By: raman on Domenica 07 Dicembre 2014 16:44
@LEN4-Eye
#i#E nel caso di Rossi, che invece di raffeddare scalda,#/i#
Io credo che nella termodinamica dell'hot-cat ci sia un equivoco di fondo. Io non credo che l'hot-cat si possa sottrarre al secondo principio ed è questo che mi assicura che non c'è nessuna reazione anomala lì dentro; la eventuale imprecisione della misura elettrica è solo un corollario.
Se qualcuno pensa che Rossi possa controllare la reazione col calore delle resistenze o prossimamente col gas è completamente fuori strada; almeno finché il COP è maggiore o uguale a 2.
Nelle condizioni del TPR2, ad esempio, quando la potenza esterna dopo 5 giorni viene innalzata (e la corrispondente figura ci dice che non c'è nessuna reazione anomala) il nucleo centrale sta sviluppando più del doppio della potenza delle resistenze. Poiché il SPT ci assicura che non si può trasferire energia a larga banda da un corpo a temperatura inferiore ad uno a temperatura superiore non c'è modo di controllare la reazione nel nucleo in questo modo. E' chiaro che se le resistenze sviluppano 700 W e il nucleo più del doppio non c'è speranza che ci sia trasferimento netto di energia, che se ne va tutta verso l'esterno del tubo. Fanno eccezione un po' di fotoni che vengono rimpallati per via della Stefan-Boltzmann se c'è soluzione di continuità e un'eventuale energia a banda stretta (energia em) accoppiata in qualche modo strano a un nucleo sopra il punto di Curie. Sarebbero al massimo mW e la vedo dura.
L'unico modo per cui la temperatura del nucleo aumenta è l'incremento della barriera termica costituita dalle resistenze che forniscono la temperatura di riferimento per il calcolo del regime di adduzione cui è sottoposto lo scambio termico reattore ==> resistenze.
Il nucleo cioè si scalda perchè, per mantenere la dissipazione precedente (flusso di potenza) deve cercare di ristabilire il differenziale di temperatura reattore-resistenze.
Se poi qualcuno dice che la reazione avviene nelle resistenze mi trova pienamente d'accordo.