By: GZ on Giovedì 20 Gennaio 2005 16:28
Forse era così anche 20 anni fa non lo so, ma sembra che le decine di migliaia di politici eletti e le dozzine di istituzioni che manteniamo per giustificare la propria esistenza si dedichino a una quantità di cose che non verrebbero mai in mente a persone con un lavoro normale
dal casco obbligatorio e i vigili ora per tutte le piste di scii (ho sciato dai quattro ai trenta anni e non mi sono mai accorto del problema)... alla foto del principino inglese che a una festa privata con amici suoi si veste per scherzo da ufficiale nazista scatenando reazioni da tutte le istituzioni della Comunità e proposte di legge ......
alla : "iniziativa della prima lapide per i gay vittime dei nazisti...". A dispetto del fatto che in Italia 65 anni fa chi fosse omosessuale non era quasi mai noto per cui è improbabile che a San Sabba ne siano finiti per quel motivo.
Senza contare il dettaglio curioso che, a voler essere pignoli, il fondatore del nazismo era in base a tutti gli storici che si sono occupati della questione notoriamente omosessuale, così come quasi tutti gli altri che assieme a lui hanno fondato il movimento nazi (salvo poi averne hitler eliminati molti per motivi interni)
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Si inaugurerà nel Giorno della Memoria a San Sabba. Sì del vicesindaco di An
Trieste, prima lapide per i gay vittime dei nazisti
Per la prima volta, gli omosessuali vittime del nazismo saranno ricordati con una targa che sarà scoperta a fine mese, in occasione del Giorno della Memoria, a Trieste alla Risiera di San Sabba, unico campo di sterminio nazista in Italia con le camere a gas. L’iniziativa della lapide ha ottenuto l’approvazione, all’unanimità, della commissione del museo della Risiera, presieduta dal vicesindaco di Trieste, Paris Lippi, di Alleanza nazionale. Sulla targa in marmo nero campeggia un triangolo rosa come quello cucito sulle casacche degli omosessuali nei lager. E, sotto, la scritta: «Contro tutte le discriminazioni, il circolo Arcobaleno arcigay di Trieste ricorda le vittime omosessuali del nazifascismo