"Geniale" proposta della Reichlin per far comprare i BTP alla BCE - GZ
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By: GZ on Martedì 18 Novembre 2014 17:44
Lucrezia Reichlin, editorialista del Corriere, ex capo dell'ufficio studi della BCE a Francoforte, professore alla London Business School (nonchè erede di una famiglia di politici importanti del PCI) potrebbe essere il prossimo ministro del Tesoro dopo Padoan, quello che implementa un default visto che da un paio di anni ne parla. Questa settimana #F_START# size=3 color=blue #F_MID#la Reichlin ha messo fuori una nuova versione del piano di far comprare i bond italiani alla BCE#F_END#, tema su cui gli economisti pro-euro scrivono senza mai stancarsi da anni
1) Luis Garicano, Lucrezia Reichlin: 14 novembre: ^"A safe asset for Eurozone QE: A proposal", Luis Garicano, Lucrezia Reichlin #http://www.voxeu.org/article/safe-asset-eurozone-qe-proposal^, 14 November 2014 Vox.eu.
2) sul Sole24 ore c'era l'ennesimo piano il 15 novembre, ^"La proposta: «timbro» Bce su euro-bond delle banche", di Carlo Bastasin#http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2014-11-15/la-proposta-timbro-bce-euro-bond-banche-081105.shtml?uuid=ABxVyHEC&fromSearch^ 15 novembre 2014, il Sole24ore
3) un mese fa c'era ^il Piano "PADRE" firmato da 50 economisti italiani#http://www.monetazione.it/blog/defaultEconomia.php?topicGroupID=1&idr=123568168#123568168^ e da Prodi
Cosa propongono tutti questi economisti pro-euro, che sono l'80% della professione accademica ? Di trovare un modo di convincere i tedeschi a far comprare titoli di stato di tutti i paesi alla BCE. E' il loro chiodo fisso ed è anche la loro unica speranza per non essere travolti dal crollo del sistema.
Come vogliono fare ora ? l'ultima pensata è sostanzialmente di #F_START# size=3 color=blue #F_MID#usare un sistema come quello dei mutui cartolarizzati americani, dove mischi assieme debiti buoni e marci e poi rimescoli il tutto e ne tagli delle "tranche", da quella più sicura a quella più scadente#F_END#. Poi li metti sul mercato e chi li compra si fida che la "tranche" più senior è appunto AAA e costa un 1% e quella più "spazzatura" costa un 5% ecc...
La Reichlin e gli altri dicono astutamente:#F_START# size=3 color=blue #F_MID# "ehi tedeschi... facciamo così allora visto che non volete che la BCE compri i BTP: mettiamo tutti assieme i titoli pubblici di tutti i 20 paesi della UE però non chiediamo alla BCE di comprarli che lo so che non volete.... Rimescoliamo il tutto e ne tagliamo delle "tranche", da quella più sicura a quella più scadente. La BCE comprerà allora solo le più sicure (quelle "senior", quella "AAA") che costeranno come i Bund, un 1%. Il mercato comprerà le tranche più rischiose che però sono una fetta piccola e che costeranno un 4 o 5%...In questo modo, voi siete contenti perchè la BCE comprerà qualcosa che assomiglia ai Bund e lascerà fuori quello che assomiglia ai BTP...#F_END#
Perchè funziona ? Per la magia della finanza, delle cartolarizzazioni e dei rating la quota "scadente" risulterà piccola, per cui la BCE potrà comprare gran parte del debito pubblico dell'eurozona senza rischio !!! comprerà cioè qualcosa che assomiglia ai Bund anche se dentro ci sono dei BTP. Non è magia questa ?
La tranche a rischio mantiene il governo italiano sotto pressione, se sgarra aumenta di costo e cala di prezzo ecc..., ma intanto la tranche "sicura" viene comprata dalla BCE e il debito totale pesa di meno (per tutta l'eurozona) e il costo totale dovrebbe calare.
Non viene da ammirare l'ingegno che viene profuso per creare questi schemi finanziari ?
(Nota tecnica:
il gioco è che sui BTP dici che, prendendone 1,000 mld oggi, questo debito ha un certo rischio, del 20% diciamo di default, lo quantifichi in un 20% di probabilità di un default. Come è ovvio infatti il default è una probabilità, al momento attuale e non è il 90% attualmente sul mercato. In un momento dato ad esempio oggi sarà di meno, può essere un 20 o un 30%, diciamo allora che OGGI LA PROBABILITA CHE I BTP DIANO UN DEFAULT E' QUANTIFICABILE AL 20%. Dopodichè il trucco è che separi i BTP in due tranche, un 20%, quindi 200 mld che è "a rischio" e che tratti come tale per cui paga quindi molto, un 5%. E un' 80% cioè 800 mld che consideri "sicuro", come un Bund e che paga quindi poco...)
E' una trovata ingegnosa, astuta diciamo nel suo genere. Non è del tutto impossibile che venga presa in considerazione dalla BCE ed è probabile che Draghi in questo momento stia tentando di farla passare.
Il problema è che se guardi tra i firmatari di tutte queste astute soluzioni di ingegneria finanziaria trovi dei polacchi, degli spagnoli, degli italiani, anche degli inglesi, ma non dei tedeschi. I tedeschi non sono così stupidi da abboccare.
Intanto la Reichlin imperversa come editorialista economico del Corriere a spiegare che la soluzione è che la BCE compri titoli di stato italiani e di tutti i paesi UE.
---#i#
^"Mal comune, nessun gaudio",
di Lucrezia Reichlin,
Corriere della Sera, 18 nov#http://www.corriere.it/editoriali/14_novembre_18/mal-comune-nessun-gaudio-7600733e-6eec-11e4-a038-d659db30b64c.shtml^
Dopo la pubblicazione dei dati di Eurostat sul Prodotto interno lordo del terzo trimestre, s’è discusso a lungo dell’ennesimo risultato negativo italiano, ma i numeri confermano, soprattutto, la debolezza tedesca. La vera notizia non è che l’Italia sia l’unico grande Paese dell’eurozona ancora in recessione, ma che tutte le economie dell’Unione stentino a decollare e, in particolare, che la Germania abbia crescita piatta. La differenza tra il +0,07 tedesco e il -0,09 italiano è marginale, quella tra il numero tedesco e il +0,9 degli Stati Uniti, nello stesso trimestre, è molto più significativa. La zona euro si conferma in stagnazione mentre gli Stati Uniti mostrano da tempo una robusta ripresa. I dati recenti non fanno che confermarlo.
Ma se questa è l’analisi, l’azione di politica economica deve focalizzarsi sull’Unione tutta e non concentrarsi sulla debolezza di una sua parte. Da qui dipende la sopravvivenza dell’euro come progetto economico e politico. Il timone è in mano alla Banca centrale europea, l’unica istituzione federale che abbia capacità di intervento. Dalla sua azione dipende la tenuta del nostro sistema.
Poiché il male è oggi comune, il processo decisionale dovrebbe essere più semplice che nel 2011 quando si era di fronte alla dicotomia tra Nord e Sud Europa. Perché, quindi, questa esitazione? In particolare perché la Bce esita a intervenire con massicci acquisti di titoli di Stato (il cosiddetto Quantitative Easing - QE), come hanno fatto la Federal Reserve negli Stati Uniti, la Banca d’Inghilterra e la Banca centrale del Giappone?
Per alcuni il problema è tecnico. I tassi di lungo periodo sono già molto bassi e una loro ulteriore diminuzione come conseguenza del QE, si dice, non avrebbe un effetto decisivo sul costo del credito.
Inoltre, il sistema finanziario europeo è basato sull’intermediazione bancaria e non sulla raccolta diretta di fondi dal mercato: una diminuzione dei tassi a lunga scadenza, quindi, servirebbe a poco. Queste osservazioni non sono convincenti. #F_START# size=3 color=blue #F_MID#Un’azione adeguata di QE avrebbe un effetto sulle due variabili cruciali per il sostegno della domanda: inflazione e tasso di cambio. In particolare, la Banca centrale europea deve evitare che si consolidino aspettative di diminuzione dei prezzi destinate a far aumentare il costo reale del credito: ed è questo che conta per consumatori e imprese#F_END# . L’ esperienza di altri Paesi dimostra che quando il QE è legato al raggiungimento di un tasso di inflazione misurabile, chiaramente comunicato a mercati e cittadini, gli effetti sul reddito nominale sono significativi. È l’esperienza recente del Giappone, Paese con un sistema finanziario basato sulle banche. Ma credibilità e chiarezza dell’obiettivo che si persegue sono ingredienti necessari alla riuscita dell’operazione. Per questo il messaggio della Bce dovrebbe essere deciso, compatto, inequivoco. Ancora una volta l’esperienza del Giappone fa da insegnamento. All’inizio del millennio, un QE non accompagnato da adeguata comunicazione sull’obiettivo di inflazione annullò l’efficacia di quell’azione.
Ma se è così perché c’è tanta esitazione tedesca? Il problema in realtà è politico. Se la Bce comprasse il debito degli Stati membri finirebbe per mettere in bilancio gran parte di titoli di Stato dell’eurozona, in particolare titoli italiani. Ne consegue che, in caso di «fallimento» di un qualsiasi Paese dell’area, il rischio sarebbe interamente sulle spalle della Banca centrale e questo finirebbe quindi per rendere impossibile, anche in casi estremi, la ristrutturazione di un singolo debito. Di fatto finirebbe per crearsi una situazione in cui la Bce assicura il settore privato contro il rischio sovrano, eliminando ogni disciplina di mercato.
Questa preoccupazione politica, non tecnica, è giustificata ma ci paralizza perché ci lascia, tutti, senza cartucce di fronte alla minaccia di una stagnazione prolungata. Rivela che senza un ulteriore passo verso l’integrazione economica, lo strumento più ovvio per curare il problema non di una parte, ma di tutta l’eurozona, non si può usare.#/i#
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Ma perchè esattamente dovrebbe servire, se poi si mantengono sempre le tasse a questi livelli allucinanti e non si aumenta il deficit ? Perchè, scrive la Reichlin, così aumentano le aspettative di inflazione e tramite questo anche poi l'inflazione e così si riduce il peso del debito e così poi si può ricominciare ad indebitarsi
Verrebbe qui da in'azzarsi
i) Non so cosa insegnate oggi alla London School, ma far aumentare l'inflazione non fa aumentare la domanda, cioè il potere di acquisto e di spesa. E' il contrario, come insegna l'esperienza recentissima del Giappone ad esempio.
ii) Se la BCE con questo trucco comprasse 1,000 mld di debito pubblico dell'eurozona, che è di 10mila miliardi di euro e lo cancellasse cioè dichiarasse che non lo rimetterà mai più sul mercato e lo cancellasse proprio con tratto di penna sarebbe utile. Ma lo sarebbe se in questo modo si aumentassero poi tutti i deficit pubblici e si riducessero le tasse di 1,000 mld.
Non c'è però nessun segno che la Reichlin e le dozzine di economisti di area PD nemmeno pensino a proporre di CANCELLARE IL DEBITO. Nelle proposte apparse si parla di aumentare anzi la quantità di "safe assets" a disposizione del mercato come scrive la Reichlin che lamenta che oggi sia calata dal 36% al 18% del PIL perchè le banche e il pubblico locali hanno comprato loro i BTP che prima compravano fondi e istituzioni finanziarie internazionali, le quali vogliono che la BCE li garantisca per comprarli perchè non vogliono rischiare. La Reichlin scrive che queste ultime invece hanno bisogno che ci siano in circolazione migliaia di miliardi di "safe assets" cioè debito senza rischio...che possano comprare.
#i# "...the shocks to Italy and Spain together with the drop in AAA-rated asset-backed securities and agency debt has drastically reduced the supply of safe assets, from 36.9% of world GDP to 18.1%. The creation of a large Eurozone-wide security would reverse this trend and go some way towards moving the economy away from the ‘savings glut’ and its distorting consequences...."#/i#
Ma perchè 'azzo gli stati e la UE glieli dovrebbero fornire ?
Basta con questi trucchi per far indebitare sempre di più le imprese, le famiglie, gli stati nonchè le banche. Ma quando la piantate di escogiare questi schemi finanziari che servono solo a far succhiare sempre più sangue all'economia ?
Basta con questa sanguisuga del debito, è ora che lo stato crei lui denaro senza debito e che tutta questa gente che campa di manipolazioni e schemi finanziari vada a lavorare in agricoltura (biologica ed ecostenibile).