By: Bullfin on Martedì 08 Novembre 2016 23:25
Dopo aver messo un articolo qualche giorno fa sui nostri amici negretti che buttano via il cibo (che un disoccupato e uno che non arriva a fine mese ben volentieri prenderebbe...) ecco un'altra perla alla faccia di quelli CI VUOLE PIU' IMMIGRAZIONE, GLI ITALIANI NON VOGLIONO LAVORARE, ETC.....ebbene si...certi lavori come quelli qui sotto meglio che gli italiani non li facciano....
W il xxxx.....
Tre gambiani spacciavano «cioccolato»
Gli ospiti della cooperativa Dumia (due arrestati e uno denunciato) usavano un linguaggio in codice per descrivere la droga di Gigi Sosso
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08 novembre 2016
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FELTRE. Hashish e marijuana potevano chiamarsi «cioccolato», «bere una birra» o «partita a pallone». A seconda della quantità richiesta, anche da clienti minorenni della zona del Boscariz. I tre migranti richiedenti asilo ospiti della cooperativa Dumia di Feltre gestivano con dei nomi in codice, più o meno classici, il commercio illegale di stupefacenti: sia di persona che durante le trattative al telefonino cellulare.
Sono tutti originari del Gambia e hanno 21, 23 e 30 anni: due sono stati arrestati giovedì scorso dalla Squadra mobile della questura di Belluno e uno denunciato a piede libero.
Il primo degli interrogatori di garanzia si è svolto sabato, nel carcere di Baldenich, mentre il secondo è in programma per stamane, negli stessi locali. Entrambi gli indagati rimangono in carcere: a Feltre avevano trovato a Feltre un giro daffari molto redditizio. La compravendita stava andando avanti ormai da settimane e qualcuno non poteva non accorgersi dei movimenti sospetti dei tre africani. Non è ancora dato sapere se negli alloggi siano stati trovati bilancini di precisione, contenitori in cellophane o in stagnola e altri oggettivi tipici di chi spaccia droga, ma se sono scattate due ordinanze di custodia cautelare firmate dal giudice per le indagini preliminari, vuol dire che ci sono almeno pesanti indizi di colpevolezza e il fondato pericolo della ripetizione del reato.
Gli investigatori sono già sicuri che lo smercio avveniva allaperto dei giardini del Borcariz o allinterno dei loro alloggi di via Volturno. È in questi contesti, in alcuni appartamenti e in altrettante cantine, che il cane antidroga ha annusato tutto quello che poteva annusare, prima che due africani su tre venissero portati prima in questura per lidentificazione e le altre formalità necessarie e poi nel carcere di Baldenich, a disposizione dellautorità giudiziaria. Il terzo è stato solo denunciato a piede libero, segno che la sua posizione è più leggera. In comune, i tre devono avere lodissea dal Gambia fino alla Libia e limbarco con destinazione Lampedusa fino allassegnazione alla Dumia, come struttura accreditata dalla prefettura. Cooperativa che rivendica non solo la propria estraneità alla vicenda, ma anche limpossibilità di dedicarsi a compiti di vigilanza nei confronti degli ospiti che si trattengono nei suoi alloggi per un certo periodo di tempo.
Da quanto risulta, i tre avevano avviato le pratiche per ottenere la protezione internazionale,
nel frattempo avevano trovato il modo di avviare questa attività di detenzione e spaccio, che coinvolgeva non solo clienti maggiorenni, ma anche diversi minori. Molte le cessioni di hashish e marijuana contestate dalla procura della Repubblica di Belluno.
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http://corrierealpi.gelocal.it/belluno/cronaca/2016/11/08/news/tre-gambiani-spacciavano-cioccolato-1.14377315?ref=hfcabler-3
FULTRA 10 MARZO 2020: Qui sotto la fotocopia dal vero "cialtrone medio italico" : Antitrader. Fatene una copia del pensiero per i posteri e quando tra 50 anni vorranno capire perchè l' talia sia finita miseramente