By: VincenzoS on Domenica 14 Dicembre 2014 11:10
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Attenzione però che non sto esagerando. Il cambio Lira/Marco era a 200 lire a inizio anni '70 ed arrivò a 1,200 lire a metà anni '90, quindi in 25 anni circa era aumentato di 6 volte (la quantità di lire necessarie per comprare 1 marco....).
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Spero che un giorno Lei abbia l'onestà intellettuale di spiegare le seguenti cose:
1) Fino al 1971 siamo stati in un sistema di cambi praticamente fissi, quello di Bretton Woods, che esigeva grande disciplina finanziaria. La cosa, in quegli anni nnon mi risulta che ci abbia creato grossi problemi, anzi furono gli anni in cui l'Italia cresceva più di tutti gli altri paesi. Come mai?
2) Rotto, non da noi, il sistema di Bretton Woods, il cambio inizia a peggiorare e il peggioramento segue un percorso grosso modo costante sia prima che dopo il "divorzio", sia prima che dopo l'introduzione del "serpente monetario" e poi dello SME. Come mai?
3) Se eravamo stati capaci di mantenere il cambio con il marco fino al 1971, cosa è cambiato dopo quella data?
A mio modestissimo parere il problema sta nel fatto che la classe dirigente italiana, e con classe dirigente non intendo solo politici e anche alti burocrati, ma anche coloro che controllano Confindustria, i sindacati, categorie professionali specifiche (notai, avvocati, commercialisti ecc.), sistema bancario, ha scoperto il suo "elisir di lunga vita", e cioè il pulsante di accensione della stampante e ha semplicemente messo in atto una politica di spoliazione del paese. Ciò che avevamo accumulato negli anni precedenti ci ha permesso di tirare avanti per un po', ma l'introduzione dell'euro, che la classe dirigente sperava fosse un secondo elisir (la Germania pagherà i nostri debiti), si è invece rivelata essere il catalizzatore della disfatta.
E ora Lei vorrebbe rimettere in mano a questi delinquenti il bottone della stampante?