dispiace per i climatologi di sta minchia...
Le Previsioni di CM – 2/8 Agosto 2021
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Consigli per il Rescue Team
Per chi ha l’opportunità di studiare le configurazioni sinottiche di questa estate 2021 la differenza tra la realtà e la narrativa dei media non è mai stata così abissale. L’evidenza delle carte sinottiche mostra una stagione zoppicante, fresca e instabile su gran parte dell’Europa, un flusso principale basso e “invadente”, un anticiclone africano schiacciato lungo i paralleli e incapace di produrre incursioni meridiane alle latitudini superiori. Tutte caratteristiche di una stagione fresca e di una estate claudicante, che trovano riscontro anche nei temporali che hanno interessato la regione alpina, fisiologicamente esposta alla circolazione perturbata atlantica.
Il quadro restituito dai media è totalmente differente, in modo persino grottesco rispetto alla realtà: si parla solo del gran caldo delle regioni meridionali (che sicuramente c’è, ma che è un riflesso puramente sinottico di un quadro europeo decisamente perturbato) e si presentano alluvioni e grandinate come un segno di “disfacimento climatico” piuttoso che come la manifestazione di una stagione estiva in tono minore.
Ci avevano raccontato che le estati in stile “2003” con l’anticiclone africano che passeggiava tra Normandia, isole britanniche e Scandinavia sarebbe diventata la norma a causa del Global Warming. Adesso che la circolazione generale è esattamente opposta a quanto promesso da 20 anni dai “profeti della crisi climatica” e dai loro miracolosi “modelli climatici”, ci vengono a raccontare che alluvioni, grandinate e temporali sono invece la manifestazione del riscaldamento.
E poi si lamentano del fatto che la gente non creda più alla “scienza”. Se la “scienza del clima” è quella rappresentata dai media in questa narrativa ridicolmente scassata e scientificamente indecente del dopo-Covid, allora nessuno si meravigli degli escursionisti in shorts sui ghiacciai alpini, o dei piromani che incendiano i boschi italiani sperando di metterci domani dei bei pannelli solari cinesi con la consapevolezza che tanto ci sara’ una “scienza del clima” pronta a giustificare quegli incendi alla luce del “Global Warming”, piuttosto che attribuirli alla mano criminale dell’uomo, e agli interessi economici (invero molto “Green”) che quelle stesse mani muovono.