By: Fr@ncesco on Martedì 11 Ottobre 2011 13:13
Sì Pana, fatto salvo Focus (ove sul loro sito trovi dei bei reportage sul Catalizzatore di Energia) copertura mediatica sottozero.
Per ora solo Il Resto del Carlino vi ha dedicato un articolo... nelle pagine della edizione locale di Bologna!!!
http://www.ilrestodelcarlino.it/bologna/cronaca/2011/10/11/598088-macchina.shtml
E-cat, quattro ore di autonomia
E-CAT, LA MACCHINA CHE POTREBBE VALERE IL NOBEL "LA FUSIONE FREDDA E' POSSIBILE"
di VALERIO BARONCINI
Fusione fredda
Bologna, 11 ottobre 2011 - Il mondo scientifico scruta Bologna e un capannone, là, oltre la cancellata in via dell’Elettricista, alle Roveri. Fumi d’auto e un gran viavai d’artigiani. Ma anche di gente in giacca e cravatta, security e taccuini. Toh. Dalla Svezia, dalla Francia. Perché qui, in un grumo d’asfalti e anonime lamiere, viene concretizzato (secondo le dichiarazioni degli interessati) il sogno di gran parte della comunità scientifica: la fusione fredda. La notizia aveva già riempito le cronache, qualche mese fa. Perché questa scoperta, se provata, vale il Nobel. Il 6 ottobre, di mattina, il reattore più discusso del momento ha prodotto acqua calda e vapore per quasi quattro ore senza alcun tipo di fonte di energia esterna.
La macchina dei sogni si chiama E-cat (Energy Catalizer) ed è stata autonoma — come spiega il resoconto del sito svedese terzo nyteknik.se — se si esclude l’«aiutino» di uno strumento per produrre frequenze che consumava circa 150W. La potenza erogata dall’E-cat, durante questa fase, ha invece oscillato tra circa 2500 e 6000W. Soddisfatti i papà di E-cat, l’inventore Andrea Rossi e lo studioso della fusione fredda, il fisico bolognese Sergio Focardi. Qualche giornalista, possibili compratori dell’E-cat ma anche osservatori dell’Università di Uppsala e dell’Alma Mater: al momento però la comunità scientifica resta diffidente sull’E-cat. Motivo: sulla macchina ‘pesa’ un brevetto, dunque gli inventori capiscono che sì, il miracolo della fusione fredda avviene ma non sono in grado di spiegare cosa avvenga all’interno.
L’esperimento dell’altro giorno ha tolto ogni dubbio sull’energia prodotta dalla macchina. L’elemento di novità del test consiste quindi nel fatto che è stato possibile aggirare il controverso calcolo dell’energia in base alla vaporizzazione immettendo il vapore dal catalizzatore di energia in uno scambiatore di calore, dove veniva riscaldato un flusso d’acqua.
Ma se dentro la macchina che realizza la fusione fredda non si può guardare, come se ne esce? Semplice: nel capannone ormai mitologico per la scienza made in Bo, verrà acceso a breve un impianto da 1 megawatt, che è ormai quasi completo. Se funzionerà, la città si ritroverà catapultata in un’era scientifica nuovissima, ecocompatibile e energeticamente evoluta. La pratica al servizio della teoria, il ribaltamento del costrutto secondo cui un esperimento riproducibile è la base per ogni conquista scientifica.
POST SCRIPTUM
Dal sito www.ecat.com ecco arrivare un nuovo video (in inglese) sul test del 6 Ottobre 2011 a Bologna: http://www.youtube.com/watch?v=EhvD4KuAEmo