By: raman on Sabato 19 Luglio 2014 16:18
@Nevanlinna
A proposito di TSO, se lo ricorda questo suo vecchio post?
#i#Come nel regno di Oz, sognerò i due x-Cat, senza scrupoli tecnici, e senza chiedermi se e come possano funzionare realmente. Nell'antichità si riteneva che l'ora numinosa, quella della rivelazioni da parte del Dio, fosse il momento precedente l'alba - in cui la luna è tramontata e le stelle cominciano ad impallidire.
Nelle righe che seguono presenterò un sogno [o, per gli scettici e ragionevolmente, un delirio].
Non chiedetemi rassicurazioni e sentitevi liberi di credere quello che volete.
Nell'e-Cat [indicherò così il dispositivo a bassa temperatura] ci sono a) un laser a stato solido il cui raggio coincide con l'asse di un cilindro ermetico riscaldato da resistenza esterna e b) una piastrina di reazione, divisa in diverse regioni funzionali e illuminata dal laser.
Ai bordi della piastrina - lontano dalla zona illuminata - si trova un anello di nanotubi funzionalizzati con idruri, il cui compito è quello di rilasciare e assorbire idrogeno secondo il ciclo termico. Questi nanotubi non partecipano alla produzione di energia.
La piastrina [costituita da materiale rigido e resistente come il nitruro di boro] è traforata ed è disposta nel cilindro in modo da ricavarne due volumi: uno sottostante al laser, l'altro posteriore, in comunicazione con il volume anteriore tramite i fori.
Intorno al centro geometrico della piastrina è presente un sistema di antenne verticali collegate tra loro e disposte secondo uno schema regolare.
Nel centro esatto della piastrina sono realizzate alcune “isole” funzionali di nanotubi di carbonio a doppia parete non chirali di lunghezza 50-100 nm e diametro 5-10 nm, disposti verticalmente in un array rarefatto; i singoli tubi, separati gli uni dagli altri, insistono verticalmente sulla superficie.
A ciascun nanotubo è associata una nanoantenna [di nitruro di gallio] collegata al sistema centrale di antenne.
Le specie chimiche presenti nel cilindro sono nickel, rubidio e gadolinio, cloruro d'alluminio, bromuro d'oro e cloruro di cobalto [i tre "catalizzatori"].
I tre catalizzatori e il gadolinio sono racchiusi in nanocontenitori; a loro volta tali nanocontenitori sono concepiti in funzione dell'utilizzo e del trasporto. Il trasporto ha luogo per via elettromagnetica, sia secondo il campo generato dal sistema centrale di antenne che secondo i campi locali associati alle nanoantenne dei singoli nanotubi.
I tre "catalizzatori" hanno una funzione chimica: ad es. il cloruro di alluminio, che evapora a temperatura ridotta, serve da moderatore, mentre il bromuro d'oro agisce sulla superficie del nickel in favore dell'idrogeno.
La successione funzionale del dispositivo è complessa.
All'accensione, la resistenza esterna scalda il cilindro provocando l'evaporazione dell rubidio e il rilascio dell’idrogeno.
Il laser illumina tramite i fori la parte posteriore della piastrina e provoca la [ri]formazione dei "fullereni" di trasporto funzionalizzati con i tre catalizzatori; il gadolinio - incluso in nanopods - non viene [ri]generato. I diversi nanocomponenti vaporizzano dal proprio deposito tramite calore/laser-plume. La presenza del gadolinio è importante. Infatti i nanotubi vengono danneggiati sia da temperature eccessive che da radiazioni; un flusso sostenuto di neutroni distruggebbe l'integrità dei nanotubi.
L'ignizione ha luogo dopo la formazione dei nanocomponenti.
Il gas di rubidio viene raffreddato via laser-cooling e ne viene estratto un flusso di elettroni ultrafreddi; questo flusso investe il sistema centrale di antenne e genera un campo elettromagnetico di circolazione, instaurando contemporaneamente sottocampi locali associati alle nanoantenne dei singoli nanotubi.
I fori sulla piatrina e il sistema di antenne sono concepiti in modo da costituire un risonatore di Fabry-Pérot che realizza un campo simmetrico rispetto all’asse del cilindro. Questo campo, nel cui centro si trovano le “isole” di nanotubi, assicura la circolazione dei fullereni [i nanopods con gadolinio sono dotati di nanostrip di trazione].
I protoni, accelerati e convogliati nei nanotubi, terminano le loro traiettorie sui grani di nickel. Il laser viene regolato in maniera da descrivere un chirping complesso, che si trasmette al nanotubo interno e, tramite questo, al grano e al reticolo cristallino. L’entrata del protone nel reticolo è mediata dall’effetto di superficie del bromuro d’oro. In uno spessore molto ridotto, il reticolo del nickel si satura di protoni e subisce una sollecitazione dipendente dal chirping istantaneo. La reazione esotermica, quale che sia, ha luogo in una particolare condizione di risonanza e ha il carattere dell’autosostentamento.
Questa descrizione è lacunosa, al di là dei fatti tecnici. In particolare non è chiaro né la funzione del cloruro di cobalto né l’esatta collocazione del nickel; non è chiaro neppure il processo di formazione/disaggregazione dei fullereni o il numero e la disposizione delle antenne [anche il chirping e il contemporaneo raffreddamento potrebbero essere problematici, suggerendo la presenza di due laser].
Osservo come il problema dell’arricchimento isotopico trovi soluzione nel [ri]circolo del nickel, in quanto le antenne garantiscono un meccanismo elementare di selezione per via elettromagnetica. Al contrario, il laser-cooling del vapore di rubidio a 600K e a 20Mpa costituisce una grave difficoltà concettuale.
Osservo ancora come tutti gli elementi funzionali siano tecnicamente sensati. Il contesto d’ignizione dipende da concetti recenti sull'uso di laser in acceleratori lineari "da tavolo", la produzione in situ di fullereni è possibile; le tecniche di trasporto sono note; i nanotubi e la conversione plasmonica costituiscono argomento di ricerca [gli ultimi lavori di Lene Vestergaard Hau e allievi sono pertinenti – non vi alluvionerò di riferimenti].
Non domandatemi perché nell’intera letteratura mondiale non si trovi la descrizione di un accrocco simile, infatti o a) si tratta di un sogno o b) bisogna pur attribuire qualcosa alla capacità della nostra gente. Nel caso b) ci si deve chiedere chi siano i veri eroi, lontani dai capannoni di Bondeno e di via dell'Elettricista.
E’ tardi e rimando a domani, tempo e lavoro permettendo, la descrizione [ancora più lacunosa] dell’infernale hot-Cat.#/i#