Consigli per il Rescue Team
C’era da aspettarselo: il Rescue Team si è scatenato a reti unificate su tutti i media nostrani snocciolando statistiche spietate, interviste a professoroni e vecchi personaggi che appartengono al folclore clima-terrorista nazionale di cui nessuno avvertiva la mancanza. Il problema è che l’estate è stata particolarmente clemente fino a ieri, e quindi il circo barnum del climaterrorismo era letteralmente in crisi…d’astinenza.
A dominare la narrativa è stata la notiziona data a reti unificate in stile meteo-pravda del “record assoluto di temperatura terrestre”: la più alta “da 125,000 anni a questa parte”. Notizia propinata dalle solite agenzie d’oltreoceano ai volenterosi (tele)giornaloni nazionali con la stessa disinvoltura con cui si riempie il truogolo in cui si tufferanno, golosi, i maiali.
Eppure di “caveat” ce ne sarebbero da mettere, tant’è che il Wall Street Journal lo mette persino nero su bianco: “Il giorno più caldo di sempre? Non credeteci”. Il motivo è semplice: la temperatura globale viene letteralmente “estrapolata” sulla base di … modelli di calcolo. Parliamo quindi di fuffa fritta, ovvero della pretesa ridicola di voler determinare la temperatura terrestre servendosi degli stessi modelli scassati che non si sono rivelati in grado di prevedere nulla negli ultimi decenni. Per non dire del fatto che questo spericolato esercizio statistico viene esteso nella sua applicabilità ad un periodo di 125,000 anni, esercizio che si commenta da sé nella sua ridicolaggine.
In realtà l’argomento meriterebbe una discussione più dignitosa dal punto di vista, diciamo… scientifico. Per esempio, varrebbe la pena ricordare che alcuni anni fa uno studio criticatissimo (Karl et al., 2015 – ne avevamo parlato in più occasioni) rivide il dataset delle temperature degli oceani, con il solito risultato (sorpresona!) di raffreddare i dati del passato e riscaldare quelli recenti, impennando la curva del riscaldamento globale in modo ancora più esasperato.
Considerato che andiamo verso il primo episodio importante di Nino dall’introduzione di quel “nuovo set” di dati oceanici, è quindi lecito aspettarsi che le temperature terrestri registreranno effettivamente “nuovi record”. Si tratta di record di caldo effettivi? O piuttosto del risultato di quelle volenterose manipolazioni di data-set del passato fatte a babbo morto?
Ai posteri l’ardua sentenza, nella consapevolezza (di pochissimi) che giacché non esiste uno straccio di prova che l’aumento delle temperature terrestri si associ ad un apprezzabile incremento dei “fenomeni estremi”, la discussione sulle temperature terrestri dovrebbe rimanere esclusivamente nell’ambito della curiosità scientifica.
Così non è, perché la “curiosità scientifica” non muove trilioni di dollari e non distrugge l’economia manifatturiera europea come fa invece il climaterrorismo che sottende alla miracolosa “transizione”. Laddove la “transizione” è quella dell’Europa ad una economia da Terzo Mondo, e soprattutto quella della classe media nostrana ad uno stato irrimediabile di povertà.