By: bearthatad on Domenica 01 Settembre 2013 01:23
Sostengo con forza Giorgio, il suo ragionamento e le sue conclusioni basate sul buon senso che qualunque persona in buona fede dovrebbe avere. Antitrader NON E' persona in buona fede quindi non si riesce a fare un discorso di questo tipo con lui. Ho già spiegato dove secondo me sta il tarlo nella posizione di Antitrader, adesso non è il caso di tornarci sopra.
Eliminare semplicemente questa gente dalla società sarebbe eccome la soluzione giusta, ma è estremamente difficile farlo. Perché? Bisognerebbe chiedersi perché a parole tutti sono per un'azione definitiva che ripulisca le comunità civili dai criminali, ma quando si tratta di pronunciarsi ufficialmente (davanti a un microfono, o a una scheda elettorale) molti fanno marcia indietro.
Una certa responsabilità ce l'ha un certo buonismo di matrice cattolica, nato dalla lettura sbagliata di certi precetti cristiani. Si tende a far confusione tra reato e delinquente. La Costituzione e le leggi risalgono in gran parte a un periodo in cui questo era un paese profondamente cattolico, per non dire bigotto. Era facile dire che non puoi accanirti verso un criminale, che la pena non deve servire a punire ma a recuperare e altre cose simili. Si faceva leva sul perdono che Gesù diede al buon ladrone, dimenticando (più o meno in buona fede, da parte dei politici) che mai Gesù autorizzò a violare la legge o parlò di amnistie. Il carcerato va amato, visitato, consolato, aiutato, NON liberato. Gesù non lo disse mai.
Ma questo il legislatore, a partire dai costituenti, preferirono non ricordarlo. Forse non conveniva prima di tutto a loro.
La cultura marxista all'italiana (falce martello e fettuccine), con i filoni di pensiero che ne sono figli, ha fatto anche peggio. Ha inseguito il buonismo cattolico per non essere da meno, e ha sostituito le ragioni di questo con altre ancora meno probabili, luoghi comuni pietosi e molta retorica. Un contrabbandiere diventa un poveraccio sfruttato pure lui, il vero criminale era un tempo il padrone sfruttatore, oggi è Berlusconi e chi lo sostiene, la pace è quella che ha in mente Fidel, il Che o il compagno Mao e via dicendo. Non rimane spazio per le risposte che la gente cerca davvero, quelle che diceva Giorgio, e non ne rimane perché sarebbe un grosso problema sopratutto per quei politici e per la sterminata schiera dei loro amici, lacché e soci in affari.
Non facciamo finta di non ricordarlo: la DC e il PCI, dalla cui azione deriva tutto quello che siamo diventati e che siamo, erano già comitati d'affari fin dai tempi più remoti, di Moro e di Berlinguer, di Togliatti e di De Gasperi. Il buonismo, il garantismo strabico, ce l'hanno inculcato loro, e il motivo per farlo ce l'avevano. I problemi che raccontava Giorgio sono l'effetto collaterale di questo.