I “mini-Bot” vengono compresi e discussi in modo serio più in Germania, che non in Italia.
Ad esempio da noi esperti a vario titolo dichiarano che senza ombra di dubbio sarebbero una “moneta parallela” e quindi illegale e basta. In Germania invece, economisti di primo piano come Thomas Mayer, che fino a poco fa era capo economista della Deutsche Bank, spiegano (su Handelsblatt ieri) che in realtà, i mini-Bot sarebbero meno “illegali” di quasi tutto il denaro che circola oggi erogato dalle banche tramite bonifici, assegni o carta di credito. Citiamo letteralmente, perchè se appunto fossimo solo noi a spiegare questo concetto, verremmo tacciati di chissà quale cialtroneria populista: “..i mini-Bot sono meno illegali della moneta bancaria...che non è anch’essa moneta legale, ma tuttavia funziona come moneta con la quale si possono pagare le tasse..” (“mini-Bots ebenso wenig illegal wie Banken-GiralGeld. Das ist auch kein gesetziliches ZahlungMittel, aber doch Geld, mit dem man bezhalen kann, auch seine Steuern”)
Per quanto possa sembrare sorprendente infatti, l’unica moneta legale a corso forzoso la cui emissione è regolata dalla BCE (o da Bankitalia per suo conto) nei trattati europei sono le banconote. Ma le banconote sono solo il 5% o al massimo 8% (a seconda dei paesi) della moneta che circola, il resto sono saldi in banca e quando la banca eroga un mutuo o un prestito o effettua un pagamento tramite bonifico, assegno o carta di credito non si tratta di moneta legale. Sono pagament che tutti accettiamo perchè pensiamo che, in caso di necessità, si possano convertire in banconote, anche se sotto sotto intuiamo che se chiedessimo le banconote le banche ne sarebbero sprovviste e dovrebbero ricorrere alla Banca Centrale. Questa situazione capita solo in casi eccezionali come in Grecia o a Cipro anni fa, quando la BCE dovette inviare aerei carichi di banconote per rifornire i bancomat.
Il fatto che possano essere convertiti teoricamente in banconote (non in pratica se lo fanno in tanti) non toglie che i pagamenti elettronici erogati dalle banche non sono moneta legale.
Si potrebbe dire che però le banche prestano euro che esistono già, originariamente emessi dalla Banca Centrale. Non è però vero, non sono soldi prima raccolti dalle banche e poi prestati, ma al contrario prima le banche li prestano e poi il denaro prestato ritorna (o rimane) presso di loro.
Pochi si rendono conto di questo fatto, anche se poi è scritto nei testi di economia, ma se le banche tutte assieme aumentano il credito di 60 miliardi non devono prima aver raccolto 60 miliardi da qualche parte. Questo non è un problema perchè i 100 mila di un mutuo erogato da Banca Intesa finiscono in altre banche tramite i pagamenti del suo mutuatario e poi le banche si compensano tra loro a fine giornata se una ha ricevuto più soldi e un’altra meno.
Il motivo per cui i soldi in banca (che i tedeschi chiamano (GiralGeld” per distinguerli dalle banconote) non sono moneta legale è quindi che nella realtà, le banche tecnicamente creano questi soldi (come è scritto sul sito della Bundesbank, per chi fosse curioso e temesse che fosse una una nostra teoria), ma nessuno se ne accorge perchè comunque continuano sempre a circolare tra banche (salvo i casi di panico come nel 2008 con Lehman o nel 2012 con Grecia e Cipro).
Chi dice allora che dei titoli emessi dal Tesoro con cui puoi pagare le tasse come i “mini-Bot” sarebbero carta straccia confonde le banconote, che sono moneta legale emessa dalla BCE, ma sono il 6% del totale dei soldi che circolano, con i saldi in banca che sono il 94% dei soldi oggi e sono emessi dalle banche.
Nei momenti di crisi come il 2008 con la crisi di Lehman sorgono dubbi sul denaro che è in banca e le Banche Centrali e il Tesoro sono costrette a intervenire per garantire appunto che il pubblico non perda fiducia nell’esistenza dei migliaia di miliardi che appaiono nei loro saldi quando chiedono un estratto conto. Come noto, la BCE da sola ha creato dal niente circa 3,000 miliardi dal 2010, con cui ha comprato titoli che le banche hanno venduto o prestato alle banche e in questo modo ha garantito dal panico il sistema bancario dell’eurozona. Poca gente capisce come tutto questo funzioni esattamente, ma il punto sostanziale è che il 95% circa del denaro è in banca ed elettronico, non è cartaceo, viene creato in origine dalle banche e non è moneta legale emessa dalla BCE.
Come spiega quindi Mayer dei mini-Bot emessi dal Tesoro con cui puoi pagare le tasse per cui poi anche i negozi e centri commerciali li accettano sono simili. L’unica differenza è nell’uso e nell’abitudine perchè siamo abituati ai pagamenti elettronici delle banche, ma se introduci dei Bot che lo Stato dichiara di accettare direttamente per pagare le tasse (senza prima liquidarli e ottenere un saldo in euro come si fa oggi con Bot e Btp) sono entrambi mezzi di pagamento che tutti accettano anche se non sono moneta legale. Anzi, essendo dei buoni del tesoro emessi direttamente e accettati dal governo sarebbero, dice Mayers, anche un gradino più sicuri del denaro elettronico che appare nei saldi bancari.
Se i mini-Bot fossero stati proposti in formato elettronico, cioè su carta di credito o debito e bancomat, la cosa sarebbe stata ancora più evidente e la confusione nasce in larga parte dal fatto Borghi li ha immaginati come simili alle banconote in euro, che sono l’unica moneta legale la cui quantità è regolata dalla BCE.
Se si leggono allora articoli e opinioni di economisti tedeschi su quella che chiamano “Parallel Wahrung” cioè moneta parallela (all’euro) si impara che sono considerate fattibili dal punto di vista pratico e legittime legalmente. Perchè appunto, in realtà la creazione e messa in circolazione di gran parte del denaro è stata nel sistema attuale delegata alla normali banche come Unicredit o Banco Popolare. Per cui quando, come succede in italia, per un insieme di motivi il credito alle imprese viene ridotto da 910 a 670 miliardi in meno di otto anni (dal 2011) hai che sparisce una fetta enorme del denaro necessario al funzionamento dell’economia senza che nessuno, Tesoro o Banca Centrale, lo rimpiazzi.
In parole semplici, se oggi in eurozona circolano 10mila miliardi di euro piuttosto che 5 mila o 20 mila miliardi dipende dalle banche che hanno prestato soldi negli anni passati. La Banca Centrale influenza tramite i tassi, ma non è lei che crea il denaro che circola, sono le banche private e non hanno ricevuto il potere dai trattati UE, ma dalla consuetudine
La BCE ha sì creato 3mila miliardi, ma li ha utilizzati solo sul mercato finanziario per comprare titoli e in questo modo quasi tutti i titoli di stato ora sono saliti a livelli assurdi e i loro rendimenti sono sotto zero in gran parte dell’eurozona il che è pure assurdo (e rende le discussioni sullo “spread” ora irrilevanti)
Per spezzare questo circolo vizioso di Banche Centrali che manipolano il mercato finanziario e banche ordinarie che tagliano il credito e quindi riducono la moneta circola, bisogna allora che lo Stato in paesi come l’Italia emetta lui altri mezzi di pagamento e li distribuisca direttamente a imprese (o famiglie)
Diversi economisti tedeschi come quello citato qui, sostengono che per un singolo paese dell’eurozona questo è fattibile e non c’è conflitto con la giurisdizione sulle banconote della BCE, perchè comunque il 90% e più del denaro è moneta bancaria elettronica (“GiralGeld”) che anche lei non è regolata nei trattati. Allo stesso modo il Tesoro può emettere moneta elettronica sotto forma di titoli di stato e renderla utilizzabile per pagare le tasse sapendo che poi anche i privati l’accetteranno. Ovviamente la BCE e i vertici della UE non ne saranno contenti, ma come minimo questa è un arma negoziale legittima e tecnicamente fattibile per il governo italiano
Gli economisti tedeschi lo comprendono, speriamo che lo capiscano anche i nostri