By: Moderatore on Domenica 24 Ottobre 2004 15:12
Parla il leggendario John Neff: «Le quotazioni sono ragionevoli. E le alternative scarse. Ma le occasioni si nascondono tra i finanziari e nell’immobiliare»
^di Vincenzo Sciarretta - 23-10-2004#http://www.borsaefinanza.it/art.pic1?ID=110491^
«A mio giudizio, un buon mercato è un mercato che offre delle opportunità - commenta Neff - E a Wall Street ce ne sono ancora tante. Personalmente sto accumulando posizioni nel settore finanziario e ancora nell’edilizia residenziale».
Mr. Neff, può farci una panoramica della Borsa di New York? In particolare, ritiene che i prezzi siano alti, bassi o in linea con i fondamentali in questo momento?
In media, le azioni sono valutate correttamente. Stiamo digerendo l’impennata registrata fra marzo 2003 e marzo 2004, quando l’S&P 500, il principale paniere dei titoli americani, era cresciuto di oltre il 30 per cento. Le quotazioni si sono stabilizzate all’interno di una fascia ristretta di oscillazione, ma non sarei sorpreso se nei mesi a venire fossimo testimoni di una nuova gamba rialzista.
Che cosa potrebbe vivacizzare Wall Street adesso?
Prima di tutto ci attendiamo una crescita ragionevole dell’economia, diciamo nell’ordine del 3,5-4 per cento su base annua. Inoltre, l’aumento dei salari è abbastanza contenuto. Questo di per sé favorisce l’espansione dei profitti. Infine, dobbiamo registrare una competizione moderata sul fronte del reddito fisso. Insomma i titoli del debito offrono veramente pochino e la liquidità è compensata meno dell’inflazione.
In tanti sono spaventati dall’incertezza sul nome del prossimo presidente americano. Lei cosa ne pensa?
L’incertezza è giustificata. I sondaggi danno leggermente avvantaggiato George Bush e la sua rielezione sarebbe un bene per gli affari. Ma anche nel caso di una vittoria da parte del senatore John Kerry, i fondamentali sono abbastanza favorevoli da farmi essere ottimista. Voglio rimarcare però che, come accade spesso in Borsa, è tutta questione di titoli azzeccati, più che del mercato nel suo insieme.
Lei su cosa sta scommettendo?
Una delle posizioni più robuste che vado accumulando è Citigroup (simbolo a New York: C), il gigante globale della finanza. È un bel titolo con un ottimo trend di crescita di lungo termine. L’azienda è incappata in una serie di incidenti come il crac Parmalat che i lettori italiani certamente conoscono meglio di me; oppure la chiusura dell’attività in Giappone a seguito di irregolarità da parte della filiale locale. Ma nessuno di questi episodi mina il potenziale di espansione dell’azienda. Al contrario, la tempesta ha creato un’opportunità, nel senso che i prezzi sono calati al punto da costituire un affare.
Può spiegarsi meglio?
Per essere un titolo ad alta crescita, il prezzo è molto appetibile. Il multiplo sugli utili è sceso a 10, con uno sconto del 40% rispetto alla media. Il dividendo offerto è superiore al 3,5% con le obbligazioni a un anno che rendono praticamente nulla. In breve, è un titolo da acquistare.
Altre idee?
Il settore finanziario offre diverse opportunità. Un nome che forse dirà poco ai lettori italiani è The St.Paul Travelers Companies, un assicurativo che viene scambiato ad appena 5,5 volte gli utili, una quotazione troppo sacrificata. E poi c’è il comparto dell’edilizia dove si possono trovare titoli a prezzi stracciati.
Negli ultimi anni, molti hanno sostenuto che c’era una bolla nell’immobiliare americano.
Proprio questo ha creato l’affare. Voglio dire che la gente si è spaventata, sicché oggi è possibile trovare aziende che passano di mano a 5-6 volte gli utili, cioè un terzo della valutazione media a New York. In verità non c’è nessuna bolla. E anche se l’attività nell’edilizia dovesse contrarsi un po’, l’investitore è protetto perché può comprare queste società a un costo relativamente basso. La mia preferita? Rimane Kaufman Broad Home: 5,5 volte gli utili.