

.....quindi perdo il theta 500 €/g e il delta),..... ----------------------------------------- 'sta faccenda che a esserti caricato di opzioni Mib perdi 500 euro al giorno di "Theta" (passaggio del tempo, per i profani) .... lasciamo stare il valore assoluto in euro, in % del valore delle put o call quanto è che perdono al giorno per il "Thetano" ? ho venduto 15 Call Mib gennaio e non mi sembra che perdano tanto al giorno per il tempo che passa, tra parentesi sui titoli americani specie Nasdaq e Russell più caldi del 2004 ora la volatilità si è alzata e si possono vendere call (o put a seconda dei gusti) abbastanza benino

 

  By: polipolio on Lunedì 10 Gennaio 2005 22:18

Gian, allora io cosa dovrei dire? Corto di Russel, nazz e S&P500; delta negativo di circa 3 FIB (ma la volatilità non accenna neanche a salire, quindi perdo il theta 500 €/g e il delta), corto di Bund, corto di bond e lungo di € da 1.32; per pura fortuna o pigrizia non corto di oil...

 

  By: Mr. Frank on Lunedì 10 Gennaio 2005 22:08

potresti tramutare questo in un vantaggio.....semplicemtne facendo il contrario e se non riesci sa farlo, farlo farle a qualcuno vicno a te! con assoluta simpatia :-)

 

  By: gianlini on Lunedì 10 Gennaio 2005 18:47

e' una cosa mi ha sempre affascinato la assoluta negazione della mia capacità ad interpretare "visivamente" i grafici di borsa tutte le volte che abbandono il più agevole terreno dei numeri e mi butto a dare uno sguardo ai grafici ottengo sempre indicazioni che si rilevano totalmente errate. non così così, esattamente errate!

 

  By: gianlini on Lunedì 10 Gennaio 2005 15:10

non sembra avere una grande forza chiusi a 119,34