La strategia della Casa Bianca - gz
¶
By: GZ on Mercoledì 05 Febbraio 2003 16:38
.... le varie nazioni e/o gruppi di nazioni hanno un bisogno urgente di grandi statisti che abbiano il coraggio e la forza morale di prendere le decisioni giuste anche se alcune volte possono e debbono essere impopolari, insomma avere il coraggio di far bere la medicina amara; la vogliamo ricordare la "Lady di ferro" in GB negli anni '80?....
-------------------------------------------
Non c'è dubbio che la leadership a livello globale conti per i mercati. Rovesciare Saddam Hussein è una mossa molto rischiosa e proprio per questo impopolare, ha fatto calare nei sondaggi il presidente Bush sia per la difficoltà a spiegare la guerra preventiva, che per gli effetti sulle borse e quindi sull'economia di un anno intero di preparazione della guerra.
Sicuramente non è la cosa che consulenti politici hanno raccomandato per essere rieletto, sia per l'effetto immediato nei sondaggi che per i rischi che qualcosa vada male in iraq. Inoltre ha spinto la germania e francia contro gli stati uniti ecc..
Si può pensare che si tratti di una cosa assurda, immorale o stupida o quello che uno vuole, ognuno ha le sue opinioni.
Ma occorre capire che è qualcosa di pianificato e portato avanti con determinazione a dispetto di questi rischi e dei contraccolpi di popolarità in america, tra gli alleati e nel mondo. Se vogliamo Bush sta scommettendo la sua presidenza su questo e non ne avrebbe bisogno perchè fino a pochi mesi fa aveva le % di approvazione più alte di ogni presidente (e ancora oggi è sul 56-58%) e ha appena fatto vincere al suo partito sia camera che senato per la prima volta da 40 anni.
Allora perchè ?
La gente che l'ha predisposta intorno a Bush (Dick Cheney, Don Rumsfeld, Paul Wolfowitz, Richard Perle...) erano lo staff della Casa Bianca negli anni '80 e sono gli stessi che hanno creato nel 1982-1983 la strategia di Reagan nei confronti dell'URSS.
All'epoca quasi tutti i commenti erano negativi verso lo "Scudo Spaziale" e il resto della strategia di confronto aggressivo, specialmente in europa, ma il muro di Berlino poi crollò nel 1989 e l'urss si è disintegrata.
Ora questa gente è tornata alla casa Bianca vuole fare qualcosa del genere nei confronti dell'Iraq, Iran e Arabia Saudita. Hanno iniziato dall'Afganistan, hanno avuto successo contro le aspettative di quasi tutti. Se ora rovesciano il dittatore più temuto del medio oriente e lo sostituiscono con un governo filo-occidenale poi l'Iran degli ayatollah che è sull'orlo della rivolta cede da solo. E a quel punto anche l'Arabia saudita reazionaria comincia a tremare.
Pochi politici al mondo (direi nessuno) in questa situazione confortevole di popolarità avrebbero rischiato in questo modo. George W. Bush a differenza di Bush padre sembra uno che per carattere crede in questo approccio stile Ronald Reagan (e che in europa nessuno capisce perchè qui i politici si muovono sempre in modo tattico e a breve termine).
Si tratta in ogni caso di una mossa strategica e ambiziosa, molto rischiosa, ma che se riesce secondo i piani cambierà la faccia del medio oriente, l'area del mondo da cui nasce il terrorismo e l'instabilità del mondo.
Giusta o sbagliata che sia non è però un espediente o una mossa tattica, è una strategia con dietro gente che la pianifica da tempo, che pensa di ripetere il successo ottenuto con l'URSS, che è stata incoraggiata dal successo lampo in Afganistan e che avendo vinto le elezioni del congresso a novembre pensa di avere un occasione unica per implementarla.
C'è molto da perdere se va male e molto da guadagnare se funziona.
Modificato da - gz on 2/5/2003 15:46:42