By: polipolio on Mercoledì 02 Novembre 2005 14:14
da Finanza e Mercati (il quotidiano di borsa e finanza)
(il migliore, a mio avviso)
Sintesi (semplificando le 1000 cautele e il cerchiobottismo di prammatica):
1. L'europa scende in sintonia con l'America
2. L'america può solo scendere nel breve (ragioni tecniche e di ciclo economico) e nel lungo (ragioni strutturali, deficit gemelli etc.)
3. Infatti SP500, Nasdaq e Dow sono in distribuzione
4. Cerchiobottismo di prammatica
["certo non si può escludere che...,... l'Asia..., la correzione ... potrebbe... essere bullish-compatibile...,... entro uno o due settimane i mercati entreranno in clima natalizio. Periodo rock, non lento."]
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Claudio Kaufman
"Sicuramente è solo una coincidenza che lunedì le borse abbiano vissuto una giornata di gloria del giorno di Halloween. Ma chiedersi se per gli investitori è stato più un dolcetto o uno scherzetto, è un rebus ancora da decifrare. Ad empio, si sono viste al rialzo Blue chip
prima strapazzate a seguito di profit warning. Un elemento che rafforza il dubbio (non la certezza) che la brillante seduta sia stata solo un atto dovuto, un semplice rimbalzo tecnico -per dirla da graficisti- frutto più di ricoperture e di shortTisti sazi di profitti, che non di vero danaro. Del resto già il 24 ottobre scorso, un'altra seduta particolarmente positiva aveva spinto i rialzisti a decretare la fine della correzione, salvo doversi ricredere il giorno dopo. Il sospetto è che le ansie dei mercati abbiano radici più profonde e quindi più durature di quanto si vorrebbe credere. O desiderare. Vale la pena di ricordare una regola: i mercati azionari fiutano il vento con 6-9 mesi d'anticipo. Non si capirebbe altrimenti il motivo per cui le borse hanno dovuto perdere parecchi punti percentuali prima di mostrare una timida e incerta reazione. Se finora ogni spiegazione rimandava a fisiologiche prese di beneficio, oggi quel refrain non vale più; un discorso che riguarda soprattutto l'Europa dove il decoupling rispetto a WAll Street vissuto per parte del 2004 e nel 2005, non ha retto agli ultimi ribassi. Proprio le percentuali della correzione testimoniano come fra le due sponde dell'oceano sia in atto un riequilibrio di performance statisticamente del tutto normale nel lungo periodo. Per i più scettici, anzi, si tratterebbe solo di un prologo che troverà conferma del 2006, quando il dollaro tornerà a indebolirsi sull'euro, spinto da motivazioni riconosciute dallo stesso Greenspan.....
Chissà mai che Bernanke, neo governatore fed..., trovandosi in primavera un'economia in rallentamento (lo prevedono tutti dopo 10 trimestri oltre 3% come non accadeva dalla seconda guerra mondiale), un'inflazione che punzecchia e tassi già al 4,5%, non arrivi a considerare proprio il dollaro debole una terapia.
... il Dow Jones non è più in bull market dall'aprile 2004... resistono ... i minimi crescenti di SP500... i massimi del Nasdaq vanno allineandosi.
un quadro tecnico che dipinge lo scenario (probabilistico) più di distribuzione che di accumulazione.
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