Domanda e Offerta (e tassi di interesse)

 

  By: Roberto964 on Martedì 22 Gennaio 2013 09:54

caro Ciciola, innanzitutto un caro saluto; visto che il modulo l'hai preso, fa il sacrificio di andare a votare e metti la tua croce sul comico (quello con la barba, quello simpatico).... non mi sbagliare comico, eh? Che se non fosse per come stiamo conciati ci sarebbe davvero da ridere con tutti i buffoni (di destra, di centro e di sinistra) che popolano televisioni e giornali!

 

  By: lutrom on Martedì 22 Gennaio 2013 09:31

Ecco l'opinione di don Luigi Sturzo su alcuni problemi di allora come di oggi. “[...] Il federalismo di Luigi Sturzo (1871-1959) deriva dalla migliore tradizione meridionalista, ossia quella che si lamentava dei danni prodotti dallo Stato e non invocava affatto la sua benevola mano per fare uscire il Sud dalla sua condizione di sottosviluppo.[...] “La distinzione fra Nord e Sud [Italia] non è una semplice divisione geografica, ma è una divisione intima … che arriva sino al più complesso fattore psicologico e storico” [...] Non è il divario di sviluppo economico e la diversità degli interessi correlati a essere la causa dell’inconciliabilità fra nord e sud, ma la politica del governo dall’unità in poi. Il voler uniformare ciò che è naturalmente diverso e distinto ha prodotto sconquassi [...] Lo stato ha prodotto con i suoi interventi due grossi monopoli intercomunicanti: il monopolio dello stato (…) e il monopolio di grandi imprese apparentemente libere che vivono dei favori diretti o indiretti dello stato” (1951) Sturzo fu facile profeta quando affermò che “lo stato (…) costituirà una nuova manomorta superiore a quella feudale dei monarchi o delle chiese del medio evo e quasi pari all’attuale manomorta sovietica”. Sulla natura essenzialmente totalitaria dello stato moderno, Sturzo non nutriva dubbi: “Lo stato moderno è divenuto totalitario e può essere tale anche se mantiene (spesso solo in apparenza) le forme democratiche” (1948). La semplice democrazia non basta a garantire alcunché: “anche in una democrazia istituzionalmente e formalmente libera, lo statalismo diviene incombente, sì da portare oltre i propri confini tanto il limite giuridico quanto il limite etico del potere” (1950). ^Qui#www.tzetze.it/2013/01/quando-il-sud-non-era-piagnone-don-sturzo-federalista-e-antistatalista.html^ c'è l'articolo completo.

 

  By: lutrom on Martedì 22 Gennaio 2013 08:43

Con simili dementi è impossibile migliorare!!! Tutti coloro che alle prossime elezioni voteranno Gargamella Bersani ed il nano devono essere CONSAPEVOLI che stanno appoggiando il loro probabile alleato, Rigor Mortis, Rigor che è pienamente favorevole alla politica dell'austerity pro-euro e pro-Germania... Ed intanto qui nelle mie zone, un paio di settimane fa, si è suicidato un altro imprenditore (per quello che so...): ma di questi suicidi non se ne parla più in Tv, dove si dice, invece, che la crisi finirà tra qualche mese; è, questo, tutto un lavaggio del cervello mediatico per farci credere nelle "magnifiche sorti e progressive" dell'Italia con al timone somari come Rigor... ---------------- Eurogruppo: Dijsselbloem nuovo presidente ^«L' austerity porta alla crescita». L'olandese a capo dei ministri dell'economia euro#www.corriere.it/economia/13_gennaio_21/eurogruppo-nuovo-presidente_63162ede-640e-11e2-9016-003bf863ea6b.shtml^

 

  By: ciciola on Martedì 22 Gennaio 2013 00:29

Dopo quello che leggo in giro e quello che vedo in TV, mi ritengo veramente fortunato a vivere all'estero... Qui sembra ancora il mondo perfetto anche se, come ho avuto modo di dire in passato, si iniziano a sentire i primi scricchiolii... In Italia invece ogni sforzo della politica è rivolto allo schi.fo della composizione delle liste elettorali: leggendo certi nomi, la parola decenza sembra una bestemmia... E pensare che proprio ieri ho completato il modulo per votare dall'estero: sinceramente, non credo che lo utilizzerò...

 

  By: Roberto964 on Venerdì 18 Gennaio 2013 19:42

Paolo Manasse da un articolo su voxeu, ripreso dall'ottimo "voci dall'estero" .....la crisi non è finita, anzi! http://vocidallestero.blogspot.it/2013/01/paolo-manasse-la-crisi-delleurozona-non.html

 

  By: XTOL on Venerdì 18 Gennaio 2013 18:37

siccome mi piace predicare nel deserto (il mio ^post delle 10.58#http://www.cobraf.com/forum/topic.php?topic_id=3144&reply_id=123507765#123507765^ è importante perchè dà una chiave di lettura chiara di come siamo arrivati qui -e, se non la si capisce, è inutile tirare a indovinare come se ne esce- ), rilancio una meritoria traduzione dell'ottimo simoncelli di un articolo di Detlev Schlichter a proposito dell'ipotesi della moneta mangiadebito (la definizione è mia) da 1000 miliardi di $. ^Il vero significato della moneta da $1 bilione#http://johnnycloaca.blogspot.it/2013/01/il-vero-significato-della-moneta-da-1.html^ ne riporto una parte che dovrebbe far fischiare le orecchie a chi si balocca con l'idea che con qualche aggiustatina all'etica e un po' di ulteriore stamperia si sistema tutto. ---Critica debole I critici presentano i seguenti punti: 1- Questo è solo un trucco e potrebbe non essere legale. 2- Facilita la pressione sulla politica per ridurre il deficit in modo significativo. 3- Potrebbe portarci sulla strada pericolosa della monetizzazione del debito e potrebbe essere inflazionistico. Permettetemi di affrontare ciascuno di questi punti prima di arrivare a quello che considero l'aspetto più importante. Punto 1): Oh per faaaavore! E' un trucco? E' davvero un trucco? Potrebbe essere illegale? — Siete bloccati agli anni '80? — Certo che si tratta di un trucco, e probabilmente è illegale! Ma chi se ne frega? Siate reali. E' da tanto che abbiamo superato il punto in cui i governi più importanti si sentivano obbligati a cose come le costituzioni, le leggi, i contratti o le promesse del passato. Viviamo in un tempo in cui "tutto è permesso." Ricordate: "Faremo tutto il necessario!" Guardate l'Europa: Fin dall'inizio della crisi del debito Europeo ad oggi, OGNI regola che è stata istituita all'inizio dell'UEM, al fine di governare e di disciplinare i suoi membri, è stata spudoratamente violata, ignorata o re-interpretata. La classe politica si sta creando le sue stesse regole. I parlamenti stanno riscrivendo tutto, e se esitano viene detto loro che potrebbero essere ritenuti responsabili per la "prossima Lehman." Firma qui, o lì... Come ho spiegato qui, il governo degli Stati Uniti ha già abbandonato l'habeas corpus, ha arbitrariamente annullato i contratti privati, e costringerà gli americani in transazioni commerciali. Pensate che si fermeranno davanti a leggi che regolano l'emissione di monete commemorative? Pensate davvero che l'esercito di avvocati che lavora per Washington non possa trovare una spiegazione ragionevolmente accettabile (leggi: del tutto risibile) per qualunque cosa voglia fare il governo in modo da placare la gente nel ramo legale di Harvard? Potremmo non ottenere questa specifica versione del piano, ma sarà certamente implementato qualcosa di simile in un prossimo futuro. Potete scommetterci. E' semplicemente in linea con le attuali modalità di pensiero e con la cultura politica attuale — o con la loro assenza. Punto 2) I politici sentiranno meno pressione per varare una vera riforma del bilancio. — Oh, vi prego smettetela! Non c'è né il desiderio reale né la capacità né il carattere e la decenza tra l'élite politica di risolvere questo pasticcio auto-inflitto del bilancio. Se avete bisogno di un richiamo alla mancanza di carattere ed alla stupidità di Washington basta guardare al grande compromesso del fiscal cliff che è stato raggiunto la scorsa settimana e che il mercato azionario, evidentemente ancora drogato dalle linee illimitate di denaro della banca centrale, ha celebrato in maniera delirante sin da allora. Lasciatemi dire questo in riferimento ad una citazione del grande ed incomparabile P.J. O'Rourke: Aspettarsi che Washington si auto-riformi e contenga la spesa, è simile a dare le chiavi della macchina, la carta di credito e una bottiglia di Jack Daniels al proprio figlio di 17 anni ed aspettarsi che agisca in modo responsabile. Punto 3) Questo potrebbe essere l'inizio della monetizzazione del debito? Beh, duh. La monetizzazione del debito è in corso da anni, è viva e vegeta, e diventa più grande di giorno in giorno. Negli Stati Uniti e in Gran Bretagna, le banche centrali sono i più grandi detentori di debito dei rispettivi governi ed i più grandi acquirenti marginali. La Banca d'Inghilterra ha monetizzato circa il 30% del debito in essere e ora ha più Gilt britannici (titoli di stato) nel suo stato patrimoniale che il settore pensionistico ed assicurativo di tutto il Regno Unito messi insieme. Con il suo attuale programma di QE3 "open-ended" (o QE4, o QEqualsiasi cosa) la FED compra ogni mese $85 miliardi di nuovi titoli del Tesoro e altri titoli. Capiamoci bene: la ragion d'essere delle banche centrali è quella di stampare moneta per finanziare lo stato. La Banca d'Inghilterra — la madre di tutte le banche centrali — è stata creata appositamente per questo scopo nel 1694. Sin da allora è stata presentata una serie di scuse elaborate sul perché le banche centrali siano necessarie ed utili, una lista che sembra più ridicola di giorno in giorno: Le banche centrali controllano l'inflazione e garantiscono la stabilità monetaria ed economica? L'esatto opposto: Le banche centrali creano inflazione e causano instabilità monetaria ed economica. Non si può sfuggire alla conclusione che sono degli organi di pianificazione statale e di manipolazione sistematica del mercato, e quindi fondamentalmente incompatibili con il libero mercato. Ma il vero scopo è questo: Finanziare lo stato. E' la funzione dominante della BCE, della Banca del Giappone, della Banca d'Inghilterra, e della Federal Reserve garantire credito a basso costo per i loro rispettivi governi e per i loro programmi di spesa fuori controllo. Non vi è nulla di nuovo, sorprendente, o scioccante in merito alla proposta di una moneta da $1 bilione. E' perfettamente in sintonia con lo spirito del tempo e con le tendenze già stabilite in politica.---

 

  By: giorgiofra on Venerdì 18 Gennaio 2013 18:05

Giorgio, ricchi e disperati rappresentano forse il 10% della popolazione. Il restante 90% (a partire da quelli che sono proprietari di un bilocale nelle più orribili periferie) hanno una paura folle di equitalia, hanno timore anche solo a menzionarla. E i padroni del vapore possono continuare a ingrassare... Hai ragione Titti, ma il punto è proprio questo. La proprietà della casa è il vero strumento per ricattare i contribuenti. Questo vuol dire che, allorquando un contribuente dovesse perdere la casa, non potrebbe più essere ricattato, e quindi smetterebbe di pagare le tasse. In pratica almeno il 50% degli accertamenti fiscali si risolvono con una sanzione talmente proibitiva per il contribuente che, anche volendolo, non si riuscirebbe a pagare. La conseguenza di questo è che verrebbe pignorata la casa e messa all'asta. Il derubato, ovvero il contribuente, da quel momento, non avendo più nulla da perdere, smetterà di pagare qualunque tassa. In pratica il 50% delle volte che l'agenzia delle entrate aggredisce un contribuente, trasforma quello che pagava, anche se meno del preteso, in qualcuno che semplicemente non pagherà più. Ma questo è solo uno degli aspetti deleteri di una pressione fiscale che supera la soglia della decenza. Un altro aspetto importante è l'assenza di iniziative imprenditoriali. Mi pare che qualunque economista avalli la tesi secondo la quale superare un certo limite di pressione fiscale produca recessione, distruzione del tessuto produttivo, miseria. Che, poi, è quello che sta avvenendo. La conseguenza di tutto questo è un calo della base imponibile aggregata, con la necessita di aumentare ulteriormente la pressione fiscale, in una spirale che conduce inevitabilmente al disastro. Questo è sempre avvenuto, da che mondo è mondo. Solo chi non vuole vedere non vede. A mio parere dietro le scelte del governo italiano esistono motivazioni diverse da quelle dichiarate. La lotta all'evasione non produrrà ulteriore gettito, se non quisquilie. Le entrate per lo stato verranno da tutti i disgraziati che hanno risparmiato nei decenni. E' a quella ricchezza che punta il governo, e spera di arrivarci attraverso strumenti creati appositamente, ma giustificati come necessari per la giusta causa della lotta all'evasione fiscale. E la gran parte degli italiani, composta da miserabili Koglioni, abbocca a questa suprema truffa. Una parte della ricchezza degli italiani deve essere trasferita nelle casse della grande finanza demogiudoplutomassonica. Il resto sono chiacchiere per orsoline ai primi pruriti.

 

  By: VincenzoS on Venerdì 18 Gennaio 2013 17:48

x Pablo ---------------------------- Visto l'ammontare di punti credo che sia necessaria una risposta specifica su ognino di essi. ------------------------------------------------------------------------------------- 1. il Welfare è una conquista di civiltà che va protetta ma deve essere gestita bene. .... E' civiltà fintanto che non annulla la responsabilità individuale e non diventa oppressivo. Lo stato deve essere organizzzatore del welfare ma non gestore. Anche io ritengo giusto che il costo dell'istruzione dei giovani vada ripartito su tutti, che abbiano o non abbiano figli in età scolastica. Ma questo non significa che le scuole debbano essere gestite dall stato. Le scuole vanno gestite dagli utenti della scuola (anzi, nel caso specifico dai genitori degli utenti) che scelgono loro quali insegnanti assumere e devono essere liberi di cacciare a pedate gli insegnanti inetti. Lo stesso vale per la sanità. Un ospedale può benissimo essere diretto da un CdA eletto dai cittadini della zona, non nominato dai politici. Per quanto riguarda le pensioni lo stato deve garantire solo il minimo a chi non è più effettivamente in grado di lavorare, tutto il resto ognuno se lo costruisce da solo. Aiutare chi perde il lavoro è giusto, ma chi perde il lavoro, o chi non lo trova, si deve dar da fare attivamente per cercarlo essendo anche disposto a trasferisrsi. Qualche anno fa, quando l'economia tirava, nel Nord-Est vi era carenza di manodopera mentre nel Meridione un sacco di gente viveva con posti "inventati" dalla pubblica amministrazione e pagati con le tasse dei produttori. Non è molto logico. ------------------------------------------------------------------------------------- 2. Chi produce ricchezza con la propria intraprendenza lavorativa fa il bene della società e dev'essere messo in grado di pagare le tasse per quanto è giusto (non più del 35% come aliquota massima secondo me). .... Assolutamente d'accordo, il problema è che oggi come oggi le tasse mangiano oltre il 50 % del reddito prodotto e gli interessi non c'entrano niente dato che rappresentano al massimo il 5-6 % ------------------------------------------------------------------------------------- 3. A quel punto chi evade lo stesso va punito duramente. ..... Data la premessa precedente, d'accordo ------------------------------------------------------------------------------------- 4. Gli statali sono una risorsa per il Paese ma devono essere impiegati in modo da essere veramente utili. ..... L'impiego pubblico a tempo indeterminato va abolito se non per i casi in cui è richiesta un'alta specializzazione specifica. Attività come netturbino, postino e simili possono per esempio essere svolte, con retribuzione pari a quella attuale, dai ragazzi appena usciti dalla scuola fungendo anche da avviamento al lavoro, alla comprensione dell'etica del lavoro, per un periodo di uno-due anni a seconda di quanti sono coloro che fanno domanda. L'assegnazione dovrebbe avvenire per sorteggio in modo da evitare che si inneschi il meccanismo del voto di scambio Oppure possono essere coperte dai disoccupati temporanei, sempre utilizzando il sorteggio come metodo di selezione. Insomma per certi versi si tratta di replicare il modello dell'esercito svizzero. Per quanto riguarda gli incarichi direttivi in aziende come le municipalizzate, le Poste, le ASL, la politica si dovrebbe limitare ad indicare i requisiti necessari per accedere a tali impieghi e, tra i vari candidati che li posseggano, si dovrebbe poi procedere o al sorteggio oppure a selezioni affidate a un comitato di cittadini di riconosciute capacità e rettitudine. ------------------------------------------------------------------------------------- 5. La politica è un comparto importante della società: dev'essere "snellita", resa più trasparente, ridotta, ripulita, e deve tornare a essere una risorsa sociale. ..... E' importante una effettiva separazione tra governo e Parlamento che deve tornare ad essere formato da veri rappresentanti dei cittadini non profesionisti della politica che opera uno stretto controllo sull'operato del governo, il quale potrà invece essere formato da professionisti della politica. Lo stesso deve valere a livello di amministrazioni locali. -------------------------------------------------------------------------------------- 6. Se le diverse categorie collaborano e se si adotta un programma sociale intelligente ed equilibrato ne veniamo fuori. Senza guerre fra poveri e senza untori. ..... D'accordo --------------------------------------------------------------------------------------- 7. Arginiamo il potere mefitico della grande finanza e dei monopoli industriali, se no non ne veniamo fuori. .... La grande finanza altri non è il vertice, la cupola, del sistema parassitario. Essa però esiste in quanto esiste tutto un sistema che la sostiene, sistema che a sua volta si sostiene sull'idea dell Stato con la S maiuscola, ovvero un'entità che sta sopra a cittadini e non già un'entità creata dai cittadini per essere al loro servizio. In sostanza, mutatis mutandis, è come dire che Totò Riina esiste in quanto esistono i picciotti, e viceversa ovviamente, e la mafia esiste poiché vi è una mentalità diffusa che la sostiene anche tra i non direttamente mafiosi.

 

  By: VincenzoS on Venerdì 18 Gennaio 2013 16:55

x Lmwillys TUTTI GLI ALTRI, LO STATO DEVONO AIUTARLO come si fa in TUTTI gli altri Paesi del globo ----------------------------- A parte il fatto che si fa sì e no in una ventina di paesi prevalentemente europei, le cui economie non a caso stanno affogando, CHI E' CHE HA STABILITO QUESTO DOVERE? Dov'è il Mosè sceso dal Sinai con la tavola dei 10 comandamenti che obbliga me o chiunque altro di aiutare chi non ce la fa? E forse Willys che si è assunto questo ruolo? Beh, se è lui è meglio che rimetta i piedi per terra e si confronti con la realtà

 

  By: pablo on Venerdì 18 Gennaio 2013 15:45

"Pablo, quando parlo della sovrastruttura parassitaria mi riferisco sopratutto al sistema finanziario. Mi spiace se ho dato l'idea di riferirmi agli impiegati pubblici. Loro, in fondo, sono l'ultima ruota del carro". -------- Giorgio, mi scuso, sono io che sono sotto pressione e ho travisato per la fretta... siamo d'accordo come al solito! :-)

 

  By: traderosca on Venerdì 18 Gennaio 2013 15:40

"- efforse c'è qualcosa che non ricordo perché mi girano i goglioni." Egregio Lanci, ottimo l'elenco in difetto delle ruberie,privilegi,clientele,perpetrato dai nostri bravi politici e governi che si sono susseguiti a partire dai decenni precedenti,sono di sicuro tra le cause maggiori dei nostri problemi,tuttavia non erano/sono solo i politici a godere degli atti delinquenziali suesposti,ma anche alte percentuali di cittadini italiani.Nei punti elencati sicuramente per dimenticanza vorrei menzionare forse il più importante per entità e discriminatorio fra cittadini. L'EVASIONE FISCALE!!!!! L’introduzione nel nostro ordinamento di un’imposta personale e progressiva(IRPEF) avviene nel 1974,con un notevole ritardo rispetto ai paesi più avanzati. L'introduzione dell'imposta fu indispensabile per le maggiori spese sempre più crescenti necessarie in conseguenza di politiche più assistenzialiste del governo che in italia si trasformarono in una corsa demagogica tra i partiti atta ad ottenere consensi elettorali. In Italia precedentemente esisteva un sistema tributario complesso basato su molteplici imposte reali e personali senza tenere conto delle caratteristiche soggettive. Lo stato era abbastanza virtuoso,il debito era basso anche dovuto da un quasi inesistente welfare,quindi non vi erano esigenze di grandi entrate. Gli scaglioni dell'irpef erano circa 30,ben congegnati progressivamete e andavano dal 10% per i redditi bassi sino al 72% per quelli alti.Purtroppo solo utopia, sin da subito il maggior gettito fiscale derivava da lavoratori dipendenti e qualche martire privato cmq insufficiente per coprire le uscite sempre più alte dello stato. Il sistema di accertamento approntato con la riforma del 1974 e basato sull’utilizzo dei soli riscontri contabili, si rivela per i contribuenti autonomi un buon mezzo per occultare parte delle operazioni,pur continuando a tenere una contabilità formalmente in regola. La contabilità delle imprese avrebbe dovuto essere accompagnata da una disciplina dei controlli ,ma ciò non era previsto e l’amministrazione finanziaria si trovava sovente nell’impossibilità di dimostrare l’omessa registrazione di ricavi da parte di imprese e lavoratori autonomi.L'evasione in quegli anni raggiunse oltre il 70% e faceva parte degli usi e costumi della nazione.Le spese aumentavono sempre di più e quelli che non potevano evadere erano tassati sempre più. Col trascorrere degli anni,le varie riforme tributarie sino ai nostri giorni fecero diminuire sensibilmente l'evasione,sempre troppo alta,ma la spesa sempre troppo alta e con l'aggiunta degli enormi interessi per l'emissione di titoli per fare fronte ai disavanzi degli anni precedenti,aumentarono progressivamente il carico fiscale sempre ai soliti lavoratori e imprese........... I consulenti fiscali si sono sempre adeguaiti ai tempi............. P.S. Il patrimonio privato degli italiani è di circa 8000 mrd di euro,solo il 10% della popolazione ne possiede 5000 mrd di euro in buona parte frutto di evasioni storiche............. Amen

 

  By: Titti on Venerdì 18 Gennaio 2013 15:33

E' chiaro che tu sei talmente imbottito di ideologia da non riuscire più a vedere la realtà. Le aziende sane scappano, i ricchi portano i soldi all'estero, ed i disperati se ne sbattono le palle di equitalia. _________________________________________________________________________________ Giorgio, ricchi e disperati rappresentano forse il 10% della popolazione. Il restante 90% (a partire da quelli che sono proprietari di un bilocale nelle più orribili periferie) hanno una paura folle di equitalia, hanno timore anche solo a menzionarla. E i padroni del vapore possono continuare a ingrassare...

 

  By: giorgiofra on Venerdì 18 Gennaio 2013 14:57

Pablo, quando parlo della sovrastruttura parassitaria mi riferisco sopratutto al sistema finanziario. Mi spiace se ho dato l'idea di riferirmi agli impiegati pubblici. Loro, in fondo, sono l'ultima ruota del carro.

 

  By: lutrom on Venerdì 18 Gennaio 2013 14:31

Pablo, forse hai anche ragione nella piccola critica che muovi a Giorgio, però è anche vero che, se non trovassero un argine alle loro pretese, ad un certo punto avresti i grandi parassiti statali che si mangerebbero tutto (più degli interessi che paghiamo sul debito pubblico)...

 

  By: pablo on Venerdì 18 Gennaio 2013 14:25

Giorgio, condivido l'80% del tuo discorso. Ma per una volta sono in disaccordo con la conclusione, quando scrivi: "Tutti debbono concorrere alla spesa pubblica, e questo mi pare doveroso. Ma sottrarsi alla predazione di quella parte di denaro che non pagherà i servizi pubblici, ma foraggerà esclusivamente la sovrastruttura parassitaria, mi pare sacrosanto". La predazione in atto non è in atto per pagare i parassiti. È in atto per ripagare gli interessi sul debito (semplifico ovviamente). È questo che fa saltare il banco. Dello stipendio di un impiegato statale, il 70% torna allo Stato. Lo Stato è un'entità che funziona nell'imperfezione, a patto che l'imperfezione non sia sistema e che ci sia equilibrio. Il grande corpo sociale sopravvive a una percentuale di parassiti, a una percentuale di evasori totali o quasi eccetera eccetera. Non sopravvive invece a regole che fanno saltare gli equilibri macroeconomici. Non fare anche tu, che hai una sensibilità così spiccata e sei una persona riflessiva e intelligente, l'errore di schierarti in questa guerra fra poveri Giorgio, please!