Titoli ad alto potenziale nel gas naturale e petrolio

 

  By: moher on Sabato 02 Giugno 2007 00:57

Un titolo interessante,anche se ha già corso molto, è Vopak, leader mondiale nella gestione di terminal portuali cisternieri; costruisce siti portuali di stoccaggio dei prodotti petroliferi e che per questo viene collocata tra i titoli oil. In realtà opera in un comparto molto più tranquillo rispetto ai titoli energetici, perché il suo business consiste nella costruzione di silos su commissione delle società petrolifere che, contestualmente, prendono in affitto gli impianti con contratti di molti anni Ci sono due terminal per gas naturale nel futuro del porto di Rotterdam: saranno attivi uno nel 2009, l'altro nel 2010, e saranno gestiti rispettivamente da Petroplus e dalla joint venture Vopak-Gasunie. http://www.vopak.com/business_segments/142_210.php

il titolo ideale per l'investitore molto attivo - gz  

  By: GZ on Venerdì 14 Ottobre 2005 22:59

Da questo mese ho deciso di dedicarmi solo a questo titolo Inutile sprecare il proprio prezioso tempo con insipidi futures pieni di movimenti a zig-zag o con titoli azionari che spesso non si muovono abbastanza (quando sono sufficientemente liquidi e non si tratta di titolini) Meglio passare a giocare tutti i giorni su Natural Gas, ^NGS#^ una bella società che fornisce attrezzature per il gas naturale come dice il nome e che è diventata il titolo liquido più movimentato della stagione. Su ^NGS#^ i movimenti del 20% avvengono ogni tre giorni e c'è sempre liquidità inoltre c'è spazio sia per ribassisti che rialzisti (pur tenendo presente che era a 5 dollari un anno fa e che il gas naturale come materia prima da 2.5 $ è salito a 13 $)) Abbiamo dato un assaggio vendendolo coraggiosamente al ribasso sui 35$ e chiudendolo sui 28$ (vedi ^ nel Trading Track di 3 giorni fa: "Lo Short del Mese"#www.cobraf.com/abbonati/trading/trading.asp?type=e&id=29035#29035?^), oggi è esploso in su senza che sia riuscito a seguirlo, vediamo i prossimi movimenti

 

  By: Mr.Fog on Lunedì 22 Agosto 2005 22:37

E' interessante notare ^che per il consumatore americano #http://www.usatoday.com/news/opinion/editorials/2005-08-18-opinionline_x.htm^ 0,625 miseri dollari al litro siano gia' da film dell'orrore... Quante spade ancora devono vacillare sulla sua testa perche' cominci a pensare di mettere qualcosa da parte per la vecchiaia o almeno per comprarsi un solido elmo? Da John Mauldin It happened to me for the first time this week. My gas tank topped out at over $60. Texans are not used to $2.65 a gallon. The local good old boys can now spend over $70 to fill their Ford F-150 pickups. Let's work the numbers on that. The truck gets 14 miles per gallon. In Texas, you can have a long commute to work. If you do 20,000 miles per year, you will need 1428 gallons. That is $3,785 or $72.80 a week. For a guy making $15 an hour or $600, less taxes, with say a take home pay of $500, that would be almost 15% of his paycheck! Tough to support a family on that! Can we say a second job?

 

  By: gianlini on Lunedì 22 Agosto 2005 02:39

 

  By: GZ on Lunedì 22 Agosto 2005 00:42

E tanto per cambiare argomento dopo che il libro di Simmons ha raggiunto le 44 mila copie (che per un libro tecnico sui problemi dell'estrazione di petrolio è un record assoluto) ora lo ritrovi dappertutto, ^il New York Times mensile##http://www.nytimes.com/2005/08/21/magazine^ vi dedica tutto il pezzo di agosto con un articolo affascinante. Ad esempio i Sauditi dicono che la tesi del "peak oil" è falsa, che possono salire dai 10 di oggi a 15 milioni di barili di produzione al giorno e anche oltre per altri 30 anni, che Simmons non capisce i papers tecnici che ha trovato, ma rifiutano una certificazione internazionale delle loro riserve, dicono di fidarsi che possono produrre ancora In pratica oggi siamo a 84 milioni di barili al giorno nel mondo di produzuione, ogni anno circa 2 milioni vengono meno nel mondo per esaurimento di pozzi vecchi e altri 2 milioni vengono domandati in più ogni anno dalla Cina ed Asia. Per cui come minimo occorre trovare 4 milioni in più di barili ogni anno Ieri ^il New York Times va a intervistare#http://www.nytimes.com/2005/08/21/magazine/21OIL.html?pagewanted=all&oref=login^ l'ex capo dell'Aramco exploration and production, Sadad al-Husseini, in pratica l'uomo che ne sa di più al mondo essendo stato al vertice dell'esplorazione in Arabia ed essendo stato ora sostituito è più libero di parlare di altri. Questo al-Husseini ha una posizione intermedia: dice che anche se i sauditi possono arrivare a 15 milioni al giorno ci sono dei rischi se lo fai in fretta ed occorrono investimenti enormi, specialmente nelle infrastrutture di trivellazione e oleodotti (Tenaris !)... ------------------------------ ''You could go to 15, but that's when the questions of depletion rate, reservoir management and damaging the fields come into play,'' says Nawaf Obaid, a Saudi oil and security analyst who is regarded as being exceptionally well connected to key Saudi leaders. ''There is an understanding across the board within the kingdom, in the highest spheres, that if you're going to 15, you'll hit 15, but there will be considerable risks . . . of a steep decline curve that Aramco will not be able to do anything about.'' Even if the Saudis are willing to risk damaging their fields, or even if the risk is overstated, Husseini points out a practical problem. To produce and sustain 15 million barrels a day, Saudi Arabia will have to drill a lot more wells and build a lot more pipelines and processing facilities. Currently, the global oil industry suffers a deficit of qualified engineers to oversee such projects and the equipment and the raw materials -- for example, rigs and steel -- to build them. These things cannot be wished from thin air or developed quickly enough to meet the demand. ''If we had two dozen Texas A&M's producing a thousand new engineers a year and the industrial infrastructure in the kingdom, with the drilling rigs and power plants, we would have a better chance, but you cannot put that into place overnight,'' Husseini said. ''Capacity is not just a function of reserves. It is a function of reserves plus know-how plus a commercial economic system that is designed to increase the resource exploitation. For example, in the U.S. you have infrastructure -- there must be tens of thousands of miles of pipelines. If we, in Saudi Arabia, evolve to that level of commercial maturity, we could probably produce a heck of a lot more oil. But to get there is a very tedious, slow process.'' He worries that the rising global demand for oil will lead to the petroleum equivalent of running an engine at ever-increasing speeds without stopping to cool it down or change the oil. Husseini does not want to see the fragile and irreplaceable reservoirs of the Middle East become damaged through wanton overproduction. ''If you are ramping up production so fast and jump from high to higher to highest, and you're not having enough time to do what needs to be done, to understand what needs to be done, then you can damage reservoirs,'' he said. ''Systematic development is not just a matter of money. It's a matter of reservoir dynamics, understanding what's there, analyzing and understanding information. That's where people come in, experience comes in. These are not universally available resources.'' ........

 

  By: GZ on Domenica 21 Agosto 2005 21:47

E' una situazione "tutto o niente", se avessero ragione Simmons e Goldman Sachs una mattina ti alzi e il petrolio è su di 10 dollari in un colpo solo

 

  By: Mr.Fog on Domenica 21 Agosto 2005 03:10

Quindi hai una biforcazione completa: la principale societa' di ricerca che vede il petrolio scendere nei prossimi anni del -50% (e cosi' il top management di Exxon o ENI ad esempio...) e invece Goldman che vede i 100 dollari e gente molto rispettata come questo Simmons che vedono la crisi mondiale e il greggio che sale anche a 300 dollari ---------------------------------------------------- Vale tutto e il contrario di tutto....ma quale e' il prezzo "killer"! Il prezzo contro il quale la domanda si scontra e comincia a scendere, vuoi per una contrazione dei consumi, vuoi per la ricerca in nuove forme di energia, vuoi per un migliore utilizzo delle risorse esistenti. Direi che i famosi 100$ sono anche troppi. Ricordo di aver letto un articolo in cui si faceva notare che il consumo cinese e' pazzesco rispetto a cio' che produce...ottimizzando tale consumo la domanda potrebbe ridusi a circa 1/4.

C'è molto affollamento sul petrolio - gz  

  By: GZ on Domenica 21 Agosto 2005 02:12

Ancora oggi Eni, Chevron, BP, Total, Exxon, Halliburton... per fare le stime di utile del 2006 ragionano non con il petrolio a 60 $, ma a 30, 40 $ massimo. Per cui se invece il greggio rimane sopra 60 $ i loro utili il prossimo anno esplodono di nuovo e i titoli energetici vanno in orbita. Al momento non ci sono mezze misure, chi vede un crollo e chi vede un altro raddoppio del greggio. Il libro di Mattehw Simmons, un banchiere di investimento di Houston, e' diverso da altri perche' e' l'unico che io sappia a ^stimare pozzo per pozzo i problemi tecnici#http://www.financialsense.com/transcriptions/Simmons.html^ e ne viene fuori con una previsione di 3 MILIONI DI BARILI AL GIORNO MANCANTI NEL 2006. La sua tesi è che l'Aramco dell'Arabia Saudita DICHIARA di avere riserve per 400 o 500 miliardi di barili e tutti ci credono mentre non è assolutamente vero, le riserve saudite stanno calando da anni. Con l'Asia in boom la domanda salirà a 86 milioni di barili (al giorno, cioè 28-29 miliardi di barili all'anno). Se l'offerta rimane a 83 milioni al giorno come dice Simmons cosa succederà ? Al momento domanda e offerta si bilanciano, non c'e' razionamento e lo stesso il greggio dai 20-30 dollari di media degli ultimi 20 anni e' salito a 66$. Se invece la domanda eccede di 3 milioni di barili l'offerta devi razionare, tessera per la benzina in qualche forma e il prezzo non ha limiti. Il petrolio esplode non a 100 dollari, ma a 300 dollari, peggio della crisi del 1974. Simmons fa notare che oggi che sembra eccessivo a 66 dollari al "barile", tradotto in galloni e pinte costa 18 centesimi di dollaro alla "pinta"(dato che ^1 pinta = 0.47 litri#http://www.poultrysolutions.com/knowledg/recipe/measure4.htm^ il petrolio greggio costa circa 0.30 euro al litro, mentre l'acqua minerale costa quasi 1 euro) Questa settimana Goldman ha ripetuto la previsione di 80 dollari al barile e anche Lehman e Merril Lynch sono uscite alzando le stime a 65$ a mi sembra 50$ di previsione media per il prossimo anno mentre finora quasi tutti stimavano un ritorno verso i 40$ del greggio come normalita'. Tuttavvia quando ad aprile Goldman Sachs e' uscita con la previsione di 80-100$ (quando il petrolio era sui 54$) nel mese successivo e' sceso a 45 $ (per poi tornare a salire successivamente da giugno fino a 67). Viene da pensare che questo affollamento di libri e grandi case di investimento a dire 80 o 100 dollari sia un segnale a contrario a breve per il petrolio come in aprile. Inoltre la principale societa' di ricerca sul petrolio, ^Cambridge Energy Research# http://www.cera.com/news/details/print/1,2317,7453,00.html^ e' appena uscita con la previsione che nei prossimi cinque anni l'offerta aumentera' di 6 milioni sopra la domanda creando un crollo del prezzo ("...As a result, supply could exceed demand by as much as 6 to 7.5 million barrels per day (mbd) later in the decade, ...") Morgan Stanley che ho citato invece tramite il suo stratega asiatico Andy Xie prevede un crollo del prezzo. Idem per il top management di Exxon o ENI ad esempio con Mincato che ripete che il prezzo scende sotto 40 $. Quindi hai una biforcazione completa: la principale societa' di ricerca che vede il petrolio scendere nei prossimi anni del -50% e invece Goldman che vede i 100 dollari e gente molto rispettata come questo Simmons che vedono la crisi mondiale e il greggio che sale anche a 300 dollari

 

  By: Leofab on Giovedì 18 Agosto 2005 23:48

Non bisogna confondere l'esaurimento del petrolio con quanto ho evidenziato io. Il Peack Oil è riferito al tetto di capacità estrattiva petrolifera mondiale. Ossia, più di così non possiamo spremere. E se al giorno escono tot barili al max e ne consumiamo sempre più per la Cina, India, Brasile ecc. è evidente che superiamo il punto di massimo della curva petrolifera con conseguenze facilmente immaginabili. Un altro dato di fatto è inoltre l'assenza di nuove scoperte petrolifere degne di nota e l'abbandono dei pozzi semiesauriti da parte delle compagnie. Quest'ultime infatti non attrezzano i pozzi per spremerli in profondità, li chiudono e basta. Il petrolio quindi ci sarà anche fra 50 anni, ma chissà a che prezzi. E senz'altro senza attrezzarsi nell'immediato con fonti rinnovabili, risparmi ecc. il punto interrogativo futuro è enorme e pericolosissimo, dipendendo in TUTTO dal petrolio. Il gas, l'uranio, sono NON soluzioni, data la loro esauribilità anche maggiore se più consumati. Detto questo, ritengo anch'io giunto il periodo di assestamento dei prezzi, colpiti dalla speculazione. Troppo diffusa la conoscenza del problema petrolifero. Ma senz'altro entro il 2008 non dobbiamo dormire sulle nuvole, come sembra stiano facendo molti Stati, come il nostro al solito in prima fila.

Il rebus del Petrolio - gz  

  By: GZ on Giovedì 18 Agosto 2005 23:33

Ho cominciato a seguire un poco il petrolio nel 1995 e ricordo che anche allora c'erano teorie dell'esaurimento delle risorse e tuttavvia 5 anni dopo, nel 2000 e 2001 l'ho visto scendere del -70% dai 30 dollari fino a 11 dollari. Le cose sono cambiate nel 2003 quando: 1) è iniziato il boom dell'Asia, della Cina e India in particolare (ma anche Messico e Brasile) che nell'insieme hanno fatto aumentare la domanda di circa 10 milioni di barili al giorno (da 73 a 83 milioni) 2) il terrorismo islamico ha preso di mira Iraq, Arabia e in generale il medio oriente dove si trova metà del petrolio 3) il numero di hedge fund è salito da 800 a 7mila e la massa che muovono è cresciuta a 1.000 miliardi (se uno fa caso speculano pesantemente sul petrolio dato che è un mercato liquido e con i fattori 1) e 2) che lo spingono) Tendo a pensare quindi che il Petrolio a 67$ sia più che altro dovuto a questi tre fattori di Domanda Cinese, Terrorismo e Hedge Funds, ma se leggo una tesi contraria fatta molto bene la annoto

 

  By: Leofab on Giovedì 18 Agosto 2005 23:16

Adesso Zibordi si sposta a più miti consigli? Si ricordi che nello studio del peack oil non ci sono solo maniche di poveri esaltati ma anche disinteressati scienziati. www.aspoitalia.it

 

  By: GZ on Giovedì 18 Agosto 2005 18:52

No, ci credo (per oggi chiudo lo short qui) comunque in generale ero dalla parte sbagliata del petrolio come tendenza e bisogna ammettere che ci sono veramente problemi di offerta specialmente da parte dell'Arabia Saudita Ho letto ora il libro di Simmons "Twilight in the Desert" che ha fatto sensazione qualche mese fa, uno che per la prima volta ha raccolto dati su ogni singolo pozzo petrolifero importante (da 100 mila barili al giorno in su) invece di accettare la stima dei governi dei paesi OPEC, come fanno tutte le agenzie internazionali come la International Energy Agency Ne è venuto fuori con una stima della ^capacità effettiva dell'Arabia Saudita che è molto più bassa#http://www.financialsense.com/transcriptions/Simmons.html^ di quella che loro dicono e che tutti assumono

 

  By: piti on Giovedì 18 Agosto 2005 18:24

GDZ, forse non ci crederà, ma poiché la psicologia comportamentale non mi è ignota, non appena ho letto sul forum il mio post ho triplicato la posizione! Per la verità il mio intervento non era una critica, ma una riflessione, con tono di fondo umoristico durante una pausa di relax in pieno ferragosto, sulle posizioni correntemente aperte, e sotto sotto si trattava di una esaltazione della regola aurea necessaria per gli investimenti finanziari, troppo spesso disattesa: no pain, no gain (in italiano ruspante: no pazienza, no guadagno). Io fortunatamente la paziena ce l'ho, e da lei ho imparato ad averne, per lo meno nei confronti dei mercati finanziari, ancora di più, cosicché da oggi grazie ad essa, al petrolio e al suo segnale ho anche qualche migliaio di euro in più sul conto...:-) piti

magicamente il mercato gira - gz  

  By: GZ on Giovedì 18 Agosto 2005 16:16

(15 August 2005 16:34 .... qual è stato il livello esatto del suo ingresso, e ha successivamente mediato? (aaaahhh, queste entrate!! Seguendola ho imparato che poi all'incirca sette volte su dieci tutto si aggiusta, ma che patire...Dopo aver raddoppiato ho in carico la posizione a 63,90) - a che punto è il sequencer, ops, volevo dire il sequential (il sequencer è un lapsus dovuto ai miei interessi di ....) Caro Piti ancora una volta la legge metafisica o psicologica del "post del forum di protesta/critica" ha magicamente funzionato Dal momento del suo posto del 15 agosto che metteva in dubbio il trade del Petrolio non ha fatto altro che scendere. Qualcuno dovrebbe studiare questo fenomeno perchè è impressionante nella sua puntualità e lo vedo anche su altri siti Su Minyanville.com dove sono sempre orsi c'erano le critiche di gente che diceva:"...sì va bene... io concordo con tutta la vostra analisi degli squilibri mondiali e dell'indebitamento assurdo ecc... ma qui intanto va a 1.300..." (quando l'S&P era a 1.249...) a) metti una posizione e questa va in perdita b) nel momento esatto in cui arrivano le critiche/proteste, specie se sono colorite, magicamente il mercato gira Morale c) devi raddoppiare la posizione quando arrivano le mail o i post sul forum

 

  By: GZ on Lunedì 15 Agosto 2005 20:20

Aggiungo che come oscillazione di oggi ho comprato il Russell perchè con il dollaro forte, il petrolio in rosso e i bonds sui massimi può fare 670 entro domani