Uscire dall'Euro

DOVE C’È DA PROTEGGERE L’EURO C’È TSIPRAS (?) - Moderator  

  By: Moderator on Sabato 10 Gennaio 2015 20:36

di ^Daniele Basciu#www.econommt.com^, da ^www.retemmt.it#www.retemmt.it^ Il sostegno all’ eventuale “^ristrutturazione del debito#http://www.lastampa.it/2014/12/09/esteri/grecia-tsipras-se-vince-syriza-negoziati-con-lue-lausterit-stata-un-fallimento-TPR2NG2aaECUq6tOWMtvCJ/pagina.html^” proposta da un ipotetico governo Tsipras potrebbe essere l’ultima spiaggia dei sostenitori del regime di austerity dell’Eurozona sprovvisti di sufficiente coraggio per manifestarsi come tali. Storicamente il meccanismo di “#i#Giubileo#/i#” (una qualche forma di periodico condono di parte dei debiti in favore dei soggetti indebitati) si è presentato in più forme. Non ha mai avuto, come esito, una trasformazione del sistema che aveva generato l’accumulo debitorio divenuto insostenibile. La struttura socio-economica che aveva generato l’indebitamento diffuso ed insostenibile tornava ad operare immediatamente dopo il “reset”. Chi disponeva di risorse materiali, continuava a disporne ed essere ricco. Chi non ne disponeva, continuava a non disporne, restando povero e nella necessità di indebitarsi verso il “blocco sociale” possidente. E gli Stati? Cosa accadeva in epoche più civili dell’attuale? Come scriveva Giovanni Zibordi qualche anno fa "#i#Fino al 1700 prestare soldi ai governi e stati era molto pericoloso, rischiavi anche la vita. I re, principi, imperatori o sultani quando non riuscivano a pagare i debiti contratti con banchieri esteri li espellevano, arrestavano e anche impiccavano#/i#” (da “^Gli Stati Sovrani Possono non Pagare i Debiti Esteri#http://cobraf.com/forum/topic.php?topic_id=869&reply_id=296279^ ? Oggi nell’ipotesi in cui uno Stato Eurozona avesse accesso a una “#i#ristrutturazione del debito#/i#” non sembrano essere previste modifiche all’architettura istituzionale dell’Eurozona stessa, né ci sarebbero arresti o impiccagioni.Presumibilmente: 1) La ristrutturazione dovrebbe essere accompagnata da un programma di “riforme e privatizzazioni”, con la funzione di proseguire il trasferimento di risorse reali (infrastrutture strategiche, pubblici servizi e oligopoli naturali) dal soggetto Pubblico a soggetti privati; 2) Lo Stato greco continuerebbe a non poter emettere né una propria valuta né (ovviamente) l’euro; 3) Lo Stato membro dal debito “ristrutturato” continuerebbe ad essere utilizzatore di valuta, privo di una garanzia formalizzata (da parte del monopolista della valuta stessa) sui futuri bond emessi, che non potrebbero essere considerati “incremento della base monetaria” come ^riformulata da Warren Mosler#http://www.retemmt.it/vision/item/349-definire-la-base-monetaria-in-un-regime-di-cambi-flessibili-la-grande-riformulazione^ in riferimento ad una moneta in regime di cambi flessibili; questo comporterebbe il perdurare del potere dei mercati di determinare il tasso d’interesse dei titoli di stato di nuova emissione; 4) L’emissione dei titoli di Stato continuerebbe ad essere necessaria e non rinunciabile, insieme all’elevata e crescente pressione fiscale; L’intera struttura istituzionale ed economica Eurozona (e del paese “#i#ristrutturato#/i#”) continuerebbe ad essere fondata sui principi del limite alla spesa in deficit pubblico e del divieto di intervento diretto del settore pubblico nell’economia, con la persistenza del quadro che ha generato l’attuale situazione da crisi umanitaria. Su questo punto risulterebbero ^dichiarazioni dello stesso Tsipras#http://www.ilfoglio.it/articoli/v/124385/rubriche/economia/tsipras-austerit-pareggio-bilancio.htm^ per cui “#i#Il pareggio di bilancio è un punto nodale della nostra strategia#/i#”, rafforzate dal suo portavoce Pappas: “#i#manterremo i conti pubblici a posto#/i#» e «#i#spenderemo soltanto quello che riusciremo ad incassare#/i# ” Per cui la soluzione “ristrutturazione debito pubblico” in questo scenario istituzionale potrebbe essere un buon sistema per rendere digeribile un processo di spoliazione dei beni pubblici che concentrato in un tempo troppo ristretto diventa una polveriera sociale, mentre diluito nel tempo permetterà alla popolazione di abituarsi alla povertà (?). #ALLEGATO_1#

 

  By: antitrader on Sabato 10 Gennaio 2015 19:07

Lo avevo detto in tempi non sospetti che avrebbero fatto un miniQE alla vaccinara in cui ogni banca centrale compra i titoli della propria nazione. I soldi ovviamente li mette la BCE ma questo significa che weidmann preferisce avere come controparte una banca centrale piuttosto che uno stato. Il problema (a parte la Grecia che ormai viene data per persa) e' solo l'Italia. Chiunque sia ancora sano di mente dovrebbe sapere benissimo che l'Italia e' fallita e, di fatto, e' gia' in default. Quando hai un debito al 137% (al netto di droga e mignotteria) e il PIL che continua a scendere e non sei in grado di tagliare la spesa che invece continua a salire, e' evidente che sei fallito tra lo sconcerto di quelli che: e' tutta colpa della merkel e di quelli impegnati nell'affannosa ricerca di "genialate" che possono esistere solo nella crapa bacata di qualche bizzarro individuo.

 

  By: themaui on Sabato 10 Gennaio 2015 16:23

#b#BCE: CIASCUNA BANCA CENTRALE COMPRI TITOLI DI STATO DELLA SUA NAZIONE! PREPARATIVI PER LA FINE DELL'EURO (ALTRO CHE QE!)#/b# venerdì 9 gennaio 2015 Giornata difficilissima per le Borse europee, oggi, che, nei minuti finali della seduta annullano tutti i vantaggi del giorno precedente Piazza Affari chiude in calo del 3,27%. Francoforte cede l'1,92%, Londra arretra dell'1,05% e Parigi dell'1,9%. In controtendenza Atene, che oggi ha chiuso in rialzo del 2,35%. A mettere i listini di cattivo umore i listini sono state le notizia rimbalzate dalla Bce. Secondo le indiscrezioni rimbalzate a margine del consiglio direttivo della Bce pare che il falco tedesco Jens Weidmann e i suoi alleati lo costringeranno Draghi a utilizzare un bazooka in miniatura. Un'arma di potenza ridotta che non sara' sufficiente a tirare l'euro fuori dai grossi guai in cui si trova. I tecnici della Bce, secondo le voci, hanno elaborato un piano di stimolo monetario di soli da 500 miliardi. Il consiglio direttivo ha gia' affrontato la questione e c'era piu' consenso che in passato rispetto alla necessita' di avviare il piano di acquisto di titoli. Tuttavia l'operazione, oltre a essere limitata nella quantita', lo sara' anche nella sua ampiezza. La misura riguarderebbe i titoli di Stato con un rating non inferiore BBB-. Un livello che includerebbe quindi anche le emissioni dell'Italia, ma escluderebbe quelli della Grecia.Scelta inevitabile visto che se dovesse vincere le elezioni Syriza chiedera' di tagliare il valore dei suoi debiti in mano alle istituzioni pubbliche. La notizia e' stata accolta male dai mercati secondo i quali, a questo punto Atene e' daconsiderare fuori dall'euro. Ad aggiungere le preoccupazioni c'e' un altro elemento. Gli acquisti diretti da parte della Bce sarebbero solo parziali. Il grosso dell'operazione verrebbe messa a carico delle singole banche centrali. Vuol dire che la Banca d'Italia interverrebbe solo sui titoli italiani, la Bundesbank si occuperebbe di quelli tedeschi e via elencando. La distinzione ha solo un significato tecnico. In realta' ha un contenuto fortemente politico. E' la conferma che la solidarieta' europea e' da considerarsi ad alto rischio, anzi non c'è più. Ciascuno Stato dovrebbe occuparsi dei propri titoli. Da qui a riconoscere la sostanziale nazionalizzazione del debito il passo sarebbe breve. Se cosi' stanno le cose, ragionano i mercati, a che cosa serve la Bce? A confermare i dubbi ha contribuito la stessa banca centrale. I collaboratori di Draghi hanno avvertito gli analisti che la banca centrale europea non puo' risolvere tutti i problemi. Il 2015 non e' dunque privo di rischi: politici, legati alla scarsa crescita e finanziari per l'eventuale fallimento delle misure di sostegno monetario. Per l'euro si annunciano giornate molto difficili: Draghi e' ormai considerato l'unico scudo della moneta unica. Se la sua missione dovesse essere un insuccesso il futuro diventerebbe molto cupo. Tanto piu' che dal fronte dell'economia reale arrivano nuove notizie negative. In Germania e' calata a sorpresa la produzione industriale che ha segnato un -0,1% a novembre su ottobre contro il +0,3% stimato dagli analisti: su base annua la contrazione e' dello 0,5%. In discesa anche l'attivo della bilancia commerciale sceso a 17,7 miliardi. In Francia, invece, il deficit della bilancia commerciale si e' leggermente ridotto a novembre, a 3,2 miliardi di euro contro i 4,3 miliardi (cifra rivista) in ottobre. Da segnalare anche il peggioramento dei conti pubblici. In Italia che nel terzo trimestre il deficit e' salito. In Gran Bretagna, produzione industriale di novembre ha registrato il +0,1% mensile e +1,1% annuo, ma il Regno Unito non ha l'euro, per sua scelta e fortuna. http://www.ilnord.it/c-3952_BCE_CIASCUNA_BANCA_CENTRALE_COMPRI_TITOLI_DI_STATO_DELLA_SUA_NAZIONE_PREPARATIVI_PER_LA_FINE_DELLEURO_ALTRO_CHE_QE

 

  By: Ganzo il Magnifico on Sabato 10 Gennaio 2015 14:10

Io penso che voteranno Syriza. Comunque mi conservo il post per futura verifica. Nessuno vuole smontare l' Euro. Sta avverandosi la profezia che feci un paio di mesi fa, che cioè per qualche (misteriosa?) ragione, NESSUNO al potere o in vista di raggiungere il potere è anti-euro. E chi lo è stato (Berlusconi, Papandreou) è finito male. Syriza, un tempo ferocemente anti-euro, ha già cambiato rotta, è arrivata perfino ad impegnarsi sul pareggio di bilancio. E in Italia chi è anti euro, sta in tutta sicurezza all' opposizione (Salvini, Grillo, Meloni). Lo stesso in Francia con Le Pen. Vedrete che se mai questi gruppi entreranno in una compagine di governo, cambieranno la rotta, come ha fatto Syriza.

Slava Cocaïnii!

 

  By: cactusreal on Sabato 10 Gennaio 2015 13:49

POST DI ANTITRADER: Vedrai alle elezioni. Tutti a votare samaras come tanti pecoroni. Se si vuole smontare l'euro glielo suggerisco io il percorso: - chiusura di tutte le borse europee (tranne il forex). - limitazione quasi totale al prelievo contante. - blocco spostamenti di capitale anche per via elettronica. - quotazione sul forex delle nuove divise nazionali partendo dal cambio =1 - quando i cambi si son stabilizzati allora si procede con i valori stabiliti dal mercato. solo cosi' puoi evitare scossoni paurosi che farebbero saltare tutto per aria (sicuramente tutte le banche). Osservazione molto molto interessante! Se invece di singole nazioni si parla poi di blocchi di nazioni lo è ancora di più! Si potrebbe ipotizzare come il cammino, molto lungo, per una eventuale moneta unica mondiale! OK a parte i voli di pensiero che valore di rapporto si potrebbe ipotizzare le nuove valute? Ex: blokko 1 dato da Germania, Olanda, tutto quello ke ruota intorno alla Germania, e forse Francia; blokko 2 i pigs... facciamo 1:400? ovvero ci vogliono 400 euro dei pigs x avere 1 euro della Germania?

 

  By: cactusreal on Sabato 10 Gennaio 2015 13:42

 

  By: shabib on Venerdì 09 Gennaio 2015 15:37

immagina un mondo dove il costo dell'energia e' quasi zero , dove il denaro non ha costo di interessi perche' gli stati lo regalano alla gente per il solo fatto di esistere e si prendono cura di tutto quello che loro serve , tanto e' solo carta e click .... chi farebbe piu' lo schiavo per le nanoelites ? con quale metro si impedirebbero prevaricazioni che non dovrebbero piu' esistere , ma qualcuno sicuramente vorra' riproporre in forme nuove ? quanti vorrebbero fare qualche cosa in piu' , lavorare o fare sacrifici e dove troveresti il gregge di schiavi la cui offerta supera la domanda ?

 

  By: antitrader on Venerdì 09 Gennaio 2015 15:19

"morto anche l'economista che voleva rinegoziare il debito" Adesso non manchera' di certo qualcuno di quegli imbecilli che: "se faccio capire alla gente come le banche creano i soldi poi i rettiliani mi fanno fuori".

 

  By: shabib on Venerdì 09 Gennaio 2015 10:12

Charlie Hebdo: morto anche l'economista che voleva rinegoziare il debito Bernard Maris era giornalista di France Inter. Aveva rivelato alle grandi masse che banche creano moneta dal nulla. Chiedeva sforzo da parte di creditori internazionali. http://www.wallstreetitalia.com/article/1798010/charlie-hebdo-morto-anche-l-economista-che-voleva-rinegoziare-il-debito.aspx *UN CARO E AFFETTUOSO SALUTO A DEFILSTROK E A PABLO !!!!

 

  By: Ganzo il Magnifico on Venerdì 09 Gennaio 2015 00:12

^da Libero Quotidiano, parole al vento sulla Grecia#http://scenarieconomici.it/libero-quotidiano-parole-vento-grecia/^ Un articolo interessante su Euro, Grecia e Venezuela, da Scenari Economici

Slava Cocaïnii!

 

  By: lutrom on Giovedì 08 Gennaio 2015 21:32

PANA è in realtà un grandissimo ^CUCKOLD#http://it.wikipedia.org/wiki/Cuckold^, contentissimo e molto appagato per questo suo ruolo!!!! E che io abbia pienamente ragione è dimostrato dai suoi comportamenti e dal fatto che per per un sito (di borsa) come questo e per un cuckold come Pana, abbiano grande importanza i bull, i tori!!! Ed i tori, preferibilmente, per i cockold devono essere di colore, come dimostrato anche dalle preferenze razziali di Pana e COME DIMOSTRATO ampiamente DAL SUO SVISCERATO AMORE PER L'ABBRONZATO D'AMERICA!!!! P.S: Pana, qui sotto ti metto il "materiale" giusto per cambiare il tuo avatar (già precedentemente mi hai ascoltato, avendo messo il somaro, adesso, se vuoi, cambia ancora!). VIVA PANAAAAA!!!!!!!!!!!!!!

Tsipras è anche un seguace di Mario Monti in economia ? - Moderatore  

  By: Moderatore on Giovedì 08 Gennaio 2015 21:18

^Non bastava che fosse finanziato da Soros#http://www.pravoslavie.ru/english/59853.htm^ e che fosse per l'Euro, Tsipras è diventato anche un seguace di Mario Monti in economia ? #i# ^“Il pareggio di bilancio è un punto nodale della nostra strategia”, dice il leader di Syriza#http://www.ilfoglio.it/articoli/v/124385/rubriche/tsipras-austerit-pareggio-bilancio.htm^ nel libro-intervista del giornalista greco Teodoro Andreadis Synghellakis intitolato “La mia sinistra” “La mia sinistra” e in uscita nei prossimi giorni anche in Italia. Quella del rampante leader greco non è una frase dal sen fuggita, ma una convinzione radicata e ribadita più volte, come quando il giornalista chiede se in un suo eventuale governo intenda tornare alle politiche di spesa in deficit che hanno portato la Grecia al default: “Riuscire a tenere come punto fermo il pareggio di bilancio – si legge nelle anticipazioni pubblicate dall’Huffington Post – ci dà la possibilità di trattare da una posizione di forza”. Concetto espresso anche quando gli viene chiesto come pensa di affrontare la diffidenza dei mercati nei confronti di una Grecia targata Tsipras: “Sappiamo che i mercati non si batteranno certo a favore di un governo della sinistra. Ma la cosa non ci incute nessun tipo di timore. ^I mercati ti concedono prestiti a tassi tanto più alti, quanto più hai bisogno di soldi. La risposta a tutto ciò si trova nei bilanci in pareggio, così da limitare i bisogni di contrarre prestiti#http://www.ilfoglio.it/articoli/v/124385/rubriche/tsipras-austerit-pareggio-bilancio.htm^. Mano a mano che il partito della sinistra estrema greca si avvicina alla prova di governo, dunque, compaiono toni più moderati di un tempo... #/i#

 

  By: GZ on Giovedì 08 Gennaio 2015 21:14

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  By: Ganzo il Magnifico on Giovedì 08 Gennaio 2015 16:52

O Pana, ma come mai pur avendo rinunciato alla sovranità monetaria ti danno di bischero? Mah!

Slava Cocaïnii!

 

  By: Lelik on Giovedì 08 Gennaio 2015 16:11

Pana, BASTA! Basta disinformazione! Basta scrivere per scrivere la prima cosa sbagliata che viene in mente! Studia, documentati, rileggi, ragiona e poi scrivi. TROVAMI un solo grafico, documento, statistica, emesso da qualche organo degno di un minimo di autorità, che mostri come la disoccupazione negli anni '70 fosse uguale ad oggi (come da te sostenuto). Era assolutamente inferiore e di molto! Nel grafico riportato (dal blog di Bagnai) le fonti sono OECD (ovvero la Ocse) e il fondo monetario internazionale (IFS, WEO, e previsione)