Miti della Scienza e dell Storia

 

  By: Toms on Lunedì 03 Ottobre 2011 03:23

I test per misurare il Q.I. sono aria fritta Vanno bene per i debosciati, nullafacenti ricchi medioborghesi che non hanno un c azz o da fare dalla mattina alla sera. Tutti gli studi dedicati sono m e r d a allo stato puro Una sorta di autocompiacimento per giustificare il fatto di essere riusciti "con merito" a salire di un gradino nella scala sociale L'intelligenza si misura adeguatamente solo in situazioni di stress estremo, dove devi compiere velocemente scelte in termini pratici del tipo SI/NO Metti un uomo laureato ad Harvard con vari master del c a z z o in mezzo alla giungla e digli di sopravvivere 5 gg e 5 notti, obbligandolo a percorrere un centinaio di km a piedi fra bestie feroci, senza vestiti cibo e acqua Quindi vedi come si comporta e se sopravvive e raggiunge l'obiettivo capisci quanto è intelligente Altro che giochini matematici del C azz o! Proprio non avete altro da fare eh? Discussione veramente demenziale Non ti piace l'esempio della giungla? Allora prendi lo stesso tizio e lo metti all'interno di una banca dove è in corso una rapina con degli ostaggi che vengono uccisi uno a uno a distanza di un ora e sai che l'unica speranza di salvarti la pelle è quella di cercare di scappare dal luogo dove ti tengono prigioniero. La fuga non è impossibile, ma richiede coraggio, tempismo, freddezza e fortuna.... Q.I test.....ma fatemi il piacere!

 

  By: carlog on Lunedì 03 Ottobre 2011 02:18

GZ tende a misurare il QI con l'operosita' e l'attivita' produttiva rapportato al mondo animale le formiche allora hanno un QI elevatissimo micca tanto, sono organizzate ma hanno comportamenti rigidi e sterotipati che le rendono prevedibilie e quindi attaccabilissime da animali intelligenti (cioe' dotati di capacita' di osservazione, intrepretazione e creativita')

 

  By: carlog on Lunedì 03 Ottobre 2011 01:40

mi pare stucchevole girare attorno al problema: funziona l'eugenetica nell'uomo tesa al miglioramento delle capacita' cognitive ? ci sono dati sperimentali sull'incremento di QI prodotto dall'unione di individui con QI elevato? e questo eventuale aumento di QI si concretizza in crescita del reddito ? i dati antropologici sui Sapiens mostrano che la curva di sviluppo del cervello si e' arrestata (i Neanderthal avevano un cervello piu' grosso del nostro). I neurologi sostengono che lo sviluppo delle capacita' cognitive attuali e' in fase di saturazione. piu' dell'eugenetica, forse funzionera' l'ingegneria genetica, ma servira' davvero e sara' realmente utilizzabile l'incremento di intelligenza ?

 

  By: lutrom on Lunedì 03 Ottobre 2011 01:33

Gano, hai ragione, l'Italia è profondamente diversa al suo interno. Ritengo che oggi parlare di secessione sia quasi assurdo, ma va riconosciuto che è stato commesso un grande errore all'epoca dell'unità d'Italia: l'unità andava fatta in maniera federale, con un federalismo vero e forte, perchè non è possibile fare leggi uguali per tutta l'Italia come ci si è ostinati a fare per moltissimo tempo (che sarebbe -quasi- come fare la stessa legge per l'Austria e per la Grecia...): l'Italia ha nella sua storia una fortissima vocazione all'autonomia locale -vedi i liberi comuni al Nord e vedi i tanti stati e staterelli in cui è stata divisa per secoli-; è impossibile trasformare di colpo una tale nazione in uno stato unitario e oltretutto centralistico, questo crea solo problemi. Purtroppo il voler nascondere per anni la testa sotto la sabbia come gli struzzi ha solo ingrandito i problemi dell'Italia, e purtroppo il "federalismo" che sto vedendo oggi lascia molto a desiderare...

 

  By: Gano* on Lunedì 03 Ottobre 2011 01:19

la scuola napoletana è stata importantissima in maniera diretta anche per compositori sommi come Mozart o per compositori bravi ma sopravvalutati come Haydn: e purtroppo oggi si ricorda Napoli quasi solo per la... munnezza...). -------------------------------------------------------------------------------------------- Altro punto a favore della disunita' d' Italia...

La grandezza, troppo spesso dimenticata, della musica classica (e dell'opera) italiana - lutrom  

  By: lutrom on Lunedì 03 Ottobre 2011 01:16

Notare, se non sbaglio, che per quanto riguarda la musica qui vedo citati solo nomi di gente di lingua tedesca: infatti conta molto anche il fatto che la musicologia abbia molti soldi a disposizione (come è il caso di quella tedesca) e che tuttora il popolo tedesco sia appassionato di musica classica (colta) in una misura di gran lunga superiore agli italiani (ormai ridotti ad ascoltare quasi solo cantautori e cose simili) con una ignoranza musicale spesso colossale. Nel campo della musica il contributo dell'Italia alla musica occidentale e tedesca è stato grandissimo, immenso (Vivaldi, Monteverdi, Palestrina, Rossini, Scarlatti, ecc. ecc. ecc.), e l'Italia è stata la base grandissima su cui i tedeschi hanno potuto costruire la loro musica (figlia di quella italiana per moltissimi aspetti); purtroppo molti nomi di grandi compositori italiani del passato sono oggi sconosciuti (anche perché spesso non esistono neanche registrazioni dei loro capolavori, né in Italia ci sono appassionati e soldi per questo, né studiosi, cosa che invece in Germania c'è!!!): tra l'altro c'è il problema, per quanto riguarda la musica e l'opera italiana, di riconoscere il grande valore dell'opera buffa italiana (o comunque con elementi buffi o comici), che è considerata erroneamente di serie B (pensiamo a Rossini) -e questo a causa anche della musicologia tedesca la cui musica, spesso molto profonda, è anche però talora più "pallosa" di quella italiana-; ma pensiamo anche, per l'Italia, alla scuola napoletana, scuola napoletana che nella storia della musica è stata importantissima (famosissimi in tutta Europa erano i conservatori napoletani), cosa che oggi non sa quasi nessuno, e la scuola napoletana è stata importantissima in maniera diretta anche per compositori sommi come Mozart -la cui opera è la sintesi tra musica napoletana italiana e musica tedesca europea- o per compositori bravi ma sopravvalutati come Haydn: e purtroppo oggi si ricorda Napoli quasi solo per la... munnezza...). Ho già parlato qui di quando facevo il musicologo e mi occupavo di Giacomo Carissimi, un grande della musica italiana e mondiale del '600, purtroppo caduto in "disgrazia" dopo il Seicento anche perché somma espressione musicale della Controriforma (era un gesuita ed i suoi oratori avevano una forte componente anche ideologica: i suoi manoscritti -oggi abbiamo solo copie- è andata distrutta insieme ai suoi ricordi quando l'ordine venne soppresso nel Settecento). Nel '600 però moltissimi compositori, grandi e meno grandi, venivano a Roma da tutta Europa per studiare musica con Carissimi, all'epoca famosissimo, ma Carissimi non si spostò mai da lì, neanche per andare a ricoprire prestigiosi incarichi musicali all'estero (tra l'altro fu chiamato dall'imperatore: infatti nella storia della musica i musicisti italiani sono stati spesso dei grandi maestri per europei e tedeschi, e ad esempio la musica di Carissimi è considerata il "prototipo della musica moderna"). Per chi è appassionato, qui sotto ho messo link ad un oratorio di Carissimi (in latino), Iudicium extremum, oratorio che per potenza espressiva ricorda la Cappella Sistina. P.S.: e scusate le chiacchiere sulla musica italiana del passato, ma qiuesta è una delle mie passioni principali... (qui su questo sito si parla spesso della grande arte, ma quasi mai della grande musica) ^Oratorio Iudicium extremum I #http://www.youtube.com/watch?v=-b1RDJ4BH6g&feature=results_video&playnext=1&list=PL8DA96E71CDA2425E^ ^Oratorio Iudicium Extremum II #http://www.youtube.com/watch?v=mc6k_cV0_Mw&feature=autoplay&list=PL8DA96E71CDA2425E&lf=results_video&playnext=2^

 

  By: Gano* on Lunedì 03 Ottobre 2011 00:54

> Invece di cercare quello che ci divide perche' non riflettiamo > su quello che ci unisce? Perche' dobbiamo per forza stare uniti, quando l' Italia ha dato il meglio di se stessa prima dell' Unità, e solo dopo di essa e' diventata un paese mediocre?

 

  By: marcb on Lunedì 03 Ottobre 2011 00:40

"Se tu hai centinaia di persone del calibro di Watt, Edison, Leonardo, Huygens, Newton, Rutherford, Faraday, Galileo, Eulero, Pitagora, Euclide, Gauss, Fermat, Lavoisier, Volta... forse un certo vantaggio tecnologico alla fine lo avrai rispetto popolazioni dove non ne hanno manco uno, no?" E non dimentichiamoci anche di Archimede nato a Siracusa che ha inventato il calcolo infinitesimale insieme a tanta altre bellissime pagine di matematica. Zichicchi e' siciliano anche lui, Galileo e Leonardo erano Toscani, Carlo Rubbia e' del Friuli, .... insomma quello che voglio dire e' che noi italiani siamo un popolo fantastico da nord a sud. Invece di cercare quello che ci divide perche' non riflettiamo su quello che ci unisce?

 

  By: Gano* on Domenica 02 Ottobre 2011 23:52

Appunto. O che ho detto? Non c'entra tanto il QI medio di un popolo come valore assoluto (*) ma tantissimi altri fattori difficilmente quantizzabili (fantasia, creativita', tradizione, cultura, trascorsi, situazione geografica...) inclusa ma non con valore esclusivo la distribuzione piu' o meno omogenea del QI stesso all' interno di una stessa popolazione. Le conclusioni di Lynn mi sembrano infatti superficiali, e sospetto dietro a questo il semplice desiderio di voler essere controverso (**). La Cina con 1/5 della popolazione mondiale, il QI medio piu' alto (105) e il PIL che e' invece 1/20 dei paesi europei mi pare ne sia l' esempio migliore. (*) Valore misurato per altro in test di un' ora o poco piu'... (**) Il solo fatto che lui citi la regione di Parigi come quella a piu' alto QI medio della Francia e non gli baleni nemmeno il dubbio di discutere su un paper "scientifico" sul fatto che questo possa essere dovuto ad un' immigrazione durata secoli dei "migliori" della Francia verso la capitale, stessa cosa che sarebbe successa dal Meridione al Settentrione dell' Italia dall' Unità in poi, e' per me di per se' squalificante, per lo meno del metodo "scientifico" usato per arrivare alle sue conclusioni.

 

  By: GZ on Domenica 02 Ottobre 2011 23:49

Il QI ti dice che i cinesi o giapponesi o italiani o ebrei o tedeschi in tutti i paesi in cui sono finiti hanno avuto una performance economica pari o SUPERIORE alla media, cosa che corrisponde bene al fatto che hanno un QI di intelligenza SOPRA LA MEDIA Ti dice che gli africani (sia dell'est che ovest), gli indios americani del nord e sudamerica in tutti i paesi in cui sono hanno avuto una performance economica INFERIORE alla media, cosa che corrisponde bene al fatto che hanno un QI di intelligenza SOTTO LA MEDIA Il QI di intelligenza medio è un numero approssimato e da solo un singolo input, spiega forse un 50% della crescita del reddito in termini comparativi, è ovvio che c'è un altro 50% spiegato da altri fattori non quantificabili. Se lo applichi però a 100 popolazioni negli ultimi 200 anni che sono quelli in cui hai avuto un incremento di reddito misurabile funziona meglio di altri criteri QUANTITATIVI Questa correlazione funziona per 50 o 60 popolazioni e su circa 200 anni da quando l'industrializzazione è iniziata. Il fatto che ci siano altre 5 o 6 popolazioni tipo i russi o rumeni in cui la correlazione non c'è non confuta niente, rientra perfettamente nel fatto che spiega solo un 50%, non il 99% !!! La riprova che funziona ce l'hai ad es. nel caso di indios americani e africani che hanno un QI medio sempre inferiore a 85 in ognuno delle centinaia di studi effettuati in dozzine di paesi (e in molti casi anche un QI sotto 75 o 70) e in nessun paese in cui siano la maggioranza hanno creato un economia decente (e in quelli in cui sono in minoranza hanno sempre un livello di reddito inferiore alla media) La riprova che funziona ce l'hai ad esempio perchè in ogni paese in cui due gruppi etnici hanno QI molto disuguale il gruppo che ha QI più basso invariabilmente ha anche un reddito più basso Detto questo poi conta poi anche la distribuzione nella curva di Gauss del QI e in particolare la percentuale di gente che in una data popolazione cade sopra i 140 di QI che è il quoziente sopra il quale ricadono in genere la maggioranza dei geni (non tutti... ma quasi) Se tu hai centinaia di persone del calibro di Watt, Edison, Leonardo, Huygens, Newton, Rutherford, Faraday, Galileo, Eulero, Pitagora, Euclide, Gauss, Fermat, Lavoisier, Volta... forse un certo vantaggio tecnologico alla fine lo avrai rispetto popolazioni dove non ne hanno manco uno, no? Come noto il 95% dei geni scientifici ed artistici sono uomini perchè gli uomini pur avendo una media del QI quasi uguale alle donne hanno una distribuzione più estrema. Lo stesso fenomeno si rileva per i bianchi verso gli asiatici, anche se la media dei tedeschi ed italiani rispetto a cinesi e giapponesi è uguale i primi hanno una % di geni più elevata. Cioè il quoziente di intelligenza medio di cinesi ed europei è simile, ma la percentuale di gente che ricade agli estremi della distribuzione è più elevata tra gli europei

 

  By: Gano* on Domenica 02 Ottobre 2011 23:28

Attenzione, non confondere le cose. Quello e' il pensiero di GZ, che qui non e' il tema del contendere visto che si sta criticando il pensiero di Lynn e non quello di GZ. Lynn lega esplicitamente QI misurato e il PIL e non fa nessun riferimento a creativita', fantasia, scaltrezza, cultura, tradizione ed altre caratteristiche varie. In realta' mi pare che siamo d'accordo. E' vero infatti che contano un numero formidabile di altre caratteristiche oltre al QI misurato in un test di un' ora per fare il successo di un popolo, caratteristiche che possono appunto venire chiamate in innumerevoli modi e che sono quantizzabili e descrivibili in maniera estremamente difficile (creativita', fantasia, cultura, tradizione, trascorsi etc. etc.). Curioso che tu l' abbia bollata come "sbagliata osservazione": infatti se leggi bene stai dicendo *ESATTAMENTE* le stesse cose che sto dicendo io e che critico di Lynn! ;-) LOL!

Economia e intelligenza - GZ  

  By: GZ on Domenica 02 Ottobre 2011 23:20

Sbagliata osservazione (...non puoi neppure imputare il successo attuale all'IQ perché allora come spiegare tutti i secoli e secoli in cui sono rimasti economicamente e tecnologicamente indietro nonostante la loro intelligenza ? ...) 1) Hong Kong, Singapore e Taiwan sono tre paesi composti da cinesi e hanno avuto una performance economica fenomenale dal 1945 in poi e ci hanno superato ormai. Corea e Giappone che sono simili come razza e come numeri di QI ai cinesi come tutti pure. In Thailandia, Indonesi, Malesia e Filippine c'è una percentuale della popolazione tra il 2 e il 5% di origine cinese e guarda caso hanno un livello di reddito triplo o quadruplo di quello dei locali e possiedono la maggioranza delle attività economiche. Negli Stati Uniti e Canada ci sono due milioni di cinesi e benchè siano arrivati tardi e abbiano sofferto discriminazioni vere hanno un livello di reddito leggermente più elevato della maggioranza dei bianchi (solo gli ebrei li superano). Quindi quello che è successo nella madrepatria è un eccezione alla regola, i cinesi tendono ad utilizzare il loro QI 2) In secondo luogo, il quoziente di intelligenza non misura la creatività pura dei geni tipo Newton o Aristotile o Mozart. Gli europei hanno un elevata percentuale di geni, i quali però non vengono individuati da un test verbale, visivo e numerico di 45 minuti. I test del QI servono per rilevare delle medie statistiche su diversi milioni di persone, non ti dicono che uno è Beethoven o Galileo. Sono dei test che durano un ora !! E in ogni caso la creatività scientifica o artistica dei geni non è misurabile e nessuno ha mai preteso che lo fosse. Tuttavvia avere un elevato numero di persone creative e geniali è molto utile ad una civiltà e ad una popolazione e gli europei finora hanno fornito il 95% dei geni artistici e scientifici conosciuti all'umanità la mappa qui sotto è tratta da "Human Accomplishment"# http://en.wikipedia.org/wiki/Human_Accomplishment^ dove Murray ha cercato di classificare in base a criteri accettati i geni dell'umanità e a mapparli in base ai luoghi di provenienza. Risulta che il 90% dei geni musicali, artistici, scientifici e filosofici riconosciuti nei curriculum universitati e nei musei provengono da parte dell'Italia, Germania e Inghilterra, Austria e Francia

 

  By: Paolo_B on Domenica 02 Ottobre 2011 23:01

> la CINA abbia un QI medio di 105 (altissimo) ma un PIL pro capita che e' 1/20 degli europei giusta osservazione Gano. E in più non puoi neppure imputare il successo attuale all'IQ perché allora come spiegare tutti i secoli e secoli in cui sono rimasti economicamente e tecnologicamente indietro nonostante la loro intelligenza ? Oltre a piccoli particolari come mandare a quel paese la loro cultura millenaria per abbracciare quella di un barbuto pensatore tedesco ... Pure oggi tutto il loro successo è nell'abbracciare la tecnologia e la cultura altrui ma non c'è una idea o uno stile di vita cinese che stia invadendo il mondo. Al contrario: http://www.youtube.com/watch?v=Fp-bC1QF-NA

 

  By: Gano* on Domenica 02 Ottobre 2011 22:26

Su Wikipedia ^trovate questa mappa#http://en.wikipedia.org/wiki/File:AverageIQ-Map-World.png^ basata sugli studi di Lynn e descritti nel libro ^Race Differences in Intelligence#http://en.wikipedia.org/wiki/Race_Differences_in_Intelligence^ Lynn lega il QI misurato al PIL. Curioso che nessuno degli esperti finanziari del forum che ritengono fondati ed attendibili gli studi di Lynn non abbia ancora notato che un paese di minima importanza come la CINA abbia un QI medio misurato di 105 (altissimo) ma un PIL pro capita che e' 1/20 degli europei, molto meno dotati in termini di QI. Mi sarei aspettato che queste persone fossero completamente investiti la' in attesa dell' INEVITABILE ribilanciamento QI/PIL. Trattandosi di un forum di finanza, se soltanto dessi un minimo di peso a quello che scrive Lynn, questa sarebbe sicuramente la prima (e forse unica) conclusione operativa che mi salterebbe agli occhi. Stranamente non leggo niente del genere qui in giro. Qui sotto: Average IQ of indigenous populations according to Lynn (2006)

 

  By: traderosca on Domenica 02 Ottobre 2011 22:18

Io per non sapiri nì leggiri nì scriviri, mi trovo moglie a Modena Nord così miglioro la razza della mia prole! Modena!??no,no,così peggiori la situazione.........