Uscire dall'Euro

 

  By: antitrader on Domenica 31 Maggio 2015 12:07

Bull, supponi di aver fatto con una banca un prestito per la vacanza dei tuoi sogni. Vai a fare la crociera in classe A in giro per il mondo e ti diverti molto. Quando torni, dopo aver pagato alcune rate ti rendi conto che non puoi piu' pagare, magari per eventi sfavorevoli che intanto si sono verificati. Quando la banca sta per pignorarti pure le mutande (e a mandarti a dormire sotto i ponti) ecco che interviene tuo cugino (quello ricco) il quale ti da' un po' di soldi con i quali paghi la banca. Secondo te? Tuo cugino ricco ha salvato te o la banca? Ovviamente tuo cugino, seppure in forme piu' morbide di quelle della banca, vorrebbe che in qualche modo il prestito gli ritornasse indietro, quando vede che tu continui a fare la stessa vita di prima pero' si insospetisce e ti fa: Ah Bull! Alura! Le facciamo o non le facciamo queste "riforme" (e un'efficace spending review)? Grande e' il suo sconcerto quando tu gli rispondi che non serve nessuna spending review, che il debito e' una "questione politica" e che con i suoi soldi non ha salvato te (dal dormire sotto i ponti) ma ha salvato la banca. Seguono lunghissime e defaticanti trattative durante le quali l'unica tua proposta e' quella che tuo cugino ti debba prestare altri soldi con i quali gli rimborsi quelli che ti ha gia' dato (per salvarti dalle grinfie della banca). Le boiate che hai riportato qui sotto sono l'ennesima conferma che i giornalisti, gli economisti, i B&B boys etc... si creano una loro "linea editoriale" dentro la quale restano impigliati e cosi' ripetono sempre le stesse fesserie facendosi beffa perfino di quello che si potrebbe intuire semplicemente con il normale buon senso. "Fedeli alla linea!" si diceva una volta.

 

  By: Bullfin on Domenica 31 Maggio 2015 02:55

TOH EURISTI DEL CAZ 2: sabato 30 maggio 2015 Le pensioni della Grecia Qualcosa mi dice che domattina potrei sentire delle imprecisioni razziste sulla Grecia (magari da un greco, perché ce ne son parecchi con la sindrome di Stoccolma). Allora, tanto per, faccio un breve addendum al fact checking sulla Grecia (ricordandovi quello più conciso di Vladimiro Giacché): Matthew Dalton del Wall Street Journal (un giornale non sospettabile di eccessiva indulgenza verso la spesa pubblica) ha chiarito che il sistema pensionistico greco non è generoso come ci si vuol far credere. Se invece che al PIL la spesa pensionistica viene rapportata al numero di anziani, la Grecia, dalla testa di serie, passa sotto la media europea, e perfino sotto la virtuosa Germania (posto che sia una virtù esportare gli anziani anziché remunerarli per il loro lavoro). Il punto è che il 20% dei greci sono over 65: è uno dei paesi con il maggior numero di anziani. Certo, la Grecia dovrebbe razionalizzare il suo sistema pensionistico, ci ricorda il giudizioso giornalista: ci sono 133 gestioni separate. Ma le cifre non indicano grandi sperperi. Vi rendete conto di cosa significhi in un paese di persone anziane una simile inversione di tendenza della spesa sanitaria? Questo sarebbe il paese che non ha fatto le riforme, secondo Riccardo Puglisi. I greci sono 11 milioni. 2000 dollari di spesa sanitaria a testa fanno una ventina di miliardi di euro. Sapete quanto è arrivato allo HFSF (Hellenic Financial Stability Fund) attraverso i vari fondi salvastati, allo scopo di iniettare liquidità nel sistema bancario greco (per salvarne i creditori, cioè la banche francesi e tedesche)? Cinquanta miliardi, dei quali 15 completamente persi (perché usati per ricapitalizzare banche decotte prima di venderle alle banche "sistemiche" che lo HFSF cerca di tenere in vita). Naturalmente sono questi movimenti via "fondi di stabilità" che spiegano la nota infografica del Sole 24 Ore (qui l'articolo di Morya Longo che spiega come i tedeschi si sono salvati a spese nostre), ma anche il grafico che avevamo pubblicato qui, e dal quale si vedeva bene come le banche tedesche e francesi prima avessero prestato cifre spropositate alla Grecia, salvo poi farsele restituire da tutti i membri della bella famiglia europea (cioè noi). Il rischio dei debitori sovrani, in Europa, non si mutualizza. Quello dei creditori privati sì, ma solo se sono tedeschi o francesi. E siccome questa operazione è veramente troppo sporca, al punto che perfino il Sole 24 Ore non può nasconderla, per cercare di uscirne con la testa alta si calunniano le vittime, secondo il meccanismo che già funzionò tanto bene con gli Ossis, come ci spiega Giacché nel suo libro. Così è se vi pare, cioè se volete l'euro. Contenti voi... Pubblicato da Alberto Bagnai a 23:57 Nessun commento:

FULTRA 10 MARZO 2020: Qui sotto la fotocopia dal vero "cialtrone medio italico" : Antitrader. Fatene una copia del pensiero per i posteri e quando tra 50 anni vorranno capire perchè l' talia sia finita miseramente

 

  By: Bullfin on Domenica 31 Maggio 2015 02:54

TOH, EURISTI DEL CAZ!!!.... ah è del Sole 24 ore....che se non erro Anti qualche giorno fa pubblico' un articolo....eh ma quello era giusto questo invece è sbagliato...si si... I due salvataggi della Grecia? Un aiuto a tedeschi e francesi. I soldi pubblici hanno permesso alle banche d’Oltralpe di uscire dalla Grecia Il Sole 24 Ore, mercoledì 18 febbraio 2015 «Bail out people, not banks!». «Salvate la gente, non le banche!». Sembrano lontani i tempi in cui le folle sventolavano in piazza cartelli per protestare contro il salvataggio degli istituti di credito con soldi pubblici. Le rimostranze, tra il 2008 e il 2010, erano all’ordine del giorno. Ma in Europa (o meglio, nel Sud Europa) le folle avrebbero dovuto far sentire la propria voce soprattutto dopo il 2010. Perché – calcoli alla mano – mentre gli Stati sostenevano la Grecia, dietro le quinte avveniva qualcosa di ben più clamoroso: i contribuenti europei salvavano le banche di Francia e Germania molto più che il popolo greco. E molti Paesi, Italia e Spagna incluse, spendevano soldi pubblici non per aiutare le proprie banche (che erano minimamente esposte sulla Grecia), ma per dare una mano soprattutto agli istituti tedeschi e francesi. Ora che la trattativa tra Atene e l’Europa è tornata nel vivo, questo lato paradossale della «medaglia» non va dimenticato. Il grande travaso I numeri parlano da soli. Nel dicembre del 2009, prima della crisi ellenica, gli istituti di credito di Francia e Germania erano i più presenti in Grecia: i primi – secondo i dati della Bri – avevano un’esposizione pari a 78,8 miliardi di dollari, mentre i secondi di 45. Per contro le banche italiane avevano in Grecia solo 6,8 miliardi e quelle spagnole appena 1,21 miliardi. Insomma: un eventuale crack ellenico avrebbe fatto del male agli istituti francesi e tedeschi, non a quelli italiani o spagnoli. Ovvio che l’effetto contagio avrebbe penalizzato i Paesi periferici sui mercati (dunque era interesse di tutti evitarlo), ma non le loro banche. Almeno: non direttamente. Quando nel maggio del 2010 si rende necessario il salvataggio di Atene, tutti gli Stati mettono mano ai soldi pubblici. La stessa cosa è avvenuta nel 2012, in occasione del secondo aiuto. Così (sommando i prestiti bilaterali, le garanzie date al fondo salva-stati Efsf e i titoli acquistati dalla Bce), lo Stato tedesco risulta oggi esposto verso la Grecia per 61 miliardi, quello francese per 46, mentre l’Italia per 40,8. Nel frattempo le banche sono invece fuggite da Atene: le francesi sono ora in Grecia per appena 1,8 miliardi di dollari e le tedesche per 13,5. In cinque anni c’è stato dunque un travaso: l’esposizione privata verso Atene è diventata pubblica. La «solidarietà» europea Il punto è che il travaso non è stato uniforme. La Francia, per esempio, ha ridotto la propria esposizione totale: prima era pari a 78 miliardi (tutta bancaria) e ora ammonta a 48 (in gran parte pubblica). La Germania l’ha incrementata, ma non di tanto. Mentre l’Italia l’ha aumentata di circa il 510%: dai 6,86 miliardi (delle banche) del 2009, ai circa 42 (quasi esclusivamente pubblici) attuali. «Noi abbiamo preso un’esposizione che non avevamo, mentre i tedeschi e i francesi hanno semplicemente rimescolato tra privato e pubblico una presenza che già avevano», osserva Luca Mezzomo, economista di Intesa Sanpaolo. Insomma: i soldi pubblici italiani sono in parte serviti anche per permettere alle banche tedesche e francesi di tirarsi fuori dai guai. Questo dimostra che l’Europa, per quanto spesso si cerchi di separare i destini di ogni Stato, resta un sistema di vasi comunicanti. È difficile capire chi salva chi, e quali interessi siano in gioco in ogni partita. Quando nelle capitali del Vecchio continente lo capiranno, allora si potrà veramente fare un passo avanti verso l’Unione europea.

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  By: antitrader on Sabato 30 Maggio 2015 23:24

Mr, bulimico divoratore di libri, son sicuro che si e' letto anche questi, lui non se ne perde nessuno ^...UN LIBRO CHE SPIEGA COME FARE LA CACCA HA VENDUTO 50MILA COPIE IN UN MESE E UN ALTRO CHE INSEGNA A METTERE IN ORDINE È ARRIVATO A 100MILA...#http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/editoria-agonia-libri-hanno-perso-30-fatturato-ultimi-101686.htm^

 

  By: MR on Sabato 30 Maggio 2015 21:08

Nella tua foga di darmi torto, mi hai dato ragione. Complimenti.

 

  By: traderosca on Sabato 30 Maggio 2015 16:53

"Qualunque scelta beneficia qualcuno, danneggia qalcun'altro ed è indifferente per qualcun altro ancora." Mr,ma che grande verità dove l'hai studiata? si chiama politica e dipende dai punti di vista...caro il mio asnò....

 

  By: lutrom on Sabato 30 Maggio 2015 16:23

La stupidità, quando si parla di economia, è credere che esista in quanto tale, e non come ovvio l'economia politica. Qualunque scelta beneficia qualcuno, danneggia qalcun'altro ed è indifferente per qualcun altro ancora. Altro che "mano invisibile": anche il neoliberismo operare delle scelte molto precise (libera circolazione dei capitali, flessibilità del rapporto di lavoro subordinato, indipendenza della BC dal Governo in funzione anti-inflattiva, ecc...) che favoriscono banche e redditieri, e danneggiano...quegli altri. --------------------- Bravo, bravo, BRAVISSIMO!!! Ma tanto i somari non comprenderanno mai, fin quando... fin quando... non verranno toccati anche i loro interessi ed allora, forse, comprenderannno!!

 

  By: Bullfin on Sabato 30 Maggio 2015 15:59

Esatto, qui sono ancora al tempo della pietra in cui il concetto di elite lo associano ai fumetti con i marziani....lasciam perdere va'.....

FULTRA 10 MARZO 2020: Qui sotto la fotocopia dal vero "cialtrone medio italico" : Antitrader. Fatene una copia del pensiero per i posteri e quando tra 50 anni vorranno capire perchè l' talia sia finita miseramente

 

  By: MR on Sabato 30 Maggio 2015 15:29

La stupidità, quando si parla di economia, è credere che esista in quanto tale, e non come ovvio l'economia politica. Qualunque scelta beneficia qualcuno, danneggia qalcun'altro ed è indifferente per qualcun altro ancora. Altro che "mano invisibile": anche il neoliberismo operare delle scelte molto precise (libera circolazione dei capitali, flessibilità del rapporto di lavoro subordinato, indipendenza della BC dal Governo in funzione anti-inflattiva, ecc...) che favoriscono banche e redditieri, e danneggiano...quegli altri.

 

  By: Bullfin on Sabato 30 Maggio 2015 14:39

Che grandi verita' MR....

FULTRA 10 MARZO 2020: Qui sotto la fotocopia dal vero "cialtrone medio italico" : Antitrader. Fatene una copia del pensiero per i posteri e quando tra 50 anni vorranno capire perchè l' talia sia finita miseramente

 

  By: MR on Sabato 30 Maggio 2015 14:03

#i#Il problema che mi assale ultimamente è la questione: mano invisibile VS poteri forti. Come dici tu appunto: che senso ha tenere i salari bassi?#/i# La mano invisibile non esiste. Esiste o la mano visibile dello Stato o quella (meno visibile ma non certo evanescente) delle lobbies finanziarie, industriali e mediatiche. La prova ne è appunto la questione salari: da un punto di vista macro è insensato tenerli inferiori all'incremento di produttività, perché così stai solo pompando da qualche parte (magari a casa d'altri, come fa la Germania) una bolla del credito. Ad essere maligni, però, magari se io sono un banchiere o un esportatore la situazione mi può anche andare bene.

 

  By: traderosca on Sabato 30 Maggio 2015 02:37

"Nel capitalismo un privato che prende un salario lo prende da un altro privato il quale ha interesse a che sia il piu' basso possibile." Anti,detta così sembra che il privato voglia tenere basso il salario a prescindere.... Il privato anche giuridico non è lui a determinare il salario se vuole proseguire con la sua attività,ma è la domanda/offerta di lavoro a regolare gli emolumenti. Esasperando il concetto(mica tanto) se un'azienda agricola oppure che operi nel settore manifatturiero tradizionale(non avanzato) riesce a trovare mano d'opera a costi minimali anche ricorrendo a mano d'opera estera per essere competitivo, deve,se non vuole chiudere l'azienda reperire mano d'opera al più basso costo possibile. E' questo uno dei gravi problemi dell'italia. Altro discorso un'azienda che operi nel settore manifatturiero avanzato,dove è richiesta mano d'opera specializzata e qualificata............ E' questa una delle grandi differenze tra noi e la Germania oltre ad avere troppe piccole aziende e altro...........

 

  By: antitrader on Sabato 30 Maggio 2015 00:16

"che senso ha tenere i salari bassi?" Nel capitalismo un privato che prende un salario lo prende da un altro privato il quale ha interesse a che sia il piu' basso possibile. I nuovi (e bizzarri) fautori del salario come variabile indipendente dimenticano che a pagargli il salario e' un privato. Finche' lavori per una multinazionale e' quasi come lavorare nel pubblico perche' chi ti paga e' una "entita" che non si identifica con una persona o un piccolo gruppo di persone. In Italia invece spesso il tuo erogatore di salario e' un individuo che ha una capacita' finanziaria dello stesso ordine di grandezza del dipendente per cui certe rivendicazioni (li chiamano diritti, diritti de che?) sono assolutamente fuori luogo e questo porta spesso alla liquidazione di tante piccole attivita'. La Germania potrebbe aumentare i salari ope legis ma, ovviamente, questo avverrebbe a scapito dell'economia tedesca in un contesto di competizione (che non e' sempre una bella cosa) globale. E' vero che salari piu' alti spingono i consumi, ma, quando i consumi sono gia' piu' che suffienti che senso ha spingerli oltre? Non ho mai creduto alle iniziative finanziarie per "rilanciare i consumi", negli anni 60, quelli che piacciono tanto agli attuali 30/40enni (perche' non li hanno vissuti), era l'economia che spingeva i consumi a suon di cambiali per comprarsi la 500 e la lavatrice. Se adesso raddoppiassi i salari pubblici (quelli privati li fa il mercato) l'effetto che otteresti sarebbe solo quello di scassare anche la bilancia commerciale (ancora miracolosamente in ordine).

 

  By: Morphy on Venerdì 29 Maggio 2015 23:21

Anti: "In tal senso una "moneta unica" non e' che sia una cosa completamente fuori di testa come affermano i pasdaran ma e' una cosa che dovrebbe essere correttamente amministrata dalla politica (che pero' e' fatta da cialtroni che oltretutto non ci capiscono un cazzz)." Questa cosa della moneta unica l'ho più o meno sostenuta da sempre e dicevo "con buona pace del forex". Il problema che mi assale ultimamente è la questione: mano invisibile VS poteri forti. Come dici tu appunto: che senso ha tenere i salari bassi? No perché parliamoci chiaro...!!!

– Ho imparato a non fare lotta con i maiali. Ti sporchi tutto e, soprattutto, ai maiali piace...

 

 

  By: antitrader on Venerdì 29 Maggio 2015 20:13

"IBM incolpa il dollaro forte per il crollo del 12% dei ricavi nel primo trimestre 2015" IBM non incolpa nessuno, anzi dice una banalita'. Per un'azienda come IBM che ha ricavi in tutto il mondo e' matematico che se il dollaro sale in suo fatturato in USD scende. Pero' scendono anche i costi (in USD) delle produzioni fuori dagli USA. Le svalutazioni competitive (quelle fatte di proposito) non mi hanno mai entusiasmato per il semplice motivo che il tuo competitore puo' svalutare a sua volta (gli basta azionare le stamperie) e sei punto e daccapo e con i salari messi peggio di prima. In tal senso una "moneta unica" non e' che sia una cosa completamente fuori di testa come affermano i pasdaran ma e' una cosa che dovrebbe essere correttamente amministrata dalla politica (che pero' e' fatta da cialtroni che oltretutto non ci capiscono un cazzz). La vera accusa da fare alla Germania e' quella non non aver alzato i salari tedeschi che sono bassi in rapporto all'economia, non le solite fesserie sulle banche, i finanzieri cattivi e i rettiliani. Tenere i salari bassi e' un grosso danno anche per i tedeschi, che senso ha importare 6 milioni di turchi per metterli a produrre mercedes da vendere all'estero? Alla fine arricchisci solo il signor Mercedes e quando il vento gira (perche' prima o poi gira) ti ritrovi con quanche decina di milioni di lavoratori stranieri da sussidiare.