Sono soldi spesi bene per Berlusconi che risale di 3 punti - gz
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By: GZ on Mercoledì 09 Marzo 2005 02:09
Sembra che Berlusconi sia risalito di 3 punti percentuali nei sondaggi questo mese per cui per lui, Buttiglione, Fini & C. sono soldi spesi bene.
Il governo che in Italia alla gente sequestrata in casa propria blocca i beni per impedire che pagando il riscatto incoraggino altri rapimenti e manda i carabinieri a fare i blitz
è lo stesso governo che ha manovrato alle spalle degli alleati che combattono le bande che anche questa settimana hanno ^decapitato 15 donne e uomini irakeni#http://www.turkishpress.com/news.asp?id=38252^ al fine di pagare sottobanco milioni a questi figuri ed evitare che venissero scoperti ed attaccati ?
Questo per recuperare un attivista politica che bazzicava le bande di terroristi come fossero club bianconeri, ora spiega di non essersi mai sentita in pericolo a causa loro (ma solo a causa degli alleati del suo governo), ammette di avere recitato per i rapitori in video per aiutarli a "drammatizzare", non finisce di spiegare come la trattavano bene ed è apparsa a mo' di commiato in video con una cesta di frutta ?
Leggendo l'ottima ricostruzione di- ^lorenzo cremonesi sul corriere#http://www.corriere.it/edicola/index.jsp?path=ESTERI&doc=RISC^ impari che gli agenti dei servizi segreti italiani sono gli ufficiali pagatori più desiderati del medio oriente, che sbarcano ad Amman o Baghdad con borse di contanti e si muovono a colpi di 100 mila dollari distribuiti a dozzine di presunti esperti ed intermediari arabi
i quali dopo settimane di trattative levantine per garantire che si paghi quanta più gente possibile e spremere il massimo, gli danno accesso al gruppo che per soli 6 (o 8) milioni di euro gli consegna la giornalista loro simpatizzante con la quale hanno ingannato il tempo impiegato a trattare sul prezzo leggendole il corano e parlando di Totti e della Roma.
Il Giappone per due attivisti pacifisti come la Sgrena e le Simone ha rifiutato di trattare, li ha criticati per non essere stati vicini alle truppe della coalizione (i giapponesi e coreani sono nella coalizione in Iraq in modo serio), ha avuto lo stesso l'ostaggio rilasciato quando si sono accorti che non cavavano soldi o pubblicità positiva e non ha nemmeno pagato loro il biglietto di ritorno.
Berlusconi & Company hanno fatto la doppia sceneggiata con le Simone e la Giuliana, soddisfatti di essere per un mese intero al centro dell'attenzione con riunioni di governo, comparsate in TV, abbracci a famiglie, invio di 007, attese a Fiumicino, mobilitazioni varie e ora si fregano le mani di avere ottenuto un sostegno e un immagine bipartisan, "centrista" stile Andreotti (che i terroristi di Al Fatah li liberava negli anni '70) e persino gente al manifesto o enzi biagi che li loda
al modesto costo di 10 o 15 milioni di euro e del mandare in vacca la reputazione dell'Italia con gli unici alleati di cui abbiamo avuto in passato e avremo bisogno in futuro, con gli irakeni che invece di cesti di frutta come la Giuliana ricevono autobomba al mercato e in generale con tutto il mondo che ora sa che l'italia è il paese ideale da cui sequestrare a rischio zero e profitto massimo, l'unico che invece di inviarti le teste di cuoio che sparano manda gli ufficiali pagatori della lotteria
----------------------------- lorenzo cremonesi sul corriere --------------
Un’impresa molto costosa, dove non sai mai quale sia il prezzo finale. Economico e politico. Partiamo, per così dire, dagli spiccioli. Il costo del ponte aereo con i velivoli del Sismi tra l’Italia e l’Iraq, le comunicazioni, gli alberghi per una ventina di agenti di passaggio a Kuwait City. Vanno pagati profumatamente gli informatori locali (diverse decine, di livello diverso) e i traduttori (egiziani e libanesi).
Fonti ufficiose sostengono che un ruolo importante nella trattativa lo abbia svolto Abdel Salam Al Kubaisi, figura in vista del consiglio degli Ulema. I religiosi sunniti, oltre a incarnare la guida spirituale della resistenza, assumono la funzione di portavoce. Si possono muovere all’estero, sono riconosciuti come interlocutori sia dalla coalizione che dai ribelli. Infatti sono comparsi nelle altre storie che hanno visto gli italiani presi in ostaggio. E’ possibile che Al Kubaisi, attraverso il fratello che risiede nel Golfo, abbia fatto da garante.
Abu Dhabi e Dubai sono il posto ideale per negoziare. Da oltre un anno le luccicanti città rappresentano il cuore pulsante - in esilio - di un mosaico di forze: ci sono gerarchi di Saddam, elementi jihadisti vicini alle idee di Al Zarkawi e molti opportunisti. Tanti attori che non spostano un piede gratuitamente. Da Abu Dhabi il filone dei soldi porta alla Giordania e alla Siria, le due porte dell’Iraq. Nei due Paesi risiedono altri personaggi capaci di influenzare le mosse dei ribelli.
Nella vicenda delle due Simone sono stati interpellati 26 diversi mediatori e ognuno ha presentato la sua parcella. Attorno a loro si sono mossi tanti «squali». In realtà spesso si tratta di millantatori o di figure coinvolte solo marginalmente nei sequestri, capaci però di vendere briciole di informazioni. Con tariffe che variano dalle poche migliaia ai 100 mila dollari. Spese «varie ed eventuali» che vanno ad aggiungersi al conto finale.
Ma non c’è solo valuta pregiata nel grande scambio. Negli ambienti diplomatici occidentali si nutre il timore che l’Italia possa aver dato altro. Un baratto politico oltraggioso per gli americani disposti a chiudere un occhio sui negoziati, ma fermamente contrari alle «concessioni».
Per ottenere la liberazione di Simona Pari e Simona Torretta il nostro governo - rivelano fonti di intelligence - avrebbe tra l’altro ottenuto il rilascio da parte della Giordania di due terroristi legati al qaedismo. E questo spiegherebbe perché il re Abdallah, che ebbe un ruolo importante nella mediazione, fosse così sicuro, con un anticipo di 48 ore, della imminente liberazione delle due donne. ....