Rimango ancora per un Sell - lu.luke
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By: lu.luke on Mercoledì 28 Novembre 2001 13:04
La tempistica del segnale di vendita indicato ieri è stata per così dire ottimale.
In effetti gli indici della zona euro hanno denotato un deterioramento progressivo dei flussi di denaro che avevano sostenuto i corsi, in uno con la realizzazione di condizioni di forte ipercomprato sull'indicatore ROC39.
Analogo segnale era stato raggiunto dal Nasdaq, per il quale tuttavia avevamo indicato ieri la possibilità della realizzazione di un approdo in area 1960 di cui in effetti ieri, nell'intraday, si è avuta una prima conferma.
Quel livello dell'indice Composite riveste un'enorme importanza sotto il profilo del trend dei mercati, in quanto notoriamente rappresenta il limite del ritracciamento massimo del bull market secolare (il 68,1% dai massimi di marzo 2000) e quindi agisce da spartiacque tra l'ipotesi bullish e bearish di medio/lungo termine.
Vale a dire che un eventuale superamento e consolidamento di quella quota comporterebbe la "fine" ufficiale del mercato bearish - o, se si preferisce, la ripresa del bull market secolare - mentre l'ipotesi opposta determinerebbe una ripresa della fase discendente dei mercati ed in questo caso il rimbalzo dai minimi di settembre dovrebbe essere inteso (a posteriori) come il ritracciamento verso l'alto di un bear market ancora in essere.
Eviterei per il momento di assumere una decisa posizione a favore dell'una o dell'altra ipotesi, segnalando soltanto che sul piano dei fondamentali non si sono realizzate le condizioni per poter sostenere che la fase più acuta della recessione sia già alle nostre spalle.
Evitando di prendere in considerazione i dati congiunturali, volatili e fin troppo condizionati dalla "fame" di notizie che c'è in questo periodo, si evidenzia come i grafici del brent, dell'oro e dell'obbligazionario a medio/lungo termine denotino una situazione di assoluta neutralità: ciascuno di questi asset rimane infatti appoggiato sui supporti.
Il Brent si trova nella parte inferiore di un canale ribassista di medio periodo ed anche il grafico dell'oscillatore ROC indica la possibilità di un rimbalzo verso l'area 20/22$.
Anche il Gold sembra aver incontrato, di recente, un punto di minimo relativo ed il grafico proietterebbe ora i corsi del metallo verso quota 295$.
Per l'obbligazionario si è già detto come la struttura grafica del T-bond si conferma ribassista, mentre il T-bills ha di recente incontrato un nuovo massimo e per il momento la curva dei suoi prezzi potrebbe prodursi in un ritracciamento. Diverse le condizioni in Europa, dove per il Bund si identifica l'area 107 come un energico supporto, in conformità alle considerazioni già fatte intorno alla possibilità che la curva dei tassi, in Europa, sia ancora sucettibile di un qualche avvallamento.
La circostanza tuttavia di un'elevata volatilità, anche intraday, di tutti questi assets, ma di una sostanziale loro rigidità in termini di prezzo nell'arco di almeno due ottave, evidenzia l'incertezza che sta accompagnando l'analisi dei dati fondamentali e quindi le previsioni sull'economia per il 2002.
In situazioni di tal genere, prendere posizione può apparire prematuro: nel breve, tuttavia, si segnala come gli indici europei abbiano manifestato una tendenza ad assecondare il movimento di scarico dell'oscillatore ROC, confermando la rottura ribassista con la perdita dei valori di media mobile a 14 giorni.
Per il Mibtel questo fenomeno si è realizzato in mattinata ed ha assecondato il ritracciamento, amplificandolo.
Personalmente - e pur essendo contrario in linea di massima alla pratica buy on dips - ho individuato un possibile punto di ingresso intorno al livello 21700 dell'indice, corrispondente all'incrocio con la media mobile a 65 giorni, ma solo per operazioni speculative.
Quindi, per il momento, rimango ancora per un sell.