6 OPA in due mesi e ora ? - gz
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By: GZ on Lunedì 02 Settembre 2002 18:09
in effetti 6 OPA Freedomland, Ferretti, Esaote, On Banca, Calp e Biosearch in due-tre mesi (non ricordo quando è arrivata la prima di queste mi sembra fosse Esaote) sono moltissimo per Milano
Noi non abbiamo le informazioni degli Acquisti di Insider dello stesso dettaglio e tempestività di NY, ma quando il mercato ha 6 OPA su circa 300 titoli in circa due mesi qualche cosa vuole dire.
Genericamente indica che gli azionisti di controllo o altri investitori vedono del valore in alcune società e però pensano che i listini restino depressi per motivi generali o comunque non siano in grado di darle il valore corretto in tempi ragionevoli e allora le ritirano dal mercato. Ovvio che non è così per Freedomland e Onbanca ad es ma in generale è l'equivalente degli acquisti di insider che si possono vedere come saldo totale su Wall Street come indicatore.
Questo articolo menzionai i prossimi candidati come Credem, Ducati, ERG, Tiscali e Caltagirone Editore
Di questi i numeri su Caltagirone sembrano i migliori in astratto.
Poi Novuspharma che presenta una posizione finanziaria positiva per 127 milioni a fronte di una capitalizzazione corrente di 132 milioni.
Per Cairo Communication , Tas , Acotel e Cdb Web Tech il rapporto tra cassa e valore di mercato è superiore al 40%.
Coin in cui sembrano esserci delle manovre
Al momento questo è il segmento del mercato italiano in cui vale la pena scavare
------------------ dal Corriere Economia di oggi ----------
E Piazza Affari rigioca alle Opa
Nel mirino potrebbero finire Ducati, Erg, Credem, Bayerische, Coin. E le società più liquide del Nuovo Mercato
I n Piazza Affari si torna a parlare di affari. Nelle ultime settimane sono state lanciate ben 6 Opa (Offerte pubbliche di acquisto ndr). Le prede sono Freedomland, Ferretti, Esaote, On Banca, Calp e Biosearch, per un controvalore complessivo di oltre 1 miliardo di euro. E, secondo molti operatori, questo potrebbe essere solo l’inizio di una campagna più vasta. «Tutto dipenderà dalla velocità di recupero dei mercati finanziari - spiega Mario Spreafico direttore investimenti di Banknord -. Le Opa sono state lanciate in corrispondenza di prezzi vicini ai minimi di settembre 2001. Un rapido recupero dei mercati scoraggerebbe nuove operazioni, mentre il perdurare di una situazione di debolezza potrebbe favorirle». Per Andrea Antonelli responsabile ufficio gestione Private Banking di Banca Aletti ad alimentare le Opa c’è anche la preoccupazione di molti azionisti di maggioranza di perdere il controllo delle società: prezzi così bassi favoriscono, infatti, le scalate.
Secondo Giorgio Zancan co-responsabile analisi finanziaria di Banca Akros «anche i processi di concentrazione di alcuni settori aprono spazi per il lancio di offerte di acquisto». Nel caso dell'annuncio di fusione tra l'americana Versicor e Biosearch (con un'offerta pubblica di scambio) si è voluto unire le forze in un mercato, quello delle biotecnologie, sempre più competitivo.
Non necessariamente le Opa hanno carattere ostile, ovvero promosse per sottrarre il controllo della società ai vecchi azionisti. Nel caso di Esaote e Ferretti sono stati gli stessi soci storici a rilevare il controllo assoluto delle società per ritirarle dal listino. Nel caso di On Banca e Freedomland si è trattato invece di un passaggio di consegne concordato tra un vecchio e un nuovo azionista.
Ma quali sono i settori e le società più «Opa sensibili»? Alcune del Nuovo Mercato e le mid e le small cap del settore industriale sembrano essere i target più appetibili, soprattutto se a carattere familiare o controllate da un unico imprenditore. «La necessità di raggiungere una massa critica adeguata e una redditività sostenibile - continua Zancan - potrebbe favorire aggregazioni nell’Information Tecnology. Attenzione poi ai settori industriali di nicchia, alle utilities con focus sulle municipalizzate e alle banche di medie dimensioni».
Recentemente si è fatto il nome di Ducati . Gli ultimi risultati di bilancio non hanno soddisfatto i mercati e così si è fatta l'ipotesi che gli attuali azionisti di maggioranza, fondi d'investimento stranieri, potrebbero decidere di cedere il controllo. Tra i potenziali acquirenti Harley Davidson o la giapponese Honda.
«Sul Nuovo Mercato - spiega Spreafico - va tenuta sotto osservazione Tiscali . Soru in seguito alle numerose acquisizioni non ha più il controllo assoluto. Attenzione anche alle società di software i cui manager-fondatori potrebbero passare la mano». Tra le società non high-tech Spreafico cita Credem ed Erg . «Da tempo - conclude Spreafico - si attende una decisione da parte della famiglia Maramotti, in merito al futuro del gruppo bancario emiliano che fa gola a molti big».
Per Andrea Antonelli a stuzzicare potenziali scalatori è invece la cassa custodita da molte società da poco quotate. «Caltagirone Editore - spiega l'analista milanese - è sbarcata in Borsa a 18 euro nell'estate 2000, vale oggi circa 6 euro, ma ogni azione incorpora quasi 5 euro di cassa. Soldi in gran parte raccolti al collocamento e che difficilmente verranno bruciati velocemente vista la stabilità del business della società: giornali e televisioni».
Stessa sorte per alcune società del Nuovo Mercato. Novuspharma presenta una posizione finanziaria positiva per 127 milioni di euro a fronte di una capitalizzazione corrente di 132 milioni di euro. Per Cairo Communication , Tas , Acotel e Cdb Web Tech il rapporto tra cassa e valore di mercato è superiore al 40%. Da ricordare Bayerische e Coin. Secondo alcuni analisti la compagnia assicurativa potrebbe essere oggetto di un'Opa residuale da parte della controllante Ergo che già all'inizio del 2001 aveva lanciato un'offerta di acquisto a 9 euro andata deserta. Bayerische quota oggi intorno ai 3 euro. I recenti rialzi di Coin sembrano anch'essi legati a ipotesi di Opa. In questo caso si tratterebbe di un'operazione tutta in famiglia. L'attuale presidente Vittorio Coin (che possiede il 35% circa del capitale) potrebbe decidere di rilevare il controllo di tutto il gruppo acquistando la quota del fratello Piergiorgio (35%) ma a quanto pare i due non sembrano essersi messi ancora d'accordo.
Adriano Barrì